Il 16 giugno 2011, per la sinistra senese, è una data di valenza storica: Giulio Carli, infatti, è stato eletto Segretario comunale del Pd. Nel soviet del circolo Arci di Sant'Andrea (giusto sopra il campino di calcio a sette, e a fianco del bancone bar), una valanga umana di ben 151 votanti lo ha designato tale, con il 93% dei consensi: sconfitto, di brutto, lo sfidante. Che, infatti, NON ESISTEVA (nel Pd senese - come si sa - le primarie non esistono, e si va avanti a forza di candidati unici...).
Ceccuzziano di strettissima appartenenza, degno continuatore dell'affabulazione del suo mèntore (per capirsi, quando parlano loro, sanno riscaldare i cuori come accade solo ad un corso di amministratori di condominio), frequentante la Lupa (sarà un pisilliano fervente, si immagina...), il Carli ha avuto un giugno davvero intenso assai; proprio nei giorni in cui veniva eletto trionfalmente al soviet di Sant'Andrea, ecco che si licenziava (!) dalla Provincia, ove lavorava in qualità di tecnico dell'ufficio agricoltura (settore idrogeologico): lavoro sicuro, discreto stipendio. Avendo due figli a carico, roba da tenersi ben stretta, a maggior ragione con i tempacci che corrono. Anche perchè il Segretario comunale del Pd, non dovrebbe percepire reddito in quanto tale (o c'è stato qualche cambiamento?).
Dal momento che molti hanno parlato e scritto di lui come di un nominabile in ambito Mps, non sarà mica che il clamoroso autolicenziamento di giugno sia dovuto a questo?
Dal "Regolamento recante norme sugli incarichi ai dipendenti provinciali approvato con delibera Giunta provinciale numero 188 del 25 luglio 2001, articolo 3, comma 4", si legge, con nettezza, quanto segue:
"è invece ASSOLUTAMENTE INCOMPATIBILE L'ASSUNZIONE DI CARICHE GESTIONALI nelle stesse (società) a prescindere da ogni valutazione sull'entità dell'impegno".
Il Carli, dunque, non sarebbe potuto diventare nominabile, se dipendente della Provincia. Ma ora che si è licenziato...
O forse - visto appunto il periodo di crisi - da buon uomo di sinistra (sic!) ha voluto dare l'esempio, ha preferito immolarsi. Avrà pensato (non senza sforzo):
"Se mi licenzio, un altro prenderà il mio posto, e manterrà una famiglia!".
Non sarà un Cicerone, questo Carli, però ha davvero cuore da vendere...
L'economista Giulio(Guido) Carli come già scritto dal blog Fratello Illuminato!!!
RispondiEliminaL'ho visto oggi su Canale Tre: è francamente imbarazzante
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