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domenica 1 aprile 2012
La morte di Antonio Tabucchi
Domenica scorsa è morto Antonio Tabucchi, a tutti noto come scrittore. Va però ricordato che il pisano era stato anche professore di Lingua e letteratura portoghese (in pensione), proprio nell'ateneo senese. E va aggiunto un terzo campo di interesse, per lui, ai due già citati: quello dello sferzante polemista. In prevalenza di questo l'eretico vuole occuparsi quest'oggi.
Solo pochi l'hanno fatto: per altri, inevitabilmente Tabucchi è stato ricordato nelle vesti di scrittore di romanzi (Notturno indiano, Requiem e Sostiene Pereira i più noti). Per la grandezza letteraria, il confronto con il tempo è l'elemento qualificante; personalmente, poi, ho letto troppo poco del Tabucchi scrittore per poterne dare un giudizio compiuto e paradefinitivo.
Credo invece di potere affermare di conoscere piuttosto bene il Tabucchi polemista antiberlusconiano e pronto a denunciare i vizi dei berluscones (del Presidente del Senato Schifani, per esempio). Forse la sua vis polemica è stata troppo unilateralmente orientata in un senso, questo va detto: scrivere del marcio italiota dell'ultimo ventennio bollando SOLO Berlusconi come responsabile, è purtroppo fuorviante. Magari fosse così, magari: anche perchè adesso saremmo fuori da corruzione e malaffare. Cosa alquanto opinabile da sostenere...
Va però riconosciuto a Tabucchi di essere stato l'UNICO scrittore che ha preso la penna in mano e ha osato fare nomi e cognomi, senza limitarsi alle solite polemiche tanto generiche quanto innocue, proprio in quanto carenti di nomi e cognomi. Furio Colombo - sul Fatto di martedì 27 marzo - ha opportunamente osservato:
"E così, mentre Tabucchi accumulava citazioni, querele e cause civili per milioni di euro a cura di alcune alte cariche del giornalismo, della politica italiana e dello Stato, l'allegra comunità degli scrittori italiani, intenti a chiedersi dove va il romanzo, non ha avuto molto da dire, salvo sussurrare qua e là qualche "non esageriamo", oppure un sibilarti: "Sai, sono d'accordo, siamo in tanti ad essere d'accordo, meno male che ci siete voi", prima di correre nello studio televisivo o in rete a dire e scrivere d'altro".
Parole sante. Come quelle di Marco Travaglio, che si augura che il milione e duecentomila euro richiesto allo scrittore dalla seconda carica dello Stato (Renato Schifani, appunto) non debbano ricadere sugli eredi. Sarebbe davvero una vergogna.
Di un intellettuale come Tabucchi, non si può omettere di dire che, anche quando uno non si trova d'accordo, ti obbliga a riflettere, a fare i conti con ciò che ha scritto: e questo è un regalo che non ha prezzo...
Amava Lisbona, amava Parigi, amava ovviamente Pisa e la campagna pisana, amava Siena come non può non amarla uno che si fermi all'elemento estetico; amava il buon whisky, le sigarette, Mario Fortunato sull'Espresso di questa settimana parla financo del ricorso agli psicofarmaci: classe 1943, credo di non sbagliare dicendo che è appartenuto a quella generazione di intellettuali della gauche italiana che hanno visto l'attenzione verso la salute del corpo come un retaggio della destra fascista.
Pier Paolo Pasolini, purtroppo, non ha lasciato eredi, in Italia. Neanche Antonio Tabucchi lo era. Certo che con la scomparsa dell'intellettuale pisano-portoghese-parigino, il campo è ancora più, desolatamente, vuoto...
Ps Una mail di Tabucchi, pubblicata oggi da Repubblica, rivolta al giovane scrittore Paolo Di Paolo:
"Essere scrittore non vuol dire solo maneggiare le parole. Significa soprattutto stare attenti alla realtà circostante, alle persone, agli altri. Ho l'impressione che se c'è una distrazione da parte tua è perchè stai facendo troppe cose e hai troppi fronti aperti. Questo rende frettolosi, e nuoce alla scrittura. Una volta alla settimana chiuditi in camera tua, stacca il telefono e metteti a fissare il muro per un pomeriggio. Senza fare nient'altro che fissare un muro. é un'ottima scuola di scrittura. Io lo faccio ancora oggi, alla mia età. Svuotati la testa: metti un disco di Schubert,apri a caso i Dubliners e vedrai che ti dimentichi di quello che sulla pagina culturale del Corriere Tizio ha scritto di Caio e cosa ha replicato Caio su Io donna".
Sono preoccupato, Eretico mio! Pur così diversi nella sensibilità generale, vedo che su Tabucchi siamo molto d'accordo.
RispondiEliminaCerto personaggio diversissimo dall'Omar Calabrese di cui hanno diffuso notizia della precoce morte oggi. Poveretto, mi dispiace, ma certamente anche con lui ci sarebbe stato da discutere.
Non riprenderò il video su YOU TUBE che attesta una preparazione culturale di base molto discutibile. Né lo rimprovero, come molti anziani fanno ancora oggi, per aver chiuso la campagna elettorale di ALLEANZA PER SIENA (un secolo fa) contro il Piccini e il giorno dopo esserne divenuto assessore. Miserie di chi voleva arrivare a tutti i costi.
Vi ricordo solo qualche gaffes per l'Unesco, visto che i nostri amministratori buffoni stanno spendendo soldi per candidarsi...
Da informazioni raccolte, Siena nella Lista del Patrimonio Unesco non sarebbe entrata mai se fosse dipeso da lui, anche se qualche giornale di regime ricorda sempre lui promotore del progetto assieme al prof. Flores...
Piuttosto pare che per causa sua Siena non fu capofila della "Associazione Città italiane patrimonio del mondo"; dicono che l'iniziativa fosse proposta dal club Unesco di Siena e dal prof. Francioni.
Per la Francigena, per fare un percorso unico con quello francese e quello spagnolo fino a Roma, nel 1999 (circa) partecipò ad un incontro al Santa Maria della Scala, con altre prestigiose presenze. Come andò? Dette quattro banalità, si eclissò prontamente.
E quando con Eco voleva fare una sorta di 'lessico' universale e promosse un costoso incontro al SMS sul quale Falorni, se ben ricordo, chiese informazioni in Consiglio comunale? Soldi buttati via, naturalmente. Spargiamo un pietoso velo.
Buon riposo, professore. Ma ricordi, ora che ha più tempo di noi, Amicus Plato...
Mi sembra profondamente sbagliato approfittare di un bell'articolo su Tabucchi per sparare su Omar Calabrese. Chi l'ha fatto è stato inqualificabile!
RispondiEliminaMi spiace che l'Anonimo abbia turbato la sua sensibilità, ma ho chiesto in giro (e visto You Tube, che non conoscevo) e letto le melensaggini scritte oggi a Siena e sui giornali nazionali e, pur deplorando il luogo, la sostanza non cambiam olto.
RispondiEliminaE' stato un uomo che ha profittato fino in fondo di Siena. Come tanti altri purtroppo, per la dabbnegaggine di noi senesi, che continuiamo ad affidarci a queste "menti" forestiere. Io non riesco a ricordare una sua cosa veramente significativa come assessore. Ha avuto come degno successore il Flores, che però ha sepso mlot, molto, di più dei nostri soldi. Basta con questi salamelecchi cui ci hanno abituato media assolutsamente servili.
L'Anonimo evidentemente non aveva altra sede per esternare.
Questo è il problema di Siena. E lo stesso Gruppo Stampa "autonomo" (da che?) non fa niente per migliorare la situazione. Già, come potrebbe con i padroni del vapore sul collo? Eppure i media in una situazione di crisi così grave potrebbero essere un perno (non il solo) del rinnovamento.
Ora nutro qualche fiducia in IdV; forse riesce a capire che ha tutto l'interesse a sottrarsi all'abbraccio mortale del PD dissanguandolo per la politica nazionale e locale che fa...
Mando il messaggio-auspicio da questo blog: da dove altrimenti? E non venga a criticare anche me, moralista nel posto sbagliato!
L'Eretico è sede di libertà, altrimenti dove possiamo scrivere? Faccia un po' di moralismo su questo punto. Sarà meglio, mi creda.
Ho rivisto Sostiene Pereira, l'altra sera su Raitre.
RispondiEliminaIl film è davvero bellissimo, con lo straordinario Mastroianni che ricorda molto lo stesso Tabucchi degli ultimi anni (leggasi la mail pubblicata domenica da Repubblica, quella sulla nuotata fuori stagione davanti ai palestrati meravigliati).
La figura di Pereira dovrebbe insegnare qualcosa ai "giornalisti" senesi. Anche loro potrebbero riscattarsi, prima o poi. Magari in articulo mortis, almeno. E rischiando comunque molto meno del povero Pereira durante il periodo salazarista...
L'eretico