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lunedì 13 giugno 2011

Curia di Trapani commissariata...all'Alberino, invece...

 La notizia è davvero troppo ghiotta: il Fatto riferisce che la Curia di Trapani è stata di fatto commissariata dal Vaticano, che ha colà mandato monsignor Mogavero, vescovo di Mazara del Vallo, nonchè Presidente del Consiglio per gli affari giuridici della Cei. Ufficialmente, in qualità di "visitatore apostolico", con "funzioni di tipo istruttorio", ha dichiarato al quotidiano lo stesso Mogavero. Perchè lì si è intervenuti? Tanto malumore tra i fedeli, un'indagine in corso della Guardia di Finanza, rumors di vicinanza della Curia con segmenti mafiosi: niente più di questo.
Se si guardano i fatti, a Siena c'è molto di peggio: altro che indagine, ci sono ben due processi in corso concernenti la Curia (quello contro Acampa, più quello contro il tecnico informatico della Curia Gallù per falsa testimonianza), a fronte di nessuno a Trapani. Quanto ai movimenti di denaro, nessuno può sapere niente di niente in loco (Acampa ebbe la sfacciataggine di sostenere che nell'incendio erano bruciati certificati di battesimo e matrimonio, sic...). Quanto alle chiacchiere sulla moralità, non si sa più da dove iniziare: preti che pubblicano loro foto (nudi) nei siti gay, diaconi permanenti che adescano "maschi muscolosi" sempre sui siti gay (tutto a conoscenza di Sua Eccellenza l'Arcivescovo Antonio Buoncristiani, sia ben chiaro).
Insomma, che deve succedere a Siena, perchè intrervenga un Mogavero di turno? Bisogna aspettare di trovare preti vestiti da donna a giro (sic)?
Meno male che ci sono ancora preti integerrimi, a Siena: per esempio, quel don Cegnini di cui ci occupammo un mesetto or sono. Sul parroco dell'Alberino, continuano ad arrivare notizie strane: la tanto richiesta assemblea sulla situazione immobiliare della parrocchia, non si riesce proprio a fare, e non si capisce proprio il perchè (come si fa a non diventare un pochino maliziosetti?); dulcis in fundo, pare proprio che non sia stata effettuata neanche la benedizione delle case della parrocchia, a questo giro. Per il Diritto canonico, non trattasi di cosa dirimente, ma nella prassi certamente sì: perchè don Cegnini non l'ha fatta? Vuole continuare ad essere sacerdote con il consenso giusto dello zoccolo duro delle bighine e di qualche miracolato alberiniano?

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