Tutte cose già risapute, ma con una piccola, grande novità: ora si tratta di ciò che la magistratura inquirente ha trovato, e che adesso il Gip dovrà valutare.
Il discorso è il solito, ma a quindici giorni dalle elezioni vale più che mai: chi ha gestito il potere a Siena in questi anni, come può fare finta di niente? Si può continuare a parlare di tutto, fare i paladini (ignorantelli) del Palio, senza trovare il tempo di prendere posizione su queste cose? Non due paroline generiche sull'Università in cui è stato commesso qualche errore: l'eretico vorrebbe - e credo non solo lui...- qualcosina di più. Parlare dei fatti, degli eventi, e rompere i tabù dei tabù: parlare delle persone, che hanno nomi e cognomi. Pretendere questo da chi salva Berlusconi in aula (non votandogli contro) è forse troppo, ma insomma sarebbe decente: il silenzio ceccuzziano, diventa sempre più assordante...
I fatti, dunque: anzi uno, che mi pare il più succoso.
Il Pm Natalini - che ha ereditato il fascicolo dalla collega Firrao - ha documentato che Antonio Caronna e Loriano Bigi (Direttori amministrativi dell'Università, prima l'uno, poi l'altro), Salvatore Interi in qualità di responsabile dell'area contabile, Monica Santinelli in qualità di Responsabile dell'Ufficio bilancio, nonchè l'ex Magnifico Rettore Piero Tosi "con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso", di fatto si facevano il bilancio consuntivo (in questo caso quello del 2004-2005) attestando "dati contabili non rispondenti alla situazione reale, così come avevano fatto negli anni precedenti".
Scritto e firmato da un Pubblico ministero, non dal poro Pappìo dal Drago...
Un esempio, di questa "contabilità creativa"? "A titolo meramente esemplificativo, nei bilanci consuntivi dell'Università risultava ancora da riscuotere un credito pari ad euro 4.544.821,63 relativo all'alienazione di un immobile in Siena - Via XXIV Maggio - avvenuta nel 2002; ebbene l'intera somma nel 2005 era stata già ricevuta dall'Università attraverso compensazioni". Insomma, i quattrini li avevano già presi per intero, ma scrivevano che c'era ancora da riscuotere tutto: fantastico, mirabile, rutilante esempio di contabilità creativa, appunto. Ed il Pm va avanti con altri esempi, mentre l'eretico si ferma, per non tediare i lettori.
Solo sottolineando come questi soldi, già riscossi ma non verbalizzati, siano ritornati fuori anche sotto la gestione di Silvano Focardi, successore di Piero Tosi: "nel bilancio consuntivo 2007 dell'Università risultava ancora da riscuotere un credito di euro 4.544.821, 63", ripete il Pm Natalini. Lo stesso, identico di prima: quello concernente l'immobile di Via XXIV Maggio!
Ma insomma, i soldi di questa benedetta Casa dello studente, chi li ha presi? Un altro dei tanti misteri senesi...
Ps Volete vedere, cari lettori, cosa scriveranno i media senesi di questa storia? Volete vedere come e quanto entreranno nel dettaglio, nell'analisi dei fatti che l'eretico ha descritto? Quando compare il cognome Tosi, tutti i "giornalisti" senesi hanno il braccino corto, cortissimo: improvvisi, crudeli attacchi di Parkinson impediscono di scrivere, il tunnel carpale inibisce il lavoro...
DA GIOVEDI' 25 LUGLIO 2013 IL BLOG SI TRASFERISCE AL SEGUENTE INDIRIZZO: WWW.ERETICODISIENA.IT
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sabato 30 aprile 2011
venerdì 29 aprile 2011
D'Alema senese: ed il Borgogni di Buonconvento?
La domanda vera è: ma domani a San Miniato, il braccio destro del numero uno di Finmeccanica Guarguaglini, il buononventino doc Lorenzo Borgogni, ci sarà, o marcherà visita?
Nel settembre 2009, nel paesello, fu il grande anfitrione di D'Alema, come ricordato in altri articoli. I suoi guai con la Giustizia erano ancora da venire. Pare che abbia iniziato a parlare. Pare.
Chissà, quindi, se sarà lo stesso presente...
L'altro punto è: la strategia di farsi accompagnare per mano dai pezzi grossi del partito (Veltroni, D'Alema, ieri è venuto anche il compagno Diliberto), pagherà, o meno? Alle urne l'ardua sentenza, non ci resta che dire.
Una cosa, però, è certa, indiscutibile: D'Alema - Borgogni presente o assente - ci viene, e presumo molto volentieri, anche per rinsaldare i tanti rapporti personali che ha all'ombra della Torre del Mangia. Veltroni è venuto, e ha presentato la lista di Ceccuzzi, facendogli alla fine una sbrodolata epocale. Altri politici sarebbero stati imbarazzati, Franco sembrava del tutto a suo agio.
Enrico Berlinguer, per dire, sarebbe venuto a tirare la corsa al piddino più berlusconiano d'Italia?
Forse sì, probabilmente sì.
E se avesse iniziato a parlare - ad u certo punto - di questione morale? Tutti a guardare per terra?
Raffaele Ascheri
Nel settembre 2009, nel paesello, fu il grande anfitrione di D'Alema, come ricordato in altri articoli. I suoi guai con la Giustizia erano ancora da venire. Pare che abbia iniziato a parlare. Pare.
Chissà, quindi, se sarà lo stesso presente...
L'altro punto è: la strategia di farsi accompagnare per mano dai pezzi grossi del partito (Veltroni, D'Alema, ieri è venuto anche il compagno Diliberto), pagherà, o meno? Alle urne l'ardua sentenza, non ci resta che dire.
Una cosa, però, è certa, indiscutibile: D'Alema - Borgogni presente o assente - ci viene, e presumo molto volentieri, anche per rinsaldare i tanti rapporti personali che ha all'ombra della Torre del Mangia. Veltroni è venuto, e ha presentato la lista di Ceccuzzi, facendogli alla fine una sbrodolata epocale. Altri politici sarebbero stati imbarazzati, Franco sembrava del tutto a suo agio.
Enrico Berlinguer, per dire, sarebbe venuto a tirare la corsa al piddino più berlusconiano d'Italia?
Forse sì, probabilmente sì.
E se avesse iniziato a parlare - ad u certo punto - di questione morale? Tutti a guardare per terra?
Raffaele Ascheri
Ceccuzzi (con D'Alema) salva Berlusconi: complimentoni!
A riprova del fatto che Silvione può contare sulla città del Palio come su di un baluardo personale (e sul Monte come Banca di personalissimo riferimento), arriva la notizia che il prossimo Sindaco di Siena, pur essendo a parole un antiberlusconiano, fa di tutto per salvare il Premier. Nannini lo vorrà ringraziare, spero. Certo è che la candidatura Ceccuzzini si dimostra sempre più tale!
E non ci vuole neanche un grande fiuto da cerca-notizie: basterebbe leggere i giornali (non quelli locali), per accorgersene. Repubblica, Giovanna Casadio, pagina 10 di oggi:
"Poteva essere la volta buona. Bastava poco per mandare sotto sul Documento di economia e finanza, una maggioranza già sgranata, assente dai banchi della Camera mezzo governo, compreso il titolare del provvedimento, il ministro Tremonti...invece 40 deputati dell'opposizione al momento del voto - 14, 05 di ieri - mancano all'appello. Non ci sono. Assenti".
Fra questi quaranta fenomeni, guarda un pochino: Franco Ceccuzzi (ufficialmente in campagna elettorale, sic). Ha talmente paura del ballottaggio, che preferisce mantenere in vita l'agonizzante Berlusconi, piuttosto che allontanarsi da Siena: vuoi vedere, se arriva la Brambilla e prova a fare sparire il Palio. Lui deve presidiare la Piazza del Campo notte e giorno, altrimenti...
L'ottimo D'Alema - che del salvataggio di Berlusconi è un maestro, anzi il maestro - era anch'egli assente, ovviamente: in missione (per conto di Dio?). Non va in Parlamento a buttare giù il Berlusca, ma domattina, alle 11, sarà a Siena per lanciare proprio Franco Ceccuzzi. Pare agli impianti sportivi di San Miniato: ricordiamo ai due, però, che il Milan non gioca a San Miniato.
E se mentre sono a fare gli antiberlusconiani da riporto, arriva davvero la Brambilla e cancella il Palio?
E non ci vuole neanche un grande fiuto da cerca-notizie: basterebbe leggere i giornali (non quelli locali), per accorgersene. Repubblica, Giovanna Casadio, pagina 10 di oggi:
"Poteva essere la volta buona. Bastava poco per mandare sotto sul Documento di economia e finanza, una maggioranza già sgranata, assente dai banchi della Camera mezzo governo, compreso il titolare del provvedimento, il ministro Tremonti...invece 40 deputati dell'opposizione al momento del voto - 14, 05 di ieri - mancano all'appello. Non ci sono. Assenti".
Fra questi quaranta fenomeni, guarda un pochino: Franco Ceccuzzi (ufficialmente in campagna elettorale, sic). Ha talmente paura del ballottaggio, che preferisce mantenere in vita l'agonizzante Berlusconi, piuttosto che allontanarsi da Siena: vuoi vedere, se arriva la Brambilla e prova a fare sparire il Palio. Lui deve presidiare la Piazza del Campo notte e giorno, altrimenti...
L'ottimo D'Alema - che del salvataggio di Berlusconi è un maestro, anzi il maestro - era anch'egli assente, ovviamente: in missione (per conto di Dio?). Non va in Parlamento a buttare giù il Berlusca, ma domattina, alle 11, sarà a Siena per lanciare proprio Franco Ceccuzzi. Pare agli impianti sportivi di San Miniato: ricordiamo ai due, però, che il Milan non gioca a San Miniato.
E se mentre sono a fare gli antiberlusconiani da riporto, arriva davvero la Brambilla e cancella il Palio?
Confronto fra i candidati? E le domande?
Al netto del fatto che le proposte ceccuzziane vanno prese a dosi omeopatiche (ricordate le Primarie? Sembrava morisse dalla voglia di farle, poi non se n'è fatto di niente, ovviamente...), ora Franco vuole fare un confronto pubblico preelettorale: l'eretico gli dà pienamente ragione ( se non sbaglia, l'unica a proporlo era stata Loretana Battistini, prima di essere eliminata dall'inciucio verdiniano Lega-Pdl descritto in altri articoli). Bravo Ceccuzzi, dunque: quando si vuole il confronto ed il contraddittorio, l'eretico è sempre contento (anche se quando le proposte arrivano da esponenti della Casta di Siena, sempre orecchie dritte...).
Resta, però, inevaso, il problema di fondo (toccato opportunamente da Corradi, che avrebbe dovuto chiederlo prima e lui, questo confronto): le domande, chi le fa? Chi intervista i candidati?
Perchè va da sè che qualora a gestire il tutto dovesse esserci il portavoce del Vescovo, Roberto Romaldo, in modo diretto o indiretto, tutto sarebbe falsato: a parte l'odore di incenso e le acquasantiere intorno ai candidati, della questione morale - per fare solo un esempio - non si potrebbe neanche parlare: che dico mai, accennare.
Giusto dare parola a chi scrive sul cartaceo (pur se embedded), giusto dare spazio a chi scrive sui giornali on line (Il cittadino): ci mancherebbe altro!
L'eretico, però, fa sommessamente notare che un certo Barack Obama fa partecipare, da alcune settimane, alcuni bloggers alle sue conferenze stampa: con la domanda di uno di questi, per esempio, ha aperto una delle sue ultime conferenze stampa. Se lo fa Obama, si potrebbe fare anche a Siena...
Bella dimostrazione di attenzione verso il mondo dell'informazione indipendente, no?
Vogliamo forse implicitamente dire che la stampa senese è meglio di quella statunitense?
L'eretico è pronto, prontissimo: lo sono anche i candidati?
Resta, però, inevaso, il problema di fondo (toccato opportunamente da Corradi, che avrebbe dovuto chiederlo prima e lui, questo confronto): le domande, chi le fa? Chi intervista i candidati?
Perchè va da sè che qualora a gestire il tutto dovesse esserci il portavoce del Vescovo, Roberto Romaldo, in modo diretto o indiretto, tutto sarebbe falsato: a parte l'odore di incenso e le acquasantiere intorno ai candidati, della questione morale - per fare solo un esempio - non si potrebbe neanche parlare: che dico mai, accennare.
Giusto dare parola a chi scrive sul cartaceo (pur se embedded), giusto dare spazio a chi scrive sui giornali on line (Il cittadino): ci mancherebbe altro!
L'eretico, però, fa sommessamente notare che un certo Barack Obama fa partecipare, da alcune settimane, alcuni bloggers alle sue conferenze stampa: con la domanda di uno di questi, per esempio, ha aperto una delle sue ultime conferenze stampa. Se lo fa Obama, si potrebbe fare anche a Siena...
Bella dimostrazione di attenzione verso il mondo dell'informazione indipendente, no?
Vogliamo forse implicitamente dire che la stampa senese è meglio di quella statunitense?
L'eretico è pronto, prontissimo: lo sono anche i candidati?
giovedì 28 aprile 2011
"Gli impresentabili"(I): Marco Fedi
Con oggi, iniziamo una rubrica che ci accompagnerà fino alle elezioni.
La chiameremo "Gli impresentabili": ovviamente, a giudizio personale ed insindacabile dell'eretico. In una città normale, forse una rubrica così farebbe perdere qualche voto (forse, ribadisco); nella Siena attuale - statene certi -, ne farà verosimilmente guadagnare invece qualcuno, visto che taluni comportamenti (tipo l'andare penosamente a pietire l'altrui voto) non solo non vengono censurati, ma vengono considerati quasi virtuosi. In più, pubblicità gratis: meglio di così...
Marco Fedi è un vecchio pallino dell'eretico: già ne Le mani sulla città, ne avevo stigmatizzato la ridicola presenza come comparsa nel film di 007 Quantum of solace. "Questo film porterà un grande ritorno di immagine alla città, prevedo un effetto Mulino bianco. Ricordate quanta gente andò a vedere la location quando uscì la pubblicità?". Dopo avere pronunciato siffatte parole, uno così - in una città normale - dovrebbe essere portato in un angolino, e chi di dovere dovrebbe dirgli che sarebbe meglio farsi da parte.
Invece il lupaiolo Fedi è attivissimo come non mai: candidato con Siena futura (coalizione ceccuzziana, ovviamente), ha fatto distribuire centinaia di santini, in cui è ritratto con una faccia assorta, con un'espressione da casellante dell'Andalusia che fa il galante con tutte le automobiliste dal potabile in su (assorto, però). "Scegli un uomo onesto", recita lo slogan fediano. "Fallo essere anche disonesto", verrebbe da dire, allargando le braccia, sconsolati. Tra l'altro, Fedi sarebbe (anzi, sarà di certo: come lasciare fuori dal Consiglio comunale un tale elemento?) al terzo mandato ( dopo il 2001 ed il 2006): mica male, perdinci, mica male. Sentendosi forse non immortale, ma di certo essenziale, di staccare la spina della politica non ha alcuna voglia.
Ha 56 anni ben portati, è sempre incravattato, a parte quando presiede l'Associazione provinciale dei cavalieri senesi (non fantini: cavalieri!). Di mestiere, che fa, il baffuto Fedi? "Svolgo la mia attività professionale presso la Filiale di Siena della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa"; ma non basta: "Faccio parte inoltre di un gruppo di scelti sviluppatori creato dal titolare dell'area Centro Sud": voi avete capito, cosa voglia dire il criptico Fedi? Che fa uno che è uno "scelto sviluppatore"? Boh.
Il finalino (andaluso, appunto) è degno del personaggio: "Amo molto la mia famiglia, Siena e tutto ciò che la rende unica al mondo".
Delle cose che rendono Siena unica al mondo, lui è ovviamente parte: integrante ed importante...
Ps Ma perchè, nel suo intenso curriculum vitae, Marco Fedi non ha inserito la sua fondamentale partecipazione al set del film di 007?
La chiameremo "Gli impresentabili": ovviamente, a giudizio personale ed insindacabile dell'eretico. In una città normale, forse una rubrica così farebbe perdere qualche voto (forse, ribadisco); nella Siena attuale - statene certi -, ne farà verosimilmente guadagnare invece qualcuno, visto che taluni comportamenti (tipo l'andare penosamente a pietire l'altrui voto) non solo non vengono censurati, ma vengono considerati quasi virtuosi. In più, pubblicità gratis: meglio di così...
Marco Fedi è un vecchio pallino dell'eretico: già ne Le mani sulla città, ne avevo stigmatizzato la ridicola presenza come comparsa nel film di 007 Quantum of solace. "Questo film porterà un grande ritorno di immagine alla città, prevedo un effetto Mulino bianco. Ricordate quanta gente andò a vedere la location quando uscì la pubblicità?". Dopo avere pronunciato siffatte parole, uno così - in una città normale - dovrebbe essere portato in un angolino, e chi di dovere dovrebbe dirgli che sarebbe meglio farsi da parte.
Invece il lupaiolo Fedi è attivissimo come non mai: candidato con Siena futura (coalizione ceccuzziana, ovviamente), ha fatto distribuire centinaia di santini, in cui è ritratto con una faccia assorta, con un'espressione da casellante dell'Andalusia che fa il galante con tutte le automobiliste dal potabile in su (assorto, però). "Scegli un uomo onesto", recita lo slogan fediano. "Fallo essere anche disonesto", verrebbe da dire, allargando le braccia, sconsolati. Tra l'altro, Fedi sarebbe (anzi, sarà di certo: come lasciare fuori dal Consiglio comunale un tale elemento?) al terzo mandato ( dopo il 2001 ed il 2006): mica male, perdinci, mica male. Sentendosi forse non immortale, ma di certo essenziale, di staccare la spina della politica non ha alcuna voglia.
Ha 56 anni ben portati, è sempre incravattato, a parte quando presiede l'Associazione provinciale dei cavalieri senesi (non fantini: cavalieri!). Di mestiere, che fa, il baffuto Fedi? "Svolgo la mia attività professionale presso la Filiale di Siena della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa"; ma non basta: "Faccio parte inoltre di un gruppo di scelti sviluppatori creato dal titolare dell'area Centro Sud": voi avete capito, cosa voglia dire il criptico Fedi? Che fa uno che è uno "scelto sviluppatore"? Boh.
Il finalino (andaluso, appunto) è degno del personaggio: "Amo molto la mia famiglia, Siena e tutto ciò che la rende unica al mondo".
Delle cose che rendono Siena unica al mondo, lui è ovviamente parte: integrante ed importante...
Ps Ma perchè, nel suo intenso curriculum vitae, Marco Fedi non ha inserito la sua fondamentale partecipazione al set del film di 007?
mercoledì 27 aprile 2011
"Gli scheletri nell'armadio": troppa violenza?
Mi ha scritto una gentilissima lettrice (con tanto di firma, ma anche con il desiderio dell'anonimato).
Una bella mail, tutta incentrata sul mio romanzo "Gli scheletri nell'armadio", uscito nel giugno 2010. La signora scrive che il romanzo le è piaciuto, ma che ha trovato alcuni passaggi troppo violenti, anche in modo gratuito. Comunque, troppo violenti.
Rispetto le opinioni dei miei lettori, specie quando espresse in forma così garbata, per quanto perentoria. Voglio solo replicare con due brevi considerazioni.
La prima, è che il libro non può non contenere anche momenti di violenza: si parla di un ex nazista (anzi, SS, il che implica un salto ulteriore di qualità); i flash back sono su Auschwitz, sulle SS nella loro quotidianità, oppure sull'Holodomor ucraino, che portò a casi - ormai iperdocumentati - di cannibalismo, oppure ancora alla invasione sovietica in Afghanistan nel 1979. Se non contenesse violenza (tanta, e cruda, è vero), non sarebbe un romanzo realistico, plausibile.
Seconda cosa: non mi pare, francamente, che la violenza sia mai gratuita, fine a se stessa, compiaciuta. Essa è sempre funzionale a varie, importanti cose: approfondimento psicologico di un dato personaggio (sia dei principali, che dei minori), migliore contestualizzazione, analisi del fenomeno del reducismo, ed altro ancora.
Detto questo, già pochi giorni dopo l'uscita, alcuni lettori mi dissero che certi passaggi non erano riusciti a leggerli fino alla fine: cosa che mi dispiacque, da una parte; ma che mi diede la soddisfazione intellettuale di avere còlto nel segno, dall'altra.
Auschwitz, l'Ucraina dell'Holodomor, l'Afghanistan sovietico, sono luoghi di dolore indicibile: le parole per descriverli - se vogliono avere almeno una qualche speranza di adesione al contesto, almeno quella - non possono che essere affilate come lame, che penetrano nel corpo, facendo male, facendo sgorgare sangue.
Massimo rispetto per chi non ce l'ha fatta a leggere tutto, ma così è: se vi pare, ovviamente...
Raffaele Ascheri
Una bella mail, tutta incentrata sul mio romanzo "Gli scheletri nell'armadio", uscito nel giugno 2010. La signora scrive che il romanzo le è piaciuto, ma che ha trovato alcuni passaggi troppo violenti, anche in modo gratuito. Comunque, troppo violenti.
Rispetto le opinioni dei miei lettori, specie quando espresse in forma così garbata, per quanto perentoria. Voglio solo replicare con due brevi considerazioni.
La prima, è che il libro non può non contenere anche momenti di violenza: si parla di un ex nazista (anzi, SS, il che implica un salto ulteriore di qualità); i flash back sono su Auschwitz, sulle SS nella loro quotidianità, oppure sull'Holodomor ucraino, che portò a casi - ormai iperdocumentati - di cannibalismo, oppure ancora alla invasione sovietica in Afghanistan nel 1979. Se non contenesse violenza (tanta, e cruda, è vero), non sarebbe un romanzo realistico, plausibile.
Seconda cosa: non mi pare, francamente, che la violenza sia mai gratuita, fine a se stessa, compiaciuta. Essa è sempre funzionale a varie, importanti cose: approfondimento psicologico di un dato personaggio (sia dei principali, che dei minori), migliore contestualizzazione, analisi del fenomeno del reducismo, ed altro ancora.
Detto questo, già pochi giorni dopo l'uscita, alcuni lettori mi dissero che certi passaggi non erano riusciti a leggerli fino alla fine: cosa che mi dispiacque, da una parte; ma che mi diede la soddisfazione intellettuale di avere còlto nel segno, dall'altra.
Auschwitz, l'Ucraina dell'Holodomor, l'Afghanistan sovietico, sono luoghi di dolore indicibile: le parole per descriverli - se vogliono avere almeno una qualche speranza di adesione al contesto, almeno quella - non possono che essere affilate come lame, che penetrano nel corpo, facendo male, facendo sgorgare sangue.
Massimo rispetto per chi non ce l'ha fatta a leggere tutto, ma così è: se vi pare, ovviamente...
Raffaele Ascheri
Ruby rubacuori, vieni a Siena, ti aspettiamo!
La notizia è di quelle ghiottissime: pare che l'arcidiocesi di Genova abbia frenato Ruby rubacuori (la nipote di Mubarak, per capirsi); la bella maghrebina, infatti, è presa, da qualche mese, da una insolita smania di sposarsi, con il promesso sposo, un manager genovese di discoteche. Pare che l'alto clero genovese (in persona, il Presidente della Cei Bagnasco) abbia subìto delle pressioni dall'entourage rubyano, ma non abbia assolutamente voluto concedere corsie preferenziali a Ruby (la quale, secondo il noto intellettuale berlusconiano Lele Mora, si sarebbe sposata il 17 marzo: padella reale!).
Aiutiamola, questa procace ragazza, lo merita: se a Genova nicchiano, facciamola venire a Siena!
I soldi senesi, già li conosce molto, molto bene (famoso conto corrente del Monte, gestito dall'ufficiale pagatore berlusconiano Spinelli): potremmo farle vedere, per l'occasione, anche la sede storica della Banca, no? Potremmo farle indossare una delle ormai mitiche felpe 1472, no? Siamo o non siamo, la banca più trendy dell'Europa occidentale? Il rinfresco, si organizzerebbe al Garden di Luisa Stasi in Mussari, e la torta e i bignè li garantirebbe - appena sfornati, caldi caldi - il candidato Sindaco Alex Nannini.
Fra gli invitati, non potrebbe mancare l'ottima Elisa Toti della Torre (incautamente definita dal Corrsiena "l'antiRuby": potrebbero fare pace, al matrimonio).
Ad officiare cotanta unione, uno come monsignor Acampa sarebbe perfetto, magari sotto l'occhio vigile del Vescovo (accorso per scroccare il rinfrescone). Se poi la Chiesa senese facesse la difficile (ma pare difficile), c'è sempre il matrimonio civile: se fa in fretta, ce la fa a farsi sposare dal paonazzo del Nicchio in Comune. Magari nella Sala del Buon Governo, come fece per Casini e per la Caltagirone: dopo, credo non ci sia sposato nessun altro. Sarebbe il momento di riutilizzarla, no?
Ruby rubacuori, noi ti aspettiamo: siamo in trepida attesa, di te e del tuo cavaliere azzurro. Non ci deludere! E se per una volta riuscissi a fare venire (nel senso di fare arrivare) a Siena anche Silvio, sarebbe il massimo: d'altro canto, due candidati (Ceccuzzini) che pintano entrambi per lui, dove mai li trova, in tutto lo stivale?
Aiutiamola, questa procace ragazza, lo merita: se a Genova nicchiano, facciamola venire a Siena!
I soldi senesi, già li conosce molto, molto bene (famoso conto corrente del Monte, gestito dall'ufficiale pagatore berlusconiano Spinelli): potremmo farle vedere, per l'occasione, anche la sede storica della Banca, no? Potremmo farle indossare una delle ormai mitiche felpe 1472, no? Siamo o non siamo, la banca più trendy dell'Europa occidentale? Il rinfresco, si organizzerebbe al Garden di Luisa Stasi in Mussari, e la torta e i bignè li garantirebbe - appena sfornati, caldi caldi - il candidato Sindaco Alex Nannini.
Fra gli invitati, non potrebbe mancare l'ottima Elisa Toti della Torre (incautamente definita dal Corrsiena "l'antiRuby": potrebbero fare pace, al matrimonio).
Ad officiare cotanta unione, uno come monsignor Acampa sarebbe perfetto, magari sotto l'occhio vigile del Vescovo (accorso per scroccare il rinfrescone). Se poi la Chiesa senese facesse la difficile (ma pare difficile), c'è sempre il matrimonio civile: se fa in fretta, ce la fa a farsi sposare dal paonazzo del Nicchio in Comune. Magari nella Sala del Buon Governo, come fece per Casini e per la Caltagirone: dopo, credo non ci sia sposato nessun altro. Sarebbe il momento di riutilizzarla, no?
Ruby rubacuori, noi ti aspettiamo: siamo in trepida attesa, di te e del tuo cavaliere azzurro. Non ci deludere! E se per una volta riuscissi a fare venire (nel senso di fare arrivare) a Siena anche Silvio, sarebbe il massimo: d'altro canto, due candidati (Ceccuzzini) che pintano entrambi per lui, dove mai li trova, in tutto lo stivale?
Ceccuzzi e la questione morale senese...
L'eretico, tornando dalle brevi vacanze pasquali in Liguria, ha avuto modo di guidare a lungo. Il guidare, fa pensare; fra le tante cosine cui l'eretico pensa, ci sono le prossime elezioni comunali, quelle in cui la Casta ha candidato Franco Ceccuzzi.
Proprio in vacanza, all'eretico era capitato di leggere l'intervistona di Massimo Vanni di Repubblica Firenze al futuro Sindaco di Siena (sabato 23 aprile): una intervista non in ginocchio, ma quasi.
"L'accusano di troppa continuità", la domanda più birba (questa un cronista senese non gliel'avrebbe fatta, in effetti). Risposta: "Questa poi. Il nostro programma archivia le prospettive di sviluppo a sud, la Siena 2. Dice no allo stadio nuovo in periferia, perchè riteniamo fondamentale non spezzare il centro. E poi vogliamo ridurre a zero il consumo di suolo". Peccato che Ceccuzzi rinneghi sfacciatamente se stesso; peccato che sbugiardi i tanti suoi candidati che, sullo stadio ed altro, erano d'accordo con l'uscente Sindaco e non con l'attuale Ceccuzzi (vedasi il post su Massimo Bianchi). E perchè sulla ipercementificazione Ceccuzzi si sveglia (si sveglierebbe!) solo adesso, dopo averla avallata per anni, a Siena e nel Senese? Mai detta mezza parola su Monticchiello, Castiglion del bosco, Borgo di Cuna, Ampugnano, per non parlare del cemento del capoluogo: roba da non crederci. Dichiarazioni sconcertanti, ma non nuove: la sua, è una campagna elettorale tutta tesa a rinnegare se stesso.
A parte questo, vorrei porre piuttosto l'accento su un altro aspetto, non toccato dall'intervista: la questione morale. Ceccuzzi fa finta di niente sugli indagati dell'Università, tirandosi indietro come se lui non avesse avallato la gestione tosiana; non ha mai aperto bocca sul processo Acampa (che ora sarà un suo grande elettore: chi vota Ceccuzzi, vota Acampa: basterebbe questo, al netto di tutto il resto....); ora, però, il problema si fa ancora più peloso: verosimilmente, dopo le elezioni, quando sarà Sindaco, gli scoppierà in mano la grana Galaxopoly, descritta - in parte, per ora - dall'eretico. Allora, forse, qualche posizione bisognerà prenderla, no? Potrà ancora fare finta di niente, come per l'Università e per Acampa e per altro? All'eretico, risulta difficile. Appena eletto, subito una storiaccia politico-finanziaria-giudiziaria da affrontare in prima persona, di quelle grosse: e senza più Clemente Mastella al Ministero di Grazia e Giustizia. Ma non gli conveniva restare alla Camera?
L'intervista ha come pezzo forte la promessa ceccuzziana sul nuovo auditorium: "Siena avrà il suo auditorium". Bene, la gente ha voglia di ascoltare buona musica; qualche volta, però, avrebbe voglia di ascoltare anche dei politici che prendono posizione sugli scandali delle città che vorrebbero amministrare...
Proprio in vacanza, all'eretico era capitato di leggere l'intervistona di Massimo Vanni di Repubblica Firenze al futuro Sindaco di Siena (sabato 23 aprile): una intervista non in ginocchio, ma quasi.
"L'accusano di troppa continuità", la domanda più birba (questa un cronista senese non gliel'avrebbe fatta, in effetti). Risposta: "Questa poi. Il nostro programma archivia le prospettive di sviluppo a sud, la Siena 2. Dice no allo stadio nuovo in periferia, perchè riteniamo fondamentale non spezzare il centro. E poi vogliamo ridurre a zero il consumo di suolo". Peccato che Ceccuzzi rinneghi sfacciatamente se stesso; peccato che sbugiardi i tanti suoi candidati che, sullo stadio ed altro, erano d'accordo con l'uscente Sindaco e non con l'attuale Ceccuzzi (vedasi il post su Massimo Bianchi). E perchè sulla ipercementificazione Ceccuzzi si sveglia (si sveglierebbe!) solo adesso, dopo averla avallata per anni, a Siena e nel Senese? Mai detta mezza parola su Monticchiello, Castiglion del bosco, Borgo di Cuna, Ampugnano, per non parlare del cemento del capoluogo: roba da non crederci. Dichiarazioni sconcertanti, ma non nuove: la sua, è una campagna elettorale tutta tesa a rinnegare se stesso.
A parte questo, vorrei porre piuttosto l'accento su un altro aspetto, non toccato dall'intervista: la questione morale. Ceccuzzi fa finta di niente sugli indagati dell'Università, tirandosi indietro come se lui non avesse avallato la gestione tosiana; non ha mai aperto bocca sul processo Acampa (che ora sarà un suo grande elettore: chi vota Ceccuzzi, vota Acampa: basterebbe questo, al netto di tutto il resto....); ora, però, il problema si fa ancora più peloso: verosimilmente, dopo le elezioni, quando sarà Sindaco, gli scoppierà in mano la grana Galaxopoly, descritta - in parte, per ora - dall'eretico. Allora, forse, qualche posizione bisognerà prenderla, no? Potrà ancora fare finta di niente, come per l'Università e per Acampa e per altro? All'eretico, risulta difficile. Appena eletto, subito una storiaccia politico-finanziaria-giudiziaria da affrontare in prima persona, di quelle grosse: e senza più Clemente Mastella al Ministero di Grazia e Giustizia. Ma non gli conveniva restare alla Camera?
L'intervista ha come pezzo forte la promessa ceccuzziana sul nuovo auditorium: "Siena avrà il suo auditorium". Bene, la gente ha voglia di ascoltare buona musica; qualche volta, però, avrebbe voglia di ascoltare anche dei politici che prendono posizione sugli scandali delle città che vorrebbero amministrare...
sabato 23 aprile 2011
Processo Acampa: c'è un teste mendace...
Fra i mille rivoli del Processo Acampa, ce n'è uno che va sviscerato in modo particolare: quello concernente il tecnico informatico della Curia Gianpaolo Gallù.
Di lui, l'eretico ha scritto più volte (a partire da Le mani sulla città, libro nel quale lo presentai al grande pubblico). Come spesso accade all'eretico, con doti di antiveggenza: se lo sentiva, l'eretico, che lui sarebbe diventato un protagonista della scena. Quanto a quello che ho già scritto nel mio libro, giova solo ricordare a chi non lo sapesse una elementare verità, che un pochino dovrebbe fare riflettere: il giovane e sempre elegante pugliese, infatti, subito dopo l'incendio del 2 aprile 2006, salpò per una ottima carriera all'interno della Curia stessa. L'incendio, per lui, si rivelò un trampolino lavorativo e sociale non da poco...
La novità - proclamata in aula ieri - è che il Pm Nicola Marini lo ha incriminato per falsa testimonianza, ed il Gip Bagnai gli ha dato ragione: quindi il Processo Acampa si arricchisce - comunque vada a finire a giugno - di una seconda puntata, quella concernente appunto Gallù. Il quale sostiene di avere fatto una cosa nel dopo incendio (riattivazione di un contatore della luce), perchè gli sarebbe stata suggerita da due poliziotti: i quali però negano recisamente la circostanza. Di qui l'incriminazione, su cui si è già espresso il Gip Bagnai.
La cosa non pare di poco conto: qui abbiamo un Processo nel quale la difesa cambia del tutto versione sull'orario dell'incendio (il cui autore rimane anonimo e sconosciuto); in cui periti vari sostengono cose che - a noi esperti solo di bracieri da orge proteiche - sembrano inverosimili (leggasi il post di ieri, ma non solo quello); in cui, fra i testi della difesa, uno è già sotto processo per falsa testimonianza (ce ne saranno altri?).
Aggiungete le intercettazioni - sul cui valore non si batterà mai abbastanza -, in cui Acampa si auspicava che il fascicolo venisse tolto al Pm Marini (sin troppo facile capire il perchè), con la famosa "trasmigrazione del fascicolo", e mischiate bene il tutto: l'assoluzione, sembra davvero matura.
Il clan acampiano, al termine dell'udienza di ieri, appariva visibilmente soddisfatto: abbracci, baci, carezze da parte dell'allegra brigata, presente in aula, al martire della Giustizia, per l'occasione trendissimo, tutto vestito da prete. Sembrava ci fosse la voglia di tirare in alto l'avvocato Mussari Giuseppe: poi - forse a causa del tutore al braccio sinistro - si è preferito prudenzialmente soprassedere.
Questa è la Siena vincente: bisogna che anche la Giustizia si adegui...
Ps Dopo questo articolo (pregno di ottimismo al pari di un Canto leopardiano), l'eretico augura buone feste, e dà l'appuntamento a mercoledì prossimo.
Di lui, l'eretico ha scritto più volte (a partire da Le mani sulla città, libro nel quale lo presentai al grande pubblico). Come spesso accade all'eretico, con doti di antiveggenza: se lo sentiva, l'eretico, che lui sarebbe diventato un protagonista della scena. Quanto a quello che ho già scritto nel mio libro, giova solo ricordare a chi non lo sapesse una elementare verità, che un pochino dovrebbe fare riflettere: il giovane e sempre elegante pugliese, infatti, subito dopo l'incendio del 2 aprile 2006, salpò per una ottima carriera all'interno della Curia stessa. L'incendio, per lui, si rivelò un trampolino lavorativo e sociale non da poco...
La novità - proclamata in aula ieri - è che il Pm Nicola Marini lo ha incriminato per falsa testimonianza, ed il Gip Bagnai gli ha dato ragione: quindi il Processo Acampa si arricchisce - comunque vada a finire a giugno - di una seconda puntata, quella concernente appunto Gallù. Il quale sostiene di avere fatto una cosa nel dopo incendio (riattivazione di un contatore della luce), perchè gli sarebbe stata suggerita da due poliziotti: i quali però negano recisamente la circostanza. Di qui l'incriminazione, su cui si è già espresso il Gip Bagnai.
La cosa non pare di poco conto: qui abbiamo un Processo nel quale la difesa cambia del tutto versione sull'orario dell'incendio (il cui autore rimane anonimo e sconosciuto); in cui periti vari sostengono cose che - a noi esperti solo di bracieri da orge proteiche - sembrano inverosimili (leggasi il post di ieri, ma non solo quello); in cui, fra i testi della difesa, uno è già sotto processo per falsa testimonianza (ce ne saranno altri?).
Aggiungete le intercettazioni - sul cui valore non si batterà mai abbastanza -, in cui Acampa si auspicava che il fascicolo venisse tolto al Pm Marini (sin troppo facile capire il perchè), con la famosa "trasmigrazione del fascicolo", e mischiate bene il tutto: l'assoluzione, sembra davvero matura.
Il clan acampiano, al termine dell'udienza di ieri, appariva visibilmente soddisfatto: abbracci, baci, carezze da parte dell'allegra brigata, presente in aula, al martire della Giustizia, per l'occasione trendissimo, tutto vestito da prete. Sembrava ci fosse la voglia di tirare in alto l'avvocato Mussari Giuseppe: poi - forse a causa del tutore al braccio sinistro - si è preferito prudenzialmente soprassedere.
Questa è la Siena vincente: bisogna che anche la Giustizia si adegui...
Ps Dopo questo articolo (pregno di ottimismo al pari di un Canto leopardiano), l'eretico augura buone feste, e dà l'appuntamento a mercoledì prossimo.
venerdì 22 aprile 2011
Rettifica pasquale...
Tutto preso dalle tante cose da raccontare a proposito della giornata di oggi in Tribunale, l'eretico si era dimenticato di rettificare un errore nel post di ieri: il secondo video concernente la lettura della sentenza Cavoto (incontro del 28 marzo 2011), non è all'indirizzo scritto ieri (quello era l'indirizzo della prima parte).
L'indirizzo corretto è http:youtu.be/ekNPzeMBmMM
Commentino pasquale, per chi ci crede: la Chiesa ha tante straordinarie persone, al suo interno. L'eretico lo pensa davvero.Tendenzialmente, è come nel Pd: buona parte della base è buona e sana, il problema sono i vertici. Un pochino come nella Francia dell'ancien règime, no? Il basso clero da una parte, e le alte gerarchie ecclesiastiche dall'altra, nel primo Stato.
Mai più ghigliottine! Ma una rivoluzioncina piccina piccina, no?
Buona visione a tutti i tanti lettori del blog, cui auguro buone feste.
L'indirizzo corretto è http:youtu.be/ekNPzeMBmMM
Commentino pasquale, per chi ci crede: la Chiesa ha tante straordinarie persone, al suo interno. L'eretico lo pensa davvero.Tendenzialmente, è come nel Pd: buona parte della base è buona e sana, il problema sono i vertici. Un pochino come nella Francia dell'ancien règime, no? Il basso clero da una parte, e le alte gerarchie ecclesiastiche dall'altra, nel primo Stato.
Mai più ghigliottine! Ma una rivoluzioncina piccina piccina, no?
Buona visione a tutti i tanti lettori del blog, cui auguro buone feste.
Processo Acampa: il fumo c'è, ma non si vede e non si sente...
Seduta fiume per l'ultima udienza con valenza probatoria del Processo Acampa: il 15 giugno sarà il momento del gran finale, con difesa ed accusa a sparare i propri colpi. Poi, la parola passerà al Giudice Gaggelli.
Stamattina hanno dato spettacolo i due periti nominati dal Giudice: se uno fosse arrivato in Aula senza sapere chi fossero, avrebbe pensato, di certo, che si trattava dei periti della difesa! Un testimone di sicura fede, mi dice che - all'uscita dall'aula - sono stati platealmente ringraziati da esponenti dell'entourage acampiano(ma fatele di nascosto, queste cose, per Dio!): ringraziamento legittimo e dovuto, giacchè i due periti romani hanno - in buona sostanza - confermato l'assunto secondo cui l'incendio sarebbe stato appiccato verso le 5 di mattina (da un nottambulo invasato, si presume: e mai trovato...); ad una fase caratterizzata da combustione con fiamma (50 minuti massimo), sarebbe seguita quella con combustione covante (fino ad oltre le 11 di mattina). Alle 11 e qualcosa, reduce dalla Messa, Acampa avrebbe fatto riprendere fiamma (il mitico ritorno di fiamma, che fa sperare tanti delusi sentimentali...), entrando in Curia, con tanto di apertura di finestra, con conseguente nuova ossigenazione.
C'è però un problema, superiore agli altri pur presenti: don Furiesi - anziano, ma sempre ben vedente - vide Acampa entrare in Curia intorno alle 8 (circostanza sempre negata dal benefattore sotto processo). Come può Acampa essere entrato alle 8 circa in Curia, e non essersi accorto che c'era un incendio in corso da circa 3 ore, anche ammesso (e non concesso!) che lui dentro gli uffici non sia entrato e che le porte fossero chiuse. Qui si rischia l'inverosimile, anzi pare qualcosa di più...
Eppure, per i periti del Giudice (gli ingegneri Fabio Ponziani e Saverio La Mendola di Roma), può essere! Dopo che le domande del Pm Marini avevano già causato qualche imbarazzo (memorabile l'incipit di ogni singola risposta del La Mendola: "se ho capito bene, se ho capito bene la domanda...": ma non è lui l'esperto?!?), l'inghippo è venuto fuori con le domande dell'avvocato di parte civile (del prof. Franco Nardi, oggi presente) Alfredo Fiorindi. Visto che i periti sull'uscita del fumo dalle porte davano risposte generiche, Fiorindi è passato al "piano B" (Silvione non c'entra). Va bene, del fumo non si può avere certezza. Ma almeno l'odore (il puzzo), essendo bruciata anche la plastica insieme alla carta, si sarà pur dovuto sentire, no? Come ha potuto Acampa entrare alle 8, e non accorgersi di niente (ed il Vescovo al piano superiore, sentito niente, dalle 5 di mattina, aggiunge l'eretico?)? Come ha potuto - come hanno potuto - non odorare niente di niente? Secondo i due periti romani, era possibile odorare, MA ANCHE no: periti veltroniani, forse?
Provate voi, a casa, a fare bruciare una bella risma di carta; dopo un po', passate accanto alla porta della stanza dell'incendino, e ditemi se si odora qualcosa, o meno.
Per chi non l'aveva ancora capito, questo processo, ormai prossimo alla sentenza, non è più solo un processo alla Curia, non è più solo un processo a don Acampa: è in prima istanza un processo al buon senso, all'intelligenza, financo (da stamattina, soprattutto) all'olfatto! Altro, dir non voglio...
Ps Vedendo Mussari Giuseppe battersi come un leone (nonostante un tutore al braccio sinistro: caduta da cavallo?) per difendere Acampa, mi è venuto in mente Galaxopoly, altro pallino dell'eretico. Riverga: Bisi e quell'altro della Nazione, vi rendete conto di coprirvi di ridicolo di fronte a centinaia di persone che leggono, ogni giorno, questo blog? Vi rendete conto che in nessuna città d'Italia, i giornali rifiuterebbero uno scoop così, a costo zero? Nessun amor proprio, dunque? E fatela, questa sorpresa pasquale...
Stamattina hanno dato spettacolo i due periti nominati dal Giudice: se uno fosse arrivato in Aula senza sapere chi fossero, avrebbe pensato, di certo, che si trattava dei periti della difesa! Un testimone di sicura fede, mi dice che - all'uscita dall'aula - sono stati platealmente ringraziati da esponenti dell'entourage acampiano(ma fatele di nascosto, queste cose, per Dio!): ringraziamento legittimo e dovuto, giacchè i due periti romani hanno - in buona sostanza - confermato l'assunto secondo cui l'incendio sarebbe stato appiccato verso le 5 di mattina (da un nottambulo invasato, si presume: e mai trovato...); ad una fase caratterizzata da combustione con fiamma (50 minuti massimo), sarebbe seguita quella con combustione covante (fino ad oltre le 11 di mattina). Alle 11 e qualcosa, reduce dalla Messa, Acampa avrebbe fatto riprendere fiamma (il mitico ritorno di fiamma, che fa sperare tanti delusi sentimentali...), entrando in Curia, con tanto di apertura di finestra, con conseguente nuova ossigenazione.
C'è però un problema, superiore agli altri pur presenti: don Furiesi - anziano, ma sempre ben vedente - vide Acampa entrare in Curia intorno alle 8 (circostanza sempre negata dal benefattore sotto processo). Come può Acampa essere entrato alle 8 circa in Curia, e non essersi accorto che c'era un incendio in corso da circa 3 ore, anche ammesso (e non concesso!) che lui dentro gli uffici non sia entrato e che le porte fossero chiuse. Qui si rischia l'inverosimile, anzi pare qualcosa di più...
Eppure, per i periti del Giudice (gli ingegneri Fabio Ponziani e Saverio La Mendola di Roma), può essere! Dopo che le domande del Pm Marini avevano già causato qualche imbarazzo (memorabile l'incipit di ogni singola risposta del La Mendola: "se ho capito bene, se ho capito bene la domanda...": ma non è lui l'esperto?!?), l'inghippo è venuto fuori con le domande dell'avvocato di parte civile (del prof. Franco Nardi, oggi presente) Alfredo Fiorindi. Visto che i periti sull'uscita del fumo dalle porte davano risposte generiche, Fiorindi è passato al "piano B" (Silvione non c'entra). Va bene, del fumo non si può avere certezza. Ma almeno l'odore (il puzzo), essendo bruciata anche la plastica insieme alla carta, si sarà pur dovuto sentire, no? Come ha potuto Acampa entrare alle 8, e non accorgersi di niente (ed il Vescovo al piano superiore, sentito niente, dalle 5 di mattina, aggiunge l'eretico?)? Come ha potuto - come hanno potuto - non odorare niente di niente? Secondo i due periti romani, era possibile odorare, MA ANCHE no: periti veltroniani, forse?
Provate voi, a casa, a fare bruciare una bella risma di carta; dopo un po', passate accanto alla porta della stanza dell'incendino, e ditemi se si odora qualcosa, o meno.
Per chi non l'aveva ancora capito, questo processo, ormai prossimo alla sentenza, non è più solo un processo alla Curia, non è più solo un processo a don Acampa: è in prima istanza un processo al buon senso, all'intelligenza, financo (da stamattina, soprattutto) all'olfatto! Altro, dir non voglio...
Ps Vedendo Mussari Giuseppe battersi come un leone (nonostante un tutore al braccio sinistro: caduta da cavallo?) per difendere Acampa, mi è venuto in mente Galaxopoly, altro pallino dell'eretico. Riverga: Bisi e quell'altro della Nazione, vi rendete conto di coprirvi di ridicolo di fronte a centinaia di persone che leggono, ogni giorno, questo blog? Vi rendete conto che in nessuna città d'Italia, i giornali rifiuterebbero uno scoop così, a costo zero? Nessun amor proprio, dunque? E fatela, questa sorpresa pasquale...
giovedì 21 aprile 2011
La Via crucis acampiana: riprende il processo...
Finalmente ci (ri)siamo: riprende il processo per calunnia ed incendio nei confronti di monsignor Acampa. Quello - per capirsi - che il Giudice Cavoto ha dato già per concluso, con la pienissima assoluzione dell'ottimo Acampa (a proposito, seconda parte della lettura della sentenza cavotiana disponibile su http:www.youtube.com/user/ereticodisiena).
Per prepararsi degnamente, l'eretico, la sera precedente al processo, si è dato al braciere, liberando, sprigionando il piromane che è in lui, come in quasi tutti; dopodichè, mangiatona di carne (maiale ed agnello): proprio come piace al cittadino Buoncristiani. Anche io - a dirla tutta -, ci ho dato sotto: mi sono risparmiato giusto lo sciacquettio buoncristianiano, con l'acqua in su ed in giu tra il palato superiore e quello inferiore, tra una portata e l'altra. Quello, sì, l'ho evitato...
Torniamo al processo, che pare meglio.
Già si sa che la perizia difensiva rivoluzionerà le conoscenze sugli incendi: ma ne parleremo stasera, a mente fredda. L'eretico scriverà ciò che le croniste della carta stampata locale magari vorrebbero scrivere, ma non possono...
Le grandi incognite, sono altre: si presenterà Acampa in aula? E se sì, con quanti rosari da sgranare, visto il giorno particolare? Porterà dietro la consueta allegra brigata, o solo il grande amico, l'inseparabile don Andrea Bechi? Quanto a Mussari Giuseppe, Lui che farà: sarà presente o meno? Anche questa è incognita non da poco, anzi.
Sull'incendio, ormai, con una popò di perizia come quella che lo accompagna, è a posto; quanto al povero don Furiesi che lo ha visto entrare in Curia verso le otto, tutto a posto: Furiesi è vecchio e mezzo scemo, vuoi mettere la sua parola contro quella del giovane e rampante monsignore e di altri salariati dal Vescovo? Chi pesa di più?
Quanto alla calunnia, Acampa nega di avere accusato il prof. Franco Nardi: fa bene a negare, in un paese in cui la maggioranza del Parlamento vota a favore della tesi di Ruby nipote di Mubarak e di Berlusconi intervenente per evitare la crisi internazionale (l'ha capito anche Ceccuzzi che è un po' strano). Bravo Acampa: come al solito, al passo con i tempi!
Quanto al discorso del rapporto di Acampa con l'ex Procuratore capo Calabrese (con figlia albergata in casa di disponibilità della Curia), sono storie vecchie, basta di ritirarle sempre fuori...
"Anche oggi esistono esempi luminosi di Fede, che danno speranza", ha detto Benedetto XVI stamattina. Neanche Acampa si poteva immaginare che addirittura il Papa intervenisse in suo favore...
Ps Non c'entra niente, ma insisto: Bisi e quello della Nazione, perchè non vi fate sentire sullo scoop che vi vorrei regalare?
Per prepararsi degnamente, l'eretico, la sera precedente al processo, si è dato al braciere, liberando, sprigionando il piromane che è in lui, come in quasi tutti; dopodichè, mangiatona di carne (maiale ed agnello): proprio come piace al cittadino Buoncristiani. Anche io - a dirla tutta -, ci ho dato sotto: mi sono risparmiato giusto lo sciacquettio buoncristianiano, con l'acqua in su ed in giu tra il palato superiore e quello inferiore, tra una portata e l'altra. Quello, sì, l'ho evitato...
Torniamo al processo, che pare meglio.
Già si sa che la perizia difensiva rivoluzionerà le conoscenze sugli incendi: ma ne parleremo stasera, a mente fredda. L'eretico scriverà ciò che le croniste della carta stampata locale magari vorrebbero scrivere, ma non possono...
Le grandi incognite, sono altre: si presenterà Acampa in aula? E se sì, con quanti rosari da sgranare, visto il giorno particolare? Porterà dietro la consueta allegra brigata, o solo il grande amico, l'inseparabile don Andrea Bechi? Quanto a Mussari Giuseppe, Lui che farà: sarà presente o meno? Anche questa è incognita non da poco, anzi.
Sull'incendio, ormai, con una popò di perizia come quella che lo accompagna, è a posto; quanto al povero don Furiesi che lo ha visto entrare in Curia verso le otto, tutto a posto: Furiesi è vecchio e mezzo scemo, vuoi mettere la sua parola contro quella del giovane e rampante monsignore e di altri salariati dal Vescovo? Chi pesa di più?
Quanto alla calunnia, Acampa nega di avere accusato il prof. Franco Nardi: fa bene a negare, in un paese in cui la maggioranza del Parlamento vota a favore della tesi di Ruby nipote di Mubarak e di Berlusconi intervenente per evitare la crisi internazionale (l'ha capito anche Ceccuzzi che è un po' strano). Bravo Acampa: come al solito, al passo con i tempi!
Quanto al discorso del rapporto di Acampa con l'ex Procuratore capo Calabrese (con figlia albergata in casa di disponibilità della Curia), sono storie vecchie, basta di ritirarle sempre fuori...
"Anche oggi esistono esempi luminosi di Fede, che danno speranza", ha detto Benedetto XVI stamattina. Neanche Acampa si poteva immaginare che addirittura il Papa intervenisse in suo favore...
Ps Non c'entra niente, ma insisto: Bisi e quello della Nazione, perchè non vi fate sentire sullo scoop che vi vorrei regalare?
mercoledì 20 aprile 2011
Generazione mille euro: al giorno, però...
Grande enfasi sul concorsone per 8 posti (4 a Siena, altrettanti a Grosseto) di amministrativo all'ospedale. Ieri al Palacomesichiama di Viale Achille Sclavo, per questi 8 posti fissi, si sono riversati in 2390: giovani, e meno giovani, è stato scritto. Gente laureata e masterizzata, quarantenni che rischiano di essere tagliati fuori dal mondo del lavoro, trentenni che vanno avanti a contratti part time. Quella che chiamano la "generazione mille euro". Intendendo che - quando e se il lavoro c'è - si guadagnano mille euro al mese.
A Siena, però, anche se hai già un altro lavoro autonomo, si possono tranquillamente guadagnare mille euro al giorno, e senza ammazzarsi di fatica: basta essere amiche della moglie di Mussari Giuseppe, per esempio. Il gioco è fatto. La già altre volte citata Francesca Andreini dell'agenzia Case e ville di Monteriggioni (moglie del Pesciatini piddino e montepaschino di ferro, anch'egli sotto inchiesta in Galaxopoly), aveva ottenuto - grazie al suo diploma magistrale - un bel contrattino per fare da "intermediatrice" con la Namblard.
"Le fatture di riferimento sono la 15/08 del 30 marzo 2008 e la 25/08 del 30 settembre 2008, sono i documenti che la Andreini intendeva fare sparire dai files della propria agenzia immobiliare (per questo, le è arrivato l'avviso di garanzia, Ndr)": questo sostengono gli inquirenti. Per questa attività di Pubbliche relazioni, 5 giorni a settimana, l'Andreini veniva pagata 1000 euro al giorno, pari pari. Estero su estero (a Ibiza, per la precisione).
E tutto questo per svolgere un ruolo obiettivamente stancante: portare la Namblard in giro per Siena, ricordarle gli appuntamenti con i vertici di Banca e Fondazione, andare ai cocktail montepaschini, guardare le prove del Palio e via dicendo: quando uno arriva a fine serata, sai che male ai piedi...
Ps Mi è arrivata una mail molto, molto puntuale e documentata sul Filippo Castellani della Ceccuzzijugend: pur avendo già un cesto di querele, non ne cerco a tutti i costi altre, quindi devo precauzionalmente censurarne il contenuto.
Senza però esimermi da due domande, correlate in modo stretto: ma questo benedetto figliuolo folgorato dalla figura politica di Ceccuzzi (sic), è stipendiato dal partito, o no? Se sì, è laureato - magari in Scienze della comunicazione - o no? Perchè altrimenti il motivo della scelta, andrebbe esplicitato, mi parrebbe. Anche per rispetto di quei 2390 di cui sopra.
L'eretico attende una risposta, che non verrà: alimentando, come sempre, le peggiori illazioni...
A Siena, però, anche se hai già un altro lavoro autonomo, si possono tranquillamente guadagnare mille euro al giorno, e senza ammazzarsi di fatica: basta essere amiche della moglie di Mussari Giuseppe, per esempio. Il gioco è fatto. La già altre volte citata Francesca Andreini dell'agenzia Case e ville di Monteriggioni (moglie del Pesciatini piddino e montepaschino di ferro, anch'egli sotto inchiesta in Galaxopoly), aveva ottenuto - grazie al suo diploma magistrale - un bel contrattino per fare da "intermediatrice" con la Namblard.
"Le fatture di riferimento sono la 15/08 del 30 marzo 2008 e la 25/08 del 30 settembre 2008, sono i documenti che la Andreini intendeva fare sparire dai files della propria agenzia immobiliare (per questo, le è arrivato l'avviso di garanzia, Ndr)": questo sostengono gli inquirenti. Per questa attività di Pubbliche relazioni, 5 giorni a settimana, l'Andreini veniva pagata 1000 euro al giorno, pari pari. Estero su estero (a Ibiza, per la precisione).
E tutto questo per svolgere un ruolo obiettivamente stancante: portare la Namblard in giro per Siena, ricordarle gli appuntamenti con i vertici di Banca e Fondazione, andare ai cocktail montepaschini, guardare le prove del Palio e via dicendo: quando uno arriva a fine serata, sai che male ai piedi...
Ps Mi è arrivata una mail molto, molto puntuale e documentata sul Filippo Castellani della Ceccuzzijugend: pur avendo già un cesto di querele, non ne cerco a tutti i costi altre, quindi devo precauzionalmente censurarne il contenuto.
Senza però esimermi da due domande, correlate in modo stretto: ma questo benedetto figliuolo folgorato dalla figura politica di Ceccuzzi (sic), è stipendiato dal partito, o no? Se sì, è laureato - magari in Scienze della comunicazione - o no? Perchè altrimenti il motivo della scelta, andrebbe esplicitato, mi parrebbe. Anche per rispetto di quei 2390 di cui sopra.
L'eretico attende una risposta, che non verrà: alimentando, come sempre, le peggiori illazioni...
Clamoroso al Continental: Martelli versus Bisi...
Clamoroso al...Continental! Nel luogo in cui dimorò la Regina Margherita nel maggio del 1904, nel posto in cui - più recentemente - ha albergato financo Corinne Namblard di Galaxy, si è svolta (alle 11,30 di oggi) una conferenza stampa di Claudio Martelli sul Sistema (regime?) Siena. Come poteva l'eretico perdere la sì ghiotta occasione?
I presenti non sono rimasti delusi. Martelli ha esposto la sua tesi sulla presenza di un "regime" politico senese, come era prevedibile: senza tentennamenti, e misurando le parole, vergate su un foglio; poco dopo, ha tirato direttamente e personalmente in ballo Stefano Bisi ed il Corriere di Siena. Finalmente, i presenti hanno potuto assistere ad uno scontro dialettico serio: Martelli all'attacco lancia in resta, Bisi sulla difensiva, cercando di salvare il possibile.Va dato atto al dominus del Corrsiena di essere stato presente, pur di fronte ad un contesto che non gli era certo favorevole: quell'altro della Nazione, si è visto bene dal metterci la faccia; forse preso dalla Settimana santa, forse da un conciliabolo con il pastore Buoncristiani, chi lo sa...
Per un attimo, l'eretico ha avuto una mezza idea di intervenire: ma l'eretico non ama nè il "servo encomio" (tipico del giornalismo senese), nè il "codardo oltraggio". Dopo la risciacquata martelliana, l'intervento dell'eretico sarebbe stato davvero un "codardo oltraggio" verso Bisi. Nel difendersi, il corifeo del Sistema Siena ha fatto il massimo che poteva, ma alcuni paletti, purtroppo, sono insuperabili: "noi abbiamo denunciato gli aumenti degli emolumenti della Fondazione per primi!". Sacrosanto: ma con quello che accade (e accadrà dopo le elezioni) all'interno proprio della Fondazione, è come se un giornalista degli anni quaranta avesse inchiodato Adolf Hitler (di cui oggi ricorre il compleanno: avrebbe 122 anni) perchè aveva "truccato" le Olimpiadi di Berlino del 1936, per fare vincere i suoi atleti ariani...
E la prova provata che il Corriere certe campagne le può fare e le fa, mentre altre non può farle e non le fa, è sempre la stessa, da 3 giorni a questa parte: Stefano, ho il materiale, è uno scoopone, fidati dell'eretico. Te lo dò volentieri. Perchè non lo pubblichi?
I presenti non sono rimasti delusi. Martelli ha esposto la sua tesi sulla presenza di un "regime" politico senese, come era prevedibile: senza tentennamenti, e misurando le parole, vergate su un foglio; poco dopo, ha tirato direttamente e personalmente in ballo Stefano Bisi ed il Corriere di Siena. Finalmente, i presenti hanno potuto assistere ad uno scontro dialettico serio: Martelli all'attacco lancia in resta, Bisi sulla difensiva, cercando di salvare il possibile.Va dato atto al dominus del Corrsiena di essere stato presente, pur di fronte ad un contesto che non gli era certo favorevole: quell'altro della Nazione, si è visto bene dal metterci la faccia; forse preso dalla Settimana santa, forse da un conciliabolo con il pastore Buoncristiani, chi lo sa...
Per un attimo, l'eretico ha avuto una mezza idea di intervenire: ma l'eretico non ama nè il "servo encomio" (tipico del giornalismo senese), nè il "codardo oltraggio". Dopo la risciacquata martelliana, l'intervento dell'eretico sarebbe stato davvero un "codardo oltraggio" verso Bisi. Nel difendersi, il corifeo del Sistema Siena ha fatto il massimo che poteva, ma alcuni paletti, purtroppo, sono insuperabili: "noi abbiamo denunciato gli aumenti degli emolumenti della Fondazione per primi!". Sacrosanto: ma con quello che accade (e accadrà dopo le elezioni) all'interno proprio della Fondazione, è come se un giornalista degli anni quaranta avesse inchiodato Adolf Hitler (di cui oggi ricorre il compleanno: avrebbe 122 anni) perchè aveva "truccato" le Olimpiadi di Berlino del 1936, per fare vincere i suoi atleti ariani...
E la prova provata che il Corriere certe campagne le può fare e le fa, mentre altre non può farle e non le fa, è sempre la stessa, da 3 giorni a questa parte: Stefano, ho il materiale, è uno scoopone, fidati dell'eretico. Te lo dò volentieri. Perchè non lo pubblichi?
martedì 19 aprile 2011
Strane assenze dalle liste filoCeccuzzi: aridatece il Pesciatini!
Ormai è evidente: il prossimo Sindaco di Siena antepone la Ceccuzzijugend, i baldi giovani sotto i trenta disposti financo a saltare l'anello di fuoco per lui, ai navigati 50enni, o sopra. Facile giovanilismo? Viene da pensarlo. Bernard Shaw diceva che uno che non è stato rivoluzionario a venti anni, non ha cuore, mentre chi continua ad esserlo a 40, non ha cervello. Il problema dell'hic et nunc è: ma uno che è ceccuzziano a 25 anni (prima di tenere famiglia, tra l'altro), come si può definire? E ancora: a 50 anni, che mai ne sarà di lui?
Per esempio, che fine ha fatto l'ottimo montepaschino Antonio Pesciatini, classe 1962? Piddino fino al midollo, grande elettore del paonazzo del Nicchio (anche nel 2006: come Alessandro Nannini, dunque...), sembra un pochino uscito di scena. L'eretico sperava che Franco lo recuperasse per l'agone elettorale, ma così non è stato, ahimè. Non sarà mica per quella storiaccia dell'avviso di garanzia su Ampugnano, eh? No, no, non può essere: altrimenti il Pd avrebbe dovuto scaricare financo Mussari Giuseppe, anch'egli avvisato di garanzia, e per cose ben più gravi che avere provato a fare sparire qualche fattura della moglie. E se scarica Lui, fine del Sistema Siena...piuttosto, quando - accogliendo la mia proposta shock - Stefano Bisi o quello della Nazione pubblicheranno tutte le intercettazioni su Galaxopoly (anche i memorabili messaggini del Pesciatini alla consorte Francesca Andreini, anch'ella indagata), verrà finalmente fuori la verità, che non potrà che restituire l'onore leso al Pesciatini. Quello per cui è sotto inchiesta, lui l'ha fatto solo per amore della moglie: solo i Pm comunisti potevano non capirlo! (Ma non sarebbe del Pd, lui: boh, chi ci capisce più niente...).
Ps L'autore dell'incauta definizione di ieri, è l'amico Massimo Bianchi, assessore a tre o quattro cose nella giunta Cenni, ed ora ricandidato in pompa magna con Ceccuzzi.Sullo stadio, come la mettiamo, visto che nel 2008 c'era già la crisi mondiale?
La frase del dì è la seguente: "Sui giornali ci sono dati allucinanti, dove la presenza del governo e della maggioranza è al 70%, ecco perchè il consenso è così grande". Questo, potrebbe essere uno statista extra-moenia (anche se lui è come Zelig: è di tutte le città in cui va...).
Per esempio, che fine ha fatto l'ottimo montepaschino Antonio Pesciatini, classe 1962? Piddino fino al midollo, grande elettore del paonazzo del Nicchio (anche nel 2006: come Alessandro Nannini, dunque...), sembra un pochino uscito di scena. L'eretico sperava che Franco lo recuperasse per l'agone elettorale, ma così non è stato, ahimè. Non sarà mica per quella storiaccia dell'avviso di garanzia su Ampugnano, eh? No, no, non può essere: altrimenti il Pd avrebbe dovuto scaricare financo Mussari Giuseppe, anch'egli avvisato di garanzia, e per cose ben più gravi che avere provato a fare sparire qualche fattura della moglie. E se scarica Lui, fine del Sistema Siena...piuttosto, quando - accogliendo la mia proposta shock - Stefano Bisi o quello della Nazione pubblicheranno tutte le intercettazioni su Galaxopoly (anche i memorabili messaggini del Pesciatini alla consorte Francesca Andreini, anch'ella indagata), verrà finalmente fuori la verità, che non potrà che restituire l'onore leso al Pesciatini. Quello per cui è sotto inchiesta, lui l'ha fatto solo per amore della moglie: solo i Pm comunisti potevano non capirlo! (Ma non sarebbe del Pd, lui: boh, chi ci capisce più niente...).
Ps L'autore dell'incauta definizione di ieri, è l'amico Massimo Bianchi, assessore a tre o quattro cose nella giunta Cenni, ed ora ricandidato in pompa magna con Ceccuzzi.Sullo stadio, come la mettiamo, visto che nel 2008 c'era già la crisi mondiale?
La frase del dì è la seguente: "Sui giornali ci sono dati allucinanti, dove la presenza del governo e della maggioranza è al 70%, ecco perchè il consenso è così grande". Questo, potrebbe essere uno statista extra-moenia (anche se lui è come Zelig: è di tutte le città in cui va...).
Proposta shock per la stampa cittadina...
Stefano Bisi - grande capo della massoneria toscana e del Corriere di Siena - è partito lancia in resta contro il grido d'allarme martelliano sul regime della Casta di Siena. Comprensibile che l'abbia fatto, lui che è il citaredo del Sistema Siena, per sua stessa ammissione.
L'eretico non ha nessuna voglia di difendere Claudio Martelli: perchè non credo ne senta il bisogno, e perchè chi scrive può a ben diritto vantare il copyright dell'espressione "Casta di Siena". Chiunque ne faccia uso, è il benvenuto. Non gli chiedo i pur legittimi diritti d'autore...
Stefano Bisi scrive che il suo giornale ha sempre sottolineato le cose che non andavano o non vanno: vero solo in parte, perchè quando si tocca il Mps o certi personaggi (Mussari, per esempio, ma non solo) la capacità critica del Belpietro (pur assomigliando di più a Minzolini...) si appanna alquanto, per non dire che evapora, svanisce in toto.
Ma arriviamo al dunque, alla proposta shock: il blogger più querelato del Senese, offre al Bisi e a quello (di cui non riesco proprio a ricordare l'inutile nome e cognome) della Nazione, tutto il materiale sull'inchiesta concernente Ampugnano. Intercettazioni, documenti scottanti, mail compromettenti, varie ed eventuali. L'eretico lo fa gratis et amore Dei, purchè il tutto venga pubblicato: non pretendo nemmeno megaconsulenze, per il favore fatto. Lo faccio, senza retorica, per promuovere la conoscenza della più importante indagine sul Sistema Siena degli ultimi anni, quasi completamente ignorata dal popolino.
Caro Stefano Bisi, caro quell'altro: non è difficile rintracciare l'eretico. Contattatemi, per il bene della stampa senese, e della libertà di informazione. Attendo fiduciosissimo...
Ps Da oggi, inizia un giochino stimolante, giusto per vivacizzare un pò la triste campagna elettorale, senza contraddittorio e pepe.
"Indovina lo statista", è il titolo prescelto. La risposta, la troverete domani.
Chi è che disse (Corrsiena dell'8 agosto 2008, pagina 39):
"A fine anno (2008, Ndr) saranno appaltati i lavori per realizzare uno stadio omologato Uefa, con 20mila posti, pronto dal 2011". Buona ricerca!
L'eretico non ha nessuna voglia di difendere Claudio Martelli: perchè non credo ne senta il bisogno, e perchè chi scrive può a ben diritto vantare il copyright dell'espressione "Casta di Siena". Chiunque ne faccia uso, è il benvenuto. Non gli chiedo i pur legittimi diritti d'autore...
Stefano Bisi scrive che il suo giornale ha sempre sottolineato le cose che non andavano o non vanno: vero solo in parte, perchè quando si tocca il Mps o certi personaggi (Mussari, per esempio, ma non solo) la capacità critica del Belpietro (pur assomigliando di più a Minzolini...) si appanna alquanto, per non dire che evapora, svanisce in toto.
Ma arriviamo al dunque, alla proposta shock: il blogger più querelato del Senese, offre al Bisi e a quello (di cui non riesco proprio a ricordare l'inutile nome e cognome) della Nazione, tutto il materiale sull'inchiesta concernente Ampugnano. Intercettazioni, documenti scottanti, mail compromettenti, varie ed eventuali. L'eretico lo fa gratis et amore Dei, purchè il tutto venga pubblicato: non pretendo nemmeno megaconsulenze, per il favore fatto. Lo faccio, senza retorica, per promuovere la conoscenza della più importante indagine sul Sistema Siena degli ultimi anni, quasi completamente ignorata dal popolino.
Caro Stefano Bisi, caro quell'altro: non è difficile rintracciare l'eretico. Contattatemi, per il bene della stampa senese, e della libertà di informazione. Attendo fiduciosissimo...
Ps Da oggi, inizia un giochino stimolante, giusto per vivacizzare un pò la triste campagna elettorale, senza contraddittorio e pepe.
"Indovina lo statista", è il titolo prescelto. La risposta, la troverete domani.
Chi è che disse (Corrsiena dell'8 agosto 2008, pagina 39):
"A fine anno (2008, Ndr) saranno appaltati i lavori per realizzare uno stadio omologato Uefa, con 20mila posti, pronto dal 2011". Buona ricerca!
domenica 17 aprile 2011
La CeccuzziJugend: Filippo Castellani...
Siamo ormai a meno di un mese dal voto, e la campagna elettorale stenta a decollare. La Casta di Siena ha già vinto: la triade Palio-Siena - Mens sana ha ormai narcotizzato (quasi) tutto. Le persone per bene o se ne vanno, o si rifugiano nel proprio particulare.
Claudio Martelli alza la voce, e dice che a Siena c'è la dittatura: siamo contenti che lo dica (e che la stampa montepaschina lo enfatizzi), ci fa davvero piacere. Inutile dire che anche altri l'avevano detto, ridetto e financo scritto, ricevendo derisione e scherno (e censura vera e propria), per questo. Comunque l'eretico accoglie con grande soddisfazione il martelliano grido di dolore: per quanto non originale, trattasi di una amara verità.
Detto questo, molti si chiedono da cosa dipenda la svolta giovanilistica del candidato Pd Ceccuzzi, ovviamente in testa a tutti i sondaggi pre-elettorali.
Già la sua proposta di ringiovanimento coatto del Consiglio comunale aveva scandalizzato molti (financo Roberto Barzanti, il che è davvero tutto dire...).
Con il tempo e la campagna elettorale, pare che una vera e propria lobby giovanile (una sorta di CeccuzziJugend) si sia aggregata a Ceccuzzi: "Siena under 30", si chiamano, questi giovanotti. Sembra non siano poi moltissimi, e - primus inter pares - c'è tale Filippo Castellani. Uno capace di dire che "Siena è un gioiello, ma la sua brillantezza si è andata affievolendo con gli anni. La prossima amministrazione comunale dovrà riportarla allo splendore che le si addice". Traduzione: Cenni è stato penoso (sacrosanto!), ora arriva il Messia Ceccuzzi.
Alcuni spifferi ci dicono che il giovanotto filoceccuzziano ne segua personalmente la campagna elettorale. Se fosse vero, vorremmo sapere (non potendo vantare - causa età - esperienze politiche pregresse) qualcosa sul suo curriculum vitae, che l'eretico non è proprio riuscito a scovare. Per esempio: laureato, il ragazzo? Almeno in Scienze della comunicazione, speriamo davvero di sì: sarebbe ben triste che tanti laureati del nostro dissestato ateneo restassero a casa, per fare posto ad un non laureato, no? O forse il buon Franco vuole mandare questo messaggio, ai giovani che tanto lusinga e vezzeggia in questa tornata elettorale: ma che cazzo studiate a fare, perchè vi sbattete per un pezzo di carta? Io sono entrato in Parlamento due volte e ora farò il Sindaco, senza essermi nemmeno avvicinato alla laurea. Quindi...
Raffaele Ascheri
Claudio Martelli alza la voce, e dice che a Siena c'è la dittatura: siamo contenti che lo dica (e che la stampa montepaschina lo enfatizzi), ci fa davvero piacere. Inutile dire che anche altri l'avevano detto, ridetto e financo scritto, ricevendo derisione e scherno (e censura vera e propria), per questo. Comunque l'eretico accoglie con grande soddisfazione il martelliano grido di dolore: per quanto non originale, trattasi di una amara verità.
Detto questo, molti si chiedono da cosa dipenda la svolta giovanilistica del candidato Pd Ceccuzzi, ovviamente in testa a tutti i sondaggi pre-elettorali.
Già la sua proposta di ringiovanimento coatto del Consiglio comunale aveva scandalizzato molti (financo Roberto Barzanti, il che è davvero tutto dire...).
Con il tempo e la campagna elettorale, pare che una vera e propria lobby giovanile (una sorta di CeccuzziJugend) si sia aggregata a Ceccuzzi: "Siena under 30", si chiamano, questi giovanotti. Sembra non siano poi moltissimi, e - primus inter pares - c'è tale Filippo Castellani. Uno capace di dire che "Siena è un gioiello, ma la sua brillantezza si è andata affievolendo con gli anni. La prossima amministrazione comunale dovrà riportarla allo splendore che le si addice". Traduzione: Cenni è stato penoso (sacrosanto!), ora arriva il Messia Ceccuzzi.
Alcuni spifferi ci dicono che il giovanotto filoceccuzziano ne segua personalmente la campagna elettorale. Se fosse vero, vorremmo sapere (non potendo vantare - causa età - esperienze politiche pregresse) qualcosa sul suo curriculum vitae, che l'eretico non è proprio riuscito a scovare. Per esempio: laureato, il ragazzo? Almeno in Scienze della comunicazione, speriamo davvero di sì: sarebbe ben triste che tanti laureati del nostro dissestato ateneo restassero a casa, per fare posto ad un non laureato, no? O forse il buon Franco vuole mandare questo messaggio, ai giovani che tanto lusinga e vezzeggia in questa tornata elettorale: ma che cazzo studiate a fare, perchè vi sbattete per un pezzo di carta? Io sono entrato in Parlamento due volte e ora farò il Sindaco, senza essermi nemmeno avvicinato alla laurea. Quindi...
Raffaele Ascheri
sabato 16 aprile 2011
Sbatti il Palio in prima pagina: ma in che modo?
Nel Nicchio si è tenuto un interessante (mi pare di capire) incontro sul rapporto fra Palio e mass media. Purtroppo l'eretico - in altre faccende affaccendato - non ha potuto parteciparvi. Ha, però, letto i resoconti, e crede di avere una esperienza (dell'uno e dell'altro argomento) tale, da potere dire la sua su tale rapporto.
Su una cosa non si può che essere d'accordo con i relatori: i cronisti che vengono a Siena, non dovrebbero limitarsi ad arrivare mezz'ora prima, guardare il Palio, fare due passi in Piazza e mandare il pezzo. Certo che no (anche se chiunque capisce che nessun quotidiano, con le ristrettezze di oggi, si può permettere di fare soggiornare una settimana un cronista in loco prima di farlo scrivere...). Fino a qui, pieno accordo.
Resta un equivoco di fondo, però, che si ripresenta sempre: a Siena si pretenderebbe (si pretende!) che arrivino giornalisti a sovranità limitata. Questo non va bene, se per uno la libertà di stampa è un valore. Meglio un cronista che scriva cazzate sbagliando l'Unicorno con il Leocorno (e lui ed il suo giornale se ne devono assumere la responsabilità), piuttosto che uno che non scambia mai l'alfiere con lo sbandieratore, ma scrive sotto dettatura (magari finendo con una sbrodolata sul Monte dei Paschi, a prescindere...).
Forse non ci pensiamo, ma una cosa simile avviene solo nei contesti bellici: il giornalsta viene guidato, seguito, scortato, "consigliato". Il prototipo del giornalista embedded, insomma. Al fronte, una triste necessità; a Siena, un grave, e tristissimo, errore. O forse vogliamo che i cronisti extra-moenia siano dei semplici raccoglitori di "consigli", come quelli senesi 365 giorni l'anno? Ripeto: se proprio deve essere, meglio l'errore filologico, ma abbinato alla libertà di pensiero, che la cura assoluta del dettaglio, sotto speciosa dettatura.
Incredibile dictu, una volta tanto l'eretico si trova d'accordo con il sacerdote della senesità, Senio Sensi (il sosia di Geronzi): ora si tende a lamentarsi - ha detto Sensi - ma negli anni Ottanta (prima del delirio d'onnipotenza attuale), quando un quotidiano nazionale parlava di Palio, si era tutti contenti, al di là degli erroretti, immancabili. "Bisognerebbe fare autocritica", dice lui. L'eretico gli dà ragione, in pieno.
Ultima cosa, venenum in cauda: visto che ci lamentiamo tanto (in parte giustamente, ma in parte strumentalmente), facciamo un pochino mente locale su un aspetto.
E se davvero un giorno venisse in città - una settimana prima, magari due - un giornalista serio, d'inchiesta, con due palle così, ed iniziasse ad analizzare certi retroscena palieschi (infortuni strani alle bestie, scommesse, rapporti "incestuosi" fra alcune dirigenze, rapporti fra certi fantini e varie dirigenze, rapporti con la politica e la banca, et alia), siamo proprio sicuri sicuri che la città ne uscirebbe a testa alta? L'eretico - che qualche investigatore da carta stampata è orgoglioso di conoscere - ritiene che ci sarebbe più da perdere, che da guadagnare, per la tanta sbandierata "senesità".
Date retta all'eretico, fidatevi: non stuzzichiamo il giornalista (serio) che dorme..
Raffaele Ascheri
Su una cosa non si può che essere d'accordo con i relatori: i cronisti che vengono a Siena, non dovrebbero limitarsi ad arrivare mezz'ora prima, guardare il Palio, fare due passi in Piazza e mandare il pezzo. Certo che no (anche se chiunque capisce che nessun quotidiano, con le ristrettezze di oggi, si può permettere di fare soggiornare una settimana un cronista in loco prima di farlo scrivere...). Fino a qui, pieno accordo.
Resta un equivoco di fondo, però, che si ripresenta sempre: a Siena si pretenderebbe (si pretende!) che arrivino giornalisti a sovranità limitata. Questo non va bene, se per uno la libertà di stampa è un valore. Meglio un cronista che scriva cazzate sbagliando l'Unicorno con il Leocorno (e lui ed il suo giornale se ne devono assumere la responsabilità), piuttosto che uno che non scambia mai l'alfiere con lo sbandieratore, ma scrive sotto dettatura (magari finendo con una sbrodolata sul Monte dei Paschi, a prescindere...).
Forse non ci pensiamo, ma una cosa simile avviene solo nei contesti bellici: il giornalsta viene guidato, seguito, scortato, "consigliato". Il prototipo del giornalista embedded, insomma. Al fronte, una triste necessità; a Siena, un grave, e tristissimo, errore. O forse vogliamo che i cronisti extra-moenia siano dei semplici raccoglitori di "consigli", come quelli senesi 365 giorni l'anno? Ripeto: se proprio deve essere, meglio l'errore filologico, ma abbinato alla libertà di pensiero, che la cura assoluta del dettaglio, sotto speciosa dettatura.
Incredibile dictu, una volta tanto l'eretico si trova d'accordo con il sacerdote della senesità, Senio Sensi (il sosia di Geronzi): ora si tende a lamentarsi - ha detto Sensi - ma negli anni Ottanta (prima del delirio d'onnipotenza attuale), quando un quotidiano nazionale parlava di Palio, si era tutti contenti, al di là degli erroretti, immancabili. "Bisognerebbe fare autocritica", dice lui. L'eretico gli dà ragione, in pieno.
Ultima cosa, venenum in cauda: visto che ci lamentiamo tanto (in parte giustamente, ma in parte strumentalmente), facciamo un pochino mente locale su un aspetto.
E se davvero un giorno venisse in città - una settimana prima, magari due - un giornalista serio, d'inchiesta, con due palle così, ed iniziasse ad analizzare certi retroscena palieschi (infortuni strani alle bestie, scommesse, rapporti "incestuosi" fra alcune dirigenze, rapporti fra certi fantini e varie dirigenze, rapporti con la politica e la banca, et alia), siamo proprio sicuri sicuri che la città ne uscirebbe a testa alta? L'eretico - che qualche investigatore da carta stampata è orgoglioso di conoscere - ritiene che ci sarebbe più da perdere, che da guadagnare, per la tanta sbandierata "senesità".
Date retta all'eretico, fidatevi: non stuzzichiamo il giornalista (serio) che dorme..
Raffaele Ascheri
venerdì 15 aprile 2011
Veltroni prende davvero per il culo...
Manca un mese esatto alle elezioni comunali di Siena. L'eretico si domanda (e domanda ai suoi tanti lettori): non sarebbe forse l'ora di organizzare un confronto con i 5 candidati, tutti insieme? L'eretico chiede troppo? Forse saranno già stati fissati, ma lui non se n'è accorto, preso da tutte le cose di cui deve occuparsi...
Detto questo, ad una settimana esatta dall'arrivo di Veltroni a Siena, finalmente di almeno una cosa abbiamo avuto la prova: che Veltroni prende letteralmente per il culo il suo stesso elettorato, capace di spellarsi le mani (ancora!) per lui. Venerdì scorso, ha fatto un discorso a tratti scontato (ha giocato la carta dell'antiberlusconismo: lui, che nel 2008 non nominava neanche il suo cognome; lui, che negli anni Ottanta si accordava - tramite il Pci - per il do ut des fra Raitre e Tv commerciali; lui, che presentava il candidato più filoberlusconiano del Pd nazionale...), a tratti imbarazzante: che il Santa Maria della Scala sia bellissimo, nessun dubbio. Ma bisogna parlare di politica, non come una guida turistica! Ma soprattutto, ciò che è stato imbarazzante è ciò che non ha detto: la questione morale senese, per esempio? Chi l'ha sentita? Solita asimmetria, solita doppia morale.
Il colmo dei colmi, però, lo apprendiamo dalla stampa nazionale solo oggi: in risposta alla proposta del tesoriere nazionale del Pd Sposetti (dalemiano di ferro), subito peraltro firmata dall'ottimo Ceccuzzi, Veltroni ripropone la "buona politica" (sempre più convinto: l'unico modo per diventare dalemiani, è ascoltare più di venti minuti di Veltroni...).
Repubblica ci informa che il punto cruciale della sua (di Veltroni) proposta è la seguente: "primarie per legge per candidati sindaci, presidenti di Provincia e Regioni". E bravo Uòlter...
Quando venerdì scorso al Sms si sbracciava - con quell'arto imbelle e molle, dotato di una muscolatura inesistente, fortunatamente celata dalla giacca d'ordinanza - per sostenere il suo Franco, al fianco del Mugnaioli e della Meloni vestita in viola shocking (direi più shocking, che viola), in quel momento lo sapeva Veltroni che Ceccuzzi le primarie non le ha fatte, ed era lì perchè votato da molte meno persone di quelle che ogni giorno leggono questo blog? La domanda è retorica: certo che lo sapeva.
Che Veltroni fosse un gran affabulatore politico - per non dire un incantatori di serpenti -, lo sapevamo già molto, molto bene. Fa piacere, comunque, avere trovato la prova provata che il buon Uòlter prende per il culo il suo elettorato.
Come sempre, accontentiamoci della soddisfazione intellettuale: l'eretico - e non solo lui, ovviamente - l'aveva scritto da tempo...
Detto questo, ad una settimana esatta dall'arrivo di Veltroni a Siena, finalmente di almeno una cosa abbiamo avuto la prova: che Veltroni prende letteralmente per il culo il suo stesso elettorato, capace di spellarsi le mani (ancora!) per lui. Venerdì scorso, ha fatto un discorso a tratti scontato (ha giocato la carta dell'antiberlusconismo: lui, che nel 2008 non nominava neanche il suo cognome; lui, che negli anni Ottanta si accordava - tramite il Pci - per il do ut des fra Raitre e Tv commerciali; lui, che presentava il candidato più filoberlusconiano del Pd nazionale...), a tratti imbarazzante: che il Santa Maria della Scala sia bellissimo, nessun dubbio. Ma bisogna parlare di politica, non come una guida turistica! Ma soprattutto, ciò che è stato imbarazzante è ciò che non ha detto: la questione morale senese, per esempio? Chi l'ha sentita? Solita asimmetria, solita doppia morale.
Il colmo dei colmi, però, lo apprendiamo dalla stampa nazionale solo oggi: in risposta alla proposta del tesoriere nazionale del Pd Sposetti (dalemiano di ferro), subito peraltro firmata dall'ottimo Ceccuzzi, Veltroni ripropone la "buona politica" (sempre più convinto: l'unico modo per diventare dalemiani, è ascoltare più di venti minuti di Veltroni...).
Repubblica ci informa che il punto cruciale della sua (di Veltroni) proposta è la seguente: "primarie per legge per candidati sindaci, presidenti di Provincia e Regioni". E bravo Uòlter...
Quando venerdì scorso al Sms si sbracciava - con quell'arto imbelle e molle, dotato di una muscolatura inesistente, fortunatamente celata dalla giacca d'ordinanza - per sostenere il suo Franco, al fianco del Mugnaioli e della Meloni vestita in viola shocking (direi più shocking, che viola), in quel momento lo sapeva Veltroni che Ceccuzzi le primarie non le ha fatte, ed era lì perchè votato da molte meno persone di quelle che ogni giorno leggono questo blog? La domanda è retorica: certo che lo sapeva.
Che Veltroni fosse un gran affabulatore politico - per non dire un incantatori di serpenti -, lo sapevamo già molto, molto bene. Fa piacere, comunque, avere trovato la prova provata che il buon Uòlter prende per il culo il suo elettorato.
Come sempre, accontentiamoci della soddisfazione intellettuale: l'eretico - e non solo lui, ovviamente - l'aveva scritto da tempo...
giovedì 14 aprile 2011
Ecco perchè il Giudice Cavoto si è sbagliato sull'eretico...
Nessuno riusciva a capire il perchè ed il percome del clamoroso errore del Giudice Cavoto nella sentenza
contro l'eretico: condannato in virtù di un'assoluzione (di don Acampa) per un processo ancora non terminato!!
Da subito, è risultato chiaro che il Giudice (che ora si sta godendo la ben meritata pensione...) si era incredibilmente confuso, confondendo l'assoluzione di Acampa per un ramo laterale dell'inchiesta (quello per truffa), con il troncone principale (incendio e calunnia). Pere per mele, o mele per pere che dir si voglia. Forse Cavoto si è confuso per un articoletto di un giornaletto locale.
Il 27 gennaio del 2009, infatti, La Nazione pubblicava un'intervista (in ginocchio) al trionfante don Acampa, il 14 assolto in pieno dall'accusa di truffa (vicenda Commendone, per chi seguì la vicenda). L'intervista - untuosa più del solito - è verosimilmente opera dell'ottimo Roberto Romaldo, quello che fa il Presidente del Gruppo stampa autonomo e il portavoce del Vescovo (e insegna Religione cattolica a scuola, su beneplacito vescovile, per completare in bellezza).
"L'attività pastorale mi dà molta gioia e ricchezza", sostiene Acampa: siamo d'accordo con lui, soprattutto sull'elemento "ricchezza".
"Come ha vissuto tutto questo (l'essere sotto processo, Ndr)?", domanda l'autore dello scoop. "Con dispiacere e grande sofferenza da un punto di vista psicologico. Il tamtam mediatico in breve mi ha indicato come colpevole e per tutti era così(per il Vescovo, mai e poi mai, Ndr). Sbaglio o una persona è innocente fino a prova contraria?".
Ma certo - sostiene l'eretico -, ma certo: ora, con la prescrizione breve per gli incensurati, meglio ancora.
Gran finale. Domanda: "Don Acampa ha mai avuto dubbi durante il processo sulla presunta truffa?", chiede l'ardito intervistatore (che non si firma, forse per la vergogna). "Ci può essere una combinazione di fattori quali per esempio casualità, malvagità e menzogna che possono fare perdere la retta via (insospettabile dantismo, Ndr). Insomma sì ho avuto dubbi e ho anche pensato che potevo essere condannato. Tutto questo mi ha portato a vivere con grande prudenza".
Cavoto - lette queste parole - deve avere pensato che un siffatto uomo di Chiesa, non poteva che essere innocente, sempre e comunque, in una sorta di effetto domino delle sentenze. A prescindere...
E viene da chiedersi: ma Acampa, quando andava a cena ed a pranzo con l'ex Procuratore Capo di Siena dottor Calabrese, ci portava anche Cavoto?
contro l'eretico: condannato in virtù di un'assoluzione (di don Acampa) per un processo ancora non terminato!!
Da subito, è risultato chiaro che il Giudice (che ora si sta godendo la ben meritata pensione...) si era incredibilmente confuso, confondendo l'assoluzione di Acampa per un ramo laterale dell'inchiesta (quello per truffa), con il troncone principale (incendio e calunnia). Pere per mele, o mele per pere che dir si voglia. Forse Cavoto si è confuso per un articoletto di un giornaletto locale.
Il 27 gennaio del 2009, infatti, La Nazione pubblicava un'intervista (in ginocchio) al trionfante don Acampa, il 14 assolto in pieno dall'accusa di truffa (vicenda Commendone, per chi seguì la vicenda). L'intervista - untuosa più del solito - è verosimilmente opera dell'ottimo Roberto Romaldo, quello che fa il Presidente del Gruppo stampa autonomo e il portavoce del Vescovo (e insegna Religione cattolica a scuola, su beneplacito vescovile, per completare in bellezza).
"L'attività pastorale mi dà molta gioia e ricchezza", sostiene Acampa: siamo d'accordo con lui, soprattutto sull'elemento "ricchezza".
"Come ha vissuto tutto questo (l'essere sotto processo, Ndr)?", domanda l'autore dello scoop. "Con dispiacere e grande sofferenza da un punto di vista psicologico. Il tamtam mediatico in breve mi ha indicato come colpevole e per tutti era così(per il Vescovo, mai e poi mai, Ndr). Sbaglio o una persona è innocente fino a prova contraria?".
Ma certo - sostiene l'eretico -, ma certo: ora, con la prescrizione breve per gli incensurati, meglio ancora.
Gran finale. Domanda: "Don Acampa ha mai avuto dubbi durante il processo sulla presunta truffa?", chiede l'ardito intervistatore (che non si firma, forse per la vergogna). "Ci può essere una combinazione di fattori quali per esempio casualità, malvagità e menzogna che possono fare perdere la retta via (insospettabile dantismo, Ndr). Insomma sì ho avuto dubbi e ho anche pensato che potevo essere condannato. Tutto questo mi ha portato a vivere con grande prudenza".
Cavoto - lette queste parole - deve avere pensato che un siffatto uomo di Chiesa, non poteva che essere innocente, sempre e comunque, in una sorta di effetto domino delle sentenze. A prescindere...
E viene da chiedersi: ma Acampa, quando andava a cena ed a pranzo con l'ex Procuratore Capo di Siena dottor Calabrese, ci portava anche Cavoto?
mercoledì 13 aprile 2011
Una stimolante intercettazione su Mussari Giuseppe...
In quello che è lo "stagno" del capitalismo italiota (Ferruccio De Bortoli, Direttore del Corrsera, dixit), qualcosa di interessante sta accadendo. Nessuno va in galera, purtroppo: non siamo mica come quei giustizialisti statunitensi, che hanno ancora la pena di morte (sbagliata: ma un pochina di galera, potrebbe servire...)? Intanto però Cèsare Geronzi (il sosia del nostro Senio Sensi!) ha salutato la presidenza di Generali: non cambierà tutto, certo, nel suddetto stagno. Però fino ad una settimana fa c'era, e oggi no. Da ricordare che il banchiere-assicuratore dei Castelli laziali, era stato grande ed influentissimo sponsor di Mussari all'Abi. Oltre che di Silvio Berlusconi. Così, tanto per dire.
La Banca etica di Siena, poi, ha deciso per il maxi aumento di capitale, ostinatamente negato da Mussari in persona fino a due mesetti fa, in modo chiaro, deciso, inequivocabile. Ad altre latitudini, solo per una cosa così si verrebbe messi in discussione (figuriamoci per le altre!): qui, non inizia neanche la discussione. C'è già da parlare della trasfertona spagnola per il Mensanone, perchè perdere tempo in queste bagatelle? Poi c'è da difendersi contro il complotto mediatico sul Palio a favore dello zibibbo: su quello, si fanno le barricate, e si lotta all'ultimo sangue. Morte alla Brambilla, morte al Tg1 (rispetto a Canale tre, da Premio Pulitzer: che tristezza)! E poi, che sarà mai questo aumento di capitale...lo fanno anche gli altri istituti di credito, no? Giusto, ma Intesa e Unicredit non risulta abbiano fatto incetta di Tremonti-bond...
All'eretico, a questo punto, è tornata in mente un'intercettazione che gli era capitato di leggere tempo fa, e che aveva inserito in un ripostiglio dell'ippocampo (parte del nostro cervellino, fondamentale per la memorizzazione, ricordo al futuro Sindaco Ceccuzzi). In questa chiacchierata telefonica, si parla di Mussari.
Da una parte c'è tale Anna Molinotti (Presidente del Galaxy fund, ormai ben noto ai tanti lettori del blog); dall'altra Massimo Varazzani, allora Ad di Cassa depositi e prestiti, ora tornata in auge in chiave antifrancese. Siamo al 23 marzo 2010, un anno fa dunque. Mussari non è ancora Presidente dell'Abi, perchè lo diventerà a luglio pieno.
La Molinotti dice di vederlo male, anzi malissimo; Varazzani, da par suo, le risponde:
"Anche lui è messo malissimo...lo cacciano da lì e lo mandano all'Abi, capito? è tutta una roba, è tutta una sistemazione del potere bancario finanziario, che tutto passa per degli assi...va bè, lasciamo perdere".
Solo a Siena, insomma, pensano che Lui sia diventato Presidente dell'Abi per le sue qualità di banchiere, piuttosto che per un'operazione "di sistema" alla Geronzi-Caltagirone. Così come solo a Siena si arriva a descrivere un cospicuo aumento di capitale (dopo i Tremonti bond) all'insegna del "così fan tutti", quasi fosse un punto di forza della banca. Ma il cielo è seempre più bluuu...
Raffaele Ascheri
La Banca etica di Siena, poi, ha deciso per il maxi aumento di capitale, ostinatamente negato da Mussari in persona fino a due mesetti fa, in modo chiaro, deciso, inequivocabile. Ad altre latitudini, solo per una cosa così si verrebbe messi in discussione (figuriamoci per le altre!): qui, non inizia neanche la discussione. C'è già da parlare della trasfertona spagnola per il Mensanone, perchè perdere tempo in queste bagatelle? Poi c'è da difendersi contro il complotto mediatico sul Palio a favore dello zibibbo: su quello, si fanno le barricate, e si lotta all'ultimo sangue. Morte alla Brambilla, morte al Tg1 (rispetto a Canale tre, da Premio Pulitzer: che tristezza)! E poi, che sarà mai questo aumento di capitale...lo fanno anche gli altri istituti di credito, no? Giusto, ma Intesa e Unicredit non risulta abbiano fatto incetta di Tremonti-bond...
All'eretico, a questo punto, è tornata in mente un'intercettazione che gli era capitato di leggere tempo fa, e che aveva inserito in un ripostiglio dell'ippocampo (parte del nostro cervellino, fondamentale per la memorizzazione, ricordo al futuro Sindaco Ceccuzzi). In questa chiacchierata telefonica, si parla di Mussari.
Da una parte c'è tale Anna Molinotti (Presidente del Galaxy fund, ormai ben noto ai tanti lettori del blog); dall'altra Massimo Varazzani, allora Ad di Cassa depositi e prestiti, ora tornata in auge in chiave antifrancese. Siamo al 23 marzo 2010, un anno fa dunque. Mussari non è ancora Presidente dell'Abi, perchè lo diventerà a luglio pieno.
La Molinotti dice di vederlo male, anzi malissimo; Varazzani, da par suo, le risponde:
"Anche lui è messo malissimo...lo cacciano da lì e lo mandano all'Abi, capito? è tutta una roba, è tutta una sistemazione del potere bancario finanziario, che tutto passa per degli assi...va bè, lasciamo perdere".
Solo a Siena, insomma, pensano che Lui sia diventato Presidente dell'Abi per le sue qualità di banchiere, piuttosto che per un'operazione "di sistema" alla Geronzi-Caltagirone. Così come solo a Siena si arriva a descrivere un cospicuo aumento di capitale (dopo i Tremonti bond) all'insegna del "così fan tutti", quasi fosse un punto di forza della banca. Ma il cielo è seempre più bluuu...
Raffaele Ascheri
domenica 10 aprile 2011
Clamoroso al Sms: Veltroni lancia il candidato berlusconiano!
Domani, 11 aprile, nella immobile Siena avverrà un qualcosa che ha - politicamente parlando - dell'incredibile, e che meriterebbe un proscenio nazionale: l'ex segretario del Pd Veltroni verrà a presentare ed a legittimare Franco Ceccuzzi, il candidato Sindaco-parlamentare del Pd "ben visto" dal coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini.
Quando Banca Mps di Mussari Giuseppe finanziava lautamente la ditta di costruzioni Baldassini-Tognozzi-Pontello del grande amico di Verdini Fusi con 60 milioni di euro, Ceccuzzi non c'era, o, se c'era, dormiva di brutto. Quando Rocco Girlanda (deputato eugubino Pdl, verdiniano fino al midollo) veniva a Siena ai premi della Casta, non esimendosi dal pontificare sul Sistema Siena, lui non c'era, o, se c'era, dormiva di brutto. Quando il suo amico Mussari Giuseppe telefonava al senatore grossetano del Pdl Franco Mugnai (legatissimo al Ministro Matteoli) per la questione Ampugnano, lui non c'era o, se c'era, dormiva. E si potrebbe continuare...
Così domani ci toccherà vedere e sentire l'ennesimo gioco delle parti, con Veltroni in prima fila a lanciare la candidatura Ceccuzzini (Ceccuzzi più Nannini, per chi segue poco l'eretico): i castisti senesi tutti contenti per la presenza dell'illustre ospite, e lui che sbrodola sul Sistema Siena e compagnia cantante. Delle due, una: o non lo conosce, e quindi parla di cose che ignora; o lo conosce, e quindi (propendo per la prima)...
Scommetto che dirà qualcosina di simpatico anche sulla Mps basket, lui che non ha mai preso un pallone in mano, con quelle spalline a scivolo che si ritrova. Come già scritto, Obama a basket gioca, Veltroni (per fare l'americano) sul basket pontifica: a ognuno il suo...
Lo scorso Venerdì di Repubblica riporta la notizia di un coraggioso e documentato libro sulle penetrazioni mafiose in quel di Mantova. Scritto da un militante della sinistra locale. Pare che Veltroni abbia scritto una introduzione, per l'occasione. Uòlter è fatto così: è un generoso, ed è da sempre impegnato nella lotta al malaffare (sic!).
Ancora una volta, meglio scrivere delle mafie del sud o del nord, che di quelle del centro...
Raffaele Ascheri
Quando Banca Mps di Mussari Giuseppe finanziava lautamente la ditta di costruzioni Baldassini-Tognozzi-Pontello del grande amico di Verdini Fusi con 60 milioni di euro, Ceccuzzi non c'era, o, se c'era, dormiva di brutto. Quando Rocco Girlanda (deputato eugubino Pdl, verdiniano fino al midollo) veniva a Siena ai premi della Casta, non esimendosi dal pontificare sul Sistema Siena, lui non c'era, o, se c'era, dormiva di brutto. Quando il suo amico Mussari Giuseppe telefonava al senatore grossetano del Pdl Franco Mugnai (legatissimo al Ministro Matteoli) per la questione Ampugnano, lui non c'era o, se c'era, dormiva. E si potrebbe continuare...
Così domani ci toccherà vedere e sentire l'ennesimo gioco delle parti, con Veltroni in prima fila a lanciare la candidatura Ceccuzzini (Ceccuzzi più Nannini, per chi segue poco l'eretico): i castisti senesi tutti contenti per la presenza dell'illustre ospite, e lui che sbrodola sul Sistema Siena e compagnia cantante. Delle due, una: o non lo conosce, e quindi parla di cose che ignora; o lo conosce, e quindi (propendo per la prima)...
Scommetto che dirà qualcosina di simpatico anche sulla Mps basket, lui che non ha mai preso un pallone in mano, con quelle spalline a scivolo che si ritrova. Come già scritto, Obama a basket gioca, Veltroni (per fare l'americano) sul basket pontifica: a ognuno il suo...
Lo scorso Venerdì di Repubblica riporta la notizia di un coraggioso e documentato libro sulle penetrazioni mafiose in quel di Mantova. Scritto da un militante della sinistra locale. Pare che Veltroni abbia scritto una introduzione, per l'occasione. Uòlter è fatto così: è un generoso, ed è da sempre impegnato nella lotta al malaffare (sic!).
Ancora una volta, meglio scrivere delle mafie del sud o del nord, che di quelle del centro...
Raffaele Ascheri
Roma e Torino: due Capitali così diverse...
Senza pretendere di cogliere, in pochi giorni di permanenza, lo spirito profondo di due città così complesse e variegate, credo che chiunque abbia avuto la ventura di camminare per Roma e Torino in questo periodo immediatamente post 17 marzo, non potrà non avere notato qualche rilevante differenza.
Torino è imbandierata in modo quasi ininterrotto, il tricolore campeggia su ogni palazzo, spesso più volte a palazzo; a Roma, questo accade molto, molto di meno.Eppure Roma è Capitale da 140 anni, Torino lo è stata per un lustro scarso. Dovrebbe essere il contrario, no?
Anche a Roma ci sono pregevoli mostre in occasione del centocinquantesimo, ma non si ha l'idea che si punti massimamente su quello, neanche per i prossimi mesi. A Torino, invece, i 150 anni sono davvero il fulcro di tutto: non certo perchè non ci sia altro (Museo egizio, Museo nazionale dell'artiglieria, Museo dell'auto, l'affollatissimo Museo del cinema ed oltre), ma ora il Risorgimento è il centro nevralgico, con recuperi che - mi auguro - resteranno (le Grandi officine ferroviarie, per esempio, ove è stata allestita la splendida mostra "Fare gli italiani", che raccomando a tutti i lettori, di cuore).
Roma, invece, pare piuttosto prepararsi a ben altro evento, capace di rubare il proscenio al Risorgimento: la tanto attesa beatificazione di Giovanni Paolo II, prevista per il 1 maggio. Grande evento mediatico, capace di convogliare una fiumana di pellegrini nell'Urbe. Polacchi ed italiani, in buona fede o disposti a tutto pur di capitalizzare l'evento, credenti ed atei devoti, tutti ad omaggiare il Papa polacco. Già mi vedo tre o quattro Porta a porta sull'evento (dopo che ne sono stati dedicati allo scomparso Papa almeno una dozzina).
Con abilissima mossa strategico-mediatica, il Vaticano vince ancora, sulla Roma laica, patriottica e libertaria: il Gianicolo e Campo dei fiori, saranno - ancora una volta - surclassati dal Cupolone, con la sua studiata liturgia mediatica.
Un Pontefice in caduta libera di consenso (soprattutto all'estero, dove esiste la possibilità di criticare il successore di Pietro), e deficitario di appeal personale, ancora una volta (come sempre, da 6 anni a questa parte) cercherà di recuperare terreno affidandosi taumaturgicamente al predecessore (morto). Come faceva Stalin con Lenin, per esempio: paragone forte? Un po', ma non peregrino: le dinamiche del potere ai più alti livelli si assomigliano sempre molto.
E i crapuloni della Roma che conta - dedicata qualche Ave Marie a Wojtyla e fatte un paio di genuflessioni al momento giusto - continueranno ad ingrassare i loro portafogli...
Raffaele Ascheri
Torino è imbandierata in modo quasi ininterrotto, il tricolore campeggia su ogni palazzo, spesso più volte a palazzo; a Roma, questo accade molto, molto di meno.Eppure Roma è Capitale da 140 anni, Torino lo è stata per un lustro scarso. Dovrebbe essere il contrario, no?
Anche a Roma ci sono pregevoli mostre in occasione del centocinquantesimo, ma non si ha l'idea che si punti massimamente su quello, neanche per i prossimi mesi. A Torino, invece, i 150 anni sono davvero il fulcro di tutto: non certo perchè non ci sia altro (Museo egizio, Museo nazionale dell'artiglieria, Museo dell'auto, l'affollatissimo Museo del cinema ed oltre), ma ora il Risorgimento è il centro nevralgico, con recuperi che - mi auguro - resteranno (le Grandi officine ferroviarie, per esempio, ove è stata allestita la splendida mostra "Fare gli italiani", che raccomando a tutti i lettori, di cuore).
Roma, invece, pare piuttosto prepararsi a ben altro evento, capace di rubare il proscenio al Risorgimento: la tanto attesa beatificazione di Giovanni Paolo II, prevista per il 1 maggio. Grande evento mediatico, capace di convogliare una fiumana di pellegrini nell'Urbe. Polacchi ed italiani, in buona fede o disposti a tutto pur di capitalizzare l'evento, credenti ed atei devoti, tutti ad omaggiare il Papa polacco. Già mi vedo tre o quattro Porta a porta sull'evento (dopo che ne sono stati dedicati allo scomparso Papa almeno una dozzina).
Con abilissima mossa strategico-mediatica, il Vaticano vince ancora, sulla Roma laica, patriottica e libertaria: il Gianicolo e Campo dei fiori, saranno - ancora una volta - surclassati dal Cupolone, con la sua studiata liturgia mediatica.
Un Pontefice in caduta libera di consenso (soprattutto all'estero, dove esiste la possibilità di criticare il successore di Pietro), e deficitario di appeal personale, ancora una volta (come sempre, da 6 anni a questa parte) cercherà di recuperare terreno affidandosi taumaturgicamente al predecessore (morto). Come faceva Stalin con Lenin, per esempio: paragone forte? Un po', ma non peregrino: le dinamiche del potere ai più alti livelli si assomigliano sempre molto.
E i crapuloni della Roma che conta - dedicata qualche Ave Marie a Wojtyla e fatte un paio di genuflessioni al momento giusto - continueranno ad ingrassare i loro portafogli...
Raffaele Ascheri
sabato 9 aprile 2011
I rivoluzionari al ricciarello: vendoliani per caso...
Molti fanno notare, giustamente, l'assoluta furbizia degli esponenti vendoliani di Siena( vedasi il riccioluto Cannamela: basta una foto con Vendola ed il capello lungo, poi siamo di sinistra, quella bòna...) di autoaccreditarsi come nuovo, presentandosi insieme al vecchio (per non dire altro...). Ho letto commenti lodevolmente polemici, a questo proposito, sul blog Fratello illuminato; l'eretico si permette, in modo sommesso, di aggiungere un altro tassello all'assoluta incoerenza dei giovanotti vendoliani: l'anticlericalismo a corrente alternata degli stessi.
Nel 2005, presente l'eretico, questi baldi giovani inscenarono una clamorosa contestazione all' allora Presidente della Conferenza episcopale, il potentissimo Camillo Ruini, di visita a Siena: e giù giornalate, apertura di Tg nazionali, grande rumore sull'evento. L'eretico, appunto, era presente, e si può immaginare per chi parteggiasse. "Bravi, questi ragazzi!", pensò l'eretico, in un sussulto di ingenuità.
Con il tempo, però, tutto questo spirito anticlericale si è decisamente appannato, sino a scomparire del tutto: eppure, con la Curia che c'è a Siena, lavoro da fare ce ne sarebbe...mai nessuna polemica con il Vescovo, Acampa nemmeno nominato, niente di niente. Contro Ruini, e a favore di Buoncristiani? Adesso, con l'alleanza di ferro stretta con Ceccuzzi (e quindi con il Pdl, e quindi con la Curia), non c'è neanche da sperare. Siamo alle solite: a contestare il pezzo grosso vaticano, si ha maggiore visibilità, e non si toccano gli equilibri locali (anzi, mi ricordo uno Stefano Bisi iperlusingante, verso Francesconi e compagnia...); toccare la corruzione locale, invece, non manda sui Tg, e si rischia grosso. I rivoluzionari del ricciarello, antepongono il ricciarello, alla rivoluzione...
Ps L'eretico è in partenza per Roma, sponda Vaticano: la speranza è quella di trovare materiale interessante sugli amici senesi, e non solo su quelli. Se Cannamela si fa vivo, gli passo volentieri qualcosina: gratis, et amore Dei...
Nel 2005, presente l'eretico, questi baldi giovani inscenarono una clamorosa contestazione all' allora Presidente della Conferenza episcopale, il potentissimo Camillo Ruini, di visita a Siena: e giù giornalate, apertura di Tg nazionali, grande rumore sull'evento. L'eretico, appunto, era presente, e si può immaginare per chi parteggiasse. "Bravi, questi ragazzi!", pensò l'eretico, in un sussulto di ingenuità.
Con il tempo, però, tutto questo spirito anticlericale si è decisamente appannato, sino a scomparire del tutto: eppure, con la Curia che c'è a Siena, lavoro da fare ce ne sarebbe...mai nessuna polemica con il Vescovo, Acampa nemmeno nominato, niente di niente. Contro Ruini, e a favore di Buoncristiani? Adesso, con l'alleanza di ferro stretta con Ceccuzzi (e quindi con il Pdl, e quindi con la Curia), non c'è neanche da sperare. Siamo alle solite: a contestare il pezzo grosso vaticano, si ha maggiore visibilità, e non si toccano gli equilibri locali (anzi, mi ricordo uno Stefano Bisi iperlusingante, verso Francesconi e compagnia...); toccare la corruzione locale, invece, non manda sui Tg, e si rischia grosso. I rivoluzionari del ricciarello, antepongono il ricciarello, alla rivoluzione...
Ps L'eretico è in partenza per Roma, sponda Vaticano: la speranza è quella di trovare materiale interessante sugli amici senesi, e non solo su quelli. Se Cannamela si fa vivo, gli passo volentieri qualcosina: gratis, et amore Dei...
venerdì 8 aprile 2011
L'eretico parla della sentenza Cavoto (Parte I)
All'indirizzo http:www.youtube.com/user/ereticodisiena si trova la prima parte della registrazione della conferenza sulla sentenza del dottor Cavoto nella causa contro l'eretico, conferenza svoltasi il 28 marzo scorso alla Saletta dei Mutilati: con me, alla mia sinistra, l'avvocato Luigi De Mossi.
Credo sia legittimo, giusto e financo doveroso fare conoscere più da vicino questa sentenza: proprio perchè l'eretico ha un rispetto quasi sacrale della Giustizia, quando accadono cose così, ritiene sia giusto pubblicizzarle. Vi siete mai chiesti perchè dalla Curia tutti zitti, e mosca? Si preparano tutti per l'imminente festa di Santa Caterina, o piuttosto fervono i preparativi per le elezioni (a proposito, per chi vota la banda della Curiana? Per Ceccuzzi, tranquilli...)?
Detto questo, ricordo ai lettori che il prossimo 22 aprile (h. 9,30), riprenderà il processo che - secondo Cavoto - si è già concluso, e con la piena assoluzione di Acampa (sic!). Sarà un venerdì; di più, un venerdì particolare: il Venerdì Santo (Acampa verrà con sette-otto rosari, non è escluso porti anche l'aglio ed un pupazzetto per il vodoo)!
Resta solo da vedere una cosa: sarà un venerdì di Passione per Acampa, o per la Giustizia?
Raffaele Ascheri
Credo sia legittimo, giusto e financo doveroso fare conoscere più da vicino questa sentenza: proprio perchè l'eretico ha un rispetto quasi sacrale della Giustizia, quando accadono cose così, ritiene sia giusto pubblicizzarle. Vi siete mai chiesti perchè dalla Curia tutti zitti, e mosca? Si preparano tutti per l'imminente festa di Santa Caterina, o piuttosto fervono i preparativi per le elezioni (a proposito, per chi vota la banda della Curiana? Per Ceccuzzi, tranquilli...)?
Detto questo, ricordo ai lettori che il prossimo 22 aprile (h. 9,30), riprenderà il processo che - secondo Cavoto - si è già concluso, e con la piena assoluzione di Acampa (sic!). Sarà un venerdì; di più, un venerdì particolare: il Venerdì Santo (Acampa verrà con sette-otto rosari, non è escluso porti anche l'aglio ed un pupazzetto per il vodoo)!
Resta solo da vedere una cosa: sarà un venerdì di Passione per Acampa, o per la Giustizia?
Raffaele Ascheri
Loretana, Nannini, i grillini: fritto misto del venerdì...
Siamo a circa un mese dalle elezioni: con ogni probabilità, anche i grillini avranno un loro candidato a Sindaco (Michele Pinassi). Questa è una buona, buonissima notizia: più si arricchisce l'offerta politica, meglio è. Il ballottaggio pare possibile. L'eretico è contento soprattutto se ci sono voci critiche verso il Sistema Siena (corrotto fino al midollo), nonchè coerenti con il quadro nazionale (Grillo contro tutti). Che pena, invece, vedere l'Italia dei valori stare insieme a Ceccuzzi: ma non gliel'ha detto nessuno, a Di Pietro, di ciò che accade a Siena? Che pena, vederlo sbraitare con veemenza contro Berlusconi, dopo essere stato ad investire politicamente sulla Casta senese. L'unica soddisfazione, è che larghissima parte della sua base e del suo elettorato non premierà questa scelta miope (e se non ci fosse la censura, e la gente sapesse di più, lo boccerebbe ancora di più...).
A mente fredda, riparliamo un pochino dell'altra grande delusione del momento: la Lega che divorzia da Loretana Battistini (per apparentarsi con Nannini, sic!), la quale Loretana, ormai, sembra conquistata dalle Liste civiche, portandosi dietro un bel gruzzoletto di simpatie e - credo - di voti.
Nei giorni scorsi, l'eretico l'ha incontrata nello stesso bar in cui l'aveva intervistata nel gennaio scorso, da poco lanciata candidata dalla Lega. Arrivo dalle scalette del Vicolo della Palla a corda; lei mi aspetta, guardando verso Piazza Matteotti. "Non ti sai guardare le spalle, Loretana: come dimostra anche questa vicenda politica...", mi permetto di dirle.
L'amarezza è tanta, e Loretana non la nasconde affatto: questo va a suo merito. Chi fa politica anche per passione, ci mette un pathos che non è quello del burocrate che - trombato da una parte - pensa già a capitalizzare la sconfitta in vista di un prossimo successo. Politicamente parlando, quello che ci dice sull'operazione Nannini è ciò che l'eretico scrive da tempo, ma fa piacere sentirlo dire: "La candidatura Nannini non parte da Siena e dal territorio, nonostante la senesità del personaggio. Lui si è prestato ad un gioco di facciata, un pochino come Galli a Firenze. Si tratta di una scelta di Girlanda e di Verdini, insomma!". Miele, per le mie orecchie. Il paradosso-Nannini, in effetti, è tutto qua: l'unico senese di nascita fra i tre big, è quello più calato da fuori Siena, più esterno. Volete mettere con Ceccuzzi, che va sempre alle partite della Mens sana e - piano piano - sta financo imparando i nomi delle vie del centro storico (prima conosceva solo quelle dei Circoli Arci e Viale Curtatone)?
Torniamo a Loretana: "Stimo più Corradi di Ceccuzzi, sì. Come ha detto lui stesso, è uno che non ha figli da sistemare, questo è un buon segnale!". Faccio notare che anche Ceccuzzi non ha figli da sistemare, non avendone tout court: intervistata ed intervistatore sorridono...Loretana tira fuori una Marlboro gold. "Quanto fumi al giorno?", chiede il solito impiccione. "Un pacchetto, quello tutto. Negli ultimi giorni, anche qualcosina di più, a dire il vero...".
Dopo essere stata ripresa dal moralista-salutista, continua: "Comunque, io resto sempre la stessa, non mi adeguo al Sistema Siena, nè al Sistema Verdini, e andrò avanti, perchè sono fiduciosa e non mi rassegno!".
Brava Loretana, all'eretico fa piacere sentirti combattiva e non doma. Anche chi non l'avrebbe votata, non può che rammaricarsi della sua uscita di scena (almeno come candidato Sindaco).
Conoscendo il marcio senese, dopo la sua intervista di gennaio, l'avevo scritto: una che dice di Verdini, di Ceccuzzi, addirittura di Mussari ed Acampa certe cose, non può durare a lungo, in questa città. Non può, comunque, essere candidata a Sindaco.
Amaramente, ho avuto - ancora una volta - ragione...
A mente fredda, riparliamo un pochino dell'altra grande delusione del momento: la Lega che divorzia da Loretana Battistini (per apparentarsi con Nannini, sic!), la quale Loretana, ormai, sembra conquistata dalle Liste civiche, portandosi dietro un bel gruzzoletto di simpatie e - credo - di voti.
Nei giorni scorsi, l'eretico l'ha incontrata nello stesso bar in cui l'aveva intervistata nel gennaio scorso, da poco lanciata candidata dalla Lega. Arrivo dalle scalette del Vicolo della Palla a corda; lei mi aspetta, guardando verso Piazza Matteotti. "Non ti sai guardare le spalle, Loretana: come dimostra anche questa vicenda politica...", mi permetto di dirle.
L'amarezza è tanta, e Loretana non la nasconde affatto: questo va a suo merito. Chi fa politica anche per passione, ci mette un pathos che non è quello del burocrate che - trombato da una parte - pensa già a capitalizzare la sconfitta in vista di un prossimo successo. Politicamente parlando, quello che ci dice sull'operazione Nannini è ciò che l'eretico scrive da tempo, ma fa piacere sentirlo dire: "La candidatura Nannini non parte da Siena e dal territorio, nonostante la senesità del personaggio. Lui si è prestato ad un gioco di facciata, un pochino come Galli a Firenze. Si tratta di una scelta di Girlanda e di Verdini, insomma!". Miele, per le mie orecchie. Il paradosso-Nannini, in effetti, è tutto qua: l'unico senese di nascita fra i tre big, è quello più calato da fuori Siena, più esterno. Volete mettere con Ceccuzzi, che va sempre alle partite della Mens sana e - piano piano - sta financo imparando i nomi delle vie del centro storico (prima conosceva solo quelle dei Circoli Arci e Viale Curtatone)?
Torniamo a Loretana: "Stimo più Corradi di Ceccuzzi, sì. Come ha detto lui stesso, è uno che non ha figli da sistemare, questo è un buon segnale!". Faccio notare che anche Ceccuzzi non ha figli da sistemare, non avendone tout court: intervistata ed intervistatore sorridono...Loretana tira fuori una Marlboro gold. "Quanto fumi al giorno?", chiede il solito impiccione. "Un pacchetto, quello tutto. Negli ultimi giorni, anche qualcosina di più, a dire il vero...".
Dopo essere stata ripresa dal moralista-salutista, continua: "Comunque, io resto sempre la stessa, non mi adeguo al Sistema Siena, nè al Sistema Verdini, e andrò avanti, perchè sono fiduciosa e non mi rassegno!".
Brava Loretana, all'eretico fa piacere sentirti combattiva e non doma. Anche chi non l'avrebbe votata, non può che rammaricarsi della sua uscita di scena (almeno come candidato Sindaco).
Conoscendo il marcio senese, dopo la sua intervista di gennaio, l'avevo scritto: una che dice di Verdini, di Ceccuzzi, addirittura di Mussari ed Acampa certe cose, non può durare a lungo, in questa città. Non può, comunque, essere candidata a Sindaco.
Amaramente, ho avuto - ancora una volta - ragione...
giovedì 7 aprile 2011
Brambilla, basta aiutare Ceccuzzi!!
Caro Ministro Brambilla, non se ne puole più!
L'eretico glielo chiede in ginocchio: la smetta di fare la corsa - anche lei - per il Ceccuzzi. Già parte con tanti vantaggi "interni", non mi pare giusto drogare ulteriormente la corsa con interventi esterni. Ogni singola sparata che fa, cara Ministro, aiuta il candidato del Pd (in piena campagna elettorale!) in almeno tre modi: in primis, fa riempire paginate di giornale (invece di parlare della Banca o dell'Università, per esempio), in perfetto stile diversivo; in secondo luogo, fa fare al Ceccuzzi la figura del paladino della Patria (sic) cui bisogna stringersi per evitare che lo facciano smettere, il giochino. A tanto, è arrivata la Siena attuale. In terzo luogo, permettono di fare l'antiberlusconiano financo a Ceccuzzi, pur di difendere quella manifestazione di cui così poco sa.
Lui non chiede di meglio. L'estate scorsa, Ministro Brambilla, propendevo per la sua buona fede animalista, quando arrivarono le sue bordate anti-Palio; ora, inizio ad avere degli igienici dubbi, cara Ministro. Mi sbaglierò, ma i dubbi mi restano, anzi mi aumentano, vertiginosamente.
Quanto al fatto che l'Unesco snobbi, poi, si vorrà forse ricordare che non tutto è sempre colpa della Brambilla. Ricordiamoci che poco dopo che la Val d'Orcia fu inserita nella lista (luglio 2004), l'organizzazione minacciò di depennare il neosito, visto quello che stava accadendo con la cementificazione di Monticchiello, ed il conseguente sputtanamento internazionale.
Che l'eretico ricordi, in quel caso la Brambilla non c'entrava proprio niente. E la Val d'Orcia è rimasta sito Unesco: non a causa del buongoverno del Pd, però. Nonostante...
Raffaele Ascheri
L'eretico glielo chiede in ginocchio: la smetta di fare la corsa - anche lei - per il Ceccuzzi. Già parte con tanti vantaggi "interni", non mi pare giusto drogare ulteriormente la corsa con interventi esterni. Ogni singola sparata che fa, cara Ministro, aiuta il candidato del Pd (in piena campagna elettorale!) in almeno tre modi: in primis, fa riempire paginate di giornale (invece di parlare della Banca o dell'Università, per esempio), in perfetto stile diversivo; in secondo luogo, fa fare al Ceccuzzi la figura del paladino della Patria (sic) cui bisogna stringersi per evitare che lo facciano smettere, il giochino. A tanto, è arrivata la Siena attuale. In terzo luogo, permettono di fare l'antiberlusconiano financo a Ceccuzzi, pur di difendere quella manifestazione di cui così poco sa.
Lui non chiede di meglio. L'estate scorsa, Ministro Brambilla, propendevo per la sua buona fede animalista, quando arrivarono le sue bordate anti-Palio; ora, inizio ad avere degli igienici dubbi, cara Ministro. Mi sbaglierò, ma i dubbi mi restano, anzi mi aumentano, vertiginosamente.
Quanto al fatto che l'Unesco snobbi, poi, si vorrà forse ricordare che non tutto è sempre colpa della Brambilla. Ricordiamoci che poco dopo che la Val d'Orcia fu inserita nella lista (luglio 2004), l'organizzazione minacciò di depennare il neosito, visto quello che stava accadendo con la cementificazione di Monticchiello, ed il conseguente sputtanamento internazionale.
Che l'eretico ricordi, in quel caso la Brambilla non c'entrava proprio niente. E la Val d'Orcia è rimasta sito Unesco: non a causa del buongoverno del Pd, però. Nonostante...
Raffaele Ascheri
mercoledì 6 aprile 2011
Il caso Parlangeli: tutti ne parlano, nessuno lo scrive...
Le Pravde locali non hanno pubblicato alcunchè sull'aumento di capitale del Monte, in dirittura d'arrivo; molto stimolante, però, ciò che aveva pubblicato il 5 aprile Repubblica Firenze, a pagina V: mai letto niente di simile, a memoria dell'eretico.
"C'è chi rileva che una banca col patrimonio del Monte si controlla anche col 40% delle azioni, se non col 30%". Queste voci, il giornalista Maurizio Bologni le ha raccolte - si presume - da fonti Mps: all'interno della banca, evidentemente, c'è chi ha interesse a buttare la bomba, ed a vedere che effetto fa, a sondare le reazioni. Come fecero gli americani con l'atomica a Los Alamos, prima di sganciarla su Hiroshima e Nagasaki...
Ad ogni buon conto, è il caso Parlangeli (ignorato da tutti i media) a tenere banco, con la sua incredibile assenza (causa stress) in Fondazione; un amico mi manda un Sms velenoso, in cui, in pratica, mi scrive "vuoi vedere che per le final four della Mps a Barcellona si rimetterà in sesto alla perfezione?". Niente di più facile: con un pochino di sano riposo e di vita morigerata, lo stress passa, di solito. Quindi ci auguriamo che il Parlangeli - sigaro in bocca - sia a tifare per la Mens sana nella città catalana, in pieno Mussari's style.
E ci auguriamo che possa fare la prenotazione per il big event dal suo ufficio della Fondazione, senza problemi di sorta; non come quando - dopo la perquisizione del 18 gennaio 2010 in Fondazione -, in una telefonata del 31 gennaio, avvertiva il suo collaboratore Mauro Cardinali di NON utilizzare i Pc della Fondazione, nel preparare una memoria (su Ampugnano) per l'avvocato di Mussari Fabio Pisillo.
Tranquillo, caro Parlangeli, tranquillo: per prenotare viaggio e pernottamento a Barcellona, si possono tranquillamente usare i Pc della Fondazione Mps. Basta che la Fondazione paghi le bollette della luce...
"C'è chi rileva che una banca col patrimonio del Monte si controlla anche col 40% delle azioni, se non col 30%". Queste voci, il giornalista Maurizio Bologni le ha raccolte - si presume - da fonti Mps: all'interno della banca, evidentemente, c'è chi ha interesse a buttare la bomba, ed a vedere che effetto fa, a sondare le reazioni. Come fecero gli americani con l'atomica a Los Alamos, prima di sganciarla su Hiroshima e Nagasaki...
Ad ogni buon conto, è il caso Parlangeli (ignorato da tutti i media) a tenere banco, con la sua incredibile assenza (causa stress) in Fondazione; un amico mi manda un Sms velenoso, in cui, in pratica, mi scrive "vuoi vedere che per le final four della Mps a Barcellona si rimetterà in sesto alla perfezione?". Niente di più facile: con un pochino di sano riposo e di vita morigerata, lo stress passa, di solito. Quindi ci auguriamo che il Parlangeli - sigaro in bocca - sia a tifare per la Mens sana nella città catalana, in pieno Mussari's style.
E ci auguriamo che possa fare la prenotazione per il big event dal suo ufficio della Fondazione, senza problemi di sorta; non come quando - dopo la perquisizione del 18 gennaio 2010 in Fondazione -, in una telefonata del 31 gennaio, avvertiva il suo collaboratore Mauro Cardinali di NON utilizzare i Pc della Fondazione, nel preparare una memoria (su Ampugnano) per l'avvocato di Mussari Fabio Pisillo.
Tranquillo, caro Parlangeli, tranquillo: per prenotare viaggio e pernottamento a Barcellona, si possono tranquillamente usare i Pc della Fondazione Mps. Basta che la Fondazione paghi le bollette della luce...
martedì 5 aprile 2011
Aumento di capitale in dirittura d'arrivo per Mps: e Parlangeli?
In queste ore, la Fondazione Mps sta decidendo sull'aumento di capitale della Banca: di riffa o di raffa, cercherà di stare quel pelino sopra il 50% che le consente di potere dire che la banca è (ancora, e per poco) senese. C'è bisogno di racimolare al più presto un paio di miliardini di euro: bisogna raschiare il barile, dunque. Come e più di prima.
Voleva, la Casta, in tutti i modi fare questo passo dopo le elezioni, ma il mese abbondante che manca, è evidentemente troppo lungo, per chi vive non alla giornata, ma ora per ora...Ceccuzzi ci sperava, ma si trova quest'altra gatta da pelare. Dirà che era un passo inevitabile: con ragione, visto lo stato della Banca. E di Antonveneta e delle sue motivazioni? Zitti e mosca, come sempre.Nel suo costante tentativo di fare finta di non esserci stato prima, potrebbe dare la colpa a qualcuno (al paonazzo del Nicchio, magari, visto che a Mussari Giuseppe non si può).
Dalle stanze della Fondazione, poi, trapelano notizie piuttosto clamorose: pare addirittura che il Provveditore della Fondazione, il mussariano doc Marco Parlangeli (peraltro sotto indagine per Galaxopoly, come scritto più volte), abbia incredibilmente marcato visita, in queste ore cruciali, motivando il tutto per un presunto attacco di stress. Nel momento decisivo della storia recente della Fondazione e della Banca, dunque, il timoniere non c'è! Giovedì scorso era a tifare Mens sana al Palacomesichiama, poi - si vede - si è sentito stressato.
L'eretico, a questo punto, si fa una domanda di buon senso: come fa una banca a reggere gli stress test, se il numero uno della Fondazione di riferimento si arrende per stress?
Voleva, la Casta, in tutti i modi fare questo passo dopo le elezioni, ma il mese abbondante che manca, è evidentemente troppo lungo, per chi vive non alla giornata, ma ora per ora...Ceccuzzi ci sperava, ma si trova quest'altra gatta da pelare. Dirà che era un passo inevitabile: con ragione, visto lo stato della Banca. E di Antonveneta e delle sue motivazioni? Zitti e mosca, come sempre.Nel suo costante tentativo di fare finta di non esserci stato prima, potrebbe dare la colpa a qualcuno (al paonazzo del Nicchio, magari, visto che a Mussari Giuseppe non si può).
Dalle stanze della Fondazione, poi, trapelano notizie piuttosto clamorose: pare addirittura che il Provveditore della Fondazione, il mussariano doc Marco Parlangeli (peraltro sotto indagine per Galaxopoly, come scritto più volte), abbia incredibilmente marcato visita, in queste ore cruciali, motivando il tutto per un presunto attacco di stress. Nel momento decisivo della storia recente della Fondazione e della Banca, dunque, il timoniere non c'è! Giovedì scorso era a tifare Mens sana al Palacomesichiama, poi - si vede - si è sentito stressato.
L'eretico, a questo punto, si fa una domanda di buon senso: come fa una banca a reggere gli stress test, se il numero uno della Fondazione di riferimento si arrende per stress?
lunedì 4 aprile 2011
Bersani lavora contro Ceccuzzi!!
Ormai è sempre più evidente: non solo Ceccuzzi non è di sinistra (lo sanno anche i ritardati, ormai), ma - nonostante ne sia un misconosciuto parlamentare - di fatto si è molto allontanato anhe dal Pd.
Tre esempi (ma ce ne sarebbero molti altri): primarie, antiberlusconismo, riforma della giustizia (in particolare, la questione delle intercettazioni).
Le primarie, dunque: Bersani - pur dicendo di volerle modificare in parte - le ha rilanciate, come tratto distintivo del Pd. Ceccuzzi, però, non le ha volute fare per la carica cui è candidato: uno dice una cosa, l'altro fa l'opposto.
Antiberlusconismo: Bersani - sentendosi il vento dei sondaggi in poppa - gioca la carta del più veemente antiberlusconismo che abbia mai dovuto recitare; domani, tutti i deputati Pd precettati al Pantheon. Ci sarà Ceccuzzi? Bersani fa l'antiberlusconiano, mentre a Siena impazza la candidatura più cool del decennio: Alefranco Ceccuzzini. Voti uno, premi due (loro due). Se va al Pantheon (forse l'ha visto in Tv per la visita di Napolitano del 17 marzo, e lo riconosce al volo) a fare l'antiberlusconiano, merita davvero il premio per la faccia più gommosa dell'Europa occidentale.
Gran finale: le intercettazioni. Un pasdaran del Pdl ha proposta una norma che le renderebbe carta straccia, o quasi. A parole, il pasdaran berlusconiano è stato sconfessato perfino dai suoi (solito giochino delle parti). Come vorrebbe poterle fare lui, queste proposte, se solo potesse liberare il berluschino che è in lui. Ma volete mettere, evitare che vengano fuori le intercettazioni di Mussari Giuseppe? Quelle, magari, in cui parla con un noto senatore Pdl per la questione Ampugnano...
Se non ci fosse il Monte di mezzo, secondo me Bersani gli avrebbe già richiesto la tessera indietro!
Gli piaceva tanto Berlinguer, una volta (parlo di Ceccuzzi); girava per le facoltà - insieme all'allora figiciotto Mussari - per fare il supervisore degli occupanti, in nome e per conto del Partito; era antisocialista, perchè il Partito lo era.
Ora, prima di coricarsi, mentre si mette davanti allo specchio - con la sua fronte inutilmente spaziosa - per provare i discorsi preelettorali, in sottofondo pare ascolti romantiche melodie napoletane. Musicate dal maestro Apicella...
Raffaele Ascheri
Tre esempi (ma ce ne sarebbero molti altri): primarie, antiberlusconismo, riforma della giustizia (in particolare, la questione delle intercettazioni).
Le primarie, dunque: Bersani - pur dicendo di volerle modificare in parte - le ha rilanciate, come tratto distintivo del Pd. Ceccuzzi, però, non le ha volute fare per la carica cui è candidato: uno dice una cosa, l'altro fa l'opposto.
Antiberlusconismo: Bersani - sentendosi il vento dei sondaggi in poppa - gioca la carta del più veemente antiberlusconismo che abbia mai dovuto recitare; domani, tutti i deputati Pd precettati al Pantheon. Ci sarà Ceccuzzi? Bersani fa l'antiberlusconiano, mentre a Siena impazza la candidatura più cool del decennio: Alefranco Ceccuzzini. Voti uno, premi due (loro due). Se va al Pantheon (forse l'ha visto in Tv per la visita di Napolitano del 17 marzo, e lo riconosce al volo) a fare l'antiberlusconiano, merita davvero il premio per la faccia più gommosa dell'Europa occidentale.
Gran finale: le intercettazioni. Un pasdaran del Pdl ha proposta una norma che le renderebbe carta straccia, o quasi. A parole, il pasdaran berlusconiano è stato sconfessato perfino dai suoi (solito giochino delle parti). Come vorrebbe poterle fare lui, queste proposte, se solo potesse liberare il berluschino che è in lui. Ma volete mettere, evitare che vengano fuori le intercettazioni di Mussari Giuseppe? Quelle, magari, in cui parla con un noto senatore Pdl per la questione Ampugnano...
Se non ci fosse il Monte di mezzo, secondo me Bersani gli avrebbe già richiesto la tessera indietro!
Gli piaceva tanto Berlinguer, una volta (parlo di Ceccuzzi); girava per le facoltà - insieme all'allora figiciotto Mussari - per fare il supervisore degli occupanti, in nome e per conto del Partito; era antisocialista, perchè il Partito lo era.
Ora, prima di coricarsi, mentre si mette davanti allo specchio - con la sua fronte inutilmente spaziosa - per provare i discorsi preelettorali, in sottofondo pare ascolti romantiche melodie napoletane. Musicate dal maestro Apicella...
Raffaele Ascheri
domenica 3 aprile 2011
Una bella lettera anonima contro l'eretico...
Aprendo la posta in cassetta, l'eretico si è trovato di fronte ad una sorpresa: una busta - spedita da Firenze il 23 marzo scorso -con l'indirizzo, il suo, scritto al computer.All'interno, un foglietto con una foto di un qualcosa che sembra una frittata, ma che viene spiegato così: "Lo sformato di carciofi del professorino Raffaele Ascheri".
A fianco della frittata-sformato, un'altra dicitura, che fa capire alla perfezione l'allusione della lettera: "Costo sformato euro 250.000,00". Ancora sotto, in carattere più piccolo, un'ulteriore precisazione: "Il carciofo è proprio una verdura adeguata per il professorino".
A questo punto, sono andato diligentemente - da professorino, appunto - a controllare sul Devoto-Oli, alla voce "carciofo". Penso che l'anonimo si riferisse al significato denigratorio del termine in oggetto, vale a dire "Persona poco intelligente, maldestra o buona a nulla". Mi pare ci siano pochi dubbi al proposito.
In effetti, a volte mi viene da chiedermi: ma se la smettessi? Nessuna più querela, nessuna più causa, nessun problema con nessuno. Magari - da persona invece scaltra, altro che carciofo - andando da qualcuno della Casta, e chiedendogli un bel versamento in banca (Cassa di risparmio di Firenze) in cambio del mio silenzio. Ad occhio e croce, potrei raccattare una bella sommetta.Tale magari da permettermi di smettere anche di fare il professorino, e di permettermi di leggere tutto quello che vorrei e che non ho tempo di leggere, e di scrivere i romanzi che ho in mente, e di terminare i libri di Storia lasciati indietro. Più tante altre belle cose, qui inutili da ricordare.
Sapete qual è l'unico problema, però? Che ci sono facce, visi, espressioni del mio (e non solo) passato, che mi sembrerebbe di tradire: la faccia rotonda e affabile di Giovanni Falcone; i baffi, ingialliti dal fumo, di Paolo Borsellino con i suoi fantastici, penetranti occhi siciliani; Antonino Caponnetto, e la sua, umanissima, disperazione dopo la morte dei due allievi; oppure le rugosità del viso di Renzo Rontini, con la sua ricerca di giustizia per la figlia; ovvero, ancora, Sandro Pertini che - davanti agli operai che non condannano in modo chiaro il terrorismo sanguinario delle Br - dice: "Io i fascisti, li ho visti davvero. Non sono questi che dite!"; il ciuffo maldestro di Walter Tobagi, con la sua pancetta, e tanti, tanti altri ancora, in un caleidoscopio di immagini e ricordi, che sono il mio (e non solo) Pantheon civile di riferimento.
Il carciofo, il professorino, si sentirebbe di tradire la loro memoria, e non lo sopporterebbe.
In una città di gran furboni che sanno sempre - a vento - riconoscere la parte giusta per cui schierarsi, sono contento di essere un carciofo. Molto contento.
Grazie, caro amico/a: la prossima volta - se vuoi - metti pure il nome...
Raffaele Ascheri
A fianco della frittata-sformato, un'altra dicitura, che fa capire alla perfezione l'allusione della lettera: "Costo sformato euro 250.000,00". Ancora sotto, in carattere più piccolo, un'ulteriore precisazione: "Il carciofo è proprio una verdura adeguata per il professorino".
A questo punto, sono andato diligentemente - da professorino, appunto - a controllare sul Devoto-Oli, alla voce "carciofo". Penso che l'anonimo si riferisse al significato denigratorio del termine in oggetto, vale a dire "Persona poco intelligente, maldestra o buona a nulla". Mi pare ci siano pochi dubbi al proposito.
In effetti, a volte mi viene da chiedermi: ma se la smettessi? Nessuna più querela, nessuna più causa, nessun problema con nessuno. Magari - da persona invece scaltra, altro che carciofo - andando da qualcuno della Casta, e chiedendogli un bel versamento in banca (Cassa di risparmio di Firenze) in cambio del mio silenzio. Ad occhio e croce, potrei raccattare una bella sommetta.Tale magari da permettermi di smettere anche di fare il professorino, e di permettermi di leggere tutto quello che vorrei e che non ho tempo di leggere, e di scrivere i romanzi che ho in mente, e di terminare i libri di Storia lasciati indietro. Più tante altre belle cose, qui inutili da ricordare.
Sapete qual è l'unico problema, però? Che ci sono facce, visi, espressioni del mio (e non solo) passato, che mi sembrerebbe di tradire: la faccia rotonda e affabile di Giovanni Falcone; i baffi, ingialliti dal fumo, di Paolo Borsellino con i suoi fantastici, penetranti occhi siciliani; Antonino Caponnetto, e la sua, umanissima, disperazione dopo la morte dei due allievi; oppure le rugosità del viso di Renzo Rontini, con la sua ricerca di giustizia per la figlia; ovvero, ancora, Sandro Pertini che - davanti agli operai che non condannano in modo chiaro il terrorismo sanguinario delle Br - dice: "Io i fascisti, li ho visti davvero. Non sono questi che dite!"; il ciuffo maldestro di Walter Tobagi, con la sua pancetta, e tanti, tanti altri ancora, in un caleidoscopio di immagini e ricordi, che sono il mio (e non solo) Pantheon civile di riferimento.
Il carciofo, il professorino, si sentirebbe di tradire la loro memoria, e non lo sopporterebbe.
In una città di gran furboni che sanno sempre - a vento - riconoscere la parte giusta per cui schierarsi, sono contento di essere un carciofo. Molto contento.
Grazie, caro amico/a: la prossima volta - se vuoi - metti pure il nome...
Raffaele Ascheri
Galaxopoly: ecco altri montepaschini che ben sapevano...
Che bella giornata di primavera, di sole, di luce! Forse è arrivato il momento, allora, di fare appunto luce su un fatto: il coinvolgimento dei vertici di Mps (Banca e Fondazione) nell'affaire Galaxy. Gli inquirenti, di ciò, hanno prove provate.
In una banca normale (a maggior ragione, una banca etica come si definisce il Monte), ci dovrebbero essere pubbliche scuse, seguite dalle dimissioni: qui, ovviamente, si farà finta di niente, as usual. Alcuni di questi signori, poi, non hanno neanche ricevuto un avvisetto di garanzia, quindi penalmente parlando non avranno nessun problema, stiano tranquilli (a meno che non dicano bugie quando dovessero essere chiamati a testimoniare: altrimenti, naso lungo lungo!): per quanto concerne la coscienza, si sa che siamo in un paese cattolico, no? Basta una confessione la domenica...
Il 10 maggio 2007 (4 mesi esatti prima della Gara d'appalto!), ci furono "incontri riservati presso Banca e Fondazione per concludere le trattative già stabilite in un "Memorandum of understanding" sottoscritto dai soci dell'aereoporto e dall'ad Fondo Galaxy, stabilendo tempi e modalità di svolgimento della procedura...", sostengono i finanzieri ed i carabinieri che hanno messo su il dossier Galaxopoly. Non c'era neanche stata la gara, e già parlavano con il vincitore!
Ecco la lista dei partecipanti a questi "incontri riservati": per la Banca, scesero in campo Raffaele Rizzi (indagato), Emmanuele Mazzotta, Riccardo Ancilli, Roberto Boccucci (indagato), Gabriele Gori, Luca Bronchi, Massimo Beneforti; per la Fondazione Mps, un team composto da Enzo Viani (indagato), Lorenzo Biscardi (indagato), Marco Parlangeli (indagato), Valentino Fanti.
Chi era l'allenatore della prestigiosa squadra? Non certo il Presidente della Fondazione Gabriellone Mancini: lui, al massimo, poteva fare il massaggiatore, giusto per fare qualcosa e legittimare la mangiatona innaffiata da buon vino dopo; l'allenatore - a dire degli inquirenti - era il Presidente della Banca Mussari Giuseppe: in pieno stile berlusconiano, Lui vuole fare tutto, no?
Questi signori - per chi non l'avesse capito - incontravano Corinne Namblard per discutere dei dettagli dell'ingresso di Galaxy: peccato che lo facessero - come detto - 4 mesi prima della gara d'appalto...
A questo punto, il candidato Sindaco Franco Ceccuzzi (che ha appena imbarcato nella sua ammiraglia proprio i mussariani di Per Siena, nonchè i giustizialisti - solo con Berlusconi, evidentemente - di Di Pietro), deve dire la sua: secondo la sua Carta etica (sic!), è giusto fare le gare d'appalto così? E lui, Ceccuzzi, ne sapeva niente? Voglio sperare che qualche candidato (non certo il suo alleato di ferro Alessandro Nannini, si capisce), glielo chieda: in modo diretto ed esplicito. Forza Corradi, forza Laurina, forza grillini (sperando ci siano): basta domandarglielo, questo non può rispondere. Fa una figura cacina, tranquilli...
O forse - visto che a Siena ora siamo tutti acculturati, per prepararci al 2019 - la si potrebbe mettere così: nella città europea della Cultura, siamo talmente acculturati, che gli eventi riusciamo a prevederli, come il mago Otelma. Anche gli esiti delle gare d'appalto...
Ps Oggi, campane a festa, a martello, in città: monsignor Giuseppe Acampa compie 42 anni.Ha vinto - per ora - la causa contro di me, ed il giudice Cavoto ha scritto che è stato già assolto dal suo processo per l'incendio in Curia e per calunnia.
Stasera - dopo una giornata di Messe e preghiere, condite da confessioni e visioni mistiche - almeno una pizza fuori, se la mangi: anche i preti devono avere un minimo di vita sociale, no?
Raffaele Ascheri
In una banca normale (a maggior ragione, una banca etica come si definisce il Monte), ci dovrebbero essere pubbliche scuse, seguite dalle dimissioni: qui, ovviamente, si farà finta di niente, as usual. Alcuni di questi signori, poi, non hanno neanche ricevuto un avvisetto di garanzia, quindi penalmente parlando non avranno nessun problema, stiano tranquilli (a meno che non dicano bugie quando dovessero essere chiamati a testimoniare: altrimenti, naso lungo lungo!): per quanto concerne la coscienza, si sa che siamo in un paese cattolico, no? Basta una confessione la domenica...
Il 10 maggio 2007 (4 mesi esatti prima della Gara d'appalto!), ci furono "incontri riservati presso Banca e Fondazione per concludere le trattative già stabilite in un "Memorandum of understanding" sottoscritto dai soci dell'aereoporto e dall'ad Fondo Galaxy, stabilendo tempi e modalità di svolgimento della procedura...", sostengono i finanzieri ed i carabinieri che hanno messo su il dossier Galaxopoly. Non c'era neanche stata la gara, e già parlavano con il vincitore!
Ecco la lista dei partecipanti a questi "incontri riservati": per la Banca, scesero in campo Raffaele Rizzi (indagato), Emmanuele Mazzotta, Riccardo Ancilli, Roberto Boccucci (indagato), Gabriele Gori, Luca Bronchi, Massimo Beneforti; per la Fondazione Mps, un team composto da Enzo Viani (indagato), Lorenzo Biscardi (indagato), Marco Parlangeli (indagato), Valentino Fanti.
Chi era l'allenatore della prestigiosa squadra? Non certo il Presidente della Fondazione Gabriellone Mancini: lui, al massimo, poteva fare il massaggiatore, giusto per fare qualcosa e legittimare la mangiatona innaffiata da buon vino dopo; l'allenatore - a dire degli inquirenti - era il Presidente della Banca Mussari Giuseppe: in pieno stile berlusconiano, Lui vuole fare tutto, no?
Questi signori - per chi non l'avesse capito - incontravano Corinne Namblard per discutere dei dettagli dell'ingresso di Galaxy: peccato che lo facessero - come detto - 4 mesi prima della gara d'appalto...
A questo punto, il candidato Sindaco Franco Ceccuzzi (che ha appena imbarcato nella sua ammiraglia proprio i mussariani di Per Siena, nonchè i giustizialisti - solo con Berlusconi, evidentemente - di Di Pietro), deve dire la sua: secondo la sua Carta etica (sic!), è giusto fare le gare d'appalto così? E lui, Ceccuzzi, ne sapeva niente? Voglio sperare che qualche candidato (non certo il suo alleato di ferro Alessandro Nannini, si capisce), glielo chieda: in modo diretto ed esplicito. Forza Corradi, forza Laurina, forza grillini (sperando ci siano): basta domandarglielo, questo non può rispondere. Fa una figura cacina, tranquilli...
O forse - visto che a Siena ora siamo tutti acculturati, per prepararci al 2019 - la si potrebbe mettere così: nella città europea della Cultura, siamo talmente acculturati, che gli eventi riusciamo a prevederli, come il mago Otelma. Anche gli esiti delle gare d'appalto...
Ps Oggi, campane a festa, a martello, in città: monsignor Giuseppe Acampa compie 42 anni.Ha vinto - per ora - la causa contro di me, ed il giudice Cavoto ha scritto che è stato già assolto dal suo processo per l'incendio in Curia e per calunnia.
Stasera - dopo una giornata di Messe e preghiere, condite da confessioni e visioni mistiche - almeno una pizza fuori, se la mangi: anche i preti devono avere un minimo di vita sociale, no?
Raffaele Ascheri
venerdì 1 aprile 2011
Siena come Napoli: ma gli scudetti si vincono!!
Dopo il rigenerante tuffo nella torinesità degli ultimi quattro giorni, l'eretico è tornato nella città più gelatinosa d'Italia: taluni uccellini - mentre ero nella prima Capitale d'Italia - mi hanno informato che ci sono novità grosse a livello universitario (aspetto di avere informazioni più dettagliate), e non solo.
Nello stesso tempo, la Mens Sana ha conquistato una prestigiosa Final four, con un clamoroso tre ad uno contro i greci, cui i minucciani hanno spezzato le reni ( si giocherà a Barcellona): immagino - anche qui, senza notizie precise - migrazioni bibliche da Siena e zone limitrofe verso la città catalana, a 19 anni dalle sue Olimpiadi, che così tanto l'hanno modificata, in larga parte in meglio.
E a questo proposito, mentre giravo per Torino in pullmann e mi capitava di pensare alle cose senesi, ecco che mi è venuto in mente un parallelo stimolante: la Siena di oggi, la Siena di Mussari e di Alefranco Ceccuzzini, è pericolosamente simile alla Napoli degli anni '80. Pur, ovviamente, con tutte le differenze del caso.
La Napoli di Maradona, la Napoli che vince lo scudetto del 1987 e del 1990, la città che arriva in Coppa dei Campioni, la Napoli che impazzisce dietro al suo genio calcistico; ma, nello stesso tempo, la Napoli flagellata dalla Camorra, devastata dal pessimo governo (in cui c'erano tutti i prodromi di quello che vediamo oggi), cementificata oltre ogni limite, in ogni sparuto pertugio. E pronta per farsi abbindolare dal Bassolino prima maniera (quello tartagliante in continuazione, per capirsi) e dalla sua primavera partenopea.
Quanti punti in comune, con la Siena attuale; quante e quali inquietanti vicinanze. E Napoli, almeno, ha la scusante dell'atavica simpatia per l'uomo forte (Lauro) o la dinastia di rango (i Borboni, o gli stessi Savoia dopo Teano: vedasi il referendum del 2 giugno 1946): Siena vanterebbe anche qualcosa di meglio, a dirla tutta.
Nella settimana del massimo trionfo sportivo (fino adesso), analisti di tutta Europa pronosticano un futuro periglioso per la Banca (dopo l'affossamento dell'Università e l'affaire Ampugnano), non a caso punita duramente dalla Borsa.Che sarà del Mps, dopo l'imminente aumento di capitale? Boh, noi pensiamo a vincere lo scudetto (strasicuro), e la Coppa (forse): come anche sul Titanic si ballava allegramente, mentre già si imbarcava acqua.
Ancora una volta, devo citare Mauro Aurigi: da città a sud del Nord, siamo diventati settentrionali rispetto al Sud. Parole sante, parole sante.Sulle quali l'eretico ritornerà...
Raffaele Ascheri
Nello stesso tempo, la Mens Sana ha conquistato una prestigiosa Final four, con un clamoroso tre ad uno contro i greci, cui i minucciani hanno spezzato le reni ( si giocherà a Barcellona): immagino - anche qui, senza notizie precise - migrazioni bibliche da Siena e zone limitrofe verso la città catalana, a 19 anni dalle sue Olimpiadi, che così tanto l'hanno modificata, in larga parte in meglio.
E a questo proposito, mentre giravo per Torino in pullmann e mi capitava di pensare alle cose senesi, ecco che mi è venuto in mente un parallelo stimolante: la Siena di oggi, la Siena di Mussari e di Alefranco Ceccuzzini, è pericolosamente simile alla Napoli degli anni '80. Pur, ovviamente, con tutte le differenze del caso.
La Napoli di Maradona, la Napoli che vince lo scudetto del 1987 e del 1990, la città che arriva in Coppa dei Campioni, la Napoli che impazzisce dietro al suo genio calcistico; ma, nello stesso tempo, la Napoli flagellata dalla Camorra, devastata dal pessimo governo (in cui c'erano tutti i prodromi di quello che vediamo oggi), cementificata oltre ogni limite, in ogni sparuto pertugio. E pronta per farsi abbindolare dal Bassolino prima maniera (quello tartagliante in continuazione, per capirsi) e dalla sua primavera partenopea.
Quanti punti in comune, con la Siena attuale; quante e quali inquietanti vicinanze. E Napoli, almeno, ha la scusante dell'atavica simpatia per l'uomo forte (Lauro) o la dinastia di rango (i Borboni, o gli stessi Savoia dopo Teano: vedasi il referendum del 2 giugno 1946): Siena vanterebbe anche qualcosa di meglio, a dirla tutta.
Nella settimana del massimo trionfo sportivo (fino adesso), analisti di tutta Europa pronosticano un futuro periglioso per la Banca (dopo l'affossamento dell'Università e l'affaire Ampugnano), non a caso punita duramente dalla Borsa.Che sarà del Mps, dopo l'imminente aumento di capitale? Boh, noi pensiamo a vincere lo scudetto (strasicuro), e la Coppa (forse): come anche sul Titanic si ballava allegramente, mentre già si imbarcava acqua.
Ancora una volta, devo citare Mauro Aurigi: da città a sud del Nord, siamo diventati settentrionali rispetto al Sud. Parole sante, parole sante.Sulle quali l'eretico ritornerà...
Raffaele Ascheri
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