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domenica 2 giugno 2013

L'ultimo acuto di Roberto Ricci

 
  Partiamo dalla fine, dagli ultimissimi giorni: Roberto Ricci domenica scorsa, a meno di una settimana dalla precoce morte, è andato a votare. Io ero al seggio accanto; uscito, un comune amico mi ha avvertito: sia del fatto che era venuto, sia della gravissima malattia, che gli era stata diagnosticata  a fine marzo. Ormai debolissimo, trasfigurato dal dolore, Robertino ha voluto comunque compiere il suo diritto-dovere. Per pochi attimi, non l'ho visto: "meglio così, dammi retta", mi dice l'amico. Non lo so, ma è andata così.

  Andiamo invece indietro di tanti anni, come accade quando se ne va una persona conosciuta; alla fine di quegli sgarrupati anni Settanta, italiani e senesi, in cui Roberto si era ovviamente formato (nato nel 1961, aveva l'età giusta per farlo): insieme ad altri, è uno dei fondatori dei "clebbini", quei luoghi in cui la  prima generazione post 68 sperimentava la nuova libertà. In un'epoca in cui ancora le ragazze uscivano il sabato vestite da educande, per poi, allontanatesi dai genitori, cambiarsi e mettersi le scarpe taccate e le gonne corte. Chi ha oggi una cinquantina d'anni, non può avere dimenticato quei momenti, quelle pulsioni, quella rottura con l'ingessatura precedente.
Bambino, lo scrivente nel 1979 conosce Roberto: conosce per come un decenne può dire di conoscere un diciottenne della Siena di allora, a dirla tutta...
 L'esperienza è quella del coro "Intonati e stonati", creato dal professor Vittorio Sforzi, un milanese con un'incredibile e contagiosa fede nel valore del canto (non necessariamente bello), anche visto in prospettiva di recupero sociale. Da quel coro e da quell'esperienza, Robertino prende consapevolezza delle proprie qualità canore: lui è uno dei "blu", cioè dei "grandi", fra le voci maschili. Il coro è collettività e condivisione, ma c'è spazio anche per i solisti: fra i pochi eletti - manco a dirsi - lui. Primavera 1979: decine di ragazzi e bambini senesi vanno a Lussemburgo, al Parlamento europeo, a cantare. Il trionfo del professor Sforzi.  Durante la trasferta (in treno!) e la permanenza, succede qualcosa; un qualcosa che noi bambini non capivamo con nettezza, e che quindi ci affascinava e ci turbava al tempo stesso: Roberto c'era di mezzo, e da lì i rapporti con il suo mèntore Vittorio Sforzi si guastano. Roberto esce dal coro (se non ricordo male, ci fu anche una mezza espulsione); resta il fatto, però, che a distanza di tanti anni, se a Siena c'è una persona che ha contribuito a fare cantare (bene o male, poco importa) decine, centinaia di persone, quella è Robertino Ricci. Non so se lui ci abbia mai pensato, ma il successore del professor Sforzi è proprio lui: bambini e donne delle Contrade, goliardi di plurime generazioni, tifosi del Siena e altro ancora. Li ha fatti cantare tutti, Roberto. Come aveva fatto il suo scopritore Vittorio Sforzi.

 Un ricordo personale: durante non so quale partita del Costone basket (il padre Aldo ne è stato per anni Presidente), ci fu un certo sommovimento (bell'eufemismo, eh?) fra tifosi delle due parti (non masse oceaniche: diciamo dieci e dieci, a memoria).
Da buon pacifista quale Roberto era, si dimostrò grande pacificatore: si mise davanti ai ragazzini costoniani, poco distanti, ed iniziò subito a farli cantare: la cosa - incredibile a dirsi - sbollì. I bollenti spiriti frenati dal canto? Boh; in quel caso, comunque, successe.

   Chissà se - credendoci magari di più - avrebbe potuto sfondare fuori dalle mura. Chi l'ha fatto (la Nannini), l'ha capito subito: via da Siena, e professionalmente mai più metterci piede, manco un concerto. Roberto probabilmente non aveva le sue qualità canore; di certo, non se la sentì, dopo qualche tentativo promettente. Saudade delle lastre, degli amici e della Contrada, o altro ancora?

 Ricordiamolo dunque come merita, con le sue debolezze e fragilità e con i suoi indubbi pregi: un artista, coinvolgente e passionale, del canto. Capace di passare allegramente dai Police agli stornelli senesi. Pronto a coinvolgere gente di ogni età.
Una persona che non ha avuto forse il successo che avrebbe meritato, ma che ha reso tante serate senesi più degne di essere vissute. Già questo, non sembri poco.
Nel Paradiso dei musicisti, c'è Vittorio Sforzi che ti aspetta: ti dà un nocchino, e poi giù, a cantare "Fiocca la neve" insieme...

27 commenti:

  1. Bravo Roberto!
    Nella malattia avevi cercato di continuare a vivere in modo normale e domenica scorsa, pur non reggendoti più in piedi, ti sei recato anche a votare.
    Grazie Roberto, per le belle serate strampalate passate ad ascoltarti!

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    1. Riposa in pace. Chi ti ha conosciuto sa come eri, e ti rimpiange per questo. Non c'è altro da aggiungere.

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  2. C'è molto di Roberto in questo bel ricordo. Questa cosa dell'essere andato a votare non credo si sappia molto ed invece rappresenta a mio modo di vedere un esempio di spirito civico, a prescindere ovviamente da chi abbia votato. Buon riposo, Roby!

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  3. Roberto era tante cose insieme, non tutte belle e da promuovere. Però mancherà a tutti il suo sorriso e la sua capacità di trascinamento. Un abbraccio ai familiari

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    1. e chi lo è "tutte cose belle e da promuovere"??
      Siamo uomini, di carne, ossa ed anima, l'importante in questa vita non è essere belli, ci basti essere persone per bene. Roberto era un Principe moralmente parlando, un uomo di valore come non ce ne sono più e in ultimo un babbo eccellente.
      Sabato Siena ha perso un figlio... e penso di poter parlare a nome di tanti, noi senesi abbiamo perduto un fratello.
      Mi mancherà tanto, con la sua filosofia goliardica che ai più rappresenta follia.. ma è bello pensare che lo ritoveremo sempre negli occhi della figlia Adele... e che forse, i veri folli sono proprio quelli che si apprestano ad inneggiare alla normalità.

      Ad Maiora, Prence!


      Camilla Marzucchi

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    2. brava a rispondere cosi..no perche'la moralina sulla normalita'anche in occasione della morte nn si puo'sentire..ciao,francesca bardi.

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    3. Sono d'accordo con Camilla e Francesca. Solo ora riesco a scrivere e a leggere qualcosa su Roberto. Ho pianto tanto al funerale. Ho pianto anche il giorno prima e il giorno dopo. Non sono riuscita a leggere i giornali che ne parlavano, né a guardare la tv che ne parlava. Mi faceva star male. Intanto su facebook si è formato il gruppo Mangia d'oro a Roberto Ricci. Direi che sarebbe una bella cosa. Bella per tutti.
      "Grazie"

      marghe c.

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  4. Caro Eretico,

    Questo tuo pezzo mi sta facendo letteralmente piangere. Ho conosciuto entrambe queste personalità che hai raccontato. Ne ho apprezzato le doti umane, canore ma non ho mai condiviso la voglia di rottura, di presentarsi diverso dal gruppo anche in modo palese.
    La scomparsa di Ricci, a differenza del Mangia d'Argento, è però molto più dolorosa, essendo venuta in giovane età.

    Una cosa poi è verissima, chi ha le doti e vuole realizzarsi ha dovuo sempre abbandonare la nostra Siena ...

    F.to
    L'Anonimo

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  5. Allora speriamo si levi dai coglioni anche l'autore di questo blog...

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    1. Fai prima a levarti dai coglioni te... se non ti va bene che lo leggia fare? Anna G

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    2. Curioso sperare che si levi dai coglioni l'autore di un blog... Un blog nè fa leggi, nè amministra soldi pubblici, nè manda in galera persone. Forse il commento di questo anonimo è veramente lo spiraglio di luce in fondo al tunnel, certificato dal fatto che chi è corrotto e delinquente inizia ad "agitarsi" perchè qualcuno glielo dice!.

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    3. Ecco, questa proprio ci mancava, o quanta noia di da' l'autore di questo blog (deve dipende proprio da lui si)? Non ha certo bisogno che a diferderlo siano altri, ma mi viene da farti una domanda, anonimo delle 10:09: perchè a levarsi dai coglioni non è gente tipo la classe dirigente che ha sminestrato a Siena a tutti i livelli negli ultimi 10 anni (mezzi non so' nemmeno di Siena) e che si accinge a farlo nei prossimi 10? Tanto da mangia' non c'è più, e di istituzioni da manda' in rovina non c'è rimasto quasi niente; guarda si starebbe parecchio meglio tutti, forse ci si farebbe anche a iscrivere il Siena alla serie B.

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  6. Caro anonimo,
    complimenti per l'assoluta pertinenza del tuo commento rispetto all'oggetto del pezzo.

    Ad ogni buon conto, è una cosa che da tempo sto seriamente valutando, tranquillo: oltre ad altre cose, però, devo aspettare di vedere che fine fanno tre o quattro persone, spesso citate in questo blog che tanto ti appassiona.
    Ti farò dunque sapere.

    L'eretico

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    1. dai dai, la prossima settimana il sindaco novo comincerà a rimettere le cose a posto, farà il bilancio preventivo del 2013, organizzerà il palio di luglio, convincerà mps ad anticipare i soldi per iscrivere il siena alla serie b, aiuterà quello della provincia a completare l'opera d'arte di viale sardegna, farà tagliare quel 1,5/2 metri d'erba che c'è per le strade, ridarà il salario accessorio ai dipendenti comunali e tutto il resto; non sarà mica l'ostracismo dell'eretico a impedire il rinnovamento....

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  7. Sarebbe bello riportare la discussione sul povero Roberto Ricci, menestrello di Siena

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  8. Grande Roby,sei un grande!!!!!!!a bolloreeeeeeeeeeeeeee!

    mi aspettavo un commento"cose non tutte belle e da promuovere"
    cosa vuole dire?una persona si giudica per quello che è,per quello che trasmette al prossimo!a me delle debolezze/vizzi/libidini di Roby Ricci e di tutte le altre persone non me ne importa niente!
    voi no,sempre pronti a giudicare,ad indicare con il ditino,voi perfetti agli occhi di tutti e magari ne combinate di cotte e di crude fra le vostre 4 mura.
    quindi meglio un Roby Ricci che dieci cento mille ipocriti come l' anonimo delle 22.45

    Nunzio Filogamo

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  9. Ricordo sempre la sua esibizione, da standing ovation, nella Basilica di Provenzano in occasione della Rassegna della Canzone Senese del 2010, spostata in chiesa dai solerti organizzatori giraffini visto il diluvio che veniva giù fuori. Cantava, rappresentando la sua Aquila, con Ameraldo Bianciardi, entrambi senza fazzoletto, ma con due felpe gialle fiammanti... due voci senza tempo, davvero. Fecero commuovere il folto pubblico che gremiva la Basilica... chiunque si sarebbe dovuto esibire dopo avrebbe solo sfigurato!

    Buon Viaggio, ora organizzerai le feste di tutti quei citti che ci hanno lasciato prematuramente, e che troverai lassù!

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  10. Conservo un ricordo di Roberto felice per un provino che avrebbe dovuto fare alla RAI di lì a poco, in una sera che non mi posso scordare, anche perché io invece stavo per partire militare. Sembrava la svolta che meritava, davvero.
    Non fu così e Roberto è rimasto qui con noi tra operette, commedie e tante altre occasioni di festa.
    Sempre lo stesso dai tempi del liceo, come se gli anni per lui non potessero passare mai.
    La sua scomparsa ci riporta bruscamente alla realtà, ci ricorda la fragilità umana e ci fa veramente riflettere sul senso ultimo della vita.
    Grazie Raffaele per averci dato l'occasione di ricordarlo insieme.
    Paolo Panzieri

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  11. stamattina non volevo venire ..poi non ce l'ho fatta a lasciarti andare via così, senza mandarti un bacio! non so se sei mai stato un mio amico (eri un po' amico di tutti) però ti volevo bene. Incrociarti per strada e rispondere al tuo sorriso contagioso era sempre un piacere. Mi mancherai, anzi già mi manchi, non sapevo della tua malattia e ti ricordo felice e spensierato...un peter pan! C'era tanta gente oggi, anche chi parlava male di te e ti giudicava un buono a nulla! Ma tu hai sempre riso di loro, li conoscevi uno ad uno e li lasciavi chiacchierare e riempirsi d'orgoglio per le loro carriere "comprate"... ciao Roby, non avrai avuto il successo che meritavi come cantante (e lo meritavi davvero), ma sei sempre stato libero e non hai mai dovuto ringraziare nessuno! ti abbraccio e spero di rivederti prima o poi

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  12. Un buono a nulla???? Azzzz!!!! a me ha fatto vivere mille emozioni meravigliose e stamani, quando nel Casato risuonava la sua voce sulle note di "Grazie", ho pianto come da tanto, tanto tempo non facevo. Poveri moralisti senza morale il vostro grigiore e la vostra ipocrisia ha ammorbato la città, l'ha resa inerte ed inerme di fronte ai rapaci. Vedete la pagliuzza nell'occhio dell'altro ma non il trave nel vostro. Vivete con il cuore puro e l'anima sincera come il Riccino ... se vi riesce.
    Bartolomeo Garosi
    PS: brave Camilla e Francesca!

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    1. Bravo.
      Vadano tutti a cacare.

      sanno una sega quelli.
      Si fanno i cazzi degli altri perche non ne hanno di propri.
      Nemmeno in situazioni come queste.
      Penosi e tetri.

      Michele Fiorini

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  13. grazie per tutto ciò che ci hai regalato
    in oltre venti anni che ti conoscevo, ti ho sempre visto positivo; cosa rara, nel mondo di oggi.
    una figura come la tua avrebbe fatto comodo nella Siena attuale, la Città dovrà ripartire senza la vitalità di uno dei suoi figli più amati!

    Lorenzo Bani

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  14. Sì, Roberto era proprio un Peter Pan senese. Bello ricordarlo. Spero che una delle tante sagre contradaiole (lui aveva cantato in tutte!) si ricordi di lui e organizzi qualcosa, sarebbe il minimo che la città e le Contrade gli dovrebbero...

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  15. Un po' di retorica in questi casi è inevitabile. In tanti post leggo anche sincera commozione. Non conoscevo di persona Roberto Ricci ma come molti senesi lo avevo sentito cantare svariate volte in contrada e in spettacoli di vario tipo. Se c'è un'immagine di lui che però più mi balza alla mente è quella in cui lo vedo scendere di corsa i gradini della tribuna centrale del dodecaedro per andare a fogarsi contro gli arbitri per un fischio contro il suo amato Costone. Un'immagine che a onor del vero cozza un po' con quella di eretica memoria che lo vedeva come paciere in circostanzze simili.
    E comunque in questo come in altri casi simili, in cui alla scomparsa di una persona fa seguito una fortissima partecipazione popolare, mi sovvengono le parole del Foscolo nei Sepolcri " Sol chi non lascia eredità d'affetti
    poca gioia ha dell'urna". Ecco, Roberto probabilmente è stato molto amato anche se ho il sospetto che in molti che oggi lo esaltano postumo, ieri lo criticassero da vivo per per come aveva deciso di vivere la sua vita.

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  16. Roberto ha fatto un'altra magia organizzata per tutti noi al suo funerale. Vedendo tutti quei ragazzi e uomini, molti avvolti nel loro dolore da mantelli colorati, piangere, per il caro amico estinto deve farci capire che ... "Siena bella" ESISTE ancora!!!!!!!!
    Ciao Roby
    Pietro Rubegni

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  17. D'accordo per quanto scritto riguardoa Roby . Di ricordi ne ho tanti legati quasi tutti alle Feriae Matricolarum . Siamo rimasti amici negli anni anche se poi le strade si sono separate quando mi sono laureato e ho cominciato a girare il mondo con le missioni . Ci è rimasto l'amore per la musica che ci ha sempre accomunato . Lui fulgido cantante e io pianista . E proprio a un'incisione che se non erro facemmo nell'ottantotto per uno dei primi cd dell'epoca è legato l'ultimo ricordo che ho di lui . Questo perchè ha risuonato in chiesa mentre usciva il feretro portato a spalla . E' stato come rivivere tutto quello che avevamo fatto per quel disco . Ricordo che quell'incisione l'avevamo fatta sulla medesima pista per piano e voce solo . Lui diceva che sarebbe venuta meglio . Ricordo che me la fece incidere in mutande perchè avevo sbagliato un paio di attacchi e diceva che in mutande avrei reso di più . Aveva ragione : venne decisamente bene . Avevo resistito fino a quel momento nonostante l'atmosfera struggente e non ce l'ho più fatta . Una precisazione volevo fare . Ho letto che Gianna Nannini è dotata di qualità canore superiori a quelle di Roby . Perdono quello che ha scritto questo solo perchè presumo non capisca nulla di musica . Le qualità canore di Roberto erano tali che a tutt'oggi in Italia se devo pensare a un cantante che gli si avvicini francamente non saprei a chi pensare . L'unico che per estensione vocale e per timbrica poteva superarlo è morto diversi anni fa e si chiamava Freddy Mercury ma non era italiano . Anche per questo sono fiero di avere inciso qualcosa con lui che resterà . Ciao Roby. Alberto Guasconi

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  18. Cari senesi amici di Roberto, sono un tantino meravigliato che tanto amore aveste per il defunto da dedicargli post fino a solo due settimane dopo la sua dipartita!
    Questa e la "Siena bella" che "esiste ancora".
    Avanti così!

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