Date retta ad uno che di cause e di querele, purtroppo, ormai se ne intende: questa storia della possibile querela del Comune al Corriere di Siena, è una bufala di fine estate. L'eretico - pur non avendone mai avuta da quel giornale, di fronte a fior di querele reali - esprime comunque, e senza ironia, solidarietà alla testata fatta oggetto di cotanta attenzione da parte del primo cittadino senese: è sempre un gran brutto segno, quando si arriva a minacciare azioni legali contro un giornale, quale esso sia.
Resta il fatto che la storia sembra paradossale (a meno che Stefano Bisi non voglia ergersi a paladino della libera informazione che fa male al Potere: il che, francamente, un pochino meraviglierebbe...): se c'è un giornale che scrive all'insegna della retorica senesista-ceccuzziana del Palio, questo è il Corrsiena (La Nazione è solo un book fotografico, nei giorni del Palio). Che senso ha, il quererarlo davvero? Sarebbe come se Berlusconi querelasse il Tg1 di Augusto Minzolini: ve lo immaginate?
E per che cosa, poi? Per avere scritto "doping"? Allora il Monte dei Paschi potrebbe querelare chiunque osasse scrivere la parola "crisi" (o peggio) accostata al suo prestigioso marchio, e così proseguendo (sull'Università, quale potrebbe essere la parola tabù?)...
In conclusione, tutto fa pensare ad un colpo di caldo da canto del cigno estivo; se mai fosse, però, che il Comune querelasse per davvero il Corriere di Siena, il tutto potrebbe paradossalmente stimolare una maggiore reattività giornalistica della testata verso gli argomenti che più stanno a cuore ai senesi (Monte, Università, gestione del Comune): potrebbe financo spingere i cronisti del Corrsiena ad occuparsi più di persone (magari, di certe persone...), piuttosto che di cavalli. E potrebbe spingerli a scrivere di ben altri tipi di doping...
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