venerdì 13 aprile 2012

Scoop ereticale: il conflitto di interessi del luminare Caporossi...

 
  
   Dopo la divagazione bisiana, torniamo al sano giornalismo d'inchiesta: chi tiene Kant e Gogol sul comodino, quindi, cambi pure canale. Chi è interessato alla Sanità senesota (in particolare agli occhini santi e benedetti, a questo giro), magari legga: come si dice sempre, la salute prima di tutto...

  Che il professor Aldo Caporossi, classe 1948, laureato con il luminare Renato Frezzotti, sia una auctoritas dell'oftalmologia, nessun dubbio al riguardo: sugli aspetti prettamente scientifici, oftalmologici, l'eretico sa giusto che gli occhi sono due (ma in casi estremi, si può fare anche con uno solo).
Su altri aspetti, però, la sua la può dire, documentazione alla mano.
Partiamo da un articolo di Michele Bocci di Repubblica ("Furbetti dell'intramoenia Careggi setaccia i loro siti", 11 aprile, pagina 4 dell'edizione fiorentina). Bocci, ad un certo punto, riferendosi al caso del professor Dini (il chirurgo plastico arrestato nei giorni precedenti) scrive che "Bastava farsi un giro nel suo sito per capire che c'era qualcosa di strano", per poi parlare di "verifica su altri professionisti per capire se fanno visite non consentite".
A Siena, non ancora Capitale della Cultura, ma certo già della moralità pubblica, queste cosacce NON avvengono. Ci mancherebbe altro.
La curiosità di andare sul sito del luminare Caporossi, però, c'è venuta lo stesso, inutile nasconderlo. Incrociando il tutto con altra documentazione. Sono venute fuori cosine stuzzicanti, ad occhio e croce.  Dall'ottobre al dicembre 2007, per esempio, l'esimio professor Caporossi ha effettuato visite in regime di intra moenia nel già citato Centro di Microchirurgia ambulatoriale di Siena: il quale centro appartiene alla famiglia stessa, in quel momento con Amministratice la moglie, Anna Maria Cappelli. Non per essere i soliti rompipalle, ma la Legge Turco, in casi come questi, parla esplicitamente di conflitto di interessi. E non si discute di un paio di visitine di passaggio: in quei tre mesi, le visite sono state quasi mille!
Caporossi, poi, dal gennaio al luglio 2008 passa all'extra moenia, in quanto in attesa della sentenza del Consiglio di Stato (che gli darà ragione, contro il Tar fiorentino) sulla vexata quaestio dell'attività dentro o fuori l'ospedale.
Una cosa singolare assai, però, accade dopo: dal 31 ottobre 2008 al 27 marzo 2009 succede che l'Azienda ospedaliera senese si trovi ad essere convenzionata con il Centro prima citato. Peccato, però, che il suddetto Centro di Microchirurgia ambulatoriale, in quel preciso e specifico momento, abbia lo stesso luminare come Amministratore unico (subentrato alla gentile signora), nonchè clamorosamente maggior azionista, con azioni testè acquisite dalla moglie e dai figli (oftalmologi anch'essi). Non per essere impertinenti, ma la Legge Turco questa cosina SEMBRA PROPRIO NON PERMETTERLA. Siamo al conflitto di interesse all'ennesima potenza.

 Dal marzo 2009, poi, il professor Caporossi va a svolgere attività ambulatoriale all'interno dell'ospedale delle Scotte, ed in contemporanea nella struttura convenzionata a Roma (per mera curiosità: a chi fa capo, la struttura romana?).
Prestazioni svolte nel 2009 dal professor Caporossi:
a Roma, circa 650; alle Scotte, circa 2700.
Prestazioni del 2010:
Roma, circa 900; Scotte, circa 2750.
Prestazioni effettuate nel 2011:
Roma, circa 1100; Scotte, circa 3.000.
Il tutto, per un fatturato di circa 650mila euro, per il solo 2011.
Da notare che nel sito compare anche il centro di Viterbo, oltre ai due appena citati, in cui visita il luminare.
Tutti soldini meritati, sia chiaro. Strameritati.
 A proposito di dindini, c'è una cogente Delibera della Regione Toscana (del 23 luglio 2007, quando il Gran moralizzatore Enrico Rossi era Assessore alla Sanità), la numero 555, in cui, per agevolare la tracciabilità dei pagamenti, si dice che i liberi professionisti, in pratica, NON DEVONO TOCCARE DENARO. Tutto - comprese le prenotazioni - deve passare attraverso l'ospedale. Sacrosanto.
Per tabulas, viene fuori che il professor Caporossi diventa civis Romanus ogni due settimane, di norma optando per il tris giovedì-venerdì e sabato, da vero stakanovista dell'occhio quale è.
Dalle carte, risulterebbero cose curiose.
 Noi ci limitiamo a domandare all'esimio luminare Caporossi:
1) I pazienti romani, dove, e da chi, prenotano la loro visita?
2) Chi incassa, materialmente, dai pazienti romani?
Se tra una visita e l'altra il professor Caporossi ci vuole rispondere, gliene saremmo eternamente grati, concedendogli tutto lo spazio che merita.
Tra l'altro, ultimamente, l'eretico registra anche un leggero abbassamento di vista. Un controllino, magari... 

6 commenti:

  1. APPELLO DISPERATO AL DIRETTORE MORELLO :
    " SALVATE IL SOLDATO CAPOROSSI !! "

    Bisogna preservare a tutti i costi la salute psico-fisica del prof.Caporossi ; rischia il "bornout " (cioè di andare fuori di testa ) per stress da troppo lavoro.
    Infatti - solo per la libera professione - lavora tutti i pomeriggi di Lunedì,Martedì,Mercoledì
    e Giovedì almeno 5-6 ore per volta e
    poi pure il Venerdì ed il Sabato tutto il giorno ,a Roma o da qualche altra parte..
    Se fa 4100 prestazioni/anno a 20-30 minuti l'una significa che 1500/2000 ore all'anno
    sono dedicate alla sola attività intramoenia.
    Ha inoltre da stare dietro alle agende di prenotazione per tutti questi ambulatori e poi
    c'è da calcolare il tempo necessario per le trasferte a Roma o altrove.. e poi le ricevute fiscali da emettere ,ecc.
    Si rischia di non finire mai e di non avere un attimo di riposo o di sano relax .
    Senza dimenticare che poi deve garantire pure
    le attività istituzionali ( per le quali percepisce lo stipendio )che nel caso suo sono :
    attività assistenziali ma anche di didattica e di ricerca.
    Come farà a trovare il tempo per onorare tutti questi impegni ? 24 ore non bastano di certo .
    Perciò date retta a me ,sottoscrivete anche voi
    questo appello al dr. Morello .
    SALVIAMO DAL BORNOUT IL SOLDATO CAPOROSSI !

    RispondiElimina
  2. Stai tranquillo che questo ossequioso DG lo salva,lo salva.
    Sembra sempre pronto a prestare attenzione ai "potenti" e ai "forti", magari tra colazioni con cappucci ni e brioche; si devono preoccupare i piccoli dipendenti, i cittadini senesi e gli ammalati, semplici pedine di uno scacchiere che guarda ad interessi particolari più che a quelli collettivi. Il Policlinico sta affondando come tutta la città, con una manovra Firenze-Pisa centrica che ridurrà la sanità senese ad un gruppo di macerie, come l'Università, la Banca,la Fondazione,etc.
    Fermo restando le indubbie capacità di Caporossi, vero luminare in materia. Mentre mi risulterebbe ci sia un'interrogazione in Regione su di un'eventuale carenza di requisiti del Direttore Amministrativo: si sa niente in materia?

    RispondiElimina
  3. Questo professor Caporossi è proprio uno che ha avuto occhio...

    RispondiElimina
  4. A proposito della delibera regionale n. 555 del 23 luglio 2007, sapete chi l'aveva predisposta ?
    Il dr. Valtere Giovannini,attuale direttore generale di Careggi , che all'epoca era funzionario regionale nello staff dell'allora assessore Rossi.
    La stessa persona che nell'aprile 2008 ( su input, provate ad indovinare di chi ) era stato mobilitato per "risolvere il problema " del prof. Gioffrè ; e perciò insieme ad altri funzionari regionali era impegnato sul posto ( a Poggibonsi ) perchè andasse in porto una convenzione con il Centro Medico Valdelsa ( quello delle scatole cinesi ) dove finalmente avrebbero potuto svolgere l'attività libero-professionale "allargata" il prof. Gioffrè ed i suoi amici.

    RispondiElimina
  5. Il Caporossi sarà pure un luminare in materia di vista ma a me pare che tra l'interesse del buon funzionamento della sanità pubblica ed il suo personale interesse privato abbia
    "visto bene " di prediligere questo ultimo.
    In quale azienda , anche privata (ad es. la FIAT )sarebbe consentito ad un dipendente,e per giunta dirigente,lavorare al mattino per l'azienda ed il resto della giornata ed il fine settimana per altri o per sè in concorrenza con la sua azienda ?
    E ad affermarlo non sono i cattivi comunisti ma i docenti liberali della Bocconi o della Luiss.
    Solo in Italia e nella sanità italiana viene consentito ciò !!

    RispondiElimina
  6. Se questi luminari baroni sono così bravi ed attenti soprattutto al soldo perchè non hanno il coraggio di lasciare i loro incarichi nella struttura pubblica ed andare a svolgere la loro attività solo nel privato ?
    Certo fa' loro specie di perdere i titoli di Direttore di Clinica e la possibilità di garantire una carriera sicura
    alla loro prole : si vedano i casi Tosi,Caporossi e Frezzotti...

    RispondiElimina