Dalle 15 e 50 alle 17 e 35, l'avvocato Mussari Giuseppe si è prodotto nella già ieri citata arringa difensiva pro Acampa.
La presenza scenica - inutile negarlo - c'è: vista l'ora, se avesse parlato un avvocato soporifero o uno come Franco Ceccuzzi, la gente sarebbe sprofondata in una inarrestabile pennichella post prandiale. Nessuno, invece, si è addormentato, nè credo abbia rischiato di farlo: per un avvocato, già questo è un gran bel successo.
Detto questo, sottolineata la presenza, va aggiunto altro: a livello fattuale, da parte del Presidente del Monte prestato all'avvocatura, fumo tanto, arrosto niente.
L'eretico, in questa prima parte dell'analisi dell'arringa mussariana, cercherà di dimostrare perchè.
Partiamo dal movente, per esempio: il Pm ha detto che quello poteva essere l'ultimo momento buono per passare all'azione, vista la imminente informatizzazione della Curia, che avrebbe reso più fruibile la documentazione; Mussari, ovviamente, minimizza il tutto, e gioca la prevedibile carta dell'incredibilità (perchè non eliminarli in altro modo, in buona sostanza?): forse anche perchè, andando a cene a pranzi con l'allora Procuratore capo Calabrese (e sistemandone la figlia in una casa dietro Provenzano), sapeva che il tutto sarebbe stato gestito con assoluta tranquillità. "Solo un sospetto, niente di più!", direbbe Mussari. Va bene, va bene. Ma risponda su questo, avvocato, se può: come mai sulla stampa, a caldo, Acampa ebbe a dire che erano spariti solo certificati di battesimo o di matrimoni? L'eretico, quei ritagli, li conserva ancora, con grande cura.
Ed ancora: Mussari ieri si è infervorato nell'insistere sul fatto che nessuno ha mai reclamato nessun documento, dal 2 aprile 2006 ad oggi (cosa da verificare, peraltro: ma la diamo per buonissima). Il fatto è che nessuno ha mai saputo cosa fosse bruciato davvero, quella mattina (dentro il computer, che tipo di materiale c'era?): non lo sapeva neanche il tecnico informatico Gallù, escusso nell'ottobre 2006, sei mesi dopo. Se non lo sa neanche lui... E per quanto riguarda le forze dell'ordine, gli fu dato un fogliettino striminzito.
Ultimo particolare, di non poco conto: il giorno dopo l'incendio, Acampa chiese immediatamente il dissequestro degli uffici. Da ritenere "logica inquisitoria", il sospettare un pochino di questa fretta? Il fare passare gli uffici della Curia come un luogo di assoluta trasparenza, insomma, è cosa ardua alquanto: anche per l'avvocato Mussari.
Procedamus.
Mussari mette in dubbio perfino i 5 minuti e trenta calcolati per andare dalla Chiesa di Santa Lucia agli uffici del Duomo. "Nessuno ha mai verificato niente: e se Acampa si è slacciato una scarpa nel tragitto (sic), se si è fermato da qualche parte, se ha incontrato qualcuno per strada...". Ha ragione: la Procura di Siena non ha potuto applicare in modo preventivo un braccialetto segnala-persone, per cui Acampa, per esempio, potrebbe avere trovato un suo amico. Magari anche due, perchè no. Perchè, però, manca l'arrosto? Perchè in aula nessun teste si è presentato a dire di avere scambiato neanche mezza parola, quella mattina, con don Giuseppe Acampa. Secondo l'accusa e la parte civile, i testi difensivi pro-Acampa sono qualche volta "ballerini": in questo caso, semplicementi non esistono!!
In vista di eventuale secondo grado, dunque, l'eretico lancia un appello, tipo Chi l'ha visto: se qualcuno vide (fermandocisi anche a parlare) Acampa dalle 10, 45 alle 11,00 di domenica 2 aprile 2006, mentre camminava verso il Duomo da Pian dei Mantellini, lo dica, il prima possibile.
Mussari, in aula, ha dimostrato come si fa a dire con esattezza dove si trovi un cristiano: "alle 9.53 di quel giorno, Acampa è alla Costarella; chiama don Bechi, e ciò risulta dalla cella agganciata (Piazza della Posta, diversa da quella di Santa Lucia)". Anche qui, gli diamo piena ragione: ma cosa diavolo prova il fatto che Acampa fosse alla Costarella prima della Messa? A noi interessa cosa abbia fatto dopo, non prima...
Qual è il "nesso eziologico" (Mussari dixit) tra Acampa alla Costarella alle 9 e 53, e l'incendio delle 11?
Al 19 luglio, l'ardua sentenza...
Non só quali intrecci , hanno spinto il presidente del monte a " indagare sulle cause dei fenomeni " ,... ma invece di prestarsi a difendere gli interessi di un prete, non sarebe stato molto meglio, forse, difendere gli interessi per cui viene pagato da quel " monte ... DI SIENA dal 1472 " che nella seduta di Giovedi 16 Giugno 2011, ha lasciato sul campo ancora ( come scrive il Sole24ORE ) " ... il 3,94% , portandosi a 0,7 euro in attesa di conoscere i dettagli dell'aumento di capitale. " ? o no ?
RispondiEliminaSig. Mussari , faccia la cortesia , si decida. Cerchi di fare una cosa per volta, due non gli riescono per niente bene .
... da lunedi' partirà l'aumento di capitale al prezzo minimo storico a 0,446. Dicono .
ma caro Marco, solo certe "venerabili" amicizie curia/politica lo obbligano nella difesa....c'è bisogno non di un avvocato ma di un soggetto che garantisca!
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