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lunedì 13 febbraio 2012

"Albert Nobbs": un bel film, una grande attrice. E una domanda...

"Albert Nobbs", del regista Rodrigo Garcia (figlio di Gabriel Garcia Marquez!), è il tipico film in cui la bravura degli attori (Glenn Close primissima inter pares) sovrasta tutto il resto, qualità e difetti compresi. Si tratta di un'opera che ha - insieme al difetto di qualche cascame teatraleggiante, forse inevitabile visto che nasce come pièce ed è film di interni - altri pregi (l'ambientazione nella Dublino di un secolo or sono, per esempio). Tutti però tendenzialmente offuscati dallo strapotere della recitazione...

  Glenn Close si sapeva essere un'attrice poliedrica, ma qui offre - a 64 anni - forse la prova della vita (tra l'altro, è coproduttrice e cosceneggiatrice). Presentandosi come una via di mezzo fra Charlie Chaplin e Peter O'Toole, impersona un inappuntabile cameriere di un albergo dublinese; costretta a mostrarsi per ciò che non è dall'assoluto bisogno di lavoro e di soldi.
Film molto british, con porridge e tea trasudanti da ogni poro, mostra la spietatezza di rapporti sociali ed umani condizionati dalla povertà estrema (tripica dell'Irlanda prossima all'indipendenza da Londra), dalla malattia (il tifo, in particolare), dall'alcolismo, dall'ipocrisia (siamo o non siamo nella verdissima e cattolicissima Irlanda?), da gerarchie sociali ancora tipiche dell'antico regime.
Natalia Aspesi (su Repubblica di venerdì scorso, pagina 56), forse facendosi prendere la mano dalla ricorrenza del primo anniversario del movimento Se non ora quando, tende a vedere nella protagonista interpretata dalla Close una sorta di eroina femminile, vittima dei tempi cupi ("Nella storia c'è tutto, la vecchia Irlanda, l'impossibile vita delle donne là e allora, il loro sfruttamento, LA MASCALZONAGGINE MASCHILE..."). Sui primi elementi, niente da eccepire: disamina perfetta; quanto alla mascalzonaggine maschile (riferita evidentemente al furbesco caldaista che mette incinta una collega della Close), mascalzone sarà  appunto per il caldaista, ma quanto al signor Nobbs, è solo vittima, o anche - pur potenziale - carnefice, rispetto alla graziosa cameriera divisa tra lui e appunto il caldaista ( l'attrice Mia Wasikoska)?
A pensarci bene, il signor Nobbs-Close è certo una vittima, per il background che l'accompagna: ci mancherebbe altro (riaffiora anche uno stupro collettivo del passato, ad un certo punto).
Ma nel momento in cui pretenderebbe di sposare la bella camerierina (ovviamente innamorata del più bello e giovane caldaista!) solo in virtù dei soldi che ha messo metodicamente da parte - giorno dopo giorno, per decenni, scellino su scellino -, è sempre e solo vittima? Non diventa sovrapponibile ai plutocrati di ogni latitudine che sono adusi comprarsi mogli giovani e belle, solo partendo dalla forza delle loro tasche e del loro potere contrattuale? E la prima notte di nozze, come ci sarebbe rimasta la camerierina, trovandosi di fronte una donna, invece che un maschietto?
 Albert Nobbs, dunque, è certo una vittima: ma si sa che spesso proprio le vittime di ieri, tendono a diventare i carnefici di domani...

Ps Il film è in programmazione - su Siena - al Nuovo cinema Pendola. 

7 commenti:

  1. Concordo, bel film. Allo spettacolo delle 20,15 c'era anche Alex Nannini...

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  2. Buongiorno prof, forse arrivo seconda in quanto avrà già letto la notizia di oggi su Repubblica, ma se non l'avesse ancora fatto volevo segnalare l'articolo che riguarda il pagamento dell'ICI anche sugli immobili della chiesa: naturalmente da sottoporre ai vertici vaticani proprio in occasione dei patti lateranensi....

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  3. Visto, visto. Se son rose, pagheranno (finalmente)...
    Ne riparleremo, ma se fosse archiviata positivamente la pratica Ici, bisognerebbe partire con un'altra crociata sacrosanta: smettere di fare pagare i docenti di Religione (scelti dai Vescovi) dallo Stato!
    L'eretico

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  4. Sarebbe una goccia nell'oceano, considerato quanto c'è da fare per risanare questo povero Paese, ma pensiamo positivo e speriamo che intanto questa vada in porto e piano piano si cominci a prendere la buona strada... un passo alla volta, Roma non è stata fatta in un giorno (e a disfarla c'hanno messo molto meno)!!

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  5. Scusate, ma cosa c'entrerebbe con il film?

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  6. Niente, ma ormai finivo il discorso...

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  7. Visto prof, un altro passettino in avanti pare sia stato fatto... anche il Vaticano paga l'ICI!!! Non saremo al top, ma contentiamoci, meglio che niente. Inoltre volevo proporLe, se fattibile (se già si può fare mi scuso, non sono un mago del PC) uno spazio dove poter "commentare" fuori dai Suoi post, in modo che, come giustamente ha fatto notare l'anonimo sopra, si possa parlare di cose che non c'entrano con l'argomento trattato. Non importa che pubblichi questo "commento", gradirei solo un'indicazione in merito. Grazie e buona giornata

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