Prima di entrare in medias res, all'eretico preme sottolineare che oggi molti blogger manifestano a Roma contro la Legge limita-intercettazioni: ovviamente, massima solidarietà! Da blogger a blogger. Con l'ottimismo della volontà, ed il pessimismo della ragione: i berluscones saranno compatti, e non credo proprio che - al di là della facciata - uno come Bersani (o uno come D'Alema) voglia fare le barricate a favore delle intercettazioni: ricordiamoci di quello che è emerso, e di ciò che sta emergendo, a carico del Pd, all over Italy (ma" tre casi non fanno assolutamente una questione morale", ha sentenziato ieri la volpe del Tavoliere, alias Massimo D'Alema).
Ciò detto, il Premio Frajese: l'ho già definito - ne Le mani sulla città - il Premio della Casta di Siena, in barba alla memoria del povero Paolo Frajese. A noi piace ricordarlo per altro, piuttosto che per il Premio in sua memoria (fra i premiati, Veltroni, Letta Gianni, Bruno Vespa: il fior fiore del giornalismo indipendente ed autonomo dalla politica...). Quest'anno, i premiati saranno validi giornalisti, fra cui Giovanni Minoli (meglio come divulgatore che come giornalista), il direttore della Stampa Mario Calabresi (solita captatio benevolentiae verso il prestigiosissimo quotidiano torinese, non a caso abbinato da qualche settimana all'house organ del Monte dei Paschi...), il senese Carlo Marroni e l'inviata del Corriere della sera Elisabetta Rosaspina. Con le varie differenze, tutte scelte degne.
Quest'anno, però, poteva essere l'anno del colpo grosso: perchè non dare l'ambito Premio a Valterino Lavitola? Fino alla recente radiazione dall'albo (che prima non aveva sospettato alcunchè), giornalista a tutti gli effetti e con tutti i crismi, nonchè direttore del quotidiano "socialista" L'Avanti!; cresciuto all'ombra del socialismo craxiano, massone dichiarato (in sonno, ma sempre pronto a svegliarsi, no?): i requisiti per piacere al factotum del Premio Stefano Bisi, ricorrevano tutti. E la vicinanza con Silvione, non poteva certo imbarazzare chi aveva incredibilmente premiato come giornalista (!!) Letta Gianni, eminenza grigia del berlusconismo. In più, il nome è quasi identitico a quello di Veltroni: un segno del Destino.
Ci avrà pensato, Stefanino, prima che gli eventi facessero precipitare inopinatamente il tutto, prima che il direttore de L'Avanti! finisse latitante a Panama?
Beh, se torna e chiarisce tutto, noi l'aspettiamo per l'anno prossimo...
Ps A proposito del Bisi, l'eretico si aspetta una battaglia alla morte sulla Legge contro le intercettazioni (che non sarebbero più pubblicabili, se non dopo l'appello: quando a nessuno importerebbe più niente...). I maligni dicono che non ne farà di niente visti i guai giudiziari del suo amico Mussari Giuseppe (e di altri): noi, invece, gli vogliamo dare un'apertura. Stefanino, non deluderci!
Premio Frajese a Lavitola, un posto in qualche partecipata Mps a Tarantini...
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