lunedì 2 aprile 2012

Sanità: a Firenze si arresta. A Siena si cerca solo di vedere meglio...

   In una città che aspetta il Consiglio comunale di domani (per la questione degli apini sì o no in centro, non per la Fondazione o l'Università...), l'eretico vuole ricordare a tutti i lettori che in ultima analisi la cosa più importante è sempre la salute. Urge quindi rituffarsi - come ogni settimana - nel magico mondo della Sanità toscana targata Enrico Rossi, notoriamente la migliore dell'Europa mediterranea.

  Manco a farlo apposta, non appena abbiamo iniziato ad occuparci dell'intramoenia allargato e delle sue zone d'ombra, hanno iniziato a fioccare gli arresti, in tutta Italia. Incredibile dictu, anche in Toscana; di più, perfino a Firenze, a Careggi!
 Giovedì scorso infatti è stato arrestato (ai domiciliari, quindi si presume non in un monolocale con spazio cottura) tale Mario Dini, 46enne rampantissimo primario del reparto di chirurgia plastica e ricostruttiva di Careggi. Quanto ad accuse, è quasi ai livelli di Denis Verdini (ma non risulta amicizia personale con Mussari Giuseppe): peculato, corruzione, concussione, falso in atto pubblico, abuso d'ufficio. Manca giusto l'abigeato...
Michele Bocci di Repubblica (Firenze, ma anche nazionale) scrive che "Nel mirino delle perquisizioni la libera professione "allargata"" (venerdì 30 marzo, pagina III, Cronaca fiorentina). E ancora:
 "L'anno scorso il professor Dini ha fatturato 600mila euro di intramoenia, 200 per la specialistica e 400 per i ricoveri" (ibidem).
Come già detto, questa intramoenia allargata va profondamente modificata: il tutto dovrebbe cambiare entro il 30 giugno prossimo, stando anche alle intenzioni annunciate dal Ministro Balduzzi, ma i pessimisti forse avranno ragione.
Questo per Careggi e per il "povero" Dini Mario. I Pm Luca Turco e Giuseppina Mione della Procura fiorentina, ad occhio e croce, hanno in mano diverse carte, di quelle di grande valore probatorio (comprese succose intercettazioni).

  Per quanto concerne il Senese, l'eretico si occupa da due settimane del Centro diagnostico Valdelsa: magari siamo venuti anche a noia, però si vorrebbe sottolineare l'assoluta stranezza delle "scatole cinesi" evidenziata lo scorso lunedì. Nonchè le puntualizzazioni arrivate dai commenti in calce al suddetto pezzo della settimana scorsa.
In questo Centro valdelsano, ad un certo punto, è entrato anche il Centro microchirurgico della famiglia Caporossi, una famiglia specializzata - come si sa - nella cura degli occhi altrui (il patriarca Aldo ci lavora con i due figli).
L'eretico, nell'hic et nunc, vorrebbe solo evidenziare alcune curiosità a livello di movimenti societari, come risultanti dalle visure: tutto regolarissimo, ma al contempo curioso, appunto.
 Fino al 31 ottobre 2008, il Centro risulta avere come amministratore la moglie del luminare, Annamaria Cappelli; in questa data, risulta subentrare il marito Aldo, in qualità di amministratore: dal 31 ottobre 2008 al 20 aprile dell'anno successivo, è il pater familias ad essere formalmente l'amministratore. Con il 20 aprile del 2009, la moglie torna al suo pregresso ruolo di amministratore, in una sorta di curiosa alternanza tra moglie e marito. Ma come si sa, tra moglie e marito, non si deve mettere il dito...
Non è finita qui, a livello di mera curiosità. Sempre nell'ottobre 2008, moglie e figli del luminare cedono al pater familias buona parte del pacchetto azionario del Centro. Perchè? "Ca...si nostri", potrebbero rispondere i Caporossi. Benissimo. Nel caso volessero chiarire, questo blog è a loro piena disposizione.
Ultimissima curiosità. L'atto che segna il passaggio in qualità di amministratore dalla moglie al marito - come prima scritto - è datato 31 ottobre 2008. Perchè viene registrato dalla Camera di commercio solo il 20 aprile 2009? A maggior ragione sapendo che se non si registra entro un mese, c'è una multa da pagare.
 "Ca...si nostri", potrebbe ribadire il luminare, con la famiglia al seguito.
Visto che sono una famiglia di maestri nel fare vedere meglio gli altri, potrebbero contribuire ad illuminare meglio, a pazienti e non, anche questi passaggi... 

4 commenti:

  1. Caro professore,nelle ultime puntate sulla sanità senese sei diventato molto criptico.
    Butti là qualche battuta ,qualche analogia con fatti eclatanti accaduti altrove ,qualche notiziola interessante e poi ti fermi ; lasci capire che ci potrebbero essere a breve importanti fatti nuovi in merito ad alcune vicende poco limpide.
    Secondo me o sei a conoscenza di qualche elemento di indagine (della procura o della finanza ? ) oppure ci stai preparando a qualche tuo colpo importante.

    Allora va avanti su questo fronte della intramoenia allargata e facci vedere meglio anche a noi.

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    1. Caro lettore,
      in effetti qualche colpetto in canna ci potrebbe anche essere.
      Diciamo che si tratta di aspettare il termine della settimana santa, dopodichè, verso metà della successiva, qualche cosa potrebbe inverarsi.
      Abbia fiducia.
      L'eretico

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  2. Credo che in quanto a fatturato in intramoenia allargata anche il prof.Caporossi non scherzi;
    lui lavora tanto nei "suoi" ambulatori a Siena ed a Roma e non solo..
    D'altra parte che c'è di male se voleva svolgere attività libero-professionale anche a Poggibonsi e perciò entrava direttamente a far parte di una società che gestiva una struttura convenzionata con l'ASL 7 : il Centro Medico Diagnostico di Poggibonsi.
    Era il centro convenzionato per cui tanto si era adoperato il prof.Gioffrè ,sodale come il Caporossi del Tosi (leggi Fratello Illuminato )oltre che di Mancini e Monaci !!

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  3. Sono uno dei tanti di Dini.Consigliato di farmi operare da lui, ho preso l'appuntamento al suo studio privato, in quanto al CTO mi fu detto che non visitava in intramoenia.Per la visita ho pagato, con ricevuta, 200,00 Euro e con il responso di operazione immediata in clinica privata, spesa prevista circa 10.000,00 euro, oppure lista di attesa presso il CTO di circa 2 anni.
    Con la richiesta del professore mi sono recato al CTO, per la prenotazione, dove i dottori mi hanno comunicato che c'èra d'attendere 3 o 4 mesi.
    Passato del tempo sono ritornato alla carica, ma la risposta è stata che bisognava attendere molto.
    Ora che il professore si è autosospeso, la fine che farà la mia prenotazione è tutta da scoprire, speriamo che nel frattempo al CTO abbiano pensato di sostituirlo con una degna persona!

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