mercoledì 14 settembre 2011

Riparte la scuola: ma senza l'eretico...

  Oggi è iniziata la scuola: per la prima volta da dieci anni (più gavetta in squallidi diplomifici, che meriterebbero davvero un libro a parte), l'eretico non ha condiviso con i suoi alunni la campanella d'inizio.
Perchè? Per svariati motivi, ovviamente: non ultimo, questo blog, che meriterebbe un'attenzione maggiore e più puntuale di quella che si riesce a dare (e di argomenti che non si trova il modo di trattare, ce ne sono così tanti: a proposito, colgo l'occasione per scusarmi con coloro che mi contattano, e alle cui storie non posso dare spazio, per mancanza di tempo e spazio).
Il blog, dunque, ed il libro mussariano, ormai alle prode (ancora, però, non è arrivato l'invito per la presentazione dalla domina di Bagnaia...); ovviamente, c'è dell'altro: un altro libro in gestazione. Un romanzo, per completare il quale si deve abbandonare Siena almeno per un periodo, per vivere in una città piuttosto lontana (ma non Pegognaga!), molto legata ad uno che a 15 anni (!), pur non essendo un astronomo, scrisse una straordinaria Storia dell'Astronomia (chi sarà? Dai, non è difficile...). Più altri posti, da visitare per completare le location pro-romanzo.
Dato che non mi piace fare le cose non al meglio (vedasi senza continuità didattica, per esempio), ho preso questa sofferta decisione.
Prima che qualcuno pensi male, l'anno di "riposo" (davvero molto virgolettabile), non peserà di un singolo euro, sulle casse dell'esangue Stato italiano (neanche quanto a scatti pensionistici): così chiarendo, evito la potenziale figuraccia a qualche scribacchino che ci volesse intingere la penna, velenosa ad intermittenza...

 Chiarito questo, resta l'amarezza per la mancanza del rapporto quotidiano con i ragazzi della Cecco Angiolieri: quello, in effetti, c'è.
La quotidianità di una professione, non può non mancare; la quotidianità del rapporto con i ragazzi, a maggior ragione.
La cosa bella della scuola, è proprio questa; non c'è taglio della Gelmini che tenga, non c'è ottusità sindacale che resista, non c'è strumentalizzazione possibile: quando ti trovi in una classe con una venticinquina di ragazzini davanti, ci sei solo tu - in quell'ora -, a fargli scoprire il mondo che li circonda. La cosa più gratificante, è far loro imparare a ragionare con la loro testolina, ponendogli subito davanti i grandi temi della Vita e della Morte, attraverso la letteratura, la storia, la geografia, l'attualità.
 Cercando di esser loro vicini, senza scimmiottare amicizie impossibili (e, nel caso, nocive e nefande); cercando di aiutarli a capire che ci sono i diritti, ma anche i doveri, prima che inizino a pretendere solo i primi, come tanti in questa sciagurata nazione; facendo loro capire che i voti, devono essere meritati, guadagnati (sudati, anche): poi - vivendo in Italia, vivendo a Siena - abbandoneranno questo sano principio, però intanto potranno scegliere consapevolmente.
 E poi: andare a scuola, vuol dire - nelle varie discipline - imparare tante cose: senza disprezzare il buon vecchio nozionismo, quando necessario (cioè, sempre).
 Studi geografia? Devi conoscere ANCHE le Capitali, le vette più alte, il fiume più lungo, il numero di abitanti, di una singola nazione; studi la letteratura? Devi conoscere ANCHE qualcosina a memoria, e saper ricostruire il contesto da cui nasce una singola opera letteraria; studi la storia? Allora inizia a pensare che - in un'annata - un centinaio di date (almeno) le dovrai avere memorizzate: altrimenti non va bene.

 Ricordate il film Fortapàsc, consigliato qualche giorno fa? La frase clou, è quella secondo la quale "esistono giornalisti giornalisti, e giornalisti impiegati"; a scuola, tutto sommato, lo stesso: esistono docenti docenti, e docenti impiegati: lo stipendio, è assolutamente lo stesso; quello che resta ai ragazzi, forse, cambia un pochino...

Ps Mozione degli affetti: un abbraccio, sincero e forte, a tutti gli alunni!
 Quanto prima, un salutino verrò a farlo...

Professor Raffaele Ascheri

8 commenti:

  1. So che i suoi alunni sono molto dispiaciuti tanta è la stima per lei! In bocca al lupo per i suoi progetti e non si stanchi mai della sua passione e delle sue inchieste! Grazie per il suo impegno,davvero ammirevole e non da tutti.
    Professore coraggioso che impronta che lascia!
    Un suo assiduo lettore(impiegato della casta che ogni giorno ne vede delle belle le assicuro)

    RispondiElimina
  2. Caro Eretico di Siena,
    condivido a pieno quanto dici a proposito della distinzione fra "docenti impiegati" e docenti docenti". Nel caos assoluto in cui si trova la scuola italiana le forme di reclutamento sono così frammentate e burocratizzate che si può diventare docenti (e ve ne sono pure a Siena) anche senza aver superato un concorso abilitante ma solo per alchimie burocratiche e furbizie legali. Ti auguro un sereno soggiorno in quel di Recanati e che l'aura leopardiana lì presente possa esserti utile ed ispirarti nella stesura del tuo libro.

    Mario l'epicureo

    RispondiElimina
  3. Carissimo Professore Ascheri
    è un pò di tempo che non ci sentiamo e ciò è dipeso dall'iniziativa di inventarsi l'eretico di Siena. Ho cercato di leggere qualche cosa nel suo blog... le confesso che non sono mai riuscito a completare la lettura degli articoli fino in fondo, perchè mi sembravano solo materiale per dare spazio solo al più squallido dei pettegolezzi. Ricorda le belle discussioni qualificanti che ci scambiavamo? Gli argomenti riguardavano sempre una certa cultura, adattata a proprio uso e consuma. Nonostante tutto riuscivo a scrivere qualcosa. Da quando ha subito condanne che si è cercato, si è sforzato di colpire i cosiddetti avversari sul banale e sul pettegolezzo piò squallido. Quello che mangiano gli ecclesiastici e se pagano quello che mangiano non fa cultura. Ho saputo solo oggi della sua decisione di prendersi un anno di riflessione privata, non a carico dello stato, per scrivere qualcosa su Galileo (non s se ho capito bene!) sappia comunque che è un personaggio da tanto tempo riabilitato da tutti, non solo dalla chiesa cattolica.
    La sua mancanza dalla Cecco Angiolieri, sarà senza dubbio notata anche se non sofferta. Conosco parecchi alunni ai quali è simpatico soprattutto per le battute che hanno sempre giudicate argomento da ridere e non di cultura. Approvo naturlmente questa sua decisione, augurandole di ritornate arricchito da un anno di esperienza privata e da qualche illuminazione dall'alto. Non sarebbe il primo eretico convertito! Io pregherò, (è l'unica cosa idi veramente utile che posso fare per Lei!).
    Quanto sarebbe bello poterlo definire, fra un anno, il Buon Savonarola el 2012!
    P. Claudio Giuseppone. Parroco di S. Petronilla di Siena

    RispondiElimina
  4. Caro P.Claudio Giuseppone il suo commento e intriso di malignità e non è certo così che si convertono gli eretici. Le assicuro che l'assenza del professore è e sarà molto sofferta dai suoi ragazzi non certamente ,come dice lei,per le sue battute ironiche. Si ricordi caro padre che i giovani riescono a scorgere, negli adulti che le posseggono, quelle qualità che loro stessi cercano e cioè verità, onestà intellerttuale e passione. R.F

    RispondiElimina
  5. Ed eccolo! Non poteva mancare il P. Giuseppone!
    Che bella cosa sentirlo. Parla della conversione dell'Eretico ma perché non ha postato un commento su quanto ha scritto il don di Civitella Marittima?
    Sarebbe stato molto interessante sentire un commento del Giuseppone su quell'argomento!
    E' vero tutto quanto ha scritto qui è impregnato di malignità quella che invece di convertirmi mi aiuterebbe ad accanirmi ancora di più.
    Forza Giuseppone il vescovo ti ricompenserà certamente.
    Amarezza.

    RispondiElimina
  6. La cosa curiosa è che Giuseppone è forse l'unico prete di Siena che difenda il vescovo perchè lo ritiene davvero una brava persona ed un bravo vescovo, senza neanche guadagnarci niente. Almeno questa è la mia impressione. Non so nemmeno se sia quindi meglio o peggio degli altri ecclesiastici compagni di...rosari del Vescovo

    RispondiElimina
  7. Sapere che un professore come lei non insegna più,mi risulta alquanto triste e sconcertante. Dopo 6 anni di distanza dalle sue lezioni,ricordo sempre la sua eccelente conoscenza e competenza nell'insegnare.E dopo 5 anni di liceo,rimane il miglior professore che abbia mai avuto.
    Un saluto,una sua ex alunna

    RispondiElimina
  8. Leggo solo ora questo post, impegnata come sono stata ad affrontare un nuovo anno di scuola (e di lavoro) di mia figlia.
    Senza lei come professore di storia.
    La differenza, la mancanza si nota. E si soffre anche, perché per un anno lei ha insegnato a mia figlia a volare, volare alto, su questa città, su questo sciagurato paese, sulla nostra storia, sul filo che unisce la conoscenza.
    Ora siamo riatterrati, sul pianeta Cecco Angiolieri, e non resta che procedere, un pò più rasoterra, verso un futuro spero migliore.
    Grazie

    RispondiElimina