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mercoledì 10 ottobre 2012

L'eretico scolastico: elogio del voto basso (I)


   L'articolo sul "professor Paraculino" ha suscitato un certo qual dibattito: bene così, ovviamente. Quest'oggi il tema da affrontare sarebbe stato un altro (la necessità di quote azzurre, a livello di docenti, nella scuola italiana, soprattutto alle medie, non parliamo alle elementari), ma mi trovo costretto - piacevolmente, peraltro - a dovere trattare delle tematiche legate ai criteri per assegnare i voti. Tanti sono stati i commenti in tal senso al precedente pezzo (leggere per credere).

  Per intanto, alla secondaria inferiore, se Dio vuole da pochi anni è tornato il voto numerico: meglio tardi che mai! Il povero eretico, come molti colleghi, era incavolato e disperato al tempo stesso, con quei maledetti giudizi, figli degeneri del 1968, anzi della sua spesso nefasta onda lunga scolastica (anche di questo si parlerà, tranquilli).
 "Ma "discreto" si può dare, o no?", era una domanda classica da Consiglio di classe.
 "Assolutamente no, dal sufficiente si passa al buono!", rispondevano all'eretico, allora giovin professorino, le più attempate colleghe.
 Il voto non deve essere né alto, né basso, ovviamente: deve essere solo dato con onestà intellettuale (non come il paraculino, insomma). Se c'è da darlo basso o financo bassississimo, però, va dato, senza tema di ripercussioni.
 Alle medie siamo strapieni di ragazzini che arrivano, in prima, gonfiati dagli estrogeni di maestre che hanno enfatizzato a dismisura i loro giudizi, nei cinque anni precedenti: malissimo! Così come una caterva di preadolescenti abbandonano le medie con un calcio nel sederino, invece di essere bocciati come giusto sarebbe, per poi fare dannare i docenti del biennio del superiore (e lì bocciare). Così ognuno scarica il peso dell'antipopolare bocciatura sulle spalle di chi verrà dopo: e all'Università si vedono spesso arrivare autentici zombie culturali di ultima generazione, alla fine di questa penosa filiera dello scaricabarile.
 Senza capire che un brutto voto - oggi molto più che ieri - è un balsamo educativo, per il pargoletto (se meritato). La generazione, questa generazione (soprattutto maschile), che riscalda i banchi scolastici (fortunatamente con tante straordinarie eccezioni alla regola), è forse la più lassista che sia esistita dall'Italia unita: in famiglia, comandano loro invece di essere comandati; fuori, se un compagno gli dà uno schiaffo, si va dall'avvocato a furor di popolo e si fa scrivere alla famiglia dello schiaffeggiatore; la leva obbligatoria, non esiste più, e si potrebbe tristemente continuare.
 Per alcuni di questi ragazzi, lo spauracchio di un cattivo voto è davvero l'unico baluardo con cui confrontarsi, nella bolla di lassismo generale in cui sono quotidianamente immersi.
 Meditate, colleghi, meditate; sopportate, famiglie, sopportate: è per il bene dei vostri pargoletti. Dare 4 o 8, per noi lo stipendio uguale resta...

Ps Che nessuno faccia l'offeso se non rispondo immediatamente ad ogni domanda o spunto presente nei commenti, mi raccomando. Abbiate pietà. Al massimo, datemi (mentalmente) un 4!

30 commenti:

  1. Sono d'accordo, direi su molte cose che l'Eretico scrive in questo intervento. Ma la difficoltà ad accettare un brutto voto, in fondo, è un disegno che ben si accompagna allo sfondo in cui è posto. Uno sfondo di generale debolezza, sfascio, incapacità. Gramsci scrive che lo studio è anche sofferenza fisica, oltre che applicazione e ingegno. Non voglio dire che non ci sono più i valori di una volta, per carità. Ma mi sorprendo spesso a pensare che questi ragazzi stanno perdendo una buona parte del frutto. La polpa persa con la buccia.

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  2. Ma di quali bocciature vai parlando, Eretico? Non so a scuola tua ma nella mia per bocciare un fanciullo occorre scrivere almeno un centinaio di volte alla famiglia a partire da gennaio, massimo febbraio. Occorre poi che la famiglia concordi sull'utilità della bocciatura e la famiglia non concorda quasi mai (di solito concordano gli albanesi i quali, per soprammercato, ti consigliano, se la bocciatura non bastasse, di allungare qualche scapaccione alla loro riottosa prole). Gli italiani in genere provvedono a far visitare i pargoli che improvvisamente diventano, da ciuchi che erano, nell'ordine: dislessici, depressi, ansiosi, bulimici/anoressici, deprivati affettivamente, stressati dagli insegnanti che non li capiscono. A quel punto non si boccia più nessuno (tranne gli extracomunitari che tanto non certificano e non fanno ricorso) perchè se promuovi questo allora non puoi bocciare quell'altro e così via. E capita sempre più spesso che si debba far capire ai fanciulli che, normalmente, sono gli adulti che comandano e che non si può negoziare su tutto ma che ci sono delle regole che vanno rispettate a prescindere. Le regole si rispettano e basta, senza discutere ma è stupefacente notare come, spesso, a questi bimbetti nessuno glielo ha mai insegnato, nè la famiglia, nè la scuola elementare.

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  3. Elogio del voto basso...ai professori - (prima parte)

    Non ho difficoltà a immaginare il lassismo con cui la nostra generazione (come genitori) educa i propri figli. Io son cresciuta in una famiglia dove se ti alzavi da tavola senza aver prima finito di mangiare (e indi chiedere il permesso al genitore) ne buscavi. Se non stavi seduto composto, se non usavi il coltello e la forchetta come si conviene (giuro di aver visto bimbi e anche adulti tenere le posate come trogloditi), se parlavi senza essere stato interpellato, se alzavi la voce, se portavi i giocattoli a tavola, ne buscavi. Ti arrivava alla velocità della luce un ceffone, una labbrata - quella sì che faceva male, significava schiaffo, usando il dorso della mano, sulla bocca...di solito con conseguente sanguinamento - uno scapaccione sonoro, una robusta sculacciata. Non mi dilungherò qui, per amor dell'Eretico che ha poco tempo per leggere, nella descrizione e catalogazione di tutti i comportamenti inappropriati e irritanti cui ho dovuto assistere da adulta obtorto collo, invitata nelle case di amici che esibivano i figli come trofei. Quindi nulla da eccepire alla severità dell’Eretico. Tuttavia suggerirei all’Eretico e ai suoi colleghi di considerare i voti come uno strumento di valutazione che serva per valutare non solo il lavoro del ragazzo, ma anche quello del docente che ha preparato il ragazzo. Ecco che qui si mette alla prova la serietà e la professionalità di docenti e pedagoghi. Se il ragazzo non studia, il più delle volte non è perché è un cretino, come voi amate credete.
    Elogio del voto basso....ai professori- (prima parte)

    Questa è la soluzione più facile, ma anche la più sbagliata ( lo so, non si dice “più sbagliata”!). Ci sono almeno 1 milione di altre ragioni se il ragazzo non studia, se si distrae , se non riesce a concentrarsi o a provare interesse nella materia . Sta a voi cari professori capire, intercettare dove si trova il blocco energetico.

    (segue secanda parte)

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  4. Elogio del voto basso....ai professori- (seconda parte)

    Intanto cerchiamo di rendere la materia un po’ meno pallosa e un po’ più alla portata di un 12enne (perché il più delle volte siete tremendamente pallosi). Intanto cerchiamo di rendere la lezione coinvolgente per la platea che ci ascolta, e ricordiamoci che in “platea” non ci sono intellettuali di grande spessore, ma bambini o poco più. E molti di loro hanno avuto genitori del cazzo (oooops, scusate ho detto “cazzo”). Intanto rivediamo il programma ministeriale, forse sarebbe meglio fare di meno e meglio, puntando sulla qualità della formazione e non sulla quantità delle informazioni. Intanto ricordiamoci che i ragazzi non sono contenitori da riempire di informazioni, né farabutti da punire! I ragazzi sono organismi delicati e complicati, neanche ve lo immaginate quanto. Forse perché non vi ricordate più il “quando”. Quando eravate ragazzi voi. Io, per un bizzarro (e triste) capriccio del destino non ho avuto figli, ed in ragione di ciò resterò io stessa una figlia per tutta la vita, non essendo mai madre. Ecco perché conosco ancora la sensazione di essere subalterni ai genitori, o a figure superiori come i prof. a scuola, e non ho sublimato attraverso l’esperienza di diventare genitore, non ho fatto il salto quantico, non ho elaborato. Perché solo questa esperienza di enorme portata ti fa smettere di essere figlio e ti fa diventare padre o madre di un figlio, e lì ti dimentichi cosa era essere un figlio e impari a fare solo il genitore, o il professore. Ecco l’errore, la grande mistificazione della scuola. Ormai nemmeno più i cavalli si educano e si addestrano con i metodi di una volta che erano la punizione e il dolore. Oggi si usa la cosidetta “doma dolce”, in cui all’animale si insegna attraverso il gioco e la gratificazione. Imparano meglio, sono più docili, danno più soddisfazione a chi li monta, rendono di più in gara. Se un insegnante non ha il tempo, né la pazienza, né la competenza (perché il più delle volte non ha nemmeno la minima infarinatura di pedagogia) di seguire i propri allievi con l’impegno che si conviene, allora è bene che cambi mestiere, per il bene di tutti! I genitori, si sa, fanno dei danni, magari anche in buona fede, ma li fanno! Almeno voi, che siete pagati, cercate di non farne. Di più, cercate di rimediare ai danni che han fatto i genitori. Chiedo troppo? Trovatelo voi il modo, in fondo i cervelli siete voi. O no?

    Utreya y suseya
    BK

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    1. ma che film hai visto....ma da dove vieni... esiste qualcosa più bello del conoscere la storia antica la letteratura il greco il latino...
      non dovrebbero essere resi meno pallosi i professori ma i genitori degli alunni!!!!!

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    2. NE SUTOR ULTRA CREPIDAM!

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  5. Caro Tommaso, sono Paola, la mamma di Bernardo. Dal 2001 che ho fatto la domanda di computo, riscatto, ricongiunzione, ad oggi che sono andata in pensione, il 31 agosto, a Siena non hanno fatto nulla e a settembre mi sono vista arrivare 700 euro, ciò che hanno fatto a Grosseto, visto che gli ultimi 4 anni ho lavorato a Montieri. In più, avendo aderito al fondo crediti, mi sono vista negare un prestito che ho chiesto per sopperire ai loro ritardi. Vorrei poter far sapere come si è lavorato all'INPDAP di Siena, visto che in 11 anni non sono stati capaci di prendere in mano una pratica. Ciao.paolanardoni@virgilio.it

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    1. A proposito di INPDAP di Siena, se ti può confortare, ho in corso una pratica simile dal 1991 (ripeto 1991...). Ad oggi non si sono degnati di fornirmi una risposta, nonostante ci abbia finito vari paia di scarpe per andare a sollecitare e chiedere informazioni a tutti gli impiegati che ci lavorano ed a quelli che l'hanno preceduti....!!!!!

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  6. Ma come sei demodè Eretico......!?!?!?!?

    Celebri gli effetti salubri di un cattvio voto, che sono gli stessi effetti di un bello scapaccione, dato bene, quando la società moderna ha modelli di sviluppo più moderni, più cool, più fashion.....

    Pensa Te che addirittura oggi si fanno le feste di laurea.... senza laurearsi.......Foloso docet.

    Hanno abolito il servizio civile perchè sennò ai giovani gli toccava stare insieme ai portatori di handicap o agli anziani o semplicemente fare un'esperienza.....capite voi che popo' di disagio.

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  7. "Non auro sed ferro recuperanda est Patria". Ben vengano i voti bassi a spronare i citti. e poi d'altronde "ut sementem feceris ita metes".

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  8. sante parole Prof ! a parte la nostalgia per la leva obbligatoria alla quale non riconosco alcun valore educativo ....

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  9. Alla facoltà di Lettere negli anni 90, dove furoreggiavano kefiah, copie del Manifesto e okkupazioni il povero bischero del sottoscritto preparava scrupolosamente gli esami di certi prof ex-sessantottini in 2 mesi, mentre i "furbi" - gli stessi esami - li preparavano in 10 giorni. E i voti variavano da 28 (per quelli duri come lecci) a 30 e lode (per i più preparati). Viva la meritocrazia! A certi esami tipo antropologia culturale, a meno di non aggredire il docente, era pressoché impossibile essere respinti.
    Come vedi il sessantotto ha fatto danni che vanno dalle primarie all'università e oggi ne subiamo bellamente le conseguenze... L'Italia sentitamente ringrazia!
    P.S.: la cosa che più mi fa incazzare sono quelli che nel '68 si opponevano al sistema ed oggi ne sono diventati parte integrante (professori universitari, politici, giornalisti ecc.)

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  10. I sessantottini oggi SONO IL SISTEMA

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  11. Gentilissimo Eretico, concordo sull'utilità del voto "brutto", ovviamente se meritato ma ti aggiungo che alcuni tuoi colleghi, forse spaventati dal dover giustificare poi davanti ai genitori del "Gianburrasca" la scarsa prestazione del proprio figlio, finiscono, magari, per dare lo stesso voto di chi si impegna nello studio e si fa trovare pronto alla bisogna, a chi, il giorno dell'interrogazione non era preparato e "bonariamente" viene invitato a riprendere il proprio posto e tornare il giorno dopo, stavolta preparato a dovere...magari anche con un "aiutino" sull'argomento da "ripassare meglio". Io capisco che può succedere ed è successo sicuramente a tutti di passare una serata in compagnia del/la fidanzatino/a a discapito della versione di Latino ma credo anche che, quando tale situazione, e ti garantisco che ho più di una testimonianza in tal senso, diventa la prassi, immagino che anche chi aveva gli stimoli giusti e la voglia di farsi trovare sempre pronto, passi nella schiera degli "scaldabanco"..tanto alla fine il risultato è lo stesso... chiudo con i complimenti all'eretico, sempre il migliore!

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  12. perchè non reitrodurre anche le pene corporali, tipo nerbate, ginocchioni sui fagioli? Ma fatemi il favore Eretico e quanti ne sostengono la tesi. Se un cattivo voto può essere un "balsamo educativo" dipende soprattutto dalla capacità dell'insegnante di far recuperare al ragazzo la capacità e la volontà di migliorare. Almeno questo dovrebbe valere alla scuola secondaria inferiore. Ai miei tempi avevo professori che facevano fioccare 3 e 4 a gogò, ma chi li prendeva se era autato dai prof recuperava, altrimenti rimaneva così. E la società secondo voi ha bisogno di una massa di ignoranti bocciati o una classe di cittadini capaci di avere i mezzi basilari per capire la realtà che li circonda? Quindi il voto in sè dovrebbe essere solo uno strumento e non il fine.

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  13. caro eretico io sono madre di un tuo alunno... ti dico benvenga il voto brutto se meritato con coscienza intellettuale di chi lo propina...ma insegna loro... come mi sembra il mio stia recependo l' amore per il sapere e a studiare non per il 9 ma perchè é bello sapere di cosa parla l' Iliade ...
    grazie professore qualsiasi voto tu dia!!!

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    1. Questo, madre anonima delle 13.07, era il commento più bello! Racchiude in sé tutto quello che doveva essere detto su questo topic. Brava.

      bk

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    2. anonima solo perchè lungi da me ingraziarmi a vantaggio del mio pargolo la benevolenza dell' eretico....comunque non era un complimento al prof ma solo un ringraziamento...
      e guardiamoci in faccia noi genitori paraculini... i nostri figli sono lo specchio della nostra vita... logico se il mio piglia 4 lo punisco e seriamente... perchè? perché io lavoro e gli permetto una vita agiata... e lui deve fare il suo dovere di studente... se invece gli dicessi "oh poverino ma é il prof che non ha saputo giudicare..."... il pargolo sarebbe sicuramente più lasso!!!!

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  14. Ma questa non sarà mica la mammina angosciata sotto mentite vesti? Signora, lei è forse calva, oltre che anonima?

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  15. sono calva e ANONIMA proprio come lei.forse solo un po' meno angosciata...
    e considerando i genitori come lei che conosco forse ad angosciarsi dovrebbero essere i professori!!!

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  16. mia cara mammina io non sono calva nè tantomeno angosciata ma se suo figlio piglia 4 la colpa é del prof? I professori dovrebbero angosciarsi ad avere a che fare con genitori come lei!!!

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  17. no professorino sono solo anonima

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    1. Mozione d'ordine: scrivete di cose comprensibili, che si facciano capire da tutti. I dialoghi fra anonimi sono ingestibili!

      L'eretico

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  18. ma che te ne frega scusa? che c....o c' entra le cose che ha detto sono condivisibili...
    ed é perfettamente in tono con quanto affermato dall' eretico: vogliamo avere dei figli nullafacenti perché c' è sempre stata la mammina che ha detto loro poverino, oppure una società di persone consapevoli. Perchè la Signora dovrebbe essere angosciata di cosa?
    Da quello che scrive e dalla sicurezza con cui lo ribadisce non credo che suo figlio prenderà mai un 4, per lo meno non in Italiano

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  19. e poi sono sempre quella di prima... che tristezza non hai un briciolo di umorismo ma sei gelosa? avresti voluto scrivere tu quella frase.. hai paura ?queste sono domande concrete e non sarai mica calva ma che vuoi dire? e se fossi calva e angosciata dove é il problema? a dire certe cose mi sembri più angosciata tu forse sei una prof... bada mascherina

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  20. ma perchè tutti gli anonimi sono calvi? e tutti gli angosciati sono sotto mentite spoglie anche tu allora anonima delle 16:43 sei calvo e angosciata io si sono calva sulla lingua e lei Sig/re/ra?sa cara sulla testa oltre ai capelli spesso ci stanno anche altre cose ed è difficile essere veramente glabri

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  21. Chissà che risposte darai eretico a queste!!! Madri sicuramente, ma sai che alcune di quelle qui date sembrano tue risposte, per la prima volta mi rendo conto che potresti giocarci, e la cosa non mi piace.

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  22. L'ultimo concitato scambio di messaggi tra due anonimi è una buona rappresentazione della confusione, del malessere che viviamo in questi anni. La cultura dell'io, nata nel 1900 con la celebrazione della psicologia freudiana, non ha freni né trova barriere. Ognuno ha la verità, ognuno si sente un po' più intelligente, furbo, sveglio, competente, degli altri. Ognuno si accanisce nella festa dell'io, nella decorazione dell'io. E allora vestiti, e automobili che ricordano treni, dirigibili goffi che si muovono tra le viuzze medievali di Siena guidati da ennesimi Indiana Jones. E poi via con i figli prodigio, con i figli che a 3 anni parlano inglese, che a 4 sono già nei pulcinidellinter. E poi con la casaafollonica, e le castagne allamiata e poi con il piddì, per finire con il colloquio coi professori, e con quel sei che proprio non va giù.

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  23. Caro Raffaele, 4 o 8? Pensa che martedì devo riportare ai miei studenti un bel po' di compiti tra l'1 e mezzo e il 3 !
    Alcune colleghe dicono "Io meno di quattro non metto". In realtà, e loro lo sanno, i voti devono essere usati tutti compresi l'1 e il 10. Ai nostri tempi si andava dal 4 all'8. Ma era tanto tempo fa.

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  24. Cercherò d'essere chiaro e mi scuso x qualche errore,per caso ho trovato questo articolo e nonostante abbia molto sonno cercherò di scrivere al meglio.Sono della generazione nata nei primi anni70' che ha conosciuto l'evolversi della tecnologia,passando dai primi pc ai cellulare alla tv (quinta banda con canali privati lusso solo x ricchi) e via dicendo.Mi ricordo che negli anni 80' in prima media su 30 ragazzi oltre la metà venivano bocciati.Sempre alle scuole medie inferiori,notavamo man mano che passavano gli anni che i ripetenti erano molti e in terza ci ritrovavamo con ragazzi che quasi quasi sarebbero arrivati autonomamente con la moto moto (3 volte ripetenti).
    Alle medie superiori stessa storia,anni 80' evidentemente qualcuno voleva dimenticare il 68' ed in una città con il dominio assoluto PCI era vietato far trascorrere felicemente un fine settimana a qualcuno,la bocciatura era obbligatoria e gli insegnanti non avevano pietà.A storia alle scuole medie inf.avevamo il fare storia,un volume che a confronto quelli di oggi sono i riassunti del bignami dove si spiega l'impero romano in 4 righe.Dimenticavo col dire che in quarta elementare nella mia classe ci furono addirittura tre ripetenti!oO
    Insomma giunto all'università dove un esame di storia della filosofia comprendeva lo studio di ben 16 volumi mastodontici tra i quali tutta la paideia greca,a forza di avanzare a passo di leopardo,dopo aver fatto pure un militare spedito in quel del Trentino ove in estate non si superava la temperatura di 8/10 gradi celsius (in inverno pareva il territorio siberiano,con temperature che ci apparivano come i -40 della campagna di Russia)ce la faccio a pezzi e bocconi a strappare un foglio di laurea con tesi su heidegger e il tempo,inglobando pure borges ed altro.Terminato il tutto i lavori son sempre stati precari,non ho scelto il ramo scolastico perchè a me la scuola pareva e pare un grandissimo ufficio per l'impiego dove chiunque vorrebbe stare per i vantaggi dello stipendio a vita.Scelgo altre occupazioni che mi fanno conoscere luoghi e posti in Italia a me sconosciuti quindi esperienze di vita e man mano che passano gli anni mi accorgo di tutto quello che stà cambiano.Circa 10 anni fa in un treno x Roma parlo con una insegnante che mi dice a gran voce "da anni siamo costretti a promuovere tutti"...Ad oggi il figlio della mia vicina,oramai al primo anno di università,non ha mai conosciuto la bocciatura e non ha mai visto un suo amico ripetere un anno.Vanno avanti a crediti formativi o debiti,insomma toppe per colmare il vuoto pneumatico di un sapere azzerato; ad un ragazzo che ha terminato con l'esame di maturità con un voto altissimo è impossibile domandare dove sia piacenza o taranto,cosa sia un capoluogo di provincia o di regione,chi era alessandro magno,chi fu giulio cesare,come si calcola il teorema di pitagora,cosa sia un planisfero,cosa sia un continente o un enclave,insomma il nulla ( e potrei continuare all'infinito).Insomma questo ragazzo è uscito dal liceo scientifico ed oggi non sa nulla.La sua classe è stata tutta promossa e così tutte le quinte della sua scuola.
    L'Università è un parcheggio a gran soddisfazione di docenti che rivestono cattedre inutili,un parcheggio vero e proprio,dove chiunque va in maniera più disparata o disperata.
    Insomma oramai da oltre un decennio gli istituti sfornano geni ed io che ho visto nascere commodore e spectrum,che per prendere sei,sette o buono dovevo fare salti mortali,trovo laureandi che studiano scienza dell'educazione et simili e non sanno chi era Montessori o Kant.Chi sene frega dico io,ci hanno torturato,ma almeno oggi ci sono i geni del futuro che sanno tutto,ai quali non si può dir nulla e che grazie ad una invasione straniera senza precedenti il sistema ha dato loro la possibilità di andare in crisi se il voto non è "10 e lode".
    Saluti a tutti.

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