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lunedì 29 ottobre 2012
Macchè Arrogance, Profumo è un banchiere etico!
C'eravamo appena liberati del banchiere etico per antonomasia (Mussari Giuseppe), e - senza accorgercene - ce ne troviamo in casa un altro...
L'eretico fa ammenda: oltre a riprendere il ben noto Arrogance, aveva coniato il soprannome-epiteto di Muhammar, in memoria dei bei tempi di Unicredito e di Gheddafi. Tutto sbagliato, tutto da rifare: anche Alessandro Profumo è un banchiere etico, alla stregua appunto di chi lo ha preceduto in casa Mps. A Siena, evidentemente, ci deve essere lo scivolo.
Quelli che lo contestano, quelli che storcono il naso (vedi Mantova), devono ricredersi: non sanno quello che fanno. Profumo ci può davvero portare fuori dalle tristi ed immorali secche della finanza d'assalto, in nome della finanza etica da lui stesso incarnata. Come stiamo per vedere, a lui stanno a cuore prima di tutto i piccoli o piccolissimi correntisti, in modo precipuo le vecchiette. Lo scrive lui.
Nel 2003, infatti, per la Baldini e Castoldi, insieme al professor Giovanni Moro (sociologo politico, figlio dello statista democristiano, nonchè ex segretario di Cittadinanzattiva) ha dato alle stampe un libretto di 140 pagine intitolato "Plusvalori- La responsabilità sociale dell'impresa".
Nonostante le poche pagine, un polpettone che sfido chiunque a leggere senza addormentarsi, anche a metà mattinata e dopo un lauto sonno notturno.
Spulciando perla da perla, l'eretico per esempio ha letto quanto segue (pagina 72):
"...noi siamo una banca (Unicredit, Ndr) e svolgiamo dunque un servizio che presenta comunque un forte impatto sociale, perchè tratteniamo il risparmio delle famiglie e FINANZIAMO LE IMPRESE per facilitarne la crescita. Nelle scelte quotidiane che dobbiamo compiere, nel modo in cui esercitiamo questa funzione, l'incrocio tra responsabilità sociale e la responsabilità etica è fortissimo (sic!)... Dovrebbe essere questa una convinzione del vertice aziendale, che si riflette in tutti i settori del lavoro.
Torno alla solita storia della VECCHIETTA ALLA QUALE NON POSSIAMO VENDERE UN PRODOTTO CHE MAGARI CI FAREBBE GUADAGNARE MOLTO, MA CHE NON SERVE A LEI. Non sarebbe comunque una proposta corretta, questo deve essere ben chiaro...
Se sappiamo salvaguardare un rapporto corretto con i nostri clienti, prima ancora che dar loro del valore aggiunto (ma arriverà anche quello naturalmente), aumentiamo il tasso di fidelizzazione dei nostri clienti. Con un po' di brutalità potremmo dire che aumentiamo per noi il valore del cliente stesso, anche se nella media dell'anno rinunciamo a guadagnare qualcosa. Ma questa fedeltà è la nostra prima risorsa. Per raggiungere questo obiettivo deve essere profondamente metabolizzata la convinzione che il profitto non è tutto e che la profittabilità deve essere realizzata in modo corretto".
Così parlò, anzi scrisse e pubblicò, Alessandro Profumo, meno di dieci anni or sono.
Giovanni Moro - guarda un pochino - gli risponde subito, in questo dialogo sulla responsabilità sociale dell'impresa (a pagina 73):
"Trovo molto apprezzabile questo ragionamento. E non banale".
Bisogna insomma trovare il modo di aumentare il "tasso di fidelizzazione dei nostri clienti", chiaro?
Le sfilate di moda ed i gadgets, pare non vadano più; in compenso, si continua ad elargire denaro della banca per cercare di tacitare implicitamente la stampa (oggi paginone intero su Repubblica, inserto finanziario).
Basterà, sarà sufficiente a fare riprendere la banca? Gli esternalizzandi, è più etico esternalizzarli prima, o dopo le elezioni di primavera? E la vecchietta - visti i tempi - dove la mettiamo?
Ps Da qualche giorno, l'eretico ha avuto una sorta di folgorazione creativa (che peraltro lo distrae dal suo romanzo!): un racconto (o romanzo breve) sulla vita di un Dirigente montepaschino di oggi, Profumo regnante, alle prese con il rischio quotidiano di licenziamento e con svariati problemi familiari.
Per ora, anticipo solo il nome del protagonista assoluto del racconto (o romanzo breve): Lorenzo Alderani. Nome non reale: ma non casuale, ovviamente...
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Caro Raffaele,
RispondiEliminaspero mi sia consentita una considerazione seria sul personaggio- Arrogance.
Stamani lo osservavo nel lungo e maestoso corridoio che conduce al suo ufficio seguito dalla Dalla Riva che lo segue come un cagnolino il proprio padrone.
L'uomo è tanto pericoloso quanto solo o, se preferite, tanto solo quanto pericoloso ....
Ha ancora il freno a mano tirato e crede a tal punto nel progetto MPR 2020 che da quando è presidente non ha ancora comprato neppure una azione della banca.
Con rammarico, Robertino
Lorenzo Alderani ......
RispondiEliminaLo dobbiamo individuare subito il 'vero' Lorenzo.
Eretico, neppure le vecchiette sono state risparmiate dall'impeto di Arrogance.
RispondiEliminaI tribunali di tutta Italia sono pieni di cause per i derivati ammazza-imprese che Unicredit ha piazzato con lauti guadagni (per la banca).
Ma questo chi crede di prender e per i fondelli ?
A proposito del banchiere etico Profumo e della "tagliateste" Dalla Riva, domani l'eretico pubblicherà un pezzo. Intitolato: "Come si licenzia un dirigente Mps". La sceneggiatura, by Dalla Riva...
RispondiEliminaL'eretico
..quindi sarà un romanzo epistolare? molto interessante, la cosa è molto intrigante!
RispondiEliminaLa Kiddo ha individuato il riferimento letterario; il legame è piuttosto questo: come nell'Ortis si arriva ad una scelta estrema a causa di due fallimenti (politico-storico e sentimentale), così anche l'Alderani targato Mps potrebbe essere investito, mutatis mutandis, da entrambi i fallimenti...
EliminaL'eretico
Fichissimo! Non vedo l'ora di leggerlo. Tu non finisci mai di sorprendermi..
EliminaVa bene, lo leggerà come immagino tanti altri. Però basta con queste sviolinate soprattutto se preventive ci siamo anche un po' rotti gli zibidei, chiaro?
EliminaNon sono BK, ma credo anche io che questa dell'Eretico sia un'idea azzeccata. Certo che poi dobbiamo vedere quello che viene fuori...
EliminaOh Anonimo delle 18:19, ma che sei geloso?
EliminaPersonaggio particolare il Dott. Profumo....... le sera del dibattito in Fortezza se ne esce dicendo( banalizzo un po' i suoi concetti) che i tedeschi hanno ragione di essere arrabbiati e gelosi di noi italiani che viviamo in tanto splendore e che le ns case (specie la seconda , terza casa) sono, per lo più, il frutto di evasione fiscale.....ma proprio Lei Mr President ci dice ciò? Avrei gardito un pochino più di cautela.....
RispondiEliminaAndrò un pò controcorrente, ma avendo avuto alcune indiscrezioni sui nomi dei dirigenti licenziati, e apprezzando ampiamente la scure che si è abbattuta su qualcuno di essi, che ritengo abbiano avuto ben più di quello che si meritavano proprio per la loro appartenenza e connivenza al Sistema Siena, inizio ad avere un pò di simpatia per il nuovo CDA.
RispondiEliminaL'importante è che dimostrino forza con chi ha avuto ruoli nel dissesto della Banca, e comprensione per gli incolpevoli dipendenti, anche perchè con uno stipendio dei supermanager (magari pur poco capaci e senza requisiti), ci si fanno una ventina di stipendi di impiegati.
L'importante è che salvino la Banca e la Fondazione, messe in ginocchio dal precedente CDA.
A queste condizioni sono disposto a sospendere il giudizio sull'attuale CDA, nonostante non abbia apprezzato per niente la loro nomina.