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domenica 23 ottobre 2011
Finalmente un omicidio (forse): Nazione e Corriere esultano...
Atteso come e più della pioggia che tarda ad arrivare copiosa, finalmente è arrivato un morto, nel Senese, sulla cui fine pare ci siano gli estremi del giallo. In realtà, fino a che i medici legali, la settimana prossima, non diranno qualcosa di certo sui denti, (dell'americano David Brian Berry?), non si potrebbe in senso stretto parlare di giallo: dopo il loro pronunciamento, si vedrà. Sembra che il povero statunitense abbia lasciato un biglietto in cui preannunciava la sua (e del suo cane) fine in un fuoco catartico, quindi i sospetti di suicidio ci sono tutti, per ora. Come sempre, vedremo cosa deciderà la Magistratura.
Spinti dal sacro furore giornalistico, entrambi i fogli cittadini si sono buttati a corpo morto (è proprio il caso di dire) sull'evento, chiamando appunto "giallo" una morte che potrebbe benissimo non essere tale, come si è visto.
Il cittadino-lettore pagante magari voleva sapere qualcosa sulla condanna in Appello della Fondazione Mps, di cui il Corriere della sera ha scritto ieri? Cazzi suoi. Il cittadino-lettore vorrebbe sapere qualcosa sulla Giunta di Castelnuovo Berardenga sotto inchiesta (notizia data solo dall'eretico)? Cazzi suoi. Il cittadino-lettore-tifoso voleva saperne di più sull'affaire del mensanino David Moss (tirato fuori dall'eretico)? Cazzi suoi, as usual.
Sonia Maggi sul Corrsiena, almeno, ha fatto un onesto articolo, quantomeno leggibile; il massimo, però, è stato l'editoriale di Tommaso Strambi (dispiace fargli immeritata pubblicità, ricordandone financo il nome), quello che fa il caporedattore de la Nazione Siena.
Poteva forse non dedicare il suo attesissimo editoriale della domenica (quello che si capisce che è un editoriale, perchè si chiude con "buona domenica") alla morte dell'americano di Villa a Sesta? Certo che no: la domenica giornalistica è fatta di due certezze grantiche. L'editoriale dello Strambi, e quello di Eugenio Scalfari su Repubblica.
Ispirato come non mai, lo Strambi, quest'oggi: sin dall'incipit ha scomodato un mostro sacro della cinematografia mondiale: Alfred Hitchcock! E bravo Strambi: l'eretico pensava che si fosse formato cinematograficamente a suon di "Bernardette" (regista Henry King), e di "Marcellino pane e vino", con il commovente Pablito Calvo superstar. Al massimo, gli potevamo concedere il "Fratello sole sorella luna" zeffirelliano, ma era già troppo in odore di 1968 e di Concilio Vaticano II.
Invece no: lo Strambi è un cinefilo con tutti gli attributi.
"Neanche il maestro del brivido sir Alfred Joseph Hitchcock era arrivato a tanto nei suoi film...", è il folgorante incipit domenical-strambiano (il finale - come si sa - è il "buona domenica" d'ordinanza).
"Forse ci vuole davvero un maestro del brivido per risolvere questo giallo autunnale", rinforza il concetto dopo.
Il grande Hitch, in effetti, sapeva spesso fare venire i brividi ai suoi spettatori; anche alcuni giornalisti senesi, però, non scherzano mica...
Ma possibile che non ci sia nessuno che ammazza la moglie o l'amante, in questa città? Con un mezzo caso-Avetrana o con un terzo di quello di Melania Rea e Parolisi, Mussari si guadagnerebbe la riconferma...
RispondiEliminaOggi c'è anche Claudio Baglioni in Tribunale (se si presenta)! Domani giornalate piene di materiale bono...
RispondiEliminaComplimenti all'anonimo che ha inserito il secondo commento. Sei stato profeta in patria. Stamani, 25.10 , la civetta de La Nazione titola che Baglioni era in Tribunale. Gli ha dedicato la pagina di apertura ( con foto )e la pagina 5.
RispondiEliminaSono queste le notizie che interessano ai sudditi!