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martedì 14 febbraio 2012
Il Guaspa, un anno dopo...
Oggi l'eretico scrive di un amico che non c'è più, da un anno. Lorenzo Guasparri è morto lo scorso 15 febbraio.
Una Messa (alle 19) ed una cena nella Contrada della Selva sono previste appunto per domani; ieri, subito prima della vittoriosa partita con la Roma, il Guaspa è stato ricordato allo stadio, in quello stesso luogo in cui aveva estrinsecato la sua passione per il Siena calcio, lui cestista come praticante.
Un anno è trascorso, dunque. I primi anniversari sono quasi sempre così: la persona scomparsa è ancora vicinissima nei ricordi, e nel contempo il principio di realtà inizia ad insediarsi dentro le persone care.
Sarà la Selva, dunque, a farsi corifea del suo primo anniversario. Giusto, sacrosanto così. Lorenzo aveva una passione infinita, quasi commovente, per la sua Contrada: nel 2008, volle monturarsi nonostante stesse per nascere suo figlio. Tamburino non certo eccelso (detto da un alfiere impresentabile), ma stakanovista della montura come pochi, forse nessuno. Nella Selva aveva svolto moltissimi ruoli (fuorchè il correttore, per comprensibili motivi...), salvo quelli apicali: significativo, no?
Fu cancelliere (con Andrea Fontana, Daniela Renoldi e chi scrive) nel biennio 1993-1994, e questo ovviamente me lo ricordo meglio degli altri suoi impegni. Un paio di anni dopo, mangino del Capitano Sandro Mori (con Andrea Ferrini): periodo sciagurato - dal punto di vista paliesco - per la Selvina...poi si occupò del territorio, lui che nel cuore del rione aveva preso casa, poi divenuta il suo ufficio di consulenza finanziaria; quando è morto, era vice-archivista: un ruolo del tutto inedito per il Guaspa, ma quando c'era da attivarsi per la Contrada, non era previsto battere ritirata.
Come tutti, non disdegnava certo la visibilità contradaiola; come pochi, però, se la voleva meritare sul campo della quotidianità rionale.
Alto, statuario, un cuore matto se l'è portato via troppo presto:
"Quid est homo? Quolibet quassu vas et quolibet fragile iactatu", scrive Seneca a Marcia, inconsolabile per la perdita del figlio. L'essere umano è un vaso, fragile, che si rompe solo a farlo muovere e vibrare, ci suggerisce il filosofo. Questo passaggio senechiano può spiegare tante cose, del rapporto con il nostro corpo: ammonendoci, in modo perentorio, che la corazza fisica esteriore, può nascondere fragilità interne.
Il cuore del Guaspa aveva vibrato per tante (condivise) passioni. Non si può dunque fare altro che, in piena coerenza, ricordarlo in modo appassionato: tutto lascia pensare che lui stesso avrebbe voluto così...
Ps Il Gruppo donatori di sangue della Contrada, è dedicato proprio a Lorenzo Guasparri: più degna intitolazione non ci poteva essere. Che serva da concreto monito per le donazioni, dunque.
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è da alcuni giorni che penso a Lorenzo. Mi è capitato mentre andavo all'allenamento. Pensavo a quella roccia. Quando io, Lorenzo e suo cugino Marco con una squadra modesta (LA GALLERIA) circa 12 anni fa dalla serie A2 andammo a battere l'imbattura allora Casa del Materasso (dove poi gioco oramai da 10 anni). E che io e Lore ai ns compagni di squadra (tutti da 6 a 8 anni piu' giovani di noi) tutti sportivamente timorosi e perplessi dicevano "ma dove si va...??", e noi due facendo da chioccia, rispondemmo "si va e si vince". E così fu. Ricordi leggeri, di poca importanza, ma per noi che siamo vissuti con un pallone in mano rappresentano davvero degli spartiacque del ns patrimonio dei ricordi.
RispondiEliminaE mi fa tanto tanto piacere che in alcuni di questi ci sia il mio amico Lorenzo.
E purtroppo mi sembra tutto ancora così impossibile, ma non lo è
Michele Fiorini
Mentre noi stavamo a discutere di argomenti storici si materializzava quello che da tanto paventavamo,infatti stamani 14 Febbraio 2012 (data da ricordare ) la fondazione ha venduto il 13% di quote MPS per cercare di far fronte al miliardo di euro di debiti della stessa...Ma quello che fa più male non è che verrà fatto passare come una conseguenza della crisi finanziaria, ma che molti ci crederanno..
RispondiEliminale cose sono due, o non hai letto il titolo del post oppure utilizzi sostanze incredibilmente rare
EliminaGrazie Raffaele , ricordare lorenzo è una cosa bellisima per la persona che era , per quello che ha dato a tutti noi .
RispondiEliminaOgnuno raccoglie ciò che semina e visto l affetto e la partecipazione che ancora oggi raccoglie penso che abbia seminato veramente tanto .
duccio
R.I.P. Guaspa, grande Selvaiolo!
RispondiEliminaIly
non lo conoscevo se non di vista, come chiunque sia contradaiolo non poteva non conoscerlo. un grande sorriso, una bravissima persona. e non è retorica, si coglie dalle parole di chi lo ha conosciuto da vicino.
RispondiEliminain particolare mi preme di sottolineare un aspetto, che evidentemente conferma l'impressione (anche se superficiale) che avevo avuto : UNA PERSONA CON SANI PRINCIPI IMPRONTATI AL FARE ED ALL'ESSERE, NON ALL'APPARIRE.
insomma, un grande insegnamento ed un messaggio da non farsi sfuggire, la nostra Siena ne ha tanto bisogno.
Non ho avuto la fortuna di conoscerlo, ma parlava per lui il suo sorriso luminoso, perennemente stampato in faccia: chi sorride sinceramente alla vita non merita di stare in questo mondo spesso ingiusto e triste, sembra retorica, ma è forse la frase più giusta da dirsi.
RispondiEliminaAdesso sorride lassù... e sono sicuro, avrà anche convertito il Padreterno alla fede bianconera!
Un abbraccio sincero e fraterno alla Famiglia Guasparri, in special modo alla mamma di Lorenzo, mia Professoressa di Lettere alla media "Cecco"...
Al vecchio Guaspa piaceva la Contrada, il calcio giocato, il basket, il suo lavoro. Gli piacevano tanto anche le belle donne
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