martedì 10 maggio 2011

"Buffet per tutti": paga Franco Ceccuzzi!

 Ho incontrato per strada alcuni lettori che - pur incoraggiandomi e facendomi i complimenti - mi hanno suggerito di ritornare anche sugli altri temi toccati dal blog, magari inserendone di inediti. Lo farò, lo farò: e volentieri. C'è la Curia, per esempio, che non va mai persa di vista, ad un mese circa dalla sentenza sull'incendio. Vale la pena di prepararsi per l'evento, direi.
C'è il fronte della Provincia, sempre in fermento ( Bezzini, ancora si è dimenticato di dire la sua sul singolare incidente del Direttore Tommaso Stufano: s'aspetta ferragosto, o solo le elezioni?).
Per non parlare di tante cosette di varia umanità: per esempio, il processo che si è aperto a Budapest contro l'ultimo criminale di guerra nazista, oggi 97enne. Cosa che merita davvero un approfondimento (non c'entra niente con la Provincia o con le Comunali, ma con la Chiesa sì...).
Ora, però, siamo a meno di una settimana dalla elezioni, quindi Ceccuzzi non può non imperare...se non ora, quando?
Oggi l'eretico è andato ad ascoltarlo al Garden, dove si è esibito con Mussari e Giuliano Amato: incastonato fra il dottor Sottile e il Presidente dell'Abi, sembrava spaurito, poverino. Mussari ormai gigioneggia con i grandi (o ex) della politica italiana, gli dà del tu, ci fa il simpaticone (ricambiato) coram populo, e a lui, invece, non resta che sfoderare il sorrisetto gengivale. Se ha un minimo di contraddittorio davanti, perde il controllo e diventa minaccioso (vedasi post precedente); se ha di fronte una platea amica - come quasi sempre gli succede - ritorna se stesso: anonimo, grigio, noioso, incapace di suscitare alcunchè, se non sonno.
Meglio, allora, incontrarlo all'aria aperta, come ieri i cittadini di Taverne d'Arbia: "ore 19, Incontro con i giovani e la cittadinanza di Taverne d'Arbia; ore 20, buffet per tutti", recitava il depliant.
Non è dato sapere se si regalassero anche pacchi di pasta, soprattutto per le famiglie bisognose.
Forse è leggenda che un anziano di origine partenopea si sia presentato al candidato Sindaco, e gli abbia sfacciatamente chiesto una scarpa, la sinistra. In attesa della destra, dopo il voto. "Che bello, mi sembra di essere tornato ai tempi di Achille Lauro", sembra abbia esclamato l'uomo. Ma sono di certo cattiverie, voci di chi è invidioso del suo successo.Nel Codice etico, tra l'altro, non mi pare sia contemplata questa evenienza, quindi nessun problema.
L'eretico lo dice a chiare lettere ai suoi lettori: spero, per il bene di Siena, che Ceccuzzi vada al ballottaggio, e poi perda (lascerebbe il Parlamento lo stesso, visto quanto conta?); dall'altra parte, l'eretico deve pensare un pochino anche a se stesso: per avere argomenti da trattare, un Sindaco così, dove si trova?
Raffaele Ascheri

2 commenti:

  1. A Siena gioverebbe davvero una bella "scossa".
    Senesi non perdiamo l'occasione di romperere le maglie di questa rete rugginosa fatta di politica-monte-massoneria.
    Ma ci meritiamo Ceccuzzi???!
    Se ancora non siamo pronti ad aprire la finestra e far uscire un po' di puzza almeno mandiamolo al ballottaggio, così come siamo messi sarebbe quasi un successo.
    Una città così geniale imbavagliata in questo modo!
    Forse una vera rottura sarebbe possibile nel momento in cui un serio terremoto facesse crollare il Monte... ci sono tante crepe ma per adesso non bastano.

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  2. E ora Ceccuzzi e Renzi
    comunque vada saranno risate.

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