Rimettendo a posto (si fa per dire...) alcune vecchie carte debitamente ingiallite, all'eretico è capitato di imbattersi in un articolo del Corriere della sera fiorentino del 3 luglio 2008, a firma del giovanissimo e brillante David Allegranti. Sono passati quasi tre anni e mezzo, ed è uno spasso rileggerlo.
Si partiva dal successo clamoroso della Casta di Siena, e si continuava con la definizione degli assetti di potere della Siena di allora. Non così diversi da quella di ora, a livello di persone: se si esclude la dipartita (politica) del "compagno carta di credito" Fabio Ceccherini, allora Presidente della Provincia e Assessore regionale in pectore.
Di Franchino il Ceccuzzi ("poliziano dalle mille cariche", per Allegranti) si rammentava il suo essere deputato, consigliere provinciale, responsabile economico del Pd toscano, nonchè fresco segretario del Pd cittadino ("qualcuno ipotizza pure che nel 2011 si candiderà a Sindaco": azzeccato!). La chicca di Allegranti, però, era questa: il giornalista del Corrsera l'aveva incontrato alla cena della Prova generale nella Torre, mentre intonava i cori della sua gioventù torraiola, e gli aveva chiesto un parere sul libro dell'eretico. "Interpellato, l'onorevole nega di avere letto il libro": in effetti, foto ce n'è una sola, quindi la lettura sarebbe stata troppo pesante, si immagina. E la causa contro lo scrivente, lui l'ha fatta per il libro successivo, Le mani sulla città. Tutto regolare, dunque.
Mussari Giuseppe difendeva a spada tratta l'operazione Antonveneta ("operazione essenziale per crescere e competere sul mercato della finanza italiana", si scriveva nel pezzo, con una captatio benevolentiae verso il Monte...); esisteva ancora la Fondazione Mps, ed Allegranti opportunamente sciorinava i dati:
"il 5 maggio è scaduto il bando per il 2008: cifra record di 3.616 domande a disposizione, come dicono i dati del bilancio di esercizio del 2007". Altri tempi, altri tempi.
Allegranti citava poi un notaio anonimo che buttava là una frase mica male:
"Ma è il Monte a essere di Siena o è Siena ad essere del Monte? Qua ci illudiamo ancora che la banca appartenga al territorio, ma non è così". Beh, almeno oggi non ci si può nemmeno più illudere...
Ma il clou del clou, era la veemente presa di posizione antilibro dell'allora segretario provinciale del Pd, quel Simone Bezzini che con tanta maestria sta traghettando la Provincia verso nuovi traguardi di affidabilità e di credibilità:
"Leggendo la Casta di Siena - ha aggiunto Bezzini - mi sono balenate nel cervello (addirittura...Ndr) alcune domande. La prima. Da quali fattori sono accomunate le persone che dovrebbero fare parte della Casta di Siena? é evidente che molte delle figure a cui si fa riferimento hanno una PROVENIENZA SOCIALE POPOLARE, sono state elette democraticamente, e soprattutto devono rispondere del loro operato, giorno dopo giorno, alla comunità".
Divertente, in effetti, il finale, sul "rispondere del loro operato": ma non c'è spazio, e si rimanda.
Vorrei però fare riflettere i lettori sul ragionamento bezziniano: siccome i castisi senesi (non certo tutti) provengono da famiglie umili e "popolari", dovrebbero avere l'onestà, la laboriosità e la giustizia sociale incorporata nel Dna. Quasi a prescindere.
Ora, l'eretico crede che il buon Bezzini abbia letto tanti libri di Storia, quanti ne ha divorati l'eretico sul comportamento delle iguane in calore, quindi in parte va scusato. Allora gli ricordo che tutti i principali dittatori del secolo scorso (Mussolini, Hitler, Stalin, Mao et alii) erano TUTTI di origine umile, TUTTI di origine popolare, probabilmente più della sua e degli altri castisti.
In occasione del lancio di Siena a Capitale europea della Cultura, l'eretico si offre di regalare i suoi vecchi Bignami di storia al Bezzini e agli altri "poverelli e popolarelli" castisti".
I quali, nel frattempo, tanto poverelli non sono più, a quanto risulta: ma questo - detto per inciso - è un altro discorso...
Per fare vedere a tutti quanto sono rimasti vicini al proletariato da cui provengono, potrebbero aprire i loro bilocali situati nei quartieri più difficili del senese...
RispondiEliminaA proposito, ma di Siena 2019 che si sa?
RispondiEliminaMeno male che nel 2012 finisce il mondo...
RispondiEliminaCerto che paragonare il Bezzini a Stalin, è come paragonare la Littizzetto a Claudia Schiffer
RispondiEliminaSiete solo invidiosi perchè loro dopo tanto lavoro e tanto studio, sono arrivati dove tutti noi vorremmo arrivare. Brutta bestia l'invidia!
RispondiEliminaCeccuzzi un libro l'ha letto: quello dell'Orlandini - suo amico e sodale di partito - sulla storia di Siena. Poi l'ha fatto comprare anche al Comune...
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