Al pari di molti altri, l'eretico attende con sempre crescente ansia le motivazioni della sentenza del Giudice Gaggelli in merito all'assoluzione acampiana del 19 luglio scorso: Legge alla mano, ci sono tre mesi di tempo.
Tanto per alimentare la curiosità, oggi l'eretico - nel presentare al suo pubblico almeno qualche spezzone del Processo in oggetto - fa entrare in scena un personaggio del tutto minore, la cui testimonianza ha avuto però un'importanza (vedremo come) nella sentenza di assoluzione per Acampa.
Si tratta dell'autista del Vescovo, tale Marco Tortone, nato a Siena il 16 maggio 1971 (un non splendido quarantenne, dunque); il 18 dicembre del 2009, va in aula di Tribunale a testimoniare.
L'avvocato della parte civile Alfredo Fiorindi mette subito in chiaro una cosa, chiedendogli se sia assunto, stipendiato dalla Curia. Tortone dichiara di essere assunto dall'Arcidiocesi, e di ricevere quindi uno stipendio dall'Arcidiocesi: come quasi tutti i testimoni pro-Acampa, tra l'altro...
Nel titolo, ho scritto che Tortone è un teste monomnemonico, nel senso che lui ricorda con buona sicurezza solo due cose, in aula: i suoi dati anagrafici (cosa non difficile, in effetti), e l'ora di arrivo (quel 2 aprile 2006) in Curia. Lo stesso avvocato acampiano Enrico De Martino gli chiede, quel 18 dicembre 2009:
"L'orario più o meno, se se lo ricorda, sa più o meno approssimativamente?", domanda, cauto.
"Sono arrivato prima delle otto, dieci minuti circa prima delle otto, perchè ho il compito di pulire la macchina". Guarda caso, Tortone arriva proprio al momento giusto per cercare di neutralizzare la basilare testimonianza di don Furiesi, che inchioda Acampa alle sue responsabilità. Tortone, ovviamente, Acampa, quella mattina verso le otto, non l'ha visto. Più avanti, De Martino insiste con l'orario, e l'autista del Vescovo diventa ancora più granitico:
"Su questo posso essere sicuro, di essere arrivato prima delle otto" (da notare che, con il Vescovo, alla volta di Poggibonsi partiranno verso le dieci e trenta: ma di questo parleremo alla prossima...).
La stessa Giudice Gaggelli, gli chiede conto di come faccia ad essere così sicuro dell'orario. Tortone non fa una piega: "è una cosa che mi ricordo benissimo".
Tortone, dunque, si ricorda alla perfezione, tre anni e mezzo dopo il fattaccio, l'ora esatta di arrivo in Curia per lavare la macchina vescovile, ma - per dirne una - non si ricorda neanche da dove sia passato quella mattina ("Quel giorno lì però dove sono passato NON MI RICORDO precisamente se sono passato...per un motivo magari di traffico (alle 7 e 40 di domenica mattina!!, Ndr), per velocizzare, oppure ho fatto la Via delle Sperandie...").
Che processo fantastico, non posso ancora non sottolinearlo!
Alla prossima puntata, vedremo di svelare al pubblico cosa abbia fatto il Tortone dalle 8 e qualcosa (lavata la macchina), fino alle 10 e mezza circa. Come avrà impiegato il suo tempo (mentre a dieci-quindici metri di distanza c'era un incendio covante in corso, tra l'altro)?
Ps L'eretico lancia un appello: cerca un luogo, un posto dove leggere pubblicamente i brani salienti dell'Acampa show in tribunale, vale a dire del processo più funambolico e rutilante del decennio. Chi ha disponibilità di luoghi all'uopo, si faccia avanti, in qualunque modo.
Il teatro del Costone, per esempio, sarebbe perfetto...
Invece che Siena città della Cultura, bisognerebbe avere il coraggio di chiamarla città della Vergogna! Ma possibile che nonm paghi nessuno per questo scandalo?
RispondiEliminaIo non mi ricordo con questa esattezza nemmeno a che ora sono andato a prendere mia figlia ieri pomeriggio. Ma chi vogliamo prendere per il culo?
RispondiEliminaMa è questo il testimone messo sotto processo dal Pm? Eretico, chiarisci
RispondiElimina