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venerdì 25 maggio 2012
I 150 anni del Liceo Classico: un bel libro ed una festa per celebrarli...
Domani pomeriggio, alle 17,30, si aprirà la kermesse per i 150 anni di vita del Liceo Classico di Siena; dopo l'aspetto storico-culturale (presentazione del libro di cui si sta per parlare), i presenti si abbandoneranno ad un prevedibile gaudeamus igitur (senza necessariamente essere in giovine età, anzi...), con tanto di musica et alia. Come tre anni or sono. Il tutto organizzato dal Comitato Il liceone - guidato dal determinato e puntiglioso Alessandro Bellini -, che ha organizzato l'evento (gli eventi).
L'eretico, da ex liceale, sarà presente, come era stato un insider tre anni or sono. Ognuno rivedrà tante facce che hanno forgiato la quotidianità scolastica del suo passato, prossimo o remoto che esso sia. Alcune sarà piacevole rivederle, di altre personalmente si farebbe parecchio, parecchio volentieri a meno. Lasciamo perdere, che è meglio.
A margine della manifestazione, è uscito un pregevole libro, che verrà dato ai partecipanti:
"Il liceo classico di Siena - Dal Granducato allo Stato liberale", a cura di Giacomo Zanibelli, con testi di Vincenzo Coli, Patrizia Turrini e dello scova-documenti panterino Alessandro Leoncini (Nuova Immagine editore, pagg. 112, 12 euro per chi lo volesse acquistare senza essere presente alla kermesse).
Un libro di storia sulle complesse vicende di una scuola, dalla Legge Casati (fatta propria dalla Toscana nel 1859), fino alla parte semiterminale dell'Ottocento. La lotta per eliminare la presenza dei pur dotti scolopi e per laicizzare l'istruzione, questo è il filo rosso che mette insieme tutti gli eventi descritti dagli autori.
Leggendo in modo del tutto rapsodico (avendo ricevuto il libro solo da un giorno), fra gli altri un episodio mi ha colpito, in quanto davvero esemplare della suddetta querelle: quello della defenestrazione (leggasi trasferimento) del primo Preside dell'istituto, il patriota laicissimo Giuseppe Vollo. I clericali e gli scolopi volevano disfarsene, il Prefetto e la fazione laical-risorgimentale invece lo difendevano a spada tratta. Classe 1820, veneziano, reduce dai moti veneziani del 1848, biografo di Daniele Manin "ultimo doge di Venezia, uno dei primi cittadini d'Italia", i clericali presero a pretesto un evento curioso, per scacciarlo da Siena e dalla presidenza del Regio liceo.
Racconta infatti Patrizia Turrini che il Vollo sarebbe andato a controllare personalmente, con l'ausilio di un medico e di tale professor Pantanelli, in casa del professor Ninci (che era anche sacerdote) "per assicurarsi che fosse reale l'indisposizione", per la quale il Ninci marcava visita al lavoro da un po' di tempo.
Un Vollo - veneziano come lui - precursore del Ministro Brunetta e delle sue visite fiscali? Questi veneziani devono essere proprio malfidati...pare infatti che il sacerdote stesse davvero male, tra l'altro. Gli scolopi ed i clericali tutti se la presero di brutto, e dopo tre mesi il patriota Vollo fu allontanato, destinazione Salerno.
La parte più godibile del libro è però senz'altro l'introduzione, vergata dall'ex liceale Vincenzo Coli, senz'altro la penna più brillante e salace della città (dopo quella ereticale, si capisce...).
Meriterebbe davvero citazioni su citazioni, Vincenzino: il quale, in tre sole pagine, condensa lo spirito della scuola da cui uscì ormai svariati anni or sono. Solo un microappunto: per Coli, l'orgoglio dell'appartenenza al Liceone NON è da ascrivere assolutamente a "sfoggio di snobismo piccolo borghese, tendenza a produrre circoli chiusi, a vagheggiare caste fuori dal tempo". Per Vincenzino, queste accuse sono sbagliate, fuorvianti, eccessive. L'eretico ritiene che invece, purtroppo, qualcosina di vero (almeno qualcosina), nelle suddette accuse, ci possa essere: anzi, ci sia proprio. Inutile, pernicioso negarlo. Un pochino di sano snobismo da Liceone ce lo portiamo dietro tutti: perchè, appunto, disconoscerlo?
Dopodichè, se nessuno (a parte Mussari Giuseppe, ma a Catanzaro) dei castisti della Siena di oggi ha frequentato da giovane il Piccolomini, forse una ragione ci sarà, no? E qui il dibattito ci potrebbe portare pericolosamente lontano...
Eccellente, invece, questo passaggio dell'introduzione di Vincenzino:
"Tra queste mura, che sull'innocenza di ginnasiali proiettarono ombre ostili ma con gli anni acquisirono una complice familiarità, nessuno, o quasi, si è sottratto al rigore dell'apprendimento". Memorabile, infine, la descrizione - a tratti pervasa da sulfureo contenimento paragesuitico... - dei primi innamoramenti:
"Classi assemblate per via burocratica...per reazione chimica espellevano i nessi di casualità che le avevano generate e si compattavano, facevano gruppo, squadra, materia viva e palpitante, crogiuolo ardente di sentimenti, di amicizie, di turbamenti sessuali. Macchine desideranti difficili da tenere a basso regime, sinfonie di ormoni restìe alle mezze tonalità. Entrati bambini al Piccolomini, ne uscimmo giovani, uomini e donne". Chapeau, Vincenzino.
Ps Quando scrivevo della classe dirigente della città, del tutto aliena dal Piccolomini, avevo omesso il nome di uno, almeno uno, che invece dal Piccolomini ha preso davvero il volo per una carriera luminosa, a livello cittadino (e che ora promette di esserlo sempre più): il principe del foro senese, l'avvocato Fabio Pisillo. "Uno dei più importanti avvocati toscani", lo definì qualche mese fa un noto editorialista senese. Richapeau, dunque.
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mah, poesia, sogni, memorie, roba da cestino...guarda a che succede nel PD toscano!
RispondiEliminanon perder tempo in nostalgie da vecchietti altirmenti persino tua figlia finirà per dileggiarti!
Danton
Caro Eretico,
RispondiEliminati rubo un pò di spazio non per commentare la tua odierna "esternazione", ma per sottolineare la circostanza che, con te, finalmente, si può anche non parlare solamente di banca,di palio et alia (come dici tu).
Allora sottopongo alla tua attenzione quanto segue:
- nella Val d'Elsa colligiana e casolese assistiamo, con enorme angoscia, alla crisi (intendendo per crisi: fallimento, messa in liquidazione, stato di preoccupazione) di tre importanti aziende (Florence: oltre 300 dipendenti; Pramac: circa 250 dipendenti; Calp: non so quanti dipendenti, ma tanti!);
- nella Val d'Elsa poggibonsese assistiamo alla generalizzata crisi del settore dei motorhome o camper, come dir si voglia;
- se poi aggiungiamo anche il cosiddetto indotto, ritengo che ne venga fuori un quadro molto desolante.
Continuo con una battuta: a Lecchi in Chianti (Comune di Gaiole in Chianti), circa 80 residenti, sta facendo caso che tutti i giorni un enorme camion di Siena Ambiente venga a raccogliere i rifiuti che, di norma, occupano, si e no, mezzo cassonetto. La sana mentalità sparagnina del lecchiesi (abitanti di Lecchi) dice che sarebbe sufficiente ritirare l'immondizia una volta a settimana, ma dicono anche (arguzia campagnola)che, siccome a Siena Ambiente i mezzi abbondano, dobbiamo pur farli circolare.
Caro Eretico,infine, un favore: tu che hai i mezzi adeguati, vuoi chiedere al Dott. Ossequio Bisi se ha qualcosa da comunicarci a proposito della situazione in Val d'Elsa e se, con l'occasione, crede di rettificare il titolo del 15.7.2010 del suo autorevole quotidiano, in occasione della nomina di Mussari al vertice dell'Abi, da "ora é MussAbi" a, magari, "ora è MussDeficit"?
Il quadro è davvero desolante, visto che la Val d'Elsa era il cuore industriale della Provincia. Su Sienambiente, non mi sento di escludere niente (in negativo).
EliminaQuanto a Stefano Bisi, non credo proprio che possa cambiare giudizio sul suo amico Mussari Giuseppe. Quella è gente che ha dell'amicizia un valore troppo alto e profondo, rispetto a noi comuni mortali (o, peggio, diffamatori di professione)...
L'eretico
Vero, l'avevo notato anch'io che nel penoso panorama castista senese ce ne sono pochissimi (quasi nessuno)che hanno fatto il classico. forse perché uno dei concetti base che ci hanno insegnato al liceo è che c'è un limite all'improntitudine. Tuttavia devo far notare all'eretico che mi sembra ci sia un presunto(?) castista ex liceale che non è stato mentovato (una distrazione?): Lorenzo Brenci. Per quanto riguarda la festa dei 150 anni del Liceone....mhmmm...aspetta....fammelo scrivere nella lista delle cose di cui non me ne frega un cazzo!
RispondiEliminaL'anonimo ha perfettamente ragione: Lorenzo Brenci ha fatto il Classico, indubbiamente. Dirò di più: anche Mario Ronchi (alias Tegolino) l'ha frequentato. Credo anche il dottor Bruni, nisi fallor, come avrebbe detto il professor Franchi. Tutti e tre in Consiglio comunale, tutti e tre pro-Franchino. Certo che sono castisti, ma di secondo piano (il Tegolino, a differenza del Brenci e del Bruni, è peraltro al primo Consiglio).
RispondiEliminaQuanto al livello di importanza da attribuire all'evento di domani, se uno non è interessato, è sufficiente non venire...
L'eretico
vero , vero, c'è anche Tegolino! per quanto riguarda invece l'evento di domani...io pensavo che si fosse tutti invitati come al solito a esprimere un parere, un'opinione libera e non imbavagliata. ma vedo che qui mi diventi come franchino il ceccuzzi, o se ne parla bene oppure non se ne può parlare....
EliminaAh, domani le cavolelle si riuniscono per festeggiare. Speriamo piova!!
RispondiEliminama che du balle sti licealoni, ad inseguire stucchevolmente neologismi più o meno forzati e descrizioni complesse e strutturate anche a discapito della potabilità dei messaggi...ma la mamma non vi ha detto che la semplicità della comunicazione è lo strumento più potente? E se lo so io che ho la quinta elementare......
RispondiEliminaPs: eretico se fai il sindaco ti mando il curriculum per assessore all'agricoltura!
Caro Eretico,
RispondiEliminaAnche io mi candido per un assessorato. Se la tua candidatura matura poi se ne parla fitto fitto a 4 okki.
Saluti
F.to
L'Anonimo
Mi hanno detto fonti certe che il Liceo Classico di Siena Piccolomini è molto 'razzista' con chi non è non solo non Toscano ma addirittura non Senese, ai non Senesi viene consigliato di andare al Liceo di Colle Val D'ELsa, si spiega perchè i Capi di Siena che escono di li' hanno poi questa mentalità veramente ' ristretta'.
RispondiEliminai banchieri e i banchierini hanno fatto tutti il CLASSICO,siamo su "scherzi a parte"; una classe dirigente così mediocre che poi non c'è da meravigliarsi se i capi vengono da fuori.Avete visto i risultati senesi o continuate ad applaudire il sultano boccoluto e i suoi consorti nel senso che condividono la stessa sorte.Chi ha determinato l'impoverimento del popolo senese non merita nemmeno di essere citato, DEVE ESSERE DIMENTICATO PER SEMPRE con l'auspicio, come dice il Sindaco, che LA MAGISTRATURA VERIFICHI ATTENTAMENTE SE TUTTE LE COSE SONO O SONO STATE REGOLARI; VERIFICHI se è giusto pagare una banca oltre 10 MILIARDI DI € quando in borsa capitalizzava poco più di 2 miliardi di € ! verifichi se i SINDACI REVISORI DEL PERIODO (oggi tutti e tre indagati) HANNO COMPIUTO TUTTO IL LORO DOVERE, VERIFICHI se le nomine nelle varie collegate bancarie sono TUTTE improntate a criteri di alta professionalità, verifichi se risulta verità che il SINDACO CECCUZZI sia stato RICATTATO come il medesimo ha dichiarato in Consiglio Comunale riferendosi a telefonate ricevute nel giorno delle nomine; VERIFICHI LA ONOREVOLE MAGISTRATURA alla quale il POPOLO DI SIENA AFFIDA LA SOLUZIONE DI QUESTA CRISI se è vero che nella campagna elettorale del 2011 sono partite alcune telefonate eccellenti per indirizzare voti di preferenza e nel caso se ciò comporti IL FAMOSO VOTO DI SCAMBIO.I cittadini onesti di Siena ringraziano La Magistratura, la Guardia di Finanza e tutte le Forze dell'Ordine per la loro capillare INDAGINE finalizzata alla ricerca della VERITA'.Fateci sapere la verità, chi ha ingannato il popolo di Siena commettendo reati, ove provata tale condotta DOVRA' ESSERE PUNITO SEVERAMENTE SENZA SCONTI E SENZA TANTI "patteggiamenti".Chi si dichiarava "compagno" dovrà essere punito anche sul piano morale con la completa indifferenza da parte della gente di Siena.Per questa gente senza più scrupoli che ha dimostrato di pensare solo al denaro la gente di Siena VUOLE UN GIUSTO PROCESSO CON TUTTE LE GARANZIE COSTITUZIONALIe-nel caso di colpevolezza-una condanna severa che sappia dimostrare davanti alle nuove generazioni senesi che la disonestà NON VINCE E NON VINCERA' MAI.Questo Vogliamo dalla Magistratura che sosteniamo con coraggio e collaborazione
RispondiEliminaLeggo commenti malevoli sulla Festa del Liceo Classico e su chi lo ha frequentato, e mi dolgo dei lettori di questo blog.
RispondiEliminaIntanto perchè il Classico di Siena (il Piccolomini) è una gloriosa istituzione di questa città - e sputare sentenze non è un atteggiamento intellettualmente onesto - che più o meno sembra ancora funzionare. Poi perchè ai miei vecchi tempi tutto questo "razzismo" nei confronti degli esterni non me lo ricordo. Infine perchè dal Liceo sono usciti alcuni dei migliori sindaci e cittadini di questa città (e non rompete i coglioni su questo): Barzanti, Barni ecc. ecc.
Se l'ultimo Sindaco uscito dal Liceo è Mauro Barni (trenta anni fa, il Mazzoni l'ha finito altrove), non mi pare che quelli venuti dopo abbiano portato questo grande miglioramento. Infine, negli anni del Disastro, mi piace ricordare che oltre all'avv. Mussari i protagonisti erano: Cenni (Magistrali), Mancini (Rag.), Rabizzi (Rag.), Bonechi (qualcosa del genere, non si trova un suo curriculum), Galgani (Rag.), Vigni (Rag.), Ceccuzzi e Meloni (Scientifico di Montepulciano). Cioè il Presidente e il Vice della Fondazione, il Vicepresidente della Banca in quota FMPS e il DG della stessa, erano tutti virgulti del Bandini.
Altro che "cavolelle"!
Infatti il centenario del Bandini (2011) è stato festeggiato in pompa magna...
nel sito del Consiglio Regionale della Toscana nei vari curriculum dei consiglieri regionali leggo che ALBERTO MONACI attuale presidente del consiglio regionale ha la MATURITA CLASSICA, possiamo verificare? Se non fosse vero sarebbe cosa davvero grave non il fatto di non averla ma di averlo scritto.
EliminaSì, credo che il centenario del Bandini sia stato festeggiato in pompa magna anche per questo motivo, giusto!!
RispondiEliminaUno del Classico
A leggere questo blog, in particolare questo thread, si direbbe che a firmare il proprio commento si rischia qualcosa.
RispondiEliminaResto abbastanza basito. A parte il fatto che sia pure un moccolo io difficilmente resisterei all'amor proprio di rivendicarlo come cosa mia, se non altro per vedere quel che si e' detto attribuito a un nome diverso dalla filza infinita degli Anonimo, almeno uno pseudonimo potreste inventarvelo.
Ah, a proposito, sformateci pure ma il Liceone e' sempre il Liceone.