venerdì 13 gennaio 2012

Sistema Siena, Monte e gli avvoltoi stranieri...

   La strategia, ormai, è ben delineata: chi si leva da tre passi dai piani alti del Monte, va servito con ponti d'oro: leggasi quattrini ed onori pubblici. Vigni abbandona? I sindacati si mettono a piangere (era dal 1996 che non si facevano sentire...) perchè arriva il forestiero Viola, Vigni viene salutato come uno che verrà ricordato per tutto il Bene che ha fatto alla città ed alla Banca ( lo si ringrazia "per i risultati e gli obiettivi industriali raggiunti dalla Banca sotto la sua direzione dal 2006 ad oggi, un periodo in cui il Monte è cresciuto - in un contesto economico assai difficile - fino a diventare il terzo gruppo bancario del Paese": inchiniamoci a Vigni, dunque!). Attenzione: questo è solo l'antipasto di ciò che accadrà fra tre mesi, al momento dell'addio mussariano. In quel momento, sì che ci saranno i piatti forti (primo, secondo e dolce). Tre giorni di lutto cittadino, per la sua uscita di scena (da Rocca Salimbeni, si capisce...)?

Nel frattempo, la stampa nazionale si occupa, con una sorta di tracimazione di interesse, della città: da venerdì scorso ad oggi, è record assoluto di pezzi sul Sistema Siena che va in frantumi.
Aveva iniziato L'Espresso giusto venerdì scorso, ieri La Stampa ed il brioso David Allegranti sul Corrsera, oggi ci dà sotto Il Mondo (Gruppo Corriere della sera), con un ficcante articolo di Fabio Sottocornola (pagine 6-9), che raccomando ai lettori del blog (soprattutto il finale, concernente proprio l'eretico!). Imperdibile la copertina del magazine, con un affranto e pensieroso - ma pur sempre supertrendy, con tanto di zainetto a tracolla - Mussari Giuseppe: imperdibile, lo ripeto. Peccato che in città ne arrivino solo poche copie.

Ieri, il Fatto pubblicava una notizia di grande peso: il Ministro della Giustizia Severino (avvocato della famiglia Caltagirone, per pura casualità) ha "graziato" con una norma ad hoc proprio il Calta, che potrà - nonostante la nota condanna a 3 anni e 6 mesi, ed anche se venisse confermata in appello e Cassazione - continuare a presiedere la vicepresidenza delle Assicurazioni Generali. Da lì, da Trieste, il Calta NON SI MUOVE: ma si può stare ben certi che Mussari farà di tutto affinchè non si muova neanche da Siena. Con la crisi di liquidità che c'è al Monte (solo per la nefasta congiuntura economica, si intende), come si fa a liquidare l'imprenditore più liquido d'Italia?

 A livello giornalistico locale, infine, a dettare la linea, as usual, è la penna di Stefano Bisi: gli altri (i giornalisti regionali o nazionali) sono dei gufi pronti a gufare, il nemico sono loro. Anzi, altro che gufi: questi sono degli avvoltoi, orrendi volatili che si materializzano, approfittando del sangue altrui. Creature indegne, schifosi vigliacchi.
C'era da aspettarselo: nessuna autocritica, ed il tutto abbinato all'individuazione di un nemico esterno. Come sempre, come sempre. Ricordate - per fare solo un esempio - Brunellopoli a Montalcino? Colpa dei media nazionali, non dei produttori felloni. Siamo alle solite.
Finale bisiano:
"Insomma, per questi Monti (Banca e Fondazione, Ndr), per queste terre, chi spende una parola di difesa?".
Caro Stefano, e se fosse che, proprio a forza di difendere sempre tutto (anche l'indifendibile), siamo arrivati a questo punto?

8 commenti:

  1. Illuminante l'ultimo commento dell'eretico :"se fosse che, proprio a forza di difendere sempre tutto (anche l'indifendibile), siamo arrivati a questo punto?"
    E' proprio così. Ma la maggior parte dei senesi non è ancora consapevole che il sistema sta affondando.

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  2. Caro Raffaele, il nuovo Direttore è persona simpatica con cui è piacevole chiacchierare.

    Speriamo ch'egli scopra quanto prima che i vecchi potentati continuano ad imperversare in banca.

    Un esempio ? Dirigenti di alto livello molto vicini al Marino che il 31 dicembre vanno in pensione e il 2 gennaio vengono ri-presi come consulenti.

    Nel frattempo i fornitori si allontanano perchè vengono pagati con 10 mesi di ritardo .....

    I sindacati che ne pensano ?

    Robertino montepaschino da tre generazioni.

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  3. Come in molti altri degli articoli precendenti di questo blog e a questo proposito e come molti degli articoli sulla stampa nazionale, si guarda ancora una volta al dito di colui che indica la luna.

    Intendiamoci anche in questo caso, tutto molto condivisibile, ma anche tutto molto poco utile a CAPIRE.

    Il "problema dei problemi" del mondo MPS (fondazione + banca), ovvero la sua ECCEZIONE, è un insieme di caratteristiche che include senz' altro il "sistema Siena" che gli sta dietro, include senz' altro il suo decentramento rispetto ai centri del potere italiano, europeo e mondiale, include senz' altro il suo modo medioevale di operare ... ma BADATE BENE ... questo atteggiamento, vituperato dai più (ignoranti osservatori esterni o interni di finanza che non capiscono, di queste caratteristiche del Monte, il paradosso del loro potere salvifico, indiretto e inconsapevole) ha SALVATO il sistema MPS (banca e fondazione) fino al giorno della famigerata acquisizione di Antonveneta. Fino a quel giorno la MEDIOEVALE, OTTUSA E PROVINCIALE realtà MPS (tutti aggettivi usati dagli "osservatori" di cui sopra) aveva la seconda fondazione più grande del mondo (dati The Economist di quei tempi) e una banca in forma e senza le grane di TUTTE LE ALTRE BANCHE D' ITALIA E DEL MONDO ... ovvero praticamente con un bilancio privo di prodotti strutturati e diavolerie finanziarie affini.

    Il sistema MPS era, e in sostanza è (ma adesso con l' enorme debito Antonveneta), la banca grande meno finanziarizzata del mondo.

    ERA LA BANCA CON MENO TULIPANI DEL MONDO QUANDO LA BOLLA DEI TULIPANI STAVA PER SCOPPIARE.

    L' entità MPS (banca+fondazione) fino a quel giorno di Novembre del 2007, a pochi giorni dal tracollo mondiale della finanza (tracollo che, ricordiamolo, avrebbe cambiato il mondo) era la banca/fondazione POTENZIALMENTE PIU' DOTATA E MENO ESPOSTA d' Europa ...

    Se MPS fosse rimasta MEDIEVALE,OTTUSA E PROVINCIALE fino in fondo (bastavano poche settimane), già agli inizi del 2008, ma ancor più nel 2009, avrebbe potuto comprare mezze banche d' Europa ... Poteva comprare 10, 20 Antonveneta (tanto per capire di che stiamo parlando).

    Ma no. Non si poteva.

    Antonveneta si doveva comprare proprio in quei giorni li (a suon di commissioni per gli intermediari, avvocati, consulenti e "advisors" di qualche trecento-quattrocento milioni di euro). Si doveva comprare con estrema urgenza entro la fine del 2007 una banca piena zeppa di crediti inesigibili e di sportelli inutili.

    E SI DOVEVA FARE PRESTO, PRESTISSIMO.
    Dopo pochi giorni sarebbe cambiato il mondo.
    Chissà perchè ...

    E voi, con tutto il rispetto, guardate ancora il dito ...

    Grazie per l' ospitalità.

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    1. Purtroppo a questo punto non si può nemmeno più guardare il dito, anche perchè bisogna essere dei contorsionisti per guardarlo dove ce lo hanno infilato!
      E sai visto che ragioni di economia chi ce lo ha infilato il dito? Colui che senza tanto pudore il sistema Sienina ci ha portato, colui che senza autonomia decisionale ha dovuto dare retta a tante sirene, anche loro pronte con il dito, ma non verso la luna.

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  4. mi sembra che i partecipanti al blog non guardino il dito, ma la mano.Infatti la distruttiva operazione Antonventa con indicazione dei noti responsabili è stata a più riprese denunciata.Resta da capire il perchè di tutto questo. Io personalmente non credo al complotto, come invece sembra trasparire dalle osservazioni del precedente partecipante.
    Io credo più semplicemente - e la conclusione se volete è ancor più deprimente - che persone poco professionali si siano sedute su una montagna di soldi senza assolutamente saperli gestire.
    Solo che molte volte si deve dare un senso, anche all'esterno, al posto che si occupa e quando questo si fa senza la dovuta capacità e professionalità, ecco il patatrac.

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    1. Mah, incapacità... non credo. Anche un salumiere, quando compra una banca, impone una due diligence per sapere che compra, o almeno chiede un aggiustamento del prezzo dopo sei mesi o un anno, o si lascia una way out (chessò, pago 1 o 2 miliardi e ridò Antonveneta a chi me l'ha data). Per il resto il Sistema Siena c'entra e come! Se ci fosse stato un Sindaco capace, o un Presidente della Fondazione capace, Mussari sarebbe stato fermato in tempo!

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  5. Il presidente della Banca, è diventato anche presidente dell'Abi. Delle due una: o Mussari è un fenomeno o è stato un fedele servitore, premiato per un compito svolto! Speriamo che nei prossimi mesi si dipani l'arcano.

    Sallustio

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    1. "...o Mussari è un fenomeno o è stato un fedele servitore, premiato per il compito svolto!"

      Ottimo. Ci siamo.
      Siccome Mussari NON E' UN FENOMENO ... è senz' altro un fedele servitore!

      E per chi non crede ai complotti ricordo che per fare certi "lavori sporchi" ci vuole sempre o quasi gente: giovane, arrivista, sconosciuta e possibilmente furba e con pochi, pochissimi scrupoli.

      Un profilo che si adatta perfettamente al Mussari che un bel giorno nel 2001 arrivò alla Fondazione MPS (non alla banca) per preparsi (e bene) al lavoro che arebbe dovuto fare poco più di 5 anni dopo (alla banca).

      ERGO: nel caso Sistema MPS e sua "normalizzazione" (non la chiamo implosione perchè non è questo il punto) sappiamo chi è l' esecutore e, secondo me, sappiamo anche il movente... adesso rimane da scoprire il ruolo di "gestore della pratica" (cioè il capo diretto del Mussari dentro il Sistema ... che non è il Sindaco o il presidente della provincia ... non ci prendiamo per il culo) e I MANDANTI VERI (che secondo me sono più di uno ... e magari anche lontani, lontani dal Sistema Siena ...)

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