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giovedì 7 febbraio 2013
Crolla tutto: da dove ripartire...
Di ritorno dalla positiva ripresentazione del libro mussariano alla libreria Mondadori, l'eretico se ne tornava lemme lemme verso casa, imprecando contro una tosse birbona che dura da troppo tempo. Il pezzo di oggi era già scritto, mentalmente: un bell'attacco ad personam contro un castista da novanta. Poi, all'improvviso, mi sono ricordato del bravo Tonino Polistena di Siena Tv che, durante l'intervista di circa un mese or sono, mi esortava, nel momento della disgrazia, a scrivere ogni tanto di cose positive, rispolverando l'idea del blog di destinare uno spazio all'angolo della speranza.
Mi è venuta allora in mente una recente serata nella Selvina, organizzata dall'infaticabile Duccino Mocenni e da Cinzia Ceccarelli, dedicata ai donatori di sangue della Contrada (anche con qualche esterno), serata inoltre legata alla memoria del grande selvaiolo Lorenzo Guasparri: sì, bene, ma cosa c'entra? Beh, c'entra, c'entra eccome.
Perchè per una palingenesi morale della collettività, ognuno deve fare qualcosa; e bisogna partire dal basso, non dall'alto (da cui niente mi aspetto, tra l'altro). Pensiamo alla Contrada, per esempio.
Riscoprire una sana sobrietà (non montiana!), ripartire ab ovo, dai fondamentali, troppo spesso dispersi e vilipesi: perchè non rimettersi in moto da ciò che di bene è rimasto, appunto nelle Contrade? Sobrietà, per evitare gli scempi morali degli ultimi anni (di quando poi veniva Mussàri Giuseppe, a Palio vinto, a fare il simpaticone e a battere il 5 ai dirigenti vittoriosi); diminuzione dei costi (e qui la crisi ci pensa da sola); chiarezza dei ruoli: i dirigenti tornino a lavorare nell'esclusivo interesse della collettività contradaiola, senza usare l'arma della carica come ignobile ascensore sociale; riscoperta, infine, dell'elemento solidaristico: la donazione del sangue, per esempio, ma anche tanto altro che si potrebbe fare, ma invece NON si fa (si accettano suggerimenti all'uopo).
La crisi economico-sociale generale e la fine del welfare clientelare targato Mps rende tutto ciò ancora più attuale, per non dire cogente. Ce ne rendiamo conto, o no?
Ultima cosa. Se c'era una cosa che rendeva degna di essere vissuta la Contrada, era il rapporto intergenerazionale, l'asse vecchi-giovani. Perchè non riprenderlo?
I giovani non sanno quasi niente della loro città, spesso anche della loro Contrada (e parlo dei frequentanti, figuriamoci gli altri): perchè non organizzare delle serate in cui - invece di dare la parola ai fantini, che già sono troppo bolsamente loquaci -, ci siano dei vecchi personaggi rionali, a raccontare com'era la loro Siena (tutt'altro che priva di difetti, sia ben chiaro: occhio alla laudatio temporis acti, sempre in agguato).
Loro, sarebbero certo felicissimi di farlo, riguadagnando un protagonismo quasi del tutto perduto, ormai; i giovani, dovrebbero essere lietissimi di ascoltare, e di imparare. Se invece non gliene dovesse importare niente di niente, starebbe a quelli della nostra generazione, di insegnare loro ad ascoltare. Come scrivevo sopra, vediamo, tutti insieme, di ripartire dalle basi.
Ps Ah, dimenticavo: l'eretico è per l'abolizione, senza se e senza ma, della figura di guardiafantino in quanto tale. Se casca, c'è la Misericordia; se non casca, che bisogno c'è di essere scortato? Da paria sociale, a modello di vita: ripartiamo dalle basi, anche qui. E alla svelta...
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Gentile Eretico, Siena è a una svolta storica, avremo quello che gli storici chiamano "cesura", una separazione con il passato prossimo come se fosse remoto; per alcuni sicuramente una minoranza ma una minoranza di "peso", parlo della pletora di nominati in banche,finanziarie,associazioni di varia natura,fondazioni,la caduta dell'impero senese e del suo sultano provocherà (in alcuni già si scorgono i primi sintomi) una sorta di "rigetto" all'accettazione, una rabbia esplosiva pericolosa per la comunità.Questo gruppeto sta già lanciando una parola d'ordine tanto falsa quanto pericolosa: "non è accaduto nulla, solo un polverone elettorale,un fatto mediatico poi fra poco tutto come prima", nemmeno si rendono conto dell'assurdità di queste parole, anzi addirittura ci CREDONO pensano che il sultano sia ancora forte mentre politicamente e socialmente è sconfitto.PER SEMPRE! Poi c'è l'altro gruppo di migliore sensibilità politica, certamente frastornato e conscio che ovunque si presenterà sarà catalogato come "quelli che hanno diustrutto Siena e il Monte", giudizio foirse eccessivo ma meritato per questa gente! Il virus (quasi) letale del mussarismo poteva comportare guasti maggiori se la "bomba" MPS non fosse esplosa in mano a questi guastatori, banditi mascherati da cittadini che volevano solo diventare ricchi e potenti alla spalle del popolo.Alla testa dei banditi il "motore" dell'intera vicenda, probabilmente ammalato da sindrome di potere e di protagonismo, autoconvinto di essere invincibile, sempre il più amato, sempre più forte.E invece gli eventi lo hanno travolto insieme ai suoi sodali, probabilmente la pulizia morale e civica non si fermerà al MONTE ma riguarderà altri ambiti cittadini. FARANNO BENE TUTTI I 200 e più banchieretti e nominati vari a lasciare ogni incarico, farsi dimenticare dal popolo per una ventina d'anni, vergognarsi di aver servito il sultano senza spirito critico, senza dignità civile! L'auto che si avvicinava alla PROCURA DI SIENA non era quella di un capo vincente e sorridente ma solo la foto di un capetto di provincia finalmente riportato nel ruolo che oggi gli compete, quello di IMPUTATO PER VARI E GRAVI REATI, poi vedremo eventuali altri ruoli e eventuali probabili altri "consorti". FORZA MAGISTRATI AVANTI PER LA GIUSTIZIA SENZA PAURA, LA VERITA NON FA PAURA AGLI ONESTI.
RispondiEliminaCaro Eretico,ero presente stasera alla stimolante presentazione del tuo libro,ma causa il pessimo audio non ho ben capito il nesso fra Tremonti e Mussari. Con la tua ottima capacità di sintesi mi puoi dare ulteriori spiegazioni ?
RispondiEliminaGiulietto Tremonti - che ha la faccia di ripresentarsi al vaglio elettorale degli italiani - era affascinato da questo giovane dall'oratoria forbita (Mussàri). E Mussàri l'aveva ricompensato, ingozzando la sua banca di Tremonti bond (come il buon Ponzellini, che infatti adesso se la passa peggio di Mussàri).
EliminaHo poi detto che se, dopo Silvione, ci fosse stato un Governo Tremonti, il buon Peppiniello sarebbe stato verosimilmente Ministro della Repubblica (sic). E non di quelli che non contano niente...
L'eretico
Sì bisogna pensare all'essenziale, non perdersi nei dettagli non significativi. Vi mando un articolo che sul cittadinoonline è stato solo per poche ore ed è quindi rimasto senza commenti.
RispondiEliminahttp://www.ilcittadinoonline.it/news/156862/Mario_Ascheri___Non_posso_pi%C3%B9_tacere_.html
Per chi non vuol perdere tempo, ecco il testo in due puntate:
Mi ero ripromesso di non intervenire sulla politica cittadina dopo l'avvio poco entusiasmante, diciamo così, dei movimenti per le prossime elezioni comunali, e anche perciò ho accettato a fine dell'anno scorso di buon grado di assumere un ruolo defilato e istituzionale come presidente del rinato Club Unesco di Siena.
Ma ora la situazione è divenuta così drammatica e variamente pasticciata e strumentalizzata che è un dovere intervenire (pur rimanendo sempre al di fuori di qualsiasi gruppo politico), perché ormai si parla di Siena e dei senesi soprattutto per denigrarli (e qualcuno di loro aiuta, purtroppo...) e si nega l'evidenza della storia degli ultimi anni.
Partirei dal contestare che tutti fossero d'accordo e cucciassero alla Grande Mammella. Non è vero che ci si lamentasse soltanto sottovoce: se mai così si faceva per timore di rappresaglie, vista la comprovata e interessata faziosità dei potenti collocati nei posti da dove si potevano bastonare i dissidenti: istituzioni e media. Le liste civiche senesi (e alcuni personaggi ben prima, operando in una disperante solitudine) almeno dal 2005 avvertirono (anche ufficialmente in consiglio comunale e per due anni coadiuvate dal settimanale Zoom) che lo sciagurato clientelismo alimentato dai forzieri della Fondazione usati a man bassa come mai prima e il generale black out informativo dei media (foraggiati dall'abbondante pubblicità della banca) stavano abbassando pericolosamente il livello di guardia democratico della città: l'equilibrio istituzionale esistente in città prima della Fondazione era completamente saltato e operava ormai a favore della banca mussariana sotto copertura dal PDS-PD facente capo a Ceccuzzi: da là, direttamente o meno, si comandavano a bacchetta istituzioni e media, e chi avrebbe potuto opporsi tollerava...
Ogni richiamo alle assurdità dello statuto della Fondazione cadeva nel vuoto: si predicava ai sordi, così come quando si richiamò in Consiglio comunale (i verbali cantano) la necessità di conservare diversificate le risorse della Fondazione. E' falso quindi che tutti fossero d'accordo nell'avventura Antonveneta e in quello che ne è disceso. Ora si lamenta il "localismo più disinvolto" cui si contrappone con la solita interessata ingenuità(?) la "rivoluzione nazionale" attuata con l'arrivo di Profumo: facile e mistificatoria spiegazione e soluzione. Lui stesso non è espressione del rapporto politica-finanza alla base del successo del Mussari e dell'affaire Antonveneta? Aspettiamo fiduciosi verifiche concrete del contrario al di là dei facili proclami (non ne abbiamo già avuti troppi in passato?).
Il localismo divenuto dissesto (e talora larga copertura della delinquenza, perché di questo si deve ormai parlare) non è l'ingenuità medievale dei Senesi, perché aveva un nome e cognome che non mi sembra sia stato lamentato in passato dai nuovi "rivoluzionari"; nome: dirigenza PDS, cognome PD, cui - alla faccia di tanti elettori in buona fede vittime della disinformazione - è sempre convenuto il controllo di fatto totale della Fondazione, visto che chi ora cerca di smarcarsi non ha certo modificato di una virgola le decisioni della maggioranza politica. I rappresentanti del Rettore e dell'Arcivescovo, poi, indipendenti per definizione (a differenza degli altri, chiamati persino a rapporto da chi li aveva nominati), hanno mai fatto sentire la loro voce? Si sono dimostrati funzionali al sistema dell'oligarchia PDS-PD come certe forze di minoranza che ricevevano qualche succulento osso da spolpare.(...)
(seconda parte)
RispondiEliminaTroppo facile dire oggi che la Fondazione, sul lastrico ormai, va riformata. E, a proposito, non è neppur vero che ogni senese si attendesse da essa qualcosa epperciò il nostro popolo fosse divenuto di servi sciocchi e ben pasciuti, come si vuol dare ad intendere con grave autolesionismo. La contribuzione della Fondazione è sempre stata dolosamente mirata ad aree limitate e ben precise di beneficiari, anche non senesi, sia chiaro.
La vergogna ad alimentare lo sfacciato clientelismo che le erogazioni dimostravano a chi solo volesse rifletterci, che periodicamente si sentiva il dovere di dare notizia che quei soldi erano spesi apportando grandi e benefiche ricadute sul territorio provinciale! Ma le voci libere non facevano neppur domanda per progetti anche i più elaborati perché si sapeva bene che sarebbero stati discriminati.
Tutte cose note e che portano, per chi vuol vedere, a responsabilità penali, civili e politiche ormai chiare anche se da definire. Ma non va ignorata quella almeno morale di due categorie precise (e in parte sovrapponentesi) che sono rimaste in ombra nei tanti réportages di questi giorni: 1) dei tanti intellettuali interni ed esterni alle università senesi, che hanno preferito incassare o anche soltanto vedere, sapere e tacere, prestandosi alle 'chiamate' del Potere per le più varie incombenze senza rendersi conto della copertura che in tal modo offrivano; c'era persino chi firmava nobili appelli politici, ma solo se non riguardavano Siena e meglio se (facilmente) anti-berlusconiani; 2) dei giornalisti: quante volte hanno riflettuto in modo critico su quanto avveniva? Quante volte hanno dato notizia dei problemi (il MPS guadagnava sempre nelle loro veline...) e del dissenso e delle forti perplessità che pure in qualche modo circolavano? L'Eretico è esistito solo fuori Siena e questo giornale non mi pare abbia mai goduto di pubblicità mirata... Quante volte i media hanno favorito il confronto delle posizioni discordanti dalle varie e anche importanti posizioni informative detenute? Per lo più hanno chiuso gli occhi sulle evidenti criticità che la città lasciava ormai trasparire. Io stesso sono comparso l'ultima volta in televisione nel 2008 (spezzoni istruttivi sono in you tube) e naturalmente i nostri illuminati media si guardano bene dal richiedermi qualche testimonianza o riflessione.
I problemi della banca, dell'università, della sanità e degli infiniti sprechi per i troppi enti, e soprattutto i problemi dei più a sbarcare il lunario, ci sono eccome, e sempre più drammatici e senza grandi spiragli. Ma se si mettono sempre tra parentesi e non bene a fuoco, se non si avviano a soluzione, quei due bubboni che ammorbano la città ormai da qualche anno e che sono concause della crisi, non se ne uscirà. Si potranno fare tanti bei progetti per la Capitale della Cultura (a proposito, ci sono bozze da discutere? in che sito? il tempo passa e il termine si avvicina...), si potranno fare tanti bei rituali convegni e presentazioni di libri, tante allegre cene tra colleghi, club, clubbini e istituzioni più o meno venerande, ma i problemi rimarranno al palo.
Come la vita individuale, quella collettiva anche esige che a un certo punto si smetta di fare i ragazzi o i fini retori e ci si concentri sulle priorità. Dando in modo pacato ed equilibrato qualche verità e qualche consiglio, anche se poco graditi.
Possiamo chiedere che i candidati e i movimenti politici si pronuncino su questi punti? O hanno paura di scottarsi? (Io sto sempre aspettando, ad esempio, che almeno i tre medici in lizza mi dicano se 'Sua sanità' è pieno di bischerate o meno).
Una rivoluzione minore, molto minore, deve cominciare facendo chiarezza su questo vasto sottobosco. Troppo facile oggi parlare solo dei vari Mussari, Ceccuzzi, Bersani, Rosy Bindi...
Tremonti non me la conta giusta anche se è abile oratore.
RispondiEliminaMa scusate non c'è nello statuto Fondazione che bisogna diversificare? Qualcuno lo disse in consiglio comunale, ricordo bene.
Dunque, non era quindi illegittimo per la Fondazione investire tutto in aumento MPS?
Invece Tremonti in tv dice sempre che il Tesoro può fare solo controllo di legittimità. APPUNTO! Non doveva approvare la mancata diversificazione. Semplice Watson, o no? Se non lo ha fatto un motivo buono ci sarà, no?
Antonio
Pardon, ma ieri non doveva comparire in Tribunale Sua Eccellenza? Non c'è traccia da nessuna parte, qualcuno può illuminarci? Grazie
RispondiEliminaanche io ero presente ieri (arrivato in ritardo purtroppo) e vorrei aggiungermi ai complementi veramente meritati (ovviamente non solo per ieri).
RispondiEliminaAvrei anche voluto produrmi in un paio di interventi, ma essendo un eremita non sono abituato a stare al centro dell'attenzione.
Se posso (mi rendo conto che potrebbe non essere il luogo adatto, in realtà avrei voluto mandarle una e-mail, quindi se sono troppo ot la prego di non pubblicare il post) cercherò di farlo sinteticamente ora:
1) La difesa dell'ex dg mps, se fosse basata su quanto trapelato a mio umile giudizio sarebbe debolissima. Come può il dg affermare che la finanza era di pertinenza del presidente? E' il dg che ha le deleghe operative, e l'area mercato (di cui la finanza ed altri repoarti sono "core") è il fulcro dell'operatività (nel senso che non si può gestire l'area crediti distintamente dalla finanza). In sostanza se fosse veramente così "se lo bevono" ....
2) in riferimento all'intervento del dott. Tucci sull'operato di Bankit, a mio modesto giudizio le responsabilità sono nel non aver bloccato l'operazione antonveneta (ma l'ultimo precedente, non ha portato fortuna all'allora governatore Fazio, in Italia è difficile andar contro alla volontà di un partito che conta), mentre sono abbastanza sicuro che ha agito con correttezza sugli eventi successivi. Cerco di spiegarmi meglio con un esempio parallelo: in Toscana negli ultimi anni ci sono stati due crack bancari; infatti oltre a quello della ex nostra banca (si tratta di crack, non facciamo gli struzzi) c'è stato quello dell Credito Fiorentino Campi Bisenzio (sa chi era il presidente?). Ebbene vista la differente dimensione ed interesse pubblico, nel secondo caso la banca è stata prima commissariata e poi liquidata (per falra breve). I risparmiatori portatori di quote sociali (il corrispettivo delle azioni di una spa) e quelli di prestiti subordinati hanno vito azzerare i loro risparmi. Come si può pensare una cosa simile per il Mps? Il danno per i risparmiatori italiani e non sarebbe stato insostenibile per l'intero stato. (su questo argomento ci sarebbero ulteriori chicche, ma non è il luogo per parlarne).
3) La candidatura a ruoli politici per i giornalisti: sono perfettamente d'accordo con lei su quanto ha affermato ieri, ma vorrei sottolineare un semplice aspetto; siamo in emergenza nella nostra città, e questo secondo me dovrebbe far cambiare il quadro di regole che indirizzano la società verso una specie di piano straordinario (e quindi con regole diverse) nel quale la candidatura di una persona sicuramente estranea a tutti gli schemi politici in atto fino ad oggi (e di onestà intelletuale provata) sarebbe la base fondamentale per una futura rinascita.
Scusandomi ancora per lo spazio occupato (la prego di nuovo di non pubblicarmi se crede, vista anche la mia volontà di offrire a lei degli spunti e non di essere visibile nel blog) la ringrazio nouvamente per l'interessante serata.
PS: ha avuto modo di vedere il documento anonimo trasmesso a consob da un dirigente interno al mps? Direi che è interessante, anche se ormai le cose sono abbastanza pubbliche.
E-remita
Pregevolissimo il suggerimento di Polistena, e tu hai fatto bene a raccoglierlo! Quanto alle contrade io è da tanto che sostengo che le contrade avranno di nuovo un senso per me allorquando si decideranno a ricoprire il ruolo (l'unico vero) che compete loro: società di mutuo soccorso (e a questo proposito ancora una volta invito a leggere la tesi online di Camilla Marzucchi). Ma andrebbe benissimo anche una vaga approssimazione di esso. Voglio dire, in tempi come questi, ma vi pare normale pagare un fantino perché vinca (o non ..vinca) o pagare le altre contrade per torbide ragioni di "rincorsa"(non ho parole..!)delle cifre esose che si potrebbero invece usare per fare borse di studio per studenti meritevoli? Guardate che ci sono moltisime cose certamente ben più edificanti che si posson fare con le centinaia di migliaia di euro che vengono dissipati. Io faccio i salti mortali per aiutare ragazzi poveri poverissimi a studiare (lo faccio gratis, eccimancherebbe!!), a fare attività sportiva, a convincere le società sportive a chiedere loro una quota simbolica per non far loro pagare la tariffa intera ecc.. Ma ci sono anche famiglie normali che tuttavia hanno difficoltà a lasciare i figli all'asilo comunale perché 400 euro al mese sono troppe per una coppia che oltre a un figlio deve anche pagare un mutuo , o un affitto - a Siena sono carissimi gli affitti per una casa con un minimo di decenza, e lo sapete! - o a tenere un anziano con l'alzheimer in una casa di riposo. Bene per le donazioni del sangue. Ma qui bisogna ripensare tutto daccapo. Qui non basta più cambiare le classi dirigenti ab ovo, qui bisogna cambiare mentalità totalmente. Ma io sono fiduciosa!
RispondiEliminacordialmente
BK
P.S. uno dei miei assistiti è passato dal 4 a diritto a un bel 6! queste sono soddisfazioni..
Da Contradaiolo frequentante trovo le proposte di Beatrix assolutamente sensate, come le tue Eretico, quando dici di organizzare serate in cui gli anziani provano a far capire a noi più giovincelli che Siena, una volta, ma non troppo tempo fa, era una città dove si stava peggio per certi versi, ma meglio per altri (se non altro, c'era molta meno ipocrisia!). Una Siena dove la gente si arrabattava per mettere insieme il pranzo con la cena, s'alzava alle 5 per andare al lavoro, e prima di andare a farsi un cappotto alla moda dal Cortecci, doveva pensare a cose molto più basilari per le quali spendere i propri soldini. Però spesso questi "tentativi" di serata, che pure alcune Contrade, come la mia, provano a organizzare, o finiscono deserti, o con la gente intenta a fumare sulla porta del salone di società, o a parlare dei cavoli propri mentre un anziano tenta di parlare al microfono della Siena che non c'è più....
EliminaInsomma, sono cose che non fanno "gente", quindi non fanno "incasso", e quindi non vengono più organizzate, in favore delle ormai troppe, ripetitive e ormai desemantizzate (da tante quante so', si arriva alla bulimia!) feste a tema con discoteca.
Comunque, ci penserà la crisi a spazzare via un bel po' di cose inutili, spero anche qualche imbecille inurbato che ha snaturato, tra le tante cose belle che la città aveva, anche la Contrada.... e perchè no, anche qualche contradaiolo bono che gli è andato dietro a questi gazzillori pettoni!
Anche io sono ottimista, la crisi è dura ma può essere un'opportunità per fare pulizia...
Prima volta che un contradaiolo mi da ragione su qualcosa. Non ci posso credere. Ha ragione Ascheri: il vento sta cambiando.
EliminaP.S. @ prof Ascheri (padre): ...le scriva 2 righe eh!
Con tutto il rispetto, devi capire una cosa....le Contrade sono morte da tanto tempo, sono state lentamente uccise dalle varie ZTL, affitti altissimi, presenza di tanti studenti con locazioni al nero. vai il sabato a giro per Siena e guarda quante società sono aperte. Poche, molto poche. E da molto tempo. Il senese ormai vive ai margini della città in brutte periferie, solo nei giorni del Palio si gode un po' di briciole senesi. Solo chi ha la fortuna di avwere qualche parente dentro le mura puo' fare ancora un po' di vita contradaiola anche nel resto dell'anno, ma il mondo è cambiato e per le nuove generazioni gli stimoli esterni sono sempre più preponderanti. Insomma si chiude la stalla, ma i buoi sono scappati già dai tempi di vache grasse. ora con la crisi figuriamoci se ci riprendiamo. E' la dura verità. Mi dispiace.
RispondiElimina16:07 *B.Mps: Pm Siena/Firenze ascoltano sen. Paolo Amato (fonti)
RispondiEliminaMa in tutta questa crisi oltre all'incredibile silenzio di Stefano Bisi vorrei fare notare anche il silenzio di uno statista senese: Luca Guideri dal Tartucone. Dicci qualcosa!!!
RispondiEliminaè di 53100 il grande silenzio: Fabio Pisillo, Mori Pometti, Andrea Milani, il Cambi Gasdo oggi bastonato con romolo Semplici (racconto incredibile!) dall'Espresso.
RispondiEliminaLe contrade sono finite.
RispondiEliminaNon ci sono più i senesi di una volta.
Non ci sono più le mezze stagioni.
Si stava meglio quando si stava peggio.
Non ci sono più i mestieri di un tempo.
I bomboloni del nannini non sono più gli stessi.
Caro Eretico non ti nascondere dietro il dito del "non è il mio mestiere". Proprio per questo ti devi fare avanti o comunque dare la tua disponibilità. Si fronteggiano due corazzate: il Pd ufficiale di Franchino (o di chi per lui, vedremo) e il Pd ufficioso del Neri portato a spalla da Piccini, Monaci, Cenni e Verdini. Tutti gli altri sono comprimari, più o meno consapevoli, e non si metteranno mai d'accordo, a meno che ... Alla fine ci ritroveremo di nuovo col sistema Siena, infinitamente più poveri e la Città collasserà definitivamente. A meno che ...
RispondiEliminasono d'accordo...
EliminaDa dove ripartire? Voglio sperare che sia una provocazione... Quante province (non solo italiane, ma anche estere) possono vantare 4 siti Unesco nell'arco di pochi chilometri? Quante province hanno vini di alta qualità come il Chianti Classico, il Brunello ed il Nobile? Quante città conoscete con un ospedale delle nostre dimensioni, un'università storica, un'architettura così ben conservata? Quante regioni, nel globo, possono vantare clima gradevole, cucina sana, paesaggi mozzafiato come la nostra? E il palio, dove lo mettiamo il palio? Una festa che per storia e cultura non ha uguali al mondo...
RispondiEliminaBene, ci hanno tolto la nostra impresa più florida e saranno tempi (un po') più duri per tutti, ma non viviamo nel Burkina Faso!
Siamo capaci solo a lamentarci mentre siamo seduti sopra un giacimento di una ricchezza inaudita! Imbolsiti e troppo distratti per rendercene conto da decenni di "dolce vita" resa possibile grazie alla banca.
Facciamo pulizia dei corrotti, allontaniamo i complici e ricominciamo a rimboccarci le maniche.
Se questo "terremoto" servirà ad avere una vita cittadina più sobria, un'informazione libera, case con prezzi finalmente umani e contrade che finalmente recuperino il loro ruolo originario, allora non tutto il male sarà venuto per nuocere.
MICHAEL KOHLHAAS
Sul vino, caro amico, mi permetto di dissentire...
Eliminail Brunello non è un vino di qualità, ma solo un nome, la cui originalità ultimamente è stata stuprata più volte per compiacere il mercato!
il "Chianti", altro nome che prima stava a indicare solo il vino prodotto da uve maturate in un'area molto ristretta (il Chianti in senso geografico del termine, appunto: Gaiole, Radda, Castellina, Monteriggioni in parte, Greve e poco più...) ora lo mettono anche sulle bottiglie del vino prodotto financo nei campi adiacenti la pista dell'Aeroporto "Galilei" (sai che uva bona, con tutti gli scarichi degli aerei sopra!), lontana quasi 100 km in linea d'aria dalla sua area originaria... C'è rimasto forse solo il Nobile, perchè a Montepulciano tanto strulli 'un so', e difatti tutti gli imbecilli che lì nascono ce li mandano nel capoluogo (ogni riferimento a cose, fatti, persone e voltagabbana è puramente casuale)....
Anche in quel mondo va fatta parecchia, ma PARECCHIA pulizia....
scusa, eretico, non avevo letto il tuo babbo, troppo lungo! ma è stato molto lucido devo ammettere, commentatelo. Credo che il Bisi non lo ami troppo e infatti non lo ricorda mai. Sono stato alla presentazione di un suo libro sulla mezzadria che nei media senesi non è stato neppure ricordato.
RispondiEliminaMa raccontaci di Mantova. Hai fatto proiettare il fantastico Fresco di
CIAO BEPPINO?
Lì è la speranza di Siena. Kohlhaas ha pienamente ragione, bravo!
Antonio Bruni