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martedì 13 settembre 2011

Lettera aperta a Rosaria Bindi

   Onorevole Presidente Rosaria Bindi,

chi Le scrive, non ha mai avuto particolare simpatia per Lei. Restando solo a questi tempi perigliosi, passare dai rigurgiti neofemministi del Se non ora quando, al Papa in versione anconetana di domenica scorsa (Lei con cappellino in testa, ma non alla Camusso), allo scrivente pare davvero incoerente, e non c'è bisogno che spieghi a nessuno il perchè. E l'uscita che Lei ha fatto in aprioristica difesa dei clamorosi privegi da antico regime della Chiesa cattolica apostolica romana, mi sono sembrati indegni della prestigiosa carica ricoperta.

 Ma tant'è: adesso Lei - come, mutatis mutandis, nel 2007, allorchè correva per le Primarie, e gran parte degli apparati erano aprioristicamente per Veltroni - gioca la carta della buona politica, incarnando la voglia di novità e, soprattutto, di pulizia e di etica, all'interno del Pd. Partito che - come avrà certamente notato - si dibatte nel "paradosso del tramonto berlusconiano": secondo tutti i sondaggi seri, mai il Partito di cui Lei è Presidente, è stato così nettamente avanti rispetto al Pdl (5 se non 6 punti percentuali); al contempo, mai la questione morale aveva messo così gravemente a rischio la sua stessa esistenza (Penati, e non solo, docent).

Veniamo a noi, Presidente. Lei vive in una Provincia in cui il Pd è egemone, a volere minimizzare. Al punto che, per la Presidenza della stessa, potrebbe candidare chiunque, e vincerebbe a mani basse (nel caso attuale, non ha dovuto fare eccezioni...). Quando si candidò alle Primarie nel 2007, la Casta di Siena - non appena Lei provò a battere sul tema della legalità e della trasparenza, sottolineando in modo sfumato certe incongruenze locali - la bacchettò senza pietà: se li ricorda i giornali locali?
 Chi Le scrive, ha sempre pensato che, se uno vuole fare pulizia, bisogna inizi a farla in casa sua, o nel suo cortile, prima di pretendere di farla altrove: non è d'accordo anche Lei, su questa affermazione? Lei in questo momento appare come una che predica pulizia dalle Alpi all'Etna (in particolar modo dalle parti di Sesto San Giovanni), ma poi si tiene sporco il cortile di casa. Cosa deve accadere, perchè l'insofferenza mostrata più volte per la Casta senese, si tramuti in qualcosa di concreto? Quello che succede, è successo e, verosimilmente, succederà a Siena, non basta? Ciò che accade a Poggibonsi, non è bastevole? Che cosa deve accadere, ancora?
 Lei ieri ha preso una posizione impeccabile, dicendo pubblicamente che "Con le regole, lo statuto e il codice etico, non si assolve e non si chiarisce il problema politico che c'è, che esiste".
A Siena, non per niente, il Pd locale si è dato un codice etico (semi)ferreo: fatto il codice, trovato...
La attendiamo all'opera, Presidente: con viva trepidazione.
 Se ha davvero intenzione di cambiare le cose nel senso dell'etica pubblica e della trasparenza, questo è il momento. E questo - mi sia consentito -  è il posto...

1 commento:

  1. ...tutto importantissimo quello che fai: il libro, il blog ecc...; d'altra parte sei l'unico a Siena a fare giornalismo d'inchiesta... ma che tragedia per quei ragazzi che hai abbandonato. Sei un prof veramente crudele, non ti sei accorto quanto eri importante per loro... La mia nipote è in gramaglie. R.F.

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