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domenica 7 ottobre 2012
Fratello sole, sorella luna: ma il Concilio non c'è più...
Siamo nel cinquantenario del Concilio vaticano II, che iniziò le sue sessioni appunto nel 1962. I mass media stanno preparandosi ad enfatizzare questa ricorrenza, ma ben pochi - statene pur tranquilli - diranno o scriveranno la cosa più importante e significativa: vale a dire che lo spirito del Concilio, voluto fortemente da Giovanni XXIII, è del tutto naufragato. Ed anche miseramente.
E i 50 anni sono lì a dircelo, implacabilmente: mezzo secolo in cui la Chiesa ha messo progressivamente da parte (con Papa Ratzinger - all'epoca facente parte dei progressisti, sic - anche in modo sfacciato) le conquiste che davvero avvicinarono allora i fedeli a Dio ed alla Chiesa, nel momento dell'inizio dell'ultima, decisiva, fase della secolarizzazione, quella cagionata dal Boom economico iniziato un lustro prima.
Per motivi didattici, ieri ho rivisto il film "Fratello sole, sorella luna": un vero e proprio manifesto della Chiesa post-conciliare, uscito nel 1972. Grondante spirito conciliare da tutti i pori: l'abbandono della sessuofobia, l'apertura dialogica, il recupero della dimensione prettamente spirituale, la condanna delle disuguaglianze sociali et alia.
Franco Zeffirelli in cabina di regia, sceneggiatori del calibro di Lina Wertmuller prima maniera e di Suso Cecchi d'Amico nonchè dello stesso Zeffirelli; la stupenda musica di Riz Ortolani, i costumi di Danilo Donati, la intensa recitazione del poi sparito Graham Faulkner nei panni di Francesco; i luoghi del film (l'interno della Cattedrale di Assisi, in realtà, è quello di Sant'Antimo presso Montalcino!): tutto concorre a fare di questo film un'opera che mantiene il suo valore a 40 anni esatti dall'uscita.
Il film non invecchia (o invecchia bene assai), lo spirito del Concilio invece sì.
Quando per esempio, nel finale, Innocenzo III (Alec Guinnes) si rivolge a Francesco - fino ad allora non riconosciuto dalla Chiesa - dicendogli, poco prima di baciargli i piedi (!), che "noi siamo incrostati di potere e di denaro...tu con la tua semplicità ci hai umiliato tutti", si assiste ad una scena che il Vaticano di oggi sic et simpliciter arriverebbe a censurare, una sequenza cui non darebbe mai l'imprimatur televisivo-cinematografico. Non è solo il modello pauperistico ad essere lontano anni luce dall'alto clero di oggi, quanto appunto financo lo spirito conciliare in quanto tale.
Il peccato, non il peccatore, andava colpito: oggi la Chiesa ruiniana è arrivata a negare funerali religiosi ad una persona (cattolica) come Mario Welby, innalzando un monumento alla deficienza di pietas che non verrà mai abbastanza stigmatizzato. Si colpisce eccome il "peccatore", abdicando allo spirito evangelico, in nome della fredda norma (evangelica?).
Quando Francesco, contravvenendo al padre, scende negli opifici dell'impresa paterna, in mezzo ad un'umanità derelitta, non è forse un Francesco che sta - come i preti operai di un tempo - a contatto degli ultimi e degli sfruttati, di Assisi come di ogni luogo? Oggi i Vescovi benedicono gli ammorbatori dell'ILVA, purchè li finanzino. Di fronte ai tumori dei bambini, zitti e mosca: meno denunce pubbliche, più dindini.
E la naturalezza con la quale, nel film, Francesco, invece di arcigne condanne o biasimi vituperosi, accoglie le richieste del compagno Giocondo (nomen omen) che non sa rinunciare ai piaceri carnali? Non fa forse parte dell'archeologia conciliare, rispetto ad un alto clero che ormai si ringalluzzisce solo per difendere i propri privilegi fiscali ed i segreti dello IOR? Non era più adeguata a capire il mondo quella Chiesa, piuttosto che questa, dilaniata da corvi e processi-farsa?
Nessuna ostia per i divorziati, niente da dire sul ciellino Formigoni (salvo voci clamanti nel deserto), che sbandierava la castità e poi andava in yacht con procaci signore: questo vuol dire l'abbandono, la desertificazione dello spirito conciliare (e non solo, a dirla tutta).
Sic transit gloria mundi...
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...ora ai tuoi studenti però fagli vedere "Francesco" di Liliana Cavani (il secondo, quello degli anni novanta con mickey rourke). No, davvero, consiglio.
RispondiEliminapadre bozo
Lo spirito del Concilio Vaticano II, in realtà, non è affatto morto: basti pensare al nuovo catechismo della Chiesa Cattolica, che fa 20 anni in questi giorni, che ne è forse il frutto più maturo. Se poi intendi dire che di quel periodo si sono smussati certi eccessi, come il pauperismo a tutti i costi, le opere indipendentemente dalla fede, la teologia della liberazione, l'ecumenismo fuori luogo, questo è vero e, direi, giusto. Mi chiedo anche: sembra a me, oppure effettivamente la morte di questo fantomatico "spirito del Concilio" è lamentata da chi cattolico non è oppure da chi, pur essendolo, in chiesa ci va poco o punto? Cioè: sembra a me, oppure questo fantomatico "spirito del concilio" manca a chi vorrebbe farisi una Chiesa, o peggio un Cristo, a propia misura? Prendiamo il Vangelo di oggi: è colpa del Papa se Gesù ha detto di non divorziare? Oppure, il Papa dovrebbe infischiarsene delle Scritture e "modernizzare" (?) la Chiesa come una specie di capo ufficio marketing? Secondo me è l'ora di comprendere, tutti, una cosa chiara: la Chiesa è quella che annuncia Cristo, non quella che si interessa di reati ambientali, sociologia delle masse, ecc. ecc. Non sono un robot e mi chiamo Luca.
RispondiEliminaio sono una persona religiosa, mi reputo di fede, ma riconosco che la Chiesa attuale è molto diversa da come Gesù l'avrebbe voluta. Trovo giusto quello che lei dice riguardo all'ingiustizia di volersi fare una Chiesa su misura, ma il punto (paradossalmente) è proprio questo: la Chiesa molto spesso è fatta su misura delle proprie gerarchie, non su misura del messaggio di Nostro Signore!
EliminaCome scrive un altro utente in questo post, io Gesù in Vaticano non ce lo vedrei manco per niente, si comporterebbe giustamente come con i mercanti nel Tempio!
E, ripeto, glielo dico da persona credente, ma nel messaggio di Cristo!
La chiesa è la realtà più lontana e più avversa a Dio che l'umanità abbia mai potuto conoscere. In essa operano e comandano menti perverse capaci di porre in essere affari loschi e sporchi. in nome di Dio si organizzano truffe, giri internazionali di denaro; con la scusa dei poveri si raccolgono montagne di denaro che i poveri non vedranno mai. Questa è la chiesa ed è normale che un concilio che la voleva rivoltare, rinnovare, pulire, purificare, aprire, sia naufragato.Il Grande Don Sergio Volpi In una Omelia geniale come solo lui sa fare, pose una domanda : " Ma voi ce lo vedete Gesù in Vaticano?" .......... No non ce lo vedo, non ce lo posso vedere, non posso confondere le due cose, sono troppo distanti e allora quella chiesa, quella gerarchia, quegli affari, quei denari non mi appartengono e non potranno mai appartenermi perchè sono zavorra e con la zavorra è difficile camminare anzi è impossibile. Voglio essere un uomo libero, libero di camminare senza pesi inutili e arrivare, spero, a contemplare Dio, quel Dio che nulla ha a che fare con tutte quelle solenni porcherie. Amen. Francesco Galli
RispondiEliminaCaro Eretico
RispondiEliminaIl film è un capolavoro, anche se sembrano tutti dei figli dei fiori a Woodstock, invece che non gli artefici di una rivoluzione culturale analoga a quella di Martin Lutero.
Il Concilio ? La Chiesa ragiona nell'ottica dei secoli, se la storia dell'umanità ha 6mila anni, 2mila di questi sono passati accompagnati dalla Chiesa (e dalle Chiese).
Non sono i 60 anni l'arso di tempo necessario a giudicare quanto di positivo si è fatto in quelle riunioni. D'altra parte in 2mila anni ci sono stati solo 2 concilii (più qualche piccola "rifinitura").
Il problema semmai è che il Consiglio di Stato ha detto che non si puo' mettere l'IMU agli immobili commerciali della Chiesa (ossia quelli che creano reddito, non la parte dedita al culto od alla cultura).
Non c è concilio che regga. "Quanto darai oggi qui 100 volte avrai in paradiso".
Saluti
F.to
L'Anonimo
Un commento da un lettore che non ha avuto il " dono della fede":
RispondiElimina"scherza con i fanti e lascia stare i santi"
La chiesa è una realtà talmente grande e sfaccettata che i commenti "dal esterno" non possono che risentire della impostazione ideologica di chi gli esprime.
Così come mi sembravano "banalotti" gli articoli su aventi storici passati( lasciamoli agli storici con la lettera maiuscola ), così mi sembrano questi.
ADP
A chi si lamenta del presunto tradimento dello Spirito del Concilio, consiglio un esercizio molto semplice. Andare a vedere come stanno quelle realtà che sono la quintessenza dello Spirito del Concilio, ovvero le chiese protestanti "classiche" (valdesi, anglicani, luterani, ecc). Lì da sempre si praticano alla grande i "tormentoni" dei fautori del Concilio e che si possono riassumere nella massima apertura alla modernità. Ecco, andate a vedere i "frutti", ovvero, andate a vedere come stanno sparendo dalla circolazione....e cercate di capire ora come mai è in atto una seria riflessione all'interno della Chiesa su questo benedetto "spirito del Concilio"....
RispondiElimina"L'unico vero Cristiano e' morto sulla Croce".
RispondiEliminaF. Nietzsche
Un saluto
Lucrezia
Trovo più che apprezzabile la risposta dell'anonimo delle 14,43, almeno quanto trovo disprezzabili i post dell'Eretico in materia di religione.
RispondiEliminaSotto l'apparenza di un giudizio storico-critico quasi obbiettivo si nasconde un astio del tutto ideologico per il sacro.
Sentire un miscredente che si duole della mancata applicazione del Concilione contribuisce a far dbitare della bontà dello stesso.
Il Concilio Vaticano II è stato una reazione, ingenua e inefficace, alla crisi spirituale provocata, dentro e fuori la Chiesa, dalla Modernità ma non è stato solo il Concilio ad andare progressivamente in crisi bensì, anche e soprattutto, una ideologia bugiarda ed omicida, quella comunista, che ha devastato tutto il 900 ("forma più estesa e duratura di totalitarismo" ebbe a definirlo, non a caso, Jean-François Revel) Certi cattolici fessi - i quali pensavano che, in fondo, Cristo fosse un comunista ante litteram mentre Marx fosse una specie di novello San Paolo ateo in salsa proletaria - si prestarono al ruolo (togliattianamente definito) di "utili idioti" di una ideologia poi condannata non solo dalla storia ma anche dalla geugrafia (per trovare ormai qualche residuo straccio rosso occorre andare nell'inferno nordcoreano e nel bordello a cielo aperto cubano), e finita, dopo avere commesso un sacco di mascalzonate mondiali, nell'unico posto che le spettava, cioè nel cesso. In questo clima alcuni cattolici (o sedicenti tali) sbandierarono lo "spirito del Concilio" quale novità assoluta, tra gli applausi del marxismo imperante e militante che sperava furbescamente di sfruttare questa "sbandata" altrui per realizzare meglio i suoi biechi scopi. L'aberrazione comunista è però morta senza alcuna gloria, in un coro di fischi e pernacchie, mentre il buon cristianesimo, che non è "conciliare" ma "eterno", che non è quello dello IOR e dei privilegi del clero, ma quello di tanti credenti che si sacrificano e si sacrificano per la loro fede fino al punto di morire martiri anche, ma non solo, nelle feroci dittature comuniste. Lo spirito di Francesco, che è una meravigliosa riproposizione dell'insegnamento di Cristo e che non c'entra nulla con Lina Wertmuller e con i di lei amici, vive e vivrà sempre in coloro, chierici e laici, che seguono, in letizia e in silenzio, il suo insegnamento. Pace e bene a tutti, eventuali dinosauri comunisti sopravvissuti compresi.
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