Mussari Giuseppe, dopo una fase di appannamento, ha improvvisamente ritrovato presenza e favella. Si prenda venerdì, ieri l'altro: in mattinata, era a Firenze al PalaBassilichi (toh...), a discettare dei massimi sistemi ed a lanciare la sua campagna demografica d'autunno; nel pomeriggio, la stampa allineata ha enfatizzato la sua presenza in zona Castelnuovo Berardenga, a discettare di fotovoltaico ed ambientalismo (sic); alle 19, sul far della sera, non poteva mancare al rinfresco ocaiolo (sebbene sia di simpatia torraiola, forse instradato dal Sindaco Franchino il Ceccuzzi, reduce da memorabili cazzottate con gli ocaioli negli anni Ottanta). L'eretico non sa aggiornare i suoi lettori su cosa Beppino abbia fatto in seguito, e si scusa per l'incompletezza dell'informazione.
L'appuntamento clou, comunque, era quello della mattinata, anche perchè lì era nella veste che ormai più gli si addice, cioè quella di Presidente dell'Abi. Un ruolo istituzionale, di pungolo al Sistema Italia. Roba grossa, altro che quei contadini rivestiti di Castelnuovo Berardenga...
Firenze, dunque. Insieme alla Marcegaglia ormai pasdaran anti-Berlusconi (dopo averci flirtato spudoratamente per tre anni buoni, però), la quale rappresenta la prova vivente che neanche il denaro può servire, quando i capelli non ne vogliono sapere di stare per il verso giusto; insieme al Presidente Enrico Rossi (dalla cui fidanzata, dottoressa Benedetto, l'eretico aspetta ancora le risposte, come i lettori attenti ben sanno) ed al Vescovo di Firenze Betori (umbro come l'amico Buoncristiani, quindi Beppino si sarà trovato bene), nonchè con la Demi Moore degli industriali toscani, Antonella Mansi, sfoderante un irresistibile tacco 12, Beppino è andato a nozze: questa - lo ripetiamo, e non ci stancheremo mai di farlo - è la gente con cui merita di stare. I bifolchi di paese ringrazino, se qualche volta si degna di passare un paio d'ore anche con loro.
La Repubblica di ieri (pagina II della cronaca fiorentina) riporta una sua dichiarazione quantomai importante:
"L'Italia cresce poco e a volte cresce male...ma come può crescere un paese che ha così poca fiducia in sè da non far venire al mondo nuovi italiani?". La giornalista Ilaria Ciuti chiosa con il suo pensiero:
"Non fare figli è il desolante segno di una sfiducia paralizzante".
Bisogna lanciare una campagna d'autunno per ripopolare l'Italia di italiani veri, con Dna italiota al 100%: era dai tempi del mascellone, che non si sentiva tuonare così forte a favore della ripresa demografica. Il Vescovo - quello di Siena - gli dovrebbe andare dietro, assecondarlo: dall'asse Mussolini-Pio XI, a quello Mussari-Buoncristiani, dunque.
L'eretico, ovviamente, è d'accordo con Beppino: e come potrebbe non esserlo, davanti a cotanti giganti del pensiero? Però, sommessamente, si chiede: ma quanti "nuovi italiani" ha messo al mondo, il President, nei suoi 49 anni di vita? Che risulti agli atti, nessuno (come Franchino il Ceccuzzi, come Gabriellone, come il Vescovo...).
Come al solito, si predica bene, ma come si razzola? "Armiamoci e partite!".
Giusto come il grande nume tutelare di Beppino in questo biennio: quel Giulietto Tremonti (commercialista di Sondrio, scambiato per il neo-Keynes) che predicava trasparenza, e poi pagava (a suo dire, peraltro) l'affitto in contanti...
Invece che "armiamoci e partite", sarebbe meglio "amiamoci e partite", no?
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