Terremoto a Palermo; a Siena invece casca molle...

 
   Sempre preso da Sanità, Mps, scuolina (si salta un giro per il ponte: a mercoledì prossimo, cari colleghi e lettori), baruffe "religiose", rievocazioni storiche ed altro, l'eretico si è improvvisamente accorto di avere un pochino perso di vista la politica, suo pristino interesse.
Le elezioni sicule sembrano cascare a fagiuolo per riprendere il discorso, tra Palermo e Siena.

  Palermo, dunque: un autentico terremoto politico, ad occhio e croce senza precedenti. Una sigla che balza al primo posto alla prima seria tornata elettorale in cui è impegnata, ha in re ipsa un valore politicamente storico.
 L'Istituto Cattaneo di Bologna ha immediatamente analizzato i flussi elettorali: i grillini (che continueremo a chiamare così) hanno pescato soprattutto nel Pd (cui hanno tolto un elettore su quattro!) e fra i centristi, più che nell'ormai slabbrato Pdl. E si rivela del tutto sbagliata l'idea che Grillo-Cancelleri abbiano pescato soprattutto nel mare magnum dell'astensione (che infatti ha raggiunto le dimensioni della maggioranza assoluta, aumentando e non viceversa). Cosa che - notano i raffinati politologi bolognesi - rende ancora più temibile, per quel che resta degli apparati della seconda Repubblica, la tornata elettorale nazionale: Grillo ancora ha pescato solo in minima parte fra gli astensionisti. In più, in una Regione, la povera Sicilia che Sciascia definiva "irredimibile", ove il clientelismo è pratica diffusa, sedimentata nei decenni: dove il voto è tradizionalmente più libero da clientele e favori dati o comunque promessi?
Ha vinto Rosario Crocetta: persona certo degnissima per il suo impegno antimafia, ma zavorrato assai da un'alleanza Pd-Udc che certo non sembra il massimo, sul fronte della lotta alla mafia. Lombardo e Cuffaro basterebbero per due generazioni, ma si guardi anche in casa Pd: il buon Crisafulli è un eroico baluardo anti-Cosa nostra? Quanto al Pdl, è lo sfascio totale, peraltro annunciato e robustamente innervato da fuoco-amico. L'ex Presidente Raffaele Lombardo, infine, con il suo appoggio a Miccichè, si può stare tranquilli che continuerà ad avere il suo importante peso, all'interno dell'isola.
 Rivoluzione gattopardesca, in pieno stile Tomasi di Lampedusa? Sta ai grillini rompere questo alone di sospetto: sugli altri - o per alleanza, o proprio per la qualità dei singoli - temo ci sia ben poco da sperare.

 A Siena, invece, casca molle, e parecchio (il Pd può ringraziare che la Diana sia una chimera, altrimenti con l'ipercementificazione che ha perseguito ci sarebbe stato da avere paura sincera di alluvioni e frane: ricordiamoci anche di questo, al momento del voto).
Perfino il Pdl mette ormai in discussione apertis verbis Silvio Berlusconi, ma a Siena non esiste un piddino (a parte i reprobi monaciani e cenniani, si intende) che osi pubblicamente alzare un dito per dire mezza frase sull'operato di Franco Ceccuzzi. In privato, ad alcuni piddini senti dire cose che neanche nei più duri pezzi di questo blog...in pubblico, però, nessuno fiata. Una desolazione, uno squallore, una tristezza senza pari. Ma è chiaro che il fuoco amico ci sarebbe anche a Siena, se il Pd continuasse ad intestardirsi su Franchino (che ovviamente l'eretico si augura di vedere candidato: per vederlo sconfitto, una volta per tutte, dalle urne, senza i soliti alibi cui è aduso aggrapparsi).
Quanto ai grillini, hanno davvero, anche in città, un'occasione ghiottissima: dipenderà molto anche da chi sarà il candidato appunto del Pd, nonchè quello dell'altra (altre?) forza di opposizione che si affiancherà all'ottima Laura Vigni.
 Ma è di palmare evidenza che convergere su un credibile e forte candidato, da parte dei grillini, potrebbe davvero sparigliare i giochi, piddini e non solo (ancora una volta: l'eretico non sta parlando per se stesso, nonostante il rumor che la Nazione aveva inopinatamente tirato fuori,  senza poi mai rettificare).

  Solo un'avvertenza, se gli amici grillini la vogliono, da parte di uno che gli anfratti di questo mondo senesota ormai li conosce benone: occhio agli infiltrati! I castisti sono autentici maestri - lo so bene per esperienza personale - nell'arte togliattiana di infiltrare loro sodali in ogni dove, tenendo i piedi in più staffe. In parte, è ciò che stanno facendo da qualche settimana con i Comitati pro-Renzi e pro-Bersani, in modo da potere cantare vittoria in ogni caso (se vince la Puppato no, ma trattasi di cosa irrealizzabile).
 Non sprecate un'occasione meravigliosa. Occhi aperti, ragazzi: anzi, apertissimi!

Ps Rosario Crocetta, omosessuale dichiarato, aveva detto in campagna elettorale che in caso di vittoria non avrebbe più avuto rapporti sessuali. No comment.