mercoledì 26 ottobre 2011

Finalmente arriva il cinema a Siena! Ci pensa lo Sclavi...

  "Una grande città come Siena, culturalmente importante e non a caso candidata al ruolo di Capitale europea della Cultura, non può sottovalutare la centralità del cinema". Così, ieraticamente, parlò Antonio Sclavi ("intervista" del Corriere di Siena del 24 ottobre).
  L'eretico era a conoscenza della passione per l'arte cinematografica del panificatore più acculturato dell'Italia centrale, perchè svariate volte l'ha trovato al cinema in compagnia di Anna Carli. La passione, dunque, c'è di sicuro, e non è roba degli ultimissimi tempi. Cinefilo, è cinefilo, l'uomo.
Allo Sclavi, però, la passione evidentemente non bastava più, ed allora si è buttato a capofitto su questo progetto del nuovo evento: ora non c'è guanciale e rosetta che tenga, lui è partito con il cinema! Anche all'Unicef - di cui è stato responsabile nazionale, prima dell'improvviso ridimensionamento provinciale - sono preoccupati: da quando si è buttato sul grande schermo...

  "Controcampo Siena film festival", si chiama il tutto; presenta (concludendosi beffardamente stasera) opere già presentate a Venezia, già in circolazione (allora, che festival sarebbe? Boh...). Noi che siamo cinefili come il panificatore, comunque, siamo contenti: più cinema c'è (anche se mancano le sale), meglio è.
Le due cose inquietanti, però, sono le seguenti: anche prima che il panificatore Sclavi portasse il cinema a Siena, una rassegna (dal 1996!), c'era già. Poteva piacere o meno, aveva avuto i suoi alti ed i suoi bassi (il litigio con Carlo Verdone, per esempio): ma per un quindicennio, organizzata dalla pugnace Maria Pia Corbelli, c'è stata, con il suo successo di pubblico ed il suo risalto (e l'eretico si ricorda bene che l'ingresso era gratuito). Perchè questa damnatio memoriae, chiediamo al panificatore Sclavi?

 Punto due: più cinema c'è, meglio è. Però bisogna anche vedere chi paga, a maggior ragione in tempi perigliosi. Locandina alla mano, tra i finanziatori c'è il gotha castista al completo: Comune di Siena, Provincia, Monte dei paschi (Banca), Bassilichi e Camera di commercio. Ne riparleremo, ma in Consiglio comunale è venuto fuori un contributo di 10mila euro, che va sommato a quello - senz'altro più robusto -  degli altri enti finanziatori. Ne riparleremo, appunto.
Resta il fatto che non si capisce proprio perchè, pur non portando star di prima grandezza (per ora, neanche di seconda o terza), pur facendo vedere film non inediti, e nonostante copiosi finanziamenti castisti, gli spettatori abbiano dovuto pagare il costo (quasi) normale di un biglietto.
 "Ingresso 5 euro (ridotto studenti 4 euiro)": la fila, infatti, pare non ci fosse, al botteghino...

3 commenti:

  1. mah, da appassionato di cinema devo dirtelo caro eretico. Io in fila ci sono stato in queste serate e soprattutto ieri la fila c'era eccome.
    I film non erano tutti già in distribuzione, anzi i migliori presentati a detta degli autori probabilmente non ce l'avranno neppure la distribuzione.
    Non c'erano star di prima grandezza ma bravi e giovani registi ed attori. A me non è parso poco.
    Frequentavo il festival della corbelli ed ho capito la differenza tra una rassegna ed una vetrina.

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  2. Sì, in effetti a Siena (culturalmente importante, sic) la centralità del cinema è degnamente sottolineata. 3 (tre!) sale cinematografiche, di cui un paio da vergognarsi; programmazione risibile (in questi giorni due capolavori assoluti e "culturalmente importanti", come Amici di letto e Bar Sport), con titoli di punta sistematicamente ignorati.
    Faccio notare come nella tanto vituperata Poggibonsi (che non mi risulta sia universitaria e ha meno della metà degli abitanti di Siena) le sale cinematografiche sono 5, di cui 3 nuovissime e con impianti audio e video degni di questo nome...)
    Sarà mica che nella nostra città (anche) col cinema c'è chi ci mangia?

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  3. Non capisco il senso di questa polemica.
    Quale sarebbe il problema? Che venga fatta una ulteriore iniziativa per promuovere il cinema d'autore a Siena? Che si debba pagare nonostante la manifestazione abbia qualche contributo da enti pubblici?

    Esce poi fuori la polemica sulla mancanza di spazi adatti alla visione di opere cinematografiche.
    Questa è una patata bollente che va in mano direttamente alla libera impresa senese che evidentemente non ha interesse a investire in queste strutture e probabilmente il comune di Siena non ha interesse a rilasciare autorizzazioni in questo senso (e se fosse così...non è comprensibile il motivo).

    Magari ci fosse davvero a Siena qualcuno che ci mangia con il cinema...

    Saluti

    Francesco Guasconi

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