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domenica 5 agosto 2012
Olimpiadi: c'è chi vince e studia, c'è chi vince e scommette...
Che meravigliosa boccata d'ossigeno sportivo, il vedere correre, saltare - in lungo ed in alto -, lanciare. Curiosa antitesi di un'Italia "sportiva" in cui la maggioranza parla (spesso, piuttosto, sparla, anche a cagione di chi sa scrivere solo sotto dettatura dei padroni...), trascorrendo questa estate ad inveire contro quel calciatore che ha osato mettere di mezzo quell'altro, senza arrivare a comprendere che il marcio è talmente consustanziale al nostro calcio, da poterlo forse legittimamente considerare ormai endemico.
Ma veniamo a queste prime due giornate della Regina degli sport, l'Atletica leggera. Non tutto è stato stratosferico (la gara del Lungo maschile, per esempio, conclusa con un mediocre, a livello olimpico, 8,31), né tutto è filato liscio dal punto di vista organizzativo; certo è che spunti di enorme interesse se ne sono visti in abbondanza.
Ne approfondisco giusto uno: il dominio - che sembrava impossibile da arrestare - degli atleti degli altopiani nel fondo su pista (10mila metri, la gara più lunga eccetto la Maratona ed i marciatori), NON è invece inarrestabile.
Ad una gara femminile in cui le africane hanno stradominato (con la vittoriosa Tirunesh Dibaba che ha corso gli ultimi 400 metri come se fosse appena partita!), con una etiope quindi a precedere due keniote, ha fatto da clamoroso contraltare il 10mila maschile, disputatosi ieri notte. In cui l'oro è andato ad un inglese, pur originario degli altopiani (Farah, il quale subito dopo la vittoria si è messo a correre con la figlioletta ed ha chiamato in pista la moglie incinta, in un edificante quadretto familiare), ma in cui soprattutto un americano che più americano non si può, il giovane Rupp Galen, è arrivato nettamente secondo, infilzando nel rettilineo conclusivo, con una potente falcata, Bekele Tariku. Un bianco ("occidentale" è più politicamente corretto, ma rende meno l'idea), quindi, può non solo competere, ma precedere gli atleti degli altopiani, gli etiopi ed i kenioti: London 2012 docet. E che tristezza - senza alcuna voglia di infierire sul generoso pisano, il quale ha dignitosamente concluso la gara - vedere il nostro Meucci doppiato, a circa 500 metri dalla fine della gara, dal gruppo di testa. Noi, che avevamo Alberto Cova, Salvatore Antibo ed in generale una scuola di fondisti all'avanguardia. Siamo riusciti a piazzare il caparbio Floriani nella finale dei 3000 siepi di stasera, dopo un'ottima batteria di qualificazione in cui è arrivato in scioltezza secondo: saremmo felicissimi se rientrasse nei primi dieci, stasera. Per l'Italia dell'Atletica, bisognerebbe dilatare il numero dei premiati, per arrivare a medaglia: tre, sono troppo pochi.
Per l'eretico, infine, una menzione particolare, piena di sincera ammirazione, va allo straordinario lanciatore del peso polacco Tomasz Majeski, un gigante da 2,03 metri per 134 kg di peso. Già trionfatore a Pechino 2008, il polacco ha vinto di nuovo a Londra, e si sa che riconfermarsi è più difficile che vincere, soprattutto dopo ben 4 anni (per poco non tocca i 22 metri!). Dopo una delle gare di più alto livello fra quelle disputate in questi primi due giorni di Atletica, con il suo stile giudicato rude e la sua bandana che lo fa sembrare appena sceso da una Harley Davidson, la montagna polacca ha dichiarato (lui che conosce tre lingue ed ha un paio di lauree):
"Chi fa sport ha tanto tempo libero, bisogna cercare di impiegarlo bene!".
Eh sì, c'è chi nel tempo libero studia (e poi vince), e chi invece il free time lo passa a giocare con la Play station ed a scommettere nelle tabaccherie. Ad ognuno il suo modello di riferimento...
Ps Nella 20 km di marcia, il gutemalteco Erick Barrondo, con uno stile impeccabile, è riuscito a raggiungere la medaglia d'argento. Il Guatemala, quindi, nell'Atletica è già ben avanti a noi: ce la faremo a riprenderlo?
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Complimenti per l'articolo. Effettivamente in altre nazioni lo studio e l'attività fisica sono strettamente collegati mentre in Italia molto meno. Poi dipenda da sport a sport. Di solito, più si guadagna (onestamente, senza scommesse) meno si studia. Con poche eccezioni, è proprio così
RispondiEliminaCaro Eretico, vorrei stimolare una tua riflessione su un uomo secondo me straordinario: Oscar Pistorius.
RispondiEliminaE' ufficialmente uno dei 24 uomini più veloci delle olimpiadi sui 400 m.
Ma senza piedi.
Caro Eretico, concordo pienamente con te su Tomasz Majeski ma effettivamente per leggere 100 libri all'anno come dice ci vuole parecchio tempo libero!! beato lui..
RispondiEliminaDi sicuro ne scriverai oggi o domani ma tanto di cappello a Valeria Straneo!!
Vedere un italiana in testa alla maratona per 25 km mi ha emozionato pur sapendo che non puoi mai vincere contro quei mostri.
Mostri creati, allenati e sfruttati da noi.. ma è così!
Ma su quelle...one dell'heptatlon niente da dire?
RispondiEliminaUn reale piacere per gli occhi e per lo spirito seguire quelle gare. Un abbraccio anche alla Tania nazionale, a zero virgola dal podio.
EliminaCerco di rispondere a tutti i lettori.
RispondiEliminaBravissima la Straneo: entrare nei primi 10 di una Maratona olimpica è un eccellente risultato; sul lanciatore polacco Majeski, non so se davvero legga 100 libri all'anno (che sembrano effettivamente troppi): nel caso, lo farebbe per bilanciare gli atleti nullaleggenti, forse?
Quanto a Pistorius, bisogna cercare di non cadere nella retorica, e qualche dubbio sulle protesi resta (nel senso che lo possano avvantaggiare); certo che la sua forza di volontà, la sua incrollabile determinazione lo rendono - appunto, senza retorica - un vincitore più che meritato di queste Olimpiadi. Il suo messaggio di volere competere con i normodotati, poi, è un grande messaggio per tutti i diversamente abili.
Sulle atlete dell'heptatlon, sulla loro bellezza e bravura, mi trovate assolutamente concorde. Difficile dire quale sia la più bella...
L'eretico
e di Schwazer trovato positivo al'epo?
RispondiEliminaHai letto "Educazione sportiva, vinciamo questa medaglia" su Repubblica di oggi (13 Agosto)? L'autore dice le stesse cose che hai scritto tu nel post qui sopra giorni fa.
RispondiEliminaBuona pausa ed anche buon lavoro! :-)
Lucrezia