L'interessante rassegna del cortometraggio e del giornalismo d'inchiesta, organizzata lodevolmente da Luca Zingaretti, si conclude stamattina, con le premiazioni di rito. Ieri sera, il vero gran finale, di altissimo livello culturale: Eugenio Scalfari ed Asor Rosa, due dei maggiori intellettuali italiani, al Santa Maria della Scala.
L'iniziativa voluta da Zingaretti - lodevole sotto molti aspetti - si colloca, purtroppo, in un'operazione ad ampio raggio di cui, temo, lo stesso Zingaretti sia del tutto all'oscuro, non potendo conoscere a fondo la realtà senese: l'Operazione paraculo.
Veniamo al dunque: da anni, ormai, a Siena si ospitano grandi giornalisti, illuminate figure dell'intellettualità italiana e straniera. Va tutto bene, anzi benissimo. I risvolti principali sono due: alimentare le possibilità di successo della candidatura di Siena a capitale europea della Cultura nel 2019 (che sarebbe il trionfo della Casta, e di Ceccuzzi verso la fine del secondo mandato). Proposito legittimo, volendo anche giusto, dal punto di vista dei castisti.
Ciò che, però, non si può dire è quale sia il secondo motivo: la Casta invita - con soldi pubblici, ovviamente - illustri esponenti del mondo dell'informazione, a mò di captatio benevolentiae nei loro confronti (traduzione per Ceccuzzi: è questa l'Operazione paraculo, capito?).
Con la pubblicità del Monte su L'Espresso e l'invito del suo Direttore ad intervistare Mussari (sempre al Sms), si cerca di tenere buono appunto L'Espresso (per Panorama, essendo dell'amico Silvio, non c'è bisogno di grandi sforzi); per Repubblica, poi, chi meglio del suo fondatore? Non a caso, ieri Ceccuzzi ci ha voluto mettere il cappello, con un suo interventino pre Scalfari. I cortometraggi migliori, le inchieste migliori, il giornalismo migliore sono sempre quelli che riguardano altro, da Siena: qui, tutto a posto, no? Che bisogno c'è, dunque, di giornalismo di inchiesta? L'eretico offre gratis la documentazione su Galaxopoly, ed i direttori locali fanno finta di niente (e Ceccuzzi minaccia pubblicamente il sottoscritto): poi, però, tutti a spellarsi le mani (giustamente) per chi fa sano giornalismo. Lontano da casina, però.
Nelle prossime settimane, arriveranno al pettine molti nodi giudiziari: Università, Ampugnano, Provincia, incendio in Curia et alia. Come ci starebbe bene un reportage dell'ottimo (senza ironie!) Fabrizio Gatti, giornalista d'inchiesta di punta de L'Espresso.
Pronto a "vestirsi" da immigrato, per scrivere sui viaggi della speranza; a Siena, non avrebbe neanche bisogno di travestirsi, per scoprire certe cose. E neanche di viaggiare tanto.
Meglio farlo invitare, e trattarlo con i guanti bianchi: non si sa mai...
Raffaele Ascheri
Eretico scrive:
RispondiElimina"Nelle prossime settimane, arriveranno al pettine molti nodi giudiziari: Università, Ampugnano, Provincia, incendio in Curia et alia"
Università...ok, ma il gip ha deciso di non arrestare ai domiciliari i due rettori e gli 11 professori...mi sa che finisce a tarallucci e vino...vedremo
Ampugano...ok, ma mica si può portare avanti una denuncia contro il presidente dell'ABI!...beh forse sì, visto che ieri hanno condannato l'ex capo della Banca d'Italia...mi sa che finisce a tarallucci e vino...vedremo
Provincia...questa Eretico non l'ho capita. Di che si tratta? Concussione? proprio non lo so
Incendio in Curia...mah, dipende un po' dal p.m....mah mi sa che finisce a tarallucci e vino...vedremo
Manca una cosa grossissimissima!
MPS deve rimborsare 1.900.000.000 di euro dei Tremonti bond...e non bastano per rientrare nei nuovi ratios...
adesso...la Fondazione dovrà perdere la quota di maggioranza o arriverà il famoso pool di banche a salvare, come s'è detto in campagna elettorale?
Secondo me è qui che si gioca, anzi giuoca come dice Silvio il futuro della città, fra Casta e liberali!
Caro lettore (ben informato, mi pare di vedere), finirà tutto a tarallucci e vino, come dici tu? Io voglio sperare che la parola Giustizia abbia ancora un pochino di senso, perfino in questa corrotta città: che il Gip abbia negato i domiciliari agli universitari, vuol solo dire che non ha più ravvisato il rischio di inquinamento probatorio (fuga e reiterazione del reato, sono fuori dal verosimile).
RispondiEliminaPer la Provincia, ti invito a rileggere gli articoli su Cinghialopoli e collegati.
Sull'incendio in Curia, nella settimana precedente al 15 giugno (udienza conclusiva) faremo il punto della situazione: si tratta solo di aspettare. Non riesco a capire quel "dipende solo dal Pm" (Marini): certo che dipende anche da lui, ma l'ultima parola spetta al Giudice Gaggelli. Anticipo solo che un'assoluzione sarebbe un insulto al senso di legalità. Proprio per quanto emerso dal dibattimento, sia chiaro. Per ora, fermiamoci qui.
Per il resto, hai detto bene: un Tribunale della Repubblica ha condannato l'ex Presidente di Bankitalia ad una pena financo maggiore di quella richiesta dai Pm.
Ogni tanto, la Legge è davvero uguale per tutti. Speriamo possa valere anche a Siena...
Anche io vorrei vivere in una Paese e in una città dove la legge è uguale per tutti.
RispondiEliminaMa in questo Paese - e FORSE in questa città - siamo ancora avviluppati in una questione più grande, quella dei livelli trasversali alle istituzioni, che creano contesti talmente intricati che spesso la giustizia o l'ingiustizia sembrano più figlie delle concomitanze di interessi (che ora ci sono e ora non ci sono, ora vengono ora vanno) che dell'applicazione di un principio democratico.
Bella la definizione di quarto livello di Maurizio Torrealta:
Personaggi
1) che siano di alto livello professionale e istituzionale
2) che abbiano agito apparentemente al di fuori del loro ruolo professionale o istituzionale
3) che l'interesse personale non sia la principale giustificazione delle loro scelte controverse
4) che il loro agire non sia stato presumibilmente una iniziativa individuale
E' vero che il Quarto Livello di Torrealta è quello IOR-Camorra-Servizi eccetera e quindi non ha assoultamente niente a che vedere con la nostra minirealtà, ma è per dire che putroppo non siamo in Inghilterra, non siamo in Germania, qui da noi anche la Giustizia è una cosa estremamente intricata e pieno di grigi.
Per muoversi fra questi grigi c'è bisogno di persone coraggiose certamente, ma sopratutto intelligenti. Mai chiedere troppo (anche in un processo) per non rischiare di avere niente. Aiutare l'altro a non poter fare valutazioni differenti, e quindi aiutarlo a proteggersi da eventuali pressioni esterne (...poter dire "non potevo fare altrimenti, capite...")