Censurabilissima la violenza (in potenza, mortale) contro il Vescovo fiorentino Betori, già pezzo grosso della Cei nonchè ruiniano di ferro, anzi d'acciaio. E solidarietà ereticale al segretario particolare che - sebbene fortunatamente non in pericolo di vita - ha un proiettile in corpo, e forse domani sarà di nuovo operato.
La violenza, questo tipo di violenza affidata alle armi, non può che essere condannata, a piè fermo; ma la violenza è fatta di armi da fuoco, e di scapellotti o golini da buon vecchio parroco di campagna, che invece spesso fanno (facevano) bene, e parecchio (ah, se qualche schiaffettino l'avesse raccattato, magari in famiglia, qualche monsignore rampante, da adolescente, chissà se non gli avrebbe fatto bene...).
C'è soprattutto la violenza implicita, indiretta, gerarchica: molto in uso nella Chiesa, moltissimo nella Curia senese. Questo episodio l'ho già raccontato e scritto, ma oggi lo arricchisco di un paio di particolari nuovi (grazie alla testimonianza del professor Franco Nardi), e poi la Chiesa stessa insegna che repetita iuvant, no?
29 giugno 2007, Santi Pietro e Paolo, la più vaticana delle Feste: la Chiesa senese è squassata dalle polemiche, visto che è stato appena chiesto il rinvio a giudizio per Acampa Giuseppe. Il Vescovo Buoncristiani ha già vergato il famoso comunicato stampa in cui dà del demente al Pm Marini per avere osato mettere sotto inchiesta il suo pupillino santo e benedetto (Buoncristiani querela gli altri, ma nessuno querela lui? L'eretico del demente non l'ha dato a nessuno, in Curia...).
Si inaugura una delle Chiese più brutte d'Italia, quella di Ponte a Bozzone, vicino al bel parco di Geggiano( luogo delle prodezze calcistiche dell'eretico, mi sia consentito lo scivolamento autobiografico): il campanile, sembra piuttosto un minareto; la parte inferiore, pare una costruzione militare dell'Albania comunista anni Settanta; per capire che è un luogo di culto cattolico, si deve buttare l'occhio sulla facciata, con tanto di rosone neo-romanico (all'interno, la cosa più originale: un chiostrino falso-antico).
Non divaghiamo: don Mino Marchetti - di fronte a plurimi testimoni - viene apostrofato in malo modo dal Vescovo, con le seguenti parole (riferite dallo stesso don Mino al professor Nardi, e non solo a lui):
"Hai fatto una cosa gravissima! La Chiesa, a Siena, siamo io e Acampa".
Tutta la violenza verbale del successore di Pietro (sic), è dovuta al fatto che il povero don Mino Marchetti (stimatissimo sacerdote ed esperto di storia medievale) aveva fatto mettere a verbale, davanti all'autorità giudiziaria, della notoria omosessualità di Acampa, ed aveva citato il giudizio di don Benedetto Rossi sul fatto che Acampa non dovesse neanche essere ordinato sacerdote (affermazione ribadita dallo stesso don Rossi in un'aula di Tribunale, tra l'altro). Nessuno picchiò don Mino, nessuno lo sfiorò con mezzo dito, tantomeno nessuno gli sparò: ma basta questo per dire che non ci sia stata violenza? Don Mino diventò un appestato da evitare, per la Curia senese. Per merito di Antonio Buoncristiani, e della banda della Curiana.
Qualche tempo dopo, il cittadino Buoncristiani andò a Vagliagli, per parlare con don Mino (qui si aprirebbe un altro scenario, su cui per ora si tace): gli portò anche delle caramelline, il Buoncristiani. Perchè ci andò? Credo ci sarebbe un pochino di imbarazzo, nel raccontarla tutta, questa storia...
Ps A proposito di chi ha subìto violenza dalla Curia, Franco Nardi - ex archivista della Curia - aspetta ancora di conoscere le motivazioni della sentenza assolutoria dell'Acampa Giuseppe. Essendo parte civile nel Processo, forse gli sarebbe dovuto, no? I termini di legge sono ampiamente scaduti: che facciamo, Giudice Gaggelli, aspettiamo che il buon Nardi si incateni davanti a casa sua, per sollecitarla? Non vorrei poi venisse fuori una giornalata...
Questa cosa che non si riescano a sapere le motivazioni della sentenza è scandalosa, non ci sono altri aggettivi!
RispondiEliminaNonostante sia stato quasi ammazzato e il suo segretario sia in ospedale gravemente ferito, Betori ha subito accordato il perdono al suo attentatore: non pare che a Siena ci sia lo stesso comportamento evangelico da parte di Buoncristiani...
RispondiEliminaIl giudice Gaggelli con il suo comportamento rischia di confermare il luogo comune secondo il quale i giudici italiani lavorano poco e male.
RispondiEliminaA quano le motivazioni ?
Eretico dai un'occhiata a cosa è successe alla Parrocchia di Cenerente (PG) SERVIZIO DELLE IENE , QUALCHE GIORNO FA.
RispondiEliminaIl prete comunque è già stato richiamato a Roma.
Solo a Siena in curia il prosciutto non si mangia ma si mette sugli occhi !!!!
Il Csm può intervenire sui giudici che non depositano, basta che qualcuno informi e solleciti...
RispondiEliminaQuesti hanno le coperture dal Vaticano, dal Pd e da altro. Come si può pensare che ci possa essere giustizia?
RispondiEliminaInfatti non ci sperava davvero nessuno...
RispondiElimina