mercoledì 19 ottobre 2011

La seratina mondana del Vescovo, e il D-day del Giudice Gaggelli...

     Partiamo dal Giudice Monica Gaggelli, per arrivare subito al nocciolo del problema: oggi, 19 ottobre 2011, scadono i termini di legge per il deposito della sentenza con cui lei - lo scorso 19 luglio - ha mandato assoltissimo Acampa Giuseppe dall'accusa di incendio e di calunnia.
La città è in fervida, fervidissima attesa: i tre mesi sono trascorsi, quindi non c'è verso.
"Termine per il deposito delle motivazioni della sentenza penale": 90 giorni 90, senza neanche l'interruzione estiva. Oggi, quindi. Speriamo davvero non ce ne sia bisogno, ma l'eretico ricorderà - sul suo blog - OGNI SINGOLO GIORNO DI RITARDO NEL DEPOSITO DELLA SENTENZA. Non per altro, se non per la mera curiosità, per esempio, di sapere come sia stata bypassata la testimonianza - per l'accusa decisiva -  di don Enrico Furiesi, o di come il fumo della Curia fosse inodore ed incapace di filtrare, per ore ed ore, da una porta non ignifuga, e perchè l'Acampa sperasse in tutti i modi che il fascicolo dell'inchiesta venisse sfilato dalle mani del Pm Marini, e tante, tante altre cosine sfiziosissime...

  Detto del Giudice Gaggelli, veniamo al continuatore apostolico Antonio Buoncristiani da Sellano. Giornatacce, per lui, queste: ancora non può mettere le mani sul tesoro dell'eretico (almeno un pochina d'attesa, eccellenza!), ed in più quel birbantello del prete di Civitella Marittima che lo attacca duramente sulle colonne del Corrsiena di oggi (lettera rivolta a don Claudio Giuseppone di Santa Petronilla, ma polemica aspra soprattutto con il cittadino Buoncristiani).
Tutte queste preoccupazioni, poi, unite agli impegni mistici e soprattutto filantropici dell'ottobre missionario, gli fanno perdere anche quello sguardo attento su ciò che lo circonda che gli farebbe un gran bene: brutto segno, brutto segno.
Ieri sera, per esempio, l'eretico se ne stava ad osservare la splendida facciata della Cattedrale, come gli capita spesso di fare, cercando di non dare mai per scontata la sovrumana bellezza che uno ha sotto casa; improvvisamente, il cittadino proveniente da Sellano è uscito dal portone della Curia (ore 20, 19), con il fido, biondo segretario don Enrico Grassini, più un alto prelato sulla sessantina abbondante, a sua volta accompagnato da un probabile segretario. Con passo lento e grave, da Piazza del Duomo, si sono diretti verso la pizzeria-ristorante "I due archi"(tutti i salmi finiscono in gloria, come si sa), in Pian dei Mantellini: 14 minuti per percorrere Via del Capitano, Stalloreggi, Pian dei Mantellini, appunto.
L'eretico avrebbe voluto avere le orecchie allungabili, per sentire cosa il cittadino di Sellano diceva al pezzo grosso cui si accompagnava (cingendolo costantemente con la destra, mentre con la sinistra smanettava ariosamente, e, spesso, si grattava con compiacimento la cute, dove i capelli son men folti); arrivati in campo aperto in Pian dei Mantellini, l'eretico ha cercato il colpaccio, avvicinandosi, quatto quatto, al massimo che era consentito, viste le circostanze: le uniche due parole che è riuscito a sentire, sono state "processo" e "Firenze".
 Che il sellanese parlasse di quel birbantello di Giudice fiorentino che ha bloccato l'esecutività del pagamento?

Ma il grande, autentico dilemma - venendo alle cose serie - è il seguente: dopo essersi ingozzati, chi dei quattro prelati avrà pagato il conto? A questo giro, stranamente, a qualcuno la mano nel portafoglio sarà toccato metterla...

4 commenti:

  1. Se le sarà lavate il vescovo le mani, dopo essersi grattato la pelata? Se doveva dire messa e toccare le ostie, di certo no...

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  2. Il bel Grassini, caro eretico, non è biondo, ma dolcemente castano...

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  3. Però è proprio un bel tocco di prete, su questo non ci piove

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  4. Secondo molti sarà proprio il bel Grassini a prendere il posto di don Acampa al Costone: da un bello ad un bellissimo?

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