martedì 20 dicembre 2011

Le Scotte? Un malato non immaginario...(I)

    Sempre preso dall'Asl e dai suoi bilanci (su cui ovviamente si tornerà), l'eretico sente di avere colpevolmente trascurato il problema dell'ospedale di Siena in quanto tale. Che situazione stanno vivendo, dunque, le Scotte, il luogo dove tutti noi - per un motivo o per l'altro - ogni tanto rimbalziamo (qualcuno purtroppo spesso)?

 Lo stato di salute non è proprio ideale. Siamo di fronte ad un malato non molto immaginario: colpa dei tagli, ma non solo. Fra gli operatori, è opinione diffusa e generalizzata che l'ospedale senese abbia da tempo avviato una fase di vera e propria "campostaggizzazione", o, se si preferisce, una "nottolizzazione". Per chi non l'avesse ancora compreso, il fatto è che tutto lascia intendere proprio questo, che l'idea di fondo - gestita dalla Casta di Siena, ovviamente, in tandem con pezzi grossi che stanno a Firenze - sarebbe quella di depotenziare scientemente il polo ospedaliero locale, in favore di quello fiorentino, rendendo ipso facto la struttura senese un qualcosa di medio-bassa importanza strategica, appunto più simile all'ospedale della Val d'Elsa o a quello della Val di Chiana.
Un esempio? L'andare per esempio a diminuire drasticamente il numero di posti letto a disposizione; bisogna che i cittadini-pazienti sappiano bene non solo ciò che già ben sanno (cioè che è ovviamente molto più difficile trovare un posto letto libero, alle Scotte di oggi, rispetto a prima), ma anche ciò che i più ignorano, se non del mestiere: meno posti letto, sta a significare anche che i giovani specializzandi (il cui numero è legato a quello dei posti letto presenti) sono una specie in via di estinzione, alle Scotte. Innescando dunque un circolo vizioso che si avvita in modo nefasto su se stesso: meno posti letto, meno servizi per i pazienti; meno posti letto, estrema penalizzazione degli specializzandi, ergo fuga dei cervelli (di quelli non ancora fuggiti). Per un giovane medico senese, sarà di certo sempre più difficile crescere professionalmente a Siena, ammesso e non concesso che lo voglia fare.
E questo solo stando sulle generali (ma i posti letto e gli specializzandi sono solo un problema generale?), perchè pare che da gennaio 2012 si profili all'orizzonte uno scenario addirittura grottesco che investe ancora più direttamente il rapporto fra paziente e medico ospedaliero.
L'eretico ne parlerà nei prossimi giorni, a Dio piacendo: sperando di non rovinare il Santo Natale a nessuno...

5 commenti:

  1. Ma chi è che porta avanti questo disegno, diabolico per il territorio e per i cittadini senesi?
    Sarà mica quel DG che ora è addirittura, e non si sa per quali motivi,o meriti, plenipotenziario della Sanità Senese con il doppio ruolo di DG delle Scotte e commissario dell'ASL 7 ?
    A chi risponde questo personaggio, che sembra sia stato messo a Siena per interrompere un rilancio dell'Ospedale iniziato dal precedente DG, e che forse dava noia a qualcuno?

    RispondiElimina
  2. Scommettiamo che prima o poi in questa storia entrerà Angelone Pollina ?

    Malato Immaginario.

    RispondiElimina
  3. Tutto ciò che viene descritto nel pezzo è così da diversi anni, ma ora mi pare che questo processo di campostaggizzazione sia diventato irreversibile. Un altro segno della completa decadenza della città

    RispondiElimina
  4. Concordo in pienissimo con chi ha scritto l'ultimo commento. Particolarmente inqietante è la fuga degli specializzandi, perchè questo è un danno proprio a quella formazione alta di cui spesso ci si riempie la bocca

    RispondiElimina
  5. Una domanda.
    Se non ci fosse il filtro degli ospedali di Nottola e Capostaggia, secondo voi, di quanto si allungherebbe il tempo di attesa al pronto soccorso e per i ricoveri?
    La bassa manovalanza ( mi pare di capire dal tono dell'articolo e dai commenti) talora può tornare comoda.
    Un basso manovole

    RispondiElimina