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mercoledì 16 gennaio 2013

Mercoledì scolastico: ancora su Facebook...


  Il pezzo su Facebook dello scorso mercoledì ha avuto un certo seguito, ed i fatti accaduti in settimana ne sono conferma eclatante:
 "Scatta l'allarme cyberbulle controlli a tappeto nelle chat  la Polposta: femmine aggressive come i maschi" (Repubblica Firenze, sabato 12 gennaio).
 A parte l'ennesima dimostrazione che il "gentil sesso" tende spesso a prendere il peggio dalla sfera maschile (cosa che merita una riflessione a parte), queste due paginate non fanno che confermare la gravità del problema, e l'importanza di parlarne, con una minima cognizione di causa, a scuola.
 Tra l'altro, si dà notizia di un fatto che naturaliter crea allarme fra il personale docente: i genitori di una ragazzina di 15 anni di Montemurlo, tornata a casa con il volto tumefatto (25 giorni di prognosi), non si sono limitati a denunciare le 5 ragazzine che hanno aggredito la figlia, arrivando ad estendere la denuncia alla vicepreside e ad alcuni membri del personale paradidattico della scuola, per non avere attentamente vigilato e dunque prevenuto. Attenzione: l'episodio è avvenuto AL DI FUORI DELLA SCUOLA E DOPO L'ORARIO DI LEZIONE. Cosa che potrebbe aprire scenari a dir poco inquietanti, per il prossimo futuro, vista soprattutto la forma mentis iperansiogena di larga parte del corpo docente (di solito non abituato - come purtroppo lo scrivente - ad avere problemi con la Giustizia)...

 Di fronte a cotanta gravità e pessimismo, mi piace andare ad una nota di speranza: citerò un passaggio del finale di un tema di un mio studente (II media), finale di un lavoro dedicato proprio al bullismo ed alla sua nuova, inquietante variante del cyberbullismo.
 Non cito i miei studenti, di solito, e ho sempre trovato indecente chi ha scritto libri (e fatto i soldi) mettendo nero su bianco gli sfondoni dei suoi. In questo caso, però, il suggerimento del ragazzetto potrebbe essere utile, ai suoi coetanei in modo particolare (ma non solo).
 Il suo messaggio è quello - ove e fin quando possibile - di NON DRAMMATIZZARE, di usare l'arma dell'ironia (meglio ancora, dell'autoironia) di fronte agli attacchi, stupidi e vigliacchi, provenienti da Fb. Tra l'altro, l'alunno in questione non ha un suo profilo su Fb.
 Il testo (originale, dunque con la consecutio temporum dello studente) merita una riflessione, che invito ciascuno a fare. A partire dagli iperpermalosi del web: che, di solito, non sono studenti...
"...quando sono andato da un compagno a curiosare cosa c'era scritto sui miei ruoli, ho visto offese su di me molto stupidine, ma io a quest'età NON MI OFFENDO FACILMENTE. Se incontrassi un bullo che mi direbbe (sic) un'offesa, gli direi: "Me lo dico tutti i giorni". E se incontrerei (supersic) un cyberbullo su Facebook (guardo da un compagno) ci farei una risata sopra". 

11 commenti:

  1. Caro professore, per favore lavora molto sulla declinazione dei verbi... quello che ha scritto questo ragazzino (che ha tutto il tempo per imparare) è esattamente quello che sentiamo da anni in tv ma da politici e persone di ceto alto che si ritengono eruditi e più che altro che pretendono di governare l'Italia!

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    1. Ci vorrebbe anche maggior attenzione a sintassi e punteggiatura anche da parte di chi scrive sul blog: va bene che viviamo tutti di fretta, ma a volte si trovano interventi in cui non esistono virgole, punti e virgola (ormai in fase d'estinzione), lettere maiuscole per i nomi propri ecc. Per non parlare di strafalcioni tipo "un pò" (si scrive con l'apostrofo!), "a fatto" (il verbo avere senz'acca l'ho visto varie volte...) ecc. Non per essere palloccoloso, ma la lingua è importante

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    2. Ci vorrebbe anche maggior attenzione a sintassi e punteggiatura anche da parte di chi scrive sul blog: va bene che viviamo tutti di fretta, ma a volte si trovano interventi in cui non esistono virgole, punti e virgola (ormai in fase d'estinzione), lettere maiuscole per i nomi propri ecc. Per non parlare di strafalcioni tipo "un pò" (si scrive con l'apostrofo!), "a fatto" (il verbo avere senz'acca l'ho visto varie volte...) ecc. Non per essere palloccoloso, ma la lingua è importante

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  2. Eretico, scusa per la non attinenza all'argomento: si può affrontare prossimamente la questione dello stadio a Isola d'Arbia?
    Grazie alla lungimiranza e alla competenza della giunta Cenni il Comune di Siena (e quindi noi poveri bischeri che gli versiamo le tasse) dovrà pagare 1 milioncino di euro come risarcimento ad un privato per aver cambiato il piano strutturale relativo alla Cittadella dello Sport.
    Hai notizie di quanto si possa essere speso per la sola fase progettuale?
    Viste le condizioni delle casse comunali, piove sul bagnato! Grazie PD, viva il Buon Governo, viva la grandeur!

    MICHAEL KOHLHAAS

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    1. Scrivo in risposta perchè anche questo è un argomento diverso. Mi ha colpito l'articolo di ieri sul Cittadino online, o meglio, il commento di un dirigente di contrada, che parla dei finanziamenti tolti alle contrade da parte del MPS. Dice questo signore: "lo vedo come un segnale di abbandono della città". Perchè, ci voleva questo per capirlo?

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    2. Ciao Michael, ho risposto alla tua domanda su: http://ereticodisiena.blogspot.it/2013/01/mercoledi-scolastico-il-pericolo.html

      Thomas Müntzer

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    3. Ciao, ti ringrazio.
      Concordo pienamente con quello che dici!

      MK

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  3. Io, a dire la verità, se incontrerei un cyberbullo che sbeffeggia i ruoli (?) del mi' figliolo, se va bene lo denuncio, se quel giorno mi girano passo direttamente alle vie di fatto. Poi dicano (anzi, secondo i nuovi stilemi: dicessero) che sono bullo anch'io! Luca.

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  4. Il ragazzetto della classe dell'Eretico comunque ha detto una cosa più che giusta: fatti salve i casi più gravi ed ostinati, qualche risata ed un po' di autocritica potrebbe risolvere tutto. Qualche volta impariamo anche dai ragazzi!!

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  5. La responsabilità giuridica per i professori in fatto di bullismo (ma non si chiamava nonnismo a suo tempo?) è a dir poco aberrante, tuttavia moralmente tutti gli insegnanti sono responsabili per l'insegnamento del rispetto del prossimo. Minimizzare e ridurre tutto alle tre righe sgrammaticate del ragazzo equivale a non curarsi di quei bambini o adolescenti che, per qualunque motivo, hanno una sensibilità tale da non lasciarsi scivolare addosso le "cattiverie"; siano esse fisiche, verbali o virtuali.

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  6. Il problema è solo che l'ironia, l'autoironia, l'autocritica etc. presuppongono una personalità già formata.
    Qui stiamo parlando di ragazzini di 12-15 anni ...
    Forse la squola (anch'io sono un alunno rinvecchiato dell'Eretico ...) potrebbe davvero fare qualcosa di positivo in proposito.
    Comunque, Raffaele, ce lo potevi anche dire di avere Lapo nei tuoi allievi ..... dura eh?

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