Nel giorno della beatificazione di Giovanni Paolo II, l'eretico - invece che parlare criticamente del Pontefice polacco: carismatico, certo, ma un po' troppo nazionalista... - si dedicherà a fare conoscere ai suoi lettori un pretino che viene su davvero bene, dalle parti dell'Alberino: trattasi di don Giuseppe Cegnini. Classe 1964, laziale di origine, ordinato nel 1995, è un fedelissimo del Vescovo e di don Acampa: già questo, sinonimo di trasparenza e probità morale. Chi me ne ha parlato, lo descrive come autoritario ed accentratore, ma avrà di certo esagerato: i punti che mi ha posto, però, sono tali, da rendere ineludibili i sospetti. Che, ovviamente, basterebbe dieci minuti a diradare: se solo si volesse e potesse, però. Anche i condomini di Piazza dell'Abbadia avevano dei dubbi, sul comportamento acampiano: infatti hanno dovuto abbandonare le loro case, grazie alla carità della Curia...
Si parla di immobili, nelle adiacenze dell'Alberino: per i non senesi, la parrocchia di uno dei due quartieri costruiti negli anni '20 e '30 durante il risanamento, voluto dal fascismo, della zona di Salicotto (l'altro, è quello - più piccolo - di Valli). Negli ultimi anni, il quartiere ha legato il suo nome soprattutto all' avere visto crescere il paonazzo del Nicchio, vale a dire il peggiore Sindaco (per ora) dal dopoguerra.
Torniamo alla parrocchia. Questo parrocchiano, mi parla di vari immobili - di proprietà della Curia -, acquistati dalla parrocchia con donazioni o lasciti dei parrocchiani, nel corso dei decenni. Il tutto, all'incirca, avrebbe un valore complessivo di almeno 4 milioni di euro, a volare bassi. Fin qui, niente di strano.
Le stranezze, però, cominciano adesso: l'ottimo don Cegnini, nonostante sia titolare della parrocchia a tutti gli effetti, non viene ad abitare nell'appartamento parrocchiale, con la perpetua che lo accudisce. Perchè? Tra l'altro, risulta residente proprio in uno di questi immobili (Via del Vecchietta 30), ma non ci abita.
Ed ancora: questo parrocchiano - insieme ad un altro gruppo di fedeli dotati di un pochino di sano senso critico - ha chiesto un incontro chiarificatore al Cegnini: da tenere nei locali della parrocchia il 28 aprile scorso, non nell'auditorium del Monte dei Paschi. Incontro negato, senza spiegazione alcuna. Perchè?
Terzo: pare che il Cegnini - all'Alberino da quasi un anno - non abbia istituito nessun consiglio pastorale, dopo avere azzerato quello precedente (il parroco era don Luca Galigani, stimatissimo in zona).
Questo pretino, insomma, fa un po' come gli pare: d'altra parte, uno che si vanta di dare del tu al Vescovo, e lo chiama Antonio durante le omelie, può permettersi questo ed altro, nella Curia di oggi.
Nella Cattedrale di Colle Val d'Elsa, dopo varie "sollecitazioni" dell'eretico, meno di un mese fa l'organo è riapparso; a questo punto, vediamo se don Giuseppe Cegnini si degna di concedere questa benedetta assemblea. Non all'eretico, ai suoi parrocchiani, che sono cattolici praticanti, magari non per questo con il buristo su entrambi gli occhi. Meglio ancora, se a diradare ogni dubbio sugli immobili, venisse anche don Acampa (se non è troppo impegnato con la campagna elettorale al fianco di Franco Ceccuzzi). Allora sì, che una sua parola potrebbe chiarire ogni cosa, una volta per tutte: l'eretico resta in attesa dei nuovi sviluppi, come sempre. Ad majora...
Raffaele Ascheri
E va bene che sei l' ERETICO...ma criticare il nazionalismo di Wojtyla che (come dice Ferrara)diventò con la sua devozione mariana e la sua semplicità popolare,un formidabile fattore di liberazione dell'Europa dalla cappa di piombo del comunismo internazionale guidato da mosca,è veramente troppo. r.f
RispondiEliminanon mi sembra che il nazionalismo dell'oscurantista wojtyla sia il nodo centrale del post...
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