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giovedì 16 agosto 2012

Il Palio delle donne...


    Stamattina l'eretico ha iniziato la sua giornata paliesca presenziando alla  imperdibile Messa del fantino; a dirla tutta, sono stato solo il tempo di sentire l'omelia di Sua Eccellenza Antonio Buoncristiani, perchè il resto è effettivamente meno stimolante. Guardato a vista da Profumo, Viola, quello della Provincia et alii, il successore apostolico ha parlato delle differenti risposte a Dio dei due archetipi femminili della cristianità: Eva e Maria. L'una rifiutante Dio, l'altra pronta a sottomettersi in toto alla sua volontà. Per un Vescovo, un compitino primo anno del catechismo, svolto tra l'altro senza alzare una volta il capino dal fogliettino che aveva davanti (per vergogna?).

   L'argomento, però, è stimolante assai, ed all'eretico è venuta in mente una provocazione vagamente felliniana (i cinefili capiranno), ispirata come mai prima dalle auliche parole buoncristianee: dopo due Palii con il Commissario, perchè, al prossimo giro, non si prova a fare una carriera tutta declinata al femminile?
Cerco di spiegarmi.  Il Palio, le sue magagne ce l'ha, o no? Qui l'abbiamo scritto e riscritto. La stragrande maggioranza dei dirigenti che hanno portato a questo stato di cose sono maschietti, o no?
Gli squallidi figuri politici che stanno sul Palio come avvoltoi per cercare di raccattare qualche voto in più, non sono forse quasi tutti maschietti? Per converso, non abbiamo una presenza femminile sempre più marcata e qualificata all'interno delle 17 consorelle?
Bisogna premettere che donna non equivale certo a presenza positiva in quanto tale: che dire per esempio, di quella sorta di androginizzazione paliesca per la quale molte donne di Contrada sono quasi sovrapponibili, quanto a comportamenti, ai coetanei dell'altro sesso? Non tutto ciò che è donna in quanto tale dunque luccica, ci mancherebbe. Senza misoginia, così è.
Ma neanche si può fare finta che i tempi non siano cambiati (come dimostra la sentenza concernente il diritto di voto alle ocaiole, tra l'altro), ed in modo profondo.
 Tra le mani, ho l'interessante volume "Siena Il popolo e le contrade" di Aurora Savelli. A pagina 295, citando una ricerca di Maurizio Tulliani, la Savelli scrive che
"il presidente della Società della Contrada della Chiocciola propone nel 1880 di FORMARE UNA COMMISSIONE SEGRETA per individuare le donne ritenute indegne, per il loro comportamento scandaloso, di partecipare alle attività sociali".
132 anni sono passati, dalla creazione di questa commissione segreta di chiaro stampo moralisteggiante (ve lo immaginate, se proposta ai nostri giorni?).
Soprattutto dagli anni Settanta del secolo scorso, dunque, il ruolo delle donne nelle Contrade è radicalmente mutato, con elementi negativi (la suddetta androginizzazione), e positivi: ma direi che di certo i secondi prevalgono sui primi.
 La Savelli scrive che la violenza - "forma di iniziazione maschile alla vita di contrada" - è un discrimine fra i sessi; in parte l'autrice ha ragione, in parte no: essendo ormai stata (quasi) completamente incanalata (fino all'evaporazione) e giurisprudenzializzata anche quella, il discrimine si allenta parecchio (e l'eretico ha avuto modo di vedere, anni fa, una rissa fra contradaiole, in cui veniva rispèarmiato ben poco rispetto a ciò che succede fra maschietti...).
Le donne, poi, sono arrivate a praticare, perfino a livello olimpico, il lancio del martello e del peso, non potrebbero forse correre il Palio? C'è il precedente rocambolesco di Rompicollo, tra l'altro. Magari non ci sarebbe - o, almeno, non subito -  una Bruschelli della situazione...

   Noi maschietti, verremmo ridotti a semplici, meri spettatori dell'evento paliesco, in balìa degli eventi, capaci di gioire o di incupirci, di esaltarci o di deprimerci solo per le scelte del Fato e delle donne.
I dirigenti? Tutte e solo donne; i fantini, tutte e solo donne; dietro al cavallo, tutte e solo donne.
Nessuno ha la pretesa di essere Marcello Mastroianni, ma non è forse fantasticamente felliniano, tutto ciò?
Mi viene quasi voglia di tornare in palco...

Ps Ieri sera, verso mezzanotte, se ne tornava verso casa un tris davvero d'eccezione, per il Bene della città: David Rossi, gran visir dell'informazione Mps; Valentino Fanti, manager Mps di strettissima osservanza mussariana, rimasto in sella visti gli eccellenti risultati del decennio; Tommaso Strambi, caporedattore della Nazione. Chissà che scoopponi avrà nel cassetto, lo Strambi, dopo questa cena insieme: roba grossa, ci deve essere sotto. Roba davvero grossa...

17 commenti:

  1. guarda che Strambi fa anche footing mattutino con davidino nostro.


    ubi sunt

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  2. Per me le donne fanno bene a resta' in cucina e a rammenda' le monture, comandano anche troppo

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    1. :-))))))
      Divertente la BATTUTA.
      Soprattutto fatta da un Italiano, dato che l'Italia non brilla nelle liste internazionali sulla condizione femminile.
      Mentre brilla, purtroppo, per quanto riguarda "l'attivita'" riportata nel commento "bacchettato" dall'Eretico (vedi sotto), grazie alle varie Ministre-Minestre del precedente governo...

      Lucrezia

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  3. Eretico Prof. pur certo del fuori tema non posso che agganciarmi qui per parlare dell'ultima fantasmagorica intervista che Sir Alex ha rilasciato nientepopodimenochè al Frank Mason Internazionale. Abbiamo assistito alla quint'essenza della piaggeria ma alla fine c'è stata anche regalata una perla di cui proverò a dar conto....Diciamo che, Palio ed ennesimo sproloquio andante sulla senesità a parte, l'intervista si è basata su due domande: la II è stata quella sul rifiuto del compenso ( "ma mi faccia il piacere mi faccia" esclamerebbe il Principe De Curtis) e Sir Alex ha risposto che per dare un segnale del sacrificio da fare lui doveva essere primo a far capire la direzione da intraprendere;
    Frank allora invocando una sorta di delega televisiva ha ringraziato Sir Alex per essere qui a far qualcosa per salvare la banca dalla situazione attuale.

    Ma la più gustosa è stata senza dubbio la I domanda: " Ma chi glie l'ha fatto fare a Lei di venire a fare il Presidente della banca vista la situazione che tutti conosciamo?

    E per la serie "morditi la lingua Frank" tralasciando la risposta di Sir Alex l'avremmo noi una domanda per per Mason della TV DI STATO ( mica avrà intenzione di inventare un canone?): ma TE, che guidi una TV, se sapevi tutto della situazione della banca, come mai non ne hai mai parlato nei tuoi telegiornali? Invece di fare le mattinate a Mociano o le solite interviste sul sesso degli angeli all'amico di turno, come mai non hai fatto lo SCOOP?


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  4. Anche a fare un'altra attività in cui di solito la donna sta in ginocchio...

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  5. Capisco i bollenti spiriti palieschi e che la provocazione felliniana dell'articolo si presti, però ho pubblicato questo commento solo e soltanto per dare un'idea di quelli che, da ora in avanti, NON pubblicherò più.
    Chiaro il concetto?

    L'eretico

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  6. Nel frattempo, gentilissimo professore, lo scoop lo ha fatto il nostro amico Masoni, che a C3T nella trasmissione 96 ore di palio ha visto bene di proporre ( dopo l'intervista a Dott. Viola ) l'intervista al Presidente A.Profumo . Lo spettatore interessato alle vicende Paliesche si sarà chiesto e ancora si chiederà cosa questi due interventi avessero in comune con l'argomento della trasmissione, i più attenti invece avranno capito che così facendo il buon manager Masoni si è assicurato la sopravvivenza della sua struttura, ovviamente adeguandosi una volta di più ad un giornalismo triste di estrazione quasi sovietica.
    In questa intervista il dot. Profumo si è espresso al massimo. A livello di gossip il bravo Masoni ha subito ricordato che il Presidente ha rinunciato alla retribuzione per la carica che ricopre , percependo solamente ( ! ) quella da Consigliere, e il munifico Presidente ha detto che in un momento in cui si chiede sacrifici anche lui ha visto bene di imporsi tale privazione. Privazione che credo in molti vorrebbero avere, ricordando solamente che circa un anno fà ha percepito una liquidazione di .... milioni di eruo ( andate a vedere i giornali )e che per sua stessa ammissione oggi vive in una dimora ( sicuramente dimessa ed essenziale come la crisi impone ) su piazza del Campo ! Che sacrifici!
    Dal punto di vista professionale ha espresso altre due chicche:
    Una è stata l'esternazione che la fondazione non deve investire tutto sulla banca MPS. Cosa suriosa per svariati motivi. Il Presidente Profumo ( o forse dobbiamo dire l'AD profumo o il rais ) siscorda di essere in contratto con Banca MPS, e che la fondazione è in tutto e per tutto una realtà estranea ad essa, dove già abbiamo ( aimè ) un Presidente e che pertanto la sua figura non ha alcun ruolo nel determinare le politiche della fondazione, la quale invece ( se avesse le p...e, o meglio se avesse una dirigenza adeguata ) potrebbe, essendo azionista di maggioranza della Banca, determinarne le politiche aziendali a cui lo stesso A.Profumo dovrebbe sottostare. Curiosa inversione di ruoli.
    Poi non contento ha espresso un concetto effettivamente vero, per uscire dalla crisi il settore del credito in italia dovrà proporre politiche gestionali innovative ed il primo che le applicherà farà scuola per le altre realtà.
    Peccato che il piano industriale proposto di innovativo non abbia assolutamente niente, e se qualcuno ha voglia di rileggersi il piano industriale che Geronzi ( altro grande manager ) propose per un'altra grande realtà bancaria nel lontano 1996, vedrà che i principi contenuti sono nei due piani identici. Ovviamente in questi 16 anni in tale altra realtà si sono susseguiti ulteriori piani industriali che ad oggi non hanno MAI portato ad alcuna soluzione di nessun tipo di problematica.
    Questi grandi piani innovativi sono tutti concentrati nel fare utili dalla riduzione dei costi, e quando si parla di costi si parla del personale, così per guadagnare di più si riduce il personale, senza considerare che è tramite esso che le banche producono i servizi necessari a creare i ricavi, e conseguentemente tale comportamento porta a determianre già oggi gli insuccessi di domani.
    L'idea anticiclica da porre in essere, veramente innovativa sarebbe quella di considerare, nelle Banche come in tutte le aziende, il personale non un costo, ma un investimento su cui puntere per offrire prodotti e/o servizi competitivi e in grado di venire incontro alle vere esigenze della clientela. Ma di questi programmi i nostri Manager ( tutti ) non ne voglione sentire parlare. Cari Sigg.ri Manager, non solo del MPS sia chiaro ma di tutta questa grande e ormai overa Italia, siete veramente dei Superman, non perchè possedete super poteri, ma perchè com lui siete tutti da SMASCHERARE!.

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  7. Il Palio delle donne-il Palio rosa: chi ha vinto?

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  8. Quando vedo che donne sono andate al potere nei vari ambiti mi viene voglia di mettere le quote di sbarramento...

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    1. Compreso senza andare tanto lontano il mondo del Palio

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  9. Il Palio è "maschio e femmina" ,è "bianco e nero" ( mai grigio però......).

    Nel Palio, come nella vita, la differenza non la fa il sesso ma l'intelligenza......

    saluti
    Jacopo Sordi

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  10. La città delle donne (prima parte)-

    Raccolgo l'invito con provocazione dell'Eretico. “La città delle donne” di Federico Fellini non mi pare tuttavia un esempio felice di gineceo: un coacervo di femministe invasate, ubriache e fuori di testa, che tormentano un malcapitato Marcello Mastroianni. Penso e spero che L'eretico aneli a un altro tipo di femminilità nel Palio e nei gangli del potere contradaiolo. Comprendo il disagio ereticale nei confronti delle virago di contrada che arrivano al parossismo di esibirsi in robuste scazzottate al pari dei maschi. Ma questo è, ahinoi!, il risultato di decenni di ingerenze da parte del “maschio alfa” sulla popolazione femminile. Se le donne vogliono avere lo stesso peso, lo stesso rispetto, gli stessi diritti degli uomini, devono comportarsi anch'esse da uomini. Ed ecco che la donna si fa cuoca in cucina, madre per i figli, troia al letto, signora nei salotti, professionista competente, e uomo... all'occorrenza. La grande mistificazione della donna multitasking. Un destino infelice ben al di sopra delle nostre possibilità.
    “La donna, la donna, la donna..........o l'omo?!” rispondeva dalla platea del circolo arci un avventore un po'naif, a due rappresentanti attive nella promozione del “ruolo della donna”. Famosa scena del dibattito dal film “Berlinguer ti voglio bene”di Giuseppe Bertolucci (fratello del più noto Bernardo) con un indimenticabile Roberto Benigni. Siamo nel 1977 ( http://www.youtube.com/watch?v=KPOEIbkqyIA ) .

    (segue seconda parte)

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  11. La città delle donne (seconda parte) -



    Il contraddittorio consisteva in questo :

    Pole la donna permettesi di pareggiare coll'omo?
    No!
    Sì!

    sono sempre le battute dello stesso film, e tuttavia potrebbero essere non dissimili dal dibattito che ebbe luogo nella nobile contrada dell'Oca allorquando un gruppo di impavide suffragette furono messe alla gogna per avere chiesto l'estensione del diritto di voto anche alle donne. Siamo nel 2011.
    Trenta donne dell'oca furono bandite per sempre dalla contrada per essersi rivolte a un tribunale “vero”, invece di accontentarsi di discutere la faccenda “in casa”....“in famigghia”. Oggi fuori tempo massimo le donne dell'Oca votano, ma siamo ben oltre la dead line della decenza e del rispetto per la donna. Dovrebbero erigere un monumento equestre alle trenta eroiche ocaiole che si sono battute per questo. Per chi avesse ancora il senso del ridicolo c'era su youtube- ma è assai probabile che sia stato rimosso dalla rete, per motivi di decoro e di orgoglio contradaiolo - un filmato in cui qualche buontempone aveva messo sottotitoli in vernacolo senese a Bruno Ganz/Hitler nel film La Caduta. Il risultato fu un'esilarante parodia dell'acceso dibattito che ebbe luogo in Fontebranda sulla querelle del diritto di voto alle donne dell'Oca.
    Una scrittrice americana Linda Lafferty, ha condotto alcune ricerche sulla Siena del '500 e su come veniva condotto il Palio alla lunga. Certo noi senesi non ce lo faremo raccontare da una di Aspen, Colorado - ancorché consumata amazzone, allenatrice di cavalli e abile giocatrice di polo – come stavano le cose nella città della verbena cinque secoli fa, tuttavia è interessante come anche questa scrittrice si faccia portatrice di istanze declinate al femminile avendo condotto nutriti studi sulla fantina Virginia Tacci che nell'agosto del 1581, appena quindicenne, corse il Palio alla lunga per la contrada del Drago. Non vinse, arrivò terza ma non cadde. E ancora, mi si dice che anche alle prove di notte vi siano fantine impavide che provano i cavalli in piazza. Non sarà lontano il giorno in cui di nuovo una donna correrà al Palio di Siena e magari lo vincerà anche. Prima che io muoia sono certa che lo vedrò. Abbiamo avuto donne priore e capitane vittoriose, avremo anche una fantina che arriverà prima al bandierino.
    Intanto lascio gli astanti con una riflessione: dalle ricerche condotte dalla dott.ssa Camilla Marzucchi, attiva contradaiola della Civetta, per la sua tesi di Laurea intitolata “Le contrade di Siena come comunità di pratiche: uno studio sulla trasmissione dei valori e della conoscenza” ( http://www.ilpalio.org/TESi_marzucchi.pdf ), emerge il dato inquietante ed eloquente che
    il valore più alto per gli appartenenti alla contrada ( suddivisi per fasce di età titolo di studio, sesso ecc..) è il senso di appartenenza, il senso del gruppo, il branco; mentre il valore più basso che si riscontra in tutti i grafici estrapolati dalle interviste di Marzucchi (devo dire un lavoro più unico che raro!) è la tolleranza e il rispetto per il diverso.

    Cordialmente

    Beatrix Kiddo

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  12. Grazie a Beatrix per lo stimolante contributo vergato, che non può non fare riflettere, spaziando da Roberto Benigni a Camilla Marzucchi.

    Che qualche problemino nei rapporti intersessuali ci sia, lo si vede anche da questo: continuo a ricevere commenti (ovviamente censurandi) con offese a questa o quella donna contradaiola, per questa o quella (presunta) performance o atteggiamento.
    Gli anonimi grafomani sono caldamente pregati di andare da queste signore e signorine, e dire loro cosa pensino. In ogni caso, sono pregatissimi di smettere di inondare la mia mail: come già detto, tanto NON PUBBLICO QUEL TIPO DI MATERIALE!

    L'eretico

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  13. Lo Strambi che fa footing? Non si direbbe. Che gli serva per correre più forte quando Ceccuzzi chiama? Una cosa però ancora non è chiara. Perché a suo tempo venne fatto fuori il Tedeschini dalla Nazione e non lo Strambi visto che l'articolo incriminato l'aveva pubblicato lui? Forse perché il Tedeschini voleva provare a fare un giornale un pò meno di parte e lo Strambi invece doveva rendere conto al Ceccuzzi?

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  14. Non c'avete capito niente. Lo Strambi non prende ordini da Ceccuzzi. Li prende dal fiorentino Andrea Ceccherini che a sua volta li prende da Ceccuzzi e glieli gira a lui. Chiedete in giro. I maligni dicono che lo Strambi sia lì che spera che il Tiberi se ne vada in pensione dalla Fondazione per prendere il suo posto e sistemarsi. Ecco perché s'è attaccato al carro dei soliti compagni, spera che qualche briciola caschi ancora da qualche tavola e se la possa prendere anche lui. E poi si dice l'informazione libera

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  15. Finiti i commenti misogini, iniziano quelli anti-Strambi!
    Del quale l'eretico si sa sin troppo bene cosa pensi; la considerazione sul siluramento del Tedeschini è condivisibile: perchè lui, e non il caporedattore senese (ovviamente non ci sarebbe stato da licenziare nessuno, ma vallo a dire alla Monti Riffeser...)?

    Ciò detto, l'eretico dà volentieri il suo spazio al buon Strambi per replicare a queste dure (ed anonime, va detto) accuse su di lui. Non faccia come i politici, dottor Strambi: risponda! Magari non sul giornale (La Nazione dell'eretico parla solo in caso di condanna), ma almeno sul blog. Dimostri di essere un giornalista, e non quello di cui viene accusato...

    L'eretico

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