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lunedì 31 gennaio 2011

Una precisazione storica, su Cesare Battisti

  Un lettore mi scrive, per precisare che Cesare Battisti non fu fucilato dagli austriaci, bensì impiccato (commento pubblicato nel post in oggetto, per chi fosse interessato).
Non solo ha ragione da vendere, ma non deve scusarsi, assolutamente, per la "pignoleria": è precisione, non pignoleria! Anzi, complimenti per avere trovato l'errore: magari tutti i (tanti) lettori fossero così attenti ed esigenti.
L'errore nasce dalla confusione fatta con un altro grande irredentista (di Rovereto): Damiano Chiesa, anch'egli ammazzato dagli austriaci per la sua scelta di campo filo-italiana nella Grande Guerra; anch'egli freddato nel 1916 (l'anno della Strafexpedition, non a caso), ma lui fucilato, a differenza di Cesare Battisti.
Di nuovo complimenti al lettore.

A proposito del post, si attende ancora, invece, una risposta dal Lamorte. Anche se mi piace immaginarlo come un lettore accanito, che passa le ore sui libri freschi di stampa, mangiando giusto un panino per non perdere tempo inutile, due minuti di orologio per una rispostina si possono sempre trovare, no?

domenica 30 gennaio 2011

Lamorte e la censura: l'indignazione a costo zero

   Ogni domenica, tale Cristian Lamorte (sarà uno pseudonimo, o solo un cognome particolarmente evocativo?), cura sul Corriere di Siena una pagina sui libri senesi, usciti o in uscita. Qua e là, si trovano anche cosette interessanti, indubbiamente. Al centro della pagina, ogni domenica campeggia un'intervista: in qualche caso con scrittori di rango, in altri con personaggi un po' più oscuri. Questa settimana, intervistona a Marco Lisi, ex Sindaco Pd di San Gimignano, ora Preside a Colle. Come Direttore didattico, non lo posso giudicare; come Sindaco, invece, sì: ma il giudizio lo tengo per me, per non andare fuori tema.
Spunto della conversazione, la Censura dei libri. Wow: roba grossa. L'assessore all'Istruzione del Veneto, tale Donazzan, ha fatto censurare nelle biblioteche venete i libri degli autori firmatari del manifesto pro Cesare Battisti (non il grande patriota fucilato dagli austriaci nel Castello del Buon Consiglio a Trento, bensì quel terrorista-assassino che, dalla Francia, è andato in Brasile). Intervento sbagliatissimo, questo del (o della) Donazzan: nonchè ottima opportunità per fare bella figura, a costo zero.
"Certo è inquietante che si proponga proprio alle scuole e alle biblioteche pubbliche... di mettere all'indice autori sgraditi o che semplicemente hanno un'opinione diversa o atteggiamenti non condivisibili. La storia ci insegna che con queste prese di posizione si sa da dove si comincia e non si sa, o si sa troppo bene, dove si finisce". E bravo ex Sindaco-attuale Preside.
Solo una curiosità: una domandina a Cristian Lamorte.
Caro Cristian, ogni settimana tu scrivi di almeno tre o quattro libri, senesi o comunque legati a Siena. Io ne ho scritti tre in tre anni, di argomento senese (due di denuncia, un romanzo): come mai non hai mai trovato mai spazio per inserirne neanche mezzo? Sia come copie vendute, che come dibattito suscitato, credo ci sarebbero ampiamente potuti entrare. Magari per stroncarli, come avrebbero meritato di certo. Non ti accorgi di essere esattamente uguale a colui, il cui comportamento stigmatizzi e fai stigmatizzare? Se avrai la cortesia di rispondere, volentieri pubblicherò la tua risposta, integralmente. Ma forse è più facile - come sempre - fare finta di niente...
Raffaele Ascheri

Manifestazione pro-Magistratura a Siena? La parola al Pd...

  "Per fare il lavoro di magistrati bisogna essere malati di mente; se fanno questo lavoro è perchè sono antropologicamente diversi dal resto della razza umana"; "non può non apparire sconcertante o solo addebitabile ad una dimostrazione di acuto disagio mentale, servirsi di un incendio denunciato proprio dall'indagato...per distruggere documenti che potevano essere eliminati in modo del tutto inosservata".
La prima frase - quella sui magistrati MALATI DI MENTE e ANTROPOLOGICAMENTE DIVERSI - è di Silvio Berlusconi; la seconda, quella ad personam sul Pm Nicola Marini della Procura di Siena dimostrante il suo ACUTO DISAGIO MENTALE, è, più modestamente, dell'Arcivescovo di Siena Antonio Buoncristiani.
Il Pd senese, nel 2007, non aprì bocca, dopo siffatte dichiarazioni del cittadino Buoncristiani. Cenni? Sarà magari diventato un pochino più paonazzo del solito, ma stette zitto zitto. Ceccuzzi (già deputato della laica Repubblica italiana), zitto e...Mussari, visto che il neopresidente di Banca MPS stava assumendone la difesa: poteva forse contraddire il suo alter ego? L'allora imperante Ceccherini, Presidente di Provincia, zittissimo, visti i comuni interessi con la Curia. Quanto a Simone Bezzini, non è dato sapere neanche se ce l'abbia fatta a leggere il comunicato stampa: ad ogni buon conto, zitto anche lui. E si potrebbe continuare (anche l'opposizione, non brillò assolutamente per determinazione, Liste civiche comprese: si stava già preparando il rassemblement con l'Udc?). Oggi, finalmente, a 4 anni di distanza, il vulnus (la ferita, l'offesa: traduzione, dal latino all'italiano, per il prossimo Sindaco) si potrebbe sanare: il 13 febbraio, ci sarà la manifestazione milanese pro giudici.
Perchè non organizzarla anche a Siena, visto il momento nazionale? L'Idv sarebbe certo contento, e Ceccuzzi ora deve recitare la parte dell'antiberlusconiano: in più, non si lascia alla Battistini leghista il ruolo della paladina della legalità. Ci si trova alla Lizza, si mette un gazebo per raccogliere le firme contro Berlusconi, si parla un po' del bunga bunga, e si va a casa contenti.
Si attendono nuove dal Pd, allora: forza e coraggio!  Siete o no, con la Magistratura? State con i giudici, o con gli imputati eccellenti?


Raffaele Ascheri

sabato 29 gennaio 2011

La Sodomia nella Chiesa: prendiamola alla lontana. Per ora...

  Qualcuno avrà già capito, a qualcun altro fischieranno le orecchie, altri ancora saranno scandalizzati solo dal fatto che se ne scriva (ma oggi, nell'Italia del bunga bunga imperante, esiste ancora la possibilità di scandalizzarsi?): in questo post, tuttavia, la prendiamo molto, molto alla larga; l'intenzione è quella di dare una cornice storica alla questione dei rapporti tra la pratica sessuale sodomitica, e la Chiesa cattolica.

Fonte primaria di riferimento, un libro magnifico: "Riforma-La divisione della casa comune europea", dello storico inglese Diarmaid McCulloch (Carocci editore): un classico su Lutero, e non solo.
Andiamo a citare ciò che ci interessa: "il cristianesimo (nel periodo anteriore al Mille, Ndr) aveva mostrato una certa ambiguità nei confronti della condotta omosessuale, e il fatto non era sorprendente se si considera il contrasto tra il totale silenzio mantenuto da Gesù Cristo su questo tema e l'evidente ostilità dell'apostolo Paolo verso l'omosessualità. La Chiesa, in realtà, dimostrò una qualche forma di accettazione della condotta omosessuale all'interno di un contesto cristiano". Parole molto chiare, che non necessitano di ulteriori commenti: Gesù non parlò mai - stando ai Vangeli - contro l'omosessualità. Paolo, invece, "aveva messo chiaramente in relazione i rapporti omosessuali con la disubbidienza agli ordini del Signore" (qui McCulloch cita la prima lettera ai Romani, 26-27).
Nell'Europa occidentale, tra l'XI ed il XII secolo, si arrivò invece a quella "formazione di una società persecutoria", come la chiama lo storico. Una "società persecutoria" tutt'altro che abbandonata anche in seguito, come sappiamo...
Nel massiccio tomo su Lutero, si trova citato anche San Bernardino, tanto per avvicinarci dal punto di vista anche spaziale.  Il grande dibattito che divideva e lacerava la Chiesa - allora come adesso - era quello del "dire, o non dire"? Bernardino era per il dire, senza ma e senza se: e senza peli sulla lingua, soprattutto.
 A pagina 791, si scrive che Bernardino nominava, e denunciava, atti di sodomia, in città. Facendo nomi e cognomi. Quando predicava alla folla senese, "Le madri presenti fra il pubblico durante la sua predicazione all'aperto nelle piazze di Siena diventavano talmente furiose che una volta, nel 1427, abbandonarono in massa la Piazza inducendo il predicatore a gridare al loro indirizzo: "Non andare, non ti partir; aspetta , che tu udirai forse cose che non l'udisti mai più".
Al netto delle sue indifendibili tirate antisemite, simpatico, questo San Bernardino.
Nella Siena di oggi, di Santi davvero non vedo neanche l'ombra: forse è più il momento degli eretici, per parlare di queste cose...

venerdì 28 gennaio 2011

La Giornata della Memoria (II): il Museo ebraico a New York

  Il Premio Nobel Elie Wiesel, ebreo, ha più volte detto, con una meravigliosa frase, capace di condensare la tragedia della Shoah: "Durante la Shoah, non tutte le vittime furono ebree, ma tutti gli ebrei furono vittime".
Una frase straordinaria, perchè in grado di fare propria una caratteristica dell'intellettualità ebraica, della migliore intellettualità (Israele è uno dei pochi luoghi al mondo, in cui l'autorevolezza degli scrittori ancora conti: in Italia - tolto Saviano e, in parte, Camilleri -, nessuno conta meno di niente): il non volere assumere il monopolio assoluto della memoria dell'Olocausto.
Visitando meno di un mese fa l'interessantissimo Museo ebraico di New York (davanti ad uno degli ingressi del Central park, nel cuore, quindi, di Manhattan), lo si vede benissimo: basta avere la pazienza di farsi perquisire come ad un aeroporto prima di entrare (!), e di rispondere al mezzo interrogatorio di chi ti vende il biglietto ("da dove viene, perchè è qui?").
Dopo questi passaggi, un affascinante sguardo diacronico sulla storia del mondo ebraico è assicurato. All'interno del Museo, nella sezione dedicata alla Shoah, vale a dire all'annichilimento del popolo ebraico pianificato da Hitler, si puntualizza subito che molti altri gruppi furono massacrati ad Auschwitz e negli altri campi (zingari, omosessuali, testimoni di Geova, antinazisti generici, comunisti,  generici asociali...). Si nota l'attenzione rigorosa, inappuntabile, a che queste categorie vengano ricordate: non era scontato fosse così, non era per nulla ovvio.
Che museo, questo del popolo ebraico: uno di quei luoghi in cui chiunque sia dotato di un minimale interesse per la Storia, dovrebbe tornare per almeno un paio di giorni di fila.O, almeno, starci per tutto il giorno, dall'orario di apertura, a quello di chiusura: concedersi una pausa pranzo, e poi rientrare.
Fra le varie chicche, ne segnalo un paio, giocando parecchio per difetto (nella Milstein family Gallery, c'è anche una stimolante videointervista a Tullia Zevi, scomparsa nei giorni scorsi).
Ad un certo punto, ci si imbatte in un quadro che ha il sapore di casa, o quasi: la Sinagoga di Livorno!
La Sinagoga di Leghorn, per dirla all'americana. Dipinto da tale Solomon Alexander Hart intorno al 1850, vi si ritrae la festa di Simhat Torah, quando l'annuale lettura della Torah è completa, ed inizia quella nuova. Questo Hart ci offre un'immagine idilliaca della cerimonia ebraica (nessuna donna è presente nell'opera); a detta della didascalia, il quadro servì a fornire una visione positiva dell'ebraismo italico in terra d'Inghilterra, pervasa allora - nonostante la presenza dell'anglicanesimo, meno antisemita del cattolicesimo -, da forti sentimenti contro gli ebrei.
Ma forse una delle cose più interessanti è una lapide - molto ben conservata -, di Danzica, in cui si ricorda il sacrificio dei caduti ebrei tedeschi durante la prima guerra mondiale: ebrei che - esattamente come Hitler - caddero per il secondo Reich, tra il 1914 ed il 1918; nel 1939, con Danzica polacca, in vista dell'imminente attacco nazista alla Polonia (1 settembre 1939), gli ebrei locali la misero in salvo negli States, dove è rimasta. La lapide ricorda 56 ebrei tedeschi morti combattendo "furs vaterland": si va da un Baruch, ad un Wolffberg. Credo che lapide più imbarazzante - per il nazismo -, non ci potesse essere: un semplice pezzo di marmo, era capace di smentire le centinaia e centinaia di pagine del Mein Kampf hitleriano...
Raffaele Ascheri

Qualcosa di nuovo, sotto il solicino della merla?

  Questo ultimo scampolo di gennaio, questi giorni della merla (tradizionalmente, i più freddi dell'anno), a livello politico locale si stanno invece riscaldando, e non poco.
A livello di alternative al candidato Franco Ceccuzzi, abbiamo una scatenatissima Loretana Battistini (candidata della Lega), che ha rilasciato, proprio in questo blog, la sua prima intervista (e l'unica in cui le sono state fatte certe domandine su taluni disinteressati benefattori di Siena, statene ben certi...). Si batterà sulla questione morale: comunque vada a finire, darà del filo da torcere a chi - Ceccuzzi - un'elezione combattuta non l'ha mai affrontata in vita sua. Un absolute beginner, a 40 anni suonati.
Pare proprio, poi, che l'Italia dei valori abbia abbandonato il Pd ed i suoi sodali: se confermata, sarebbe una notizia di enorme, straordinaria importanza, perchè potrebbe offrire una alternativa (di sinistra) all'elettorato dei delusi dalla Ceccuzzi-dipendenza del Pd locale. E potrebbe fare aprire gli ochi su questo Pd che fa finta di essere antiberlusconiano, mentre in realtà è legatissimo al clan Verdini-Matteoli.
C'è poi un'altra novità, al momento in fieri (traduzione per Ceccuzzi: in evoluzione, in divenire, in atto. Sono tre espressioni sinonimiche, non è che voglia dire tutta questa roba insieme...): coordinato dall'augusto pater proprio dell'eretico, domani - sabato 29 gennaio, alle 10 e trenta nella Sala delle Lupe -, si riunisce una frastagliata galassia di associazioni (io ne eliminerei subito un paio senza appello, ma ovviamente non sta a me decidere!) della società civile, per cercare di pungolare i partiti e, soprattutto, per vedere se è possibile continuare lo spirito di una Lista civica sganciata da logiche di alleanza o vicinanza a partiti nazionali. Quello che era lo spirito originario delle Liste nel 2006, a mio avviso oggettivamente tradito da un'alleanza - innaturale, e per vari motivi - con i partitini del cosiddetto Terzo Polo nazionale (con l'aggravante - dispiace doverlo puntualizzare - del fatto che Casini è il generone del dominus del Monte dei Paschi di oggi: come si fa a non pensarci?). A Mario Ascheri il più che arduo compito di provare a percorrere questa altra, potenziale, strada. Con Vittorio Stelo? Con altri ancora?
Vedremo come andrà a finire; almeno, c'è la sodisfazione di constatare come qualcosa, e qualcuno, si stia muovendo, sotto il solicino di fine gennaio.
Se Dio vuole, anche la Magistratura inquirente...
Raffaele Ascheri

giovedì 27 gennaio 2011

Intervista alla candidata Battistini(III): la questione morale

   Andiamo a concludere l'intervista alla candidata leghista Loretana Battistini: unica donna candidata al ruolo di primo cittadino di Siena.
Nella prima parte, si continuerà a parlare di questione morale senese; nella seconda, si cercherà di carpire qualche aspetto in più della personalità della Battistini: senza avere ovviamente la presunzione di esaurirne la conoscenza.
Domanda: "Si parlava dell'ipercementificazione senese.Cosa pensa del progetto Cittadella dello sport all'Isola d'Arbia?"
Risposta: "Il progetto, da me sarebbe fermato: al limite ci potrebbe essere un progetto alternativo. Ci sono personaggi politici locali, poi, che mi pare abbiano problemi seri in quella zona...".
Domanda: "Vedo che la candidata leghista non sa rinunciare a togliersi dei sassolini dalle scarpe.Quella, in effetti, è una vicenda che merita essere raccontata, ma, ora, si andrebbe decisamente fuori tema. Altro tema: la Curia. Dopo la richiesta di rinvio a giudizio di monsignor Acampa (giugno 2007), il Vescovo Buoncristiani parlò del Pm Marini come di una sorta di mentecatto. Il Sindaco Cenni - pur richiesto di un parere da Repubblica -, preferì non commentare, in nessun modo. Lei cosa avrebbe fatto, in un caso simile?"
Risposta: "Un Sindaco deve assolutamente dire la sua. Il silenzio avalla certi comportamenti. Senza entrare nel merito specifico della questione, sarei di certo intervenuta per invocare il rispetto della Magistratura".
Domanda: "Cosa pensa del Presidente Mps che difende, molto attivamente, monsignor Acampa nel processo per incendio doloso e calunnia? Le pare opportuno ciò che sta facendo Mussari al proposito?"
Risposta: "Penso che sia assurdo che lo faccia, a prescindere dai rapporti personali fra loro due. Si tratta di una questione, evidente, di opportunità."
Domanda: "Se diventasse Sindaco, sarebbe la prima donna. In che cosa si vedrebbe il tocco femminile, nell'amministrazione della città?"
Risposta: "Si vedrebbe, eccome. Intanto, oltre ad essere donna, sono madre (della 18enne Martina, e del 15enne Francesco): ci sarebbe, fra le tante cose, più attenzione per la scuola, per quello che può fare un Sindaco. Per esempio, sulla mobilità scolastica: è il Train che deve essere al servizio dei clienti, non certo il contrario.Il Comune deve fare da mediatore fra le parti, ma anche da traino!".
Per concludere, un tris di domande personali, tanto per avvicinarci al mondo di questa soccer mum.
Domanda: "Come se la cava con le lingue straniere?".
Risposta: "Inglese e spagnolo, ma solo scolastico, anche attraverso i compiti dei miei figli negli anni (il che vuol dire livello bassino bassino, ho modo di pensare, Ndr)"
Domanda: "Con il computer, che tipo di rapporto ritiene di avere?"
Risposta: "Direi ottimo: lo uso abitualmente, non ho problemi particolari".
Domanda: "Ultimo libro letto, ma letto davvero, non comprato e messo da una parte?"
Risposta: "Fratelli d'Italia", sulla massoneria: visto che a Siena c'è tanta gente che ci campa sopra, è bene essere informati il più possibile...".
Domanda: "Ultimissima domanda: il peggiore insulto che le potrebbero fare, ed il migliore complimento?"
Risposta: "Il peggiore insulto, certamente dire che sono una falsa; il migliore complimento, una persona che mi dimostra, semplicemente, stima sincera".

Il figlio Francesco, dal Sarrocchi, chiama ancora: vuole che la mamma lo vada a prendere al più presto, ha la partita di calcio! La candidata - Sarah Palin nostrale -, mi deve salutare, di fretta.
Rispetto alla ruspante ex candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti, la quarantottenne candidata ("l'età giusta per fare il Sindaco!") è bionda. Ancora di più, non ama andare a caccia e portare armi da fuoco al seguito. Le sue uniche armi, sono le parole: che spesso - si sa - fanno malino anch'esse...
Raffaele Ascheri

mercoledì 26 gennaio 2011

La Giornata della Memoria

 Dopo tanti post sulla realtà senese, dedichiamoci a qualcosa, finalmente, di più ampio respiro.
Domani ricorre la Giornata della Memoria, in cui si ricorda l'annichilimento degli ebrei (e non solo) da parte nazista nel corso della seconda guerra mondiale (in particolare, dal 1942 al 1945). La Shoah, per usare il termine più indicato. Il 27 gennaio è la data di liberazione dei campi di Auschwitz e Birkenau da parte dell'Armata Rossa staliniana. Per l'Italia, in realtà, sarebbe meno autoassolutorio celebrare il 16 ottobre (1943): giorno del grande rastrellamento nazi-fascista, prodromico alla Soluzione finale per gli ebrei italiani (fortunatamente colpiti sì in modo durissimo, ma non - percentualmente parlando - in modo così drastico come quelli polacchi, ungheresi o russi).Ricordare il 27 gennaio, dunque, pare confinare la tragedia del popolo ebraico lontana da noi, soprattutto senza attiva partecipazione italiana (Auschwitz è in Polonia, lì c'erano i nazisti...): cosa che sic et simpliciter non fu, vista l'attiva partecipazione dei fascisti saloini ai rastrellamenti su suolo italico, Siena compresa.
Ciò scritto, credo possa essere stimolante aggiungere un'altra considerazione, anche per eliminare il rischio di quella ritualità stanca che aleggia sulla celebrazione, in un Paese ignorante di Storia come pochi altri al mondo (ne parla - su Repubblica di oggi - lo storico David Bidussa). Il 27 gennaio 1945, dunque, l'orrore indicibile di Auschwitz (e di Birkenau, è bene ricordare: ci sono 3 o 4 chilometri, fra i due luoghi) terminò, finalmente. I nazisti in fuga (bruciando il bruciabile, prima di andarsene), i sovietici a liberare (memorabile l'incipit del film La tregua, di Francesco Rosi, al proposito).
La Storia - anche in questo caso - non si fa quasi mai mancare i paradossi: nell'immaginario collettivo mondiale, i sovietici sono stati i liberatori, i "buoni", verso gli ebrei. Sublime paradosso, dunque: l'esercito che rappresentava i popoli più nutriti di antisemitismo, più imbevuti di atavico odio contro gli ebrei (sin dai tempi dello zarismo), proprio loro - davanti alla Storia - sono passati come amici del popolo ebraico! Pogrom antiebraici, di enorme portata, c'erano stati nella seconda metà dell'Ottocento in Russia; un pogrom devastante ci sarebbe stato nel 1953, se la più provvidenziale delle emorragie cerebrali non avesse stroncato la vita del dittatore georgiano: tutto, o quasi, era già programmato (la cosiddetta "congiura dei medici ebrei", la polemica contro il cosmopolitismo ebraico, e via dicendo). E I Protocoli dei savi anziani di Sion - il testo base dell'antisemitismo europeo, clamoroso falso costruito ad arte per propagandare l'idea di una congiura mondiale ordita dagli ebrei -, non è forse opera dell'Ochrana, la polizia politica zarista?
Adolf Hitler, una volta per tutte, non ha dovuto inventare proprio niente, si è trovato un sostrato di odio cucinato già al punto giusto: l'antisemitismo di matrice zarista-stalinista, diffuso in tutto l'Est Europa più ancora che in Europa, abbinato al quasi bimillenario antigiudaismo di stampo cattolico (per abolire il quale, si dovrà attendere il Concilio Vaticano II!), sono stati i suoi punti di riferimento, nella Vienna di inizio secolo in cui la sua crudele mente si formò in maniera definitiva.
Si tratta di cose un po' scomode da dire e da scrivere: non per questo ci è dato di tacerle...
Raffaele Ascheri

martedì 25 gennaio 2011

Quanta informazione (libera) può sopportare Siena?

   Non posso esimermi dal fornire questo dato, aggiornato alle 22 e 45 di stasera: 538 lettori del blog (e la giornata non è finita, c'è ancora più di un'ora...). Mai successo prima, da quando il 22 novembre 2010 è nato l'eretico di Siena, quasi per scommessa. Non male, per uno spazio neonato (e con quindici giorni di semi-blocco, quando l'eretico si era rintanato a New York City, via Montreal).
Ancora una volta, la censura occhiuta si dimostra come il proibizionismo: non fa che aumentare la curiosità e lo stimolo per il prodotto, quale esso sia. Si parli di alcolici, di droghe, di donnine, o di informazione libera.
Quello che mi fa particolarmente piacere, è che i nuovi lettori sono di certo degli absolute beginners di questo spazio di libertà: a qualcuno di questi neofiti non interesserà il contenuto del blog, ma molti di loro torneranno.
A questo punto, oltre a ringraziare di nuovo - come nel post precedente - il proprietario di Radio Siena e di Siena Tv Vasco Bonci, dò un suggerimento alla Casta: mettete in azione un po' di hackers seri (e ben prezzolati), perchè qui, altrimenti, viene fuori un casino.
Ci sono: elezioni comunali quasi alle porte; sentenza del processo alla Curia (con novità molto interessanti, che non riguardano solo l'ottimo Giuseppe Acampa: il cerchio si allarga...), per l'estate; lo stato comatoso del Mps (ormai irreversibile); Galaxopoly, con Mussari e Parlangeli iperindagati; il caso Verdini, con i suoi sempre più evidenti legami con il Monte; l'affaire Finmeccanica, con il buonconventino Lorenzo Borgogni che, finalmente, ha iniziato a parlare; le Marie Goretti di Arcore pagate con gli assegni montepaschini; aggiornamenti sulle varie cause e querele intentatemi (doppio lavoro per l'avvocato De Mossi); varie ed eventuali (tralasciamo i post culturali: quelli alla Casta non interessano).
Forza, dai, su: diamoci sotto! Possibile non si riesca a fare sparire questo blogghetto? Uno spazio informativo che non costa niente di niente, e senza pubblicità del Monte, della Coop, dell'Antica Querciolaia e della Cna. Cari castisti, pensateci voi: tutta questa messe di informazioni senza filtro, la Siena attuale non la può sostenere. Urgono provvedimenti: seri ed urgenti...
Raffaele Ascheri

Siamo come in Tunisia o in Egitto?

  Pensavo di non tornare sull'argomento, visto che ho tanto arretrato da smaltire (Banda della Curiana, Galaxopoly, Giornata della Memoria et alia), ma l'attualità prende il sopravvento. Mi preme l'obbligo di ringraziare i tanti che mi hanno scritto o telefonato in giornata (qualcuno non l'ho pubblicato, perchè si tracimava nel turpiloquio...) per darmi solidarietà; ma, soprattutto, devo ringraziare Vasco Bonci censore: grazie alla azione censoria del dominus di Radio Siena e Siena Tv, ho più che raddoppiato gli utenti del mio blog. Chapeau, Vasco! Grazie, davvero, dal più profondo del cuore.
Sto solo aspettando la solidarietà del Presidente Gruppo stampa autonomo di Siena, Roberto Romaldo: quella, ancora non è arrivata. Chissà se arriverà mai...
Un lettore mi scrive (pubblicato sotto) per dire che è meglio la Tunisia che la Siena di oggi (e ci mette la firma): paragone interessante, da prendere ovviamente con le molle. I regimi nord-africani hanno la loro polizia politica (per esempio, i famigerati mukhabarates egiziani), mentre qui alla stragrande maggioranza delle forze dell'ordine la Casta tanto simpatica - vi assicuro - non sta. Fanno eccezione quelli che non saltano mai un rinfresco organizzato dal Monte, ma per il resto...
La Tunisia, l'Egitto, perfino l'Albania, però, qualcosa ce lo possono certo insegnare: non bisogna avere paura, specialmente di chi di paura, adesso, ne ha tanta. Ma proprio tanta, credetemi.
Cuffaro era Governatore della Sicilia: ora è in galera, tra Madonne, rosari e libri di Orwell. Qui, abbiamo più avvisi di garanzia di quanti non ce ne siano mai stati prima: quando scrissi La Casta di Siena, una situazione così, non era neanche auspicabile.
Concludiamo con ciò che Bernardo Valli - grande esperto di politica internazionale - scrive su Repubblica di ieri, 24 gennaio: "In una società dove l'opposizione ha margini di manovra limitati e la stampa è sotto stretta sorveglianza...è Internet che inventa la democrazia". Descrive l'Egitto, vale, pari pari, per Siena...

lunedì 24 gennaio 2011

Complimenti a Siena Tv e Radio Siena: censurato anche sul calcio...

     Ormai avvezzo a tutto, segnalo l'increscioso episodio di stasera, giusto perchè ieri avevo scritto un post in cui segnalavo la mia partecipazione alla trasmissione sulla Robur in onda stasera su Siena Tv e Radio Siena, alle ore 21,00. Chi l'ha vista, avrà notato la mia assenza. Non so quello che esattamente sia stato detto al proposito, perchè non ho più avuto voglia di vedere il suddetto programma: ma si tratta semplicemente di CENSURA, senza se e senza ma. Tanto più squallida e vergognosa, se pensiamo che io avrei ovviamente parlato dello 0 a 0 del Siena a Reggio Calabria, del fallo di Rossettini o di cose simili (l'avevo anche scritto nel blog, ieri: più di questo!). Lo dico subito, e chiaro: il conduttore Luciano Sardone - che conosco da una venticinquina d'anni -, nonchè il suo collaboratore Francesco Rustici, hanno una sola colpa, grave: quella di essere stati così ingenui da chiamarmi, da invitarmi alla trasmissione. Errore, ingenuità imperdonabile.Hanno fatto una cosa normale, in una città che normale non è più da tempo, e non solo per la censura.
Chi comanda a Radio Siena e Siena Tv - Vasco Bonci -, ha impedito loro di farmi andare, punto e basta. In tutte le parti del mondo, si chiama censura, appunto. Attendo con impazienza un comunicato di fuoco dell'ottimo Roberto Romaldo - a nome del Gruppo stampa autonomo di Siena - per stigmatizzare l'accaduto, anche se non ho la tessera: o la censura vale solo per i tesserati?
Pare che il motivo cogente sarebbe che ci sono cause e querele che mi riguardano: viene, francamente, da ridere. In primo luogo, sia le cause che le querele ovviamente niente hanno a che vedere con il calcio (al limite, con il basket, vedasi Ferdinando Minucci); ma soprattutto: se in questo paese chi ha "rapporti" con la Giustizia non avesse diritto di parola, i talk show televisivi si farebbero con tre o quattro politici, da cercare con attenzione massima, come i funghi fuori stagione...vogliamo dire solo di Siena? Chi ha "problemi" con la Giustizia, non va più in televisione, come è successo a me oggi? Benissimo: allora Mussari Giuseppe non apparirà più in televisione, nè a fare il neobanchiere, nè con le felpe 1472 addosso...
  Un'ultima cosa, dedicata a chi non mi ha voluto in studio a parlare di ventidue ragazzi in mutandoni: ma uno specchio, per guardarvi in faccia la mattina, ce l'avete, in casa, o no?
Raffaele Ascheri

Intervista a Loretana Battistini (II): la questione morale a Siena...

    Riprendiamo la nostra chiacchierata senese con la candidata (fino a prova contraria) della Lega Nord Loretana Battistini, potenziale prima donna Sindaco di Siena: un'intervista senza filtri, senza domande imposte dall'intervistato o suggerite prima all'intervistato. Una intervista con domande che nella stampa locale non si possono fare, pena una telefonata iperincazzata di qualche servo montepaschino che - su mandato chissà di chi - interviene per redarguire...

Domanda: "Pensa che una candidatura come quella di Pierluigi Piccini, in questa tornata elettorale, avrebbe un senso di discontinuità, rispetto al contesto senese del 2011?".
Risposta: "Piccini come candidato di discontinuità proprio non lo vedo, come d'altra parte Ceccuzzi. La carta da giocare, Piccini l'ha avuta nel 2006, ora proprio no; sulle sue capacità personali, sulla competenza, nessun dubbio e niente da dire: nessuno è al suo livello. Ma oggi è una figura che disturba, e che non può presentarsi come il nuovo".
Dopo la bocciatura del Piccini versione 2011, si prosegue.
Domanda: "Per quanto concerne Ceccuzzi, immagino un prevedibile, scontato giudizio negativo: ma come lo sostanzierebbe, questo giudizio negativo?"
Risposta: "Si tratta di un candidato debole, sotto svariati punti di vista: quanto al conflitto di interesse, siamo a livelli berlusconiani...in più ha il difetto dell'arroganza: in questo caso, prima di tutto con i suoi (potenziali) alleati. Si fa incoronare prima di essersi accordato con loro..."

Domanda: "Ecco un'altra domandina pepata al punto giusto. Torniamo per un momento a Denis Verdini, di cui si è già parlato nella prima parte. Da ciò che mi risulta, il Presidente di Banca Mps era (ed è) molto, molto interessato alle sue - di Verdini - personali vicende giudiziarie. Non lo trova un pochino strano, tutto questo? E poi: lei ha la stessa curiosità che ha Lui, nei confronti del Denis berlusconiano?"
Risposta (di getto): "La stessa curiosità che ha Lui, io non ce l'ho di certo! Se il Monte ha dato 60 milioni di euro alla Baldassini Tognozzi Pontello (ditta fiorentina di costruzioni, che aveva al vertice una persona legatissima a Verdini, Ndr), cioè al migliore amico di Denis Verdini, i rapporti ci devono essere. E ben affinati e collaudati. Evidentemente, c'è qualcuno che ha garantito per la Baldassini...".
 
La biondona ci va giù pesante! Battiamo il ferro finchè è caldo, allora. Vecchia regola, da seguire anche in questa intervista, in questo passaggio in particolare.
Domanda: "Cosa le insegna il caso Galaxy, con la conseguente raffica di avvisi di garanzia, in primis per Mussari Giuseppe?"
Risposta: "Che basta che arrivi qualcuno con i soldi, che c'è qualcuno, a Siena, che è disposto a tutto pur di fargli strada...Galaxy non avrebbe portata niente di positivo, per la città ed il territorio. Tutti sanno che la Banca è a rischio di default, solo Mussari e Vigni non lo dicono!"

Domanda: "Questa città, ha ancora bisogno di cementificare? Se fosse Sindaco, andrebbe avanti a costruire in ogni pertugio possibile?"
Risposta: "Basta mangiare terreno a questa città, basta! Bloccherei lo sviluppo del cemento, in ogni modo".

   Battuto bene il ferro? Beh, in questa parte dell'intervista c'è materiale scottante, sul quale nè il Partito democratico, nè il centrodestra berlusconiano (declinazione Marignani-Verdini, per capirsi) può dire la sua. Si dovrebbero scomodare troppe persone, in special modo una...
Prima del rush finale (c'è ancora robetta interessante assai, più qualche domandina personale sulla Battistini come candidata, tanto per conoscerla un pochino di più ), facciamoci una pausa, un break.
Di sicuro, a leggere questa intervista (a differenza delle ciambelle ceccuzziane, che possono fungere ottimamente da sonniferi), non si addormenta nessuno...

Raffaele Ascheri

domenica 23 gennaio 2011

L'eretico a Siena Tv: a parlare di calcio, tranquilli...

  Domani - lunedì 24 gennaio 2011 - è una data storica, con un pochina di sana enfatizzazione da claquer montepaschino: l'eretico torna su una televisione locale (Siena Tv, ore 21,00). Non mi ricordo neanche da quanto tempo ne mancavo, ma tant'è: da quando è uscita La Casta di Siena (1 dicembre 2007), non era mai capitato! Da Raidue a parlare di Madonne, a Siena Tv a parlare di calciatori: siamo o non siamo duttili? Stiano tranquilli, gli "amici" della Casta: non parlerò di loro, non sono abituato ad andare fuori tema. Niente Galaxopoly, niente banda della Curiana, niente sul Cenni che va o sul Ceccuzzi che viene. Tranquilli, tranquilli: tutto sotto controllo.
Tra l'altro, per andare in Tv, mi tocca perdere un evento che avrei fatto certo mio: Franco Ceccuzzi, in contemporanea, si esibisce al Circolo Arci delle Taverne, in Via Principale, la main street di Taverne d'Arbia. Centinaia di autoctoni e di neotavernini sono già mobilitati all'uopo: chi per ascoltarlo, chi per vederlo, chi addirittura per toccarlo con mano, anche solo per un fugace attimo. Sarà freddo, il ghiaccio incomberà, ma l'occasione è troppo ghiotta...
Torniamo al programma cui presenzierò. Mi ha invitato Luciano Sardone, il conduttore; il programma poco lo conosco, perchè il lunedì sera, di solito, mi dedico al calcio giocato, piuttosto che a quello parlato. Domani farò una gradita eccezione, negli studi in Via Fiorentina alle 21 (fino alle 22 e trenta, mi hanno riferito). Con me, Paolo Gallerini e Roberto Rosa, tra l'altro due amici, in tempi diversi della mia vita. Si parlerà - presumo - di calcio, del Siena e di argomenti correlati.
Chi non ha di meglio da fare, ci guardi. Secondo me, si divertirà.
Solo l'infuocato, attesissimo discorso programmatico di Franco Ceccuzzi nella main street delle Taverne merita di più...

sabato 22 gennaio 2011

Intervista a Loretana Battistini (I): la questione morale a Siena...

   L'appuntamento è per le 11 e 40 di un sabato mattina di gennaio, freddo e grigio.
Come succede spesso alle belle donne, il ritardo è assicurato...l'intervista, però, vale il ritardo, credetemi. Anche chi è lontano un paio di galassie dalle tematiche della Lega "padana" (vedasi lo scrivente), non potrà non rendersi conto di una cosa: nessun altro candidato a Sindaco per la tornata elettorale della prossima primavera - forse nemmeno quello dell'Italia dei valori, mai ci dovesse essere -, potrebbe parlare con la stessa incisività di certe tematiche, e, soprattutto, di certe persone.Provate voi, a fare una domanda su Denis Verdini a Franco Ceccuzzi...
Classe 1963, sposata, due figli, laureata in Economia e banca con una tesi sull'apertura dei nuovi sportelli e sulle liberalizzazioni nel mondo bancario, la "sparigliatrice" Battistini non delude chi - come me - l'aspettava al varco sulla questione morale a Siena.
L'eretico spera che i giochi di potere (fiorentini e romani) le permettano di restare in corsa, anche se i rischi di una sua eliminazione, in favore di uno pseudocandidato pro-Casta da parte di Lega e Pdl insieme (Marignani?), ci sono, eccome. Questa intervista - di cui qui pubblichiamo la prima parte - credo farà guadagnare alla Battistini molte simpatie fra i lettori, nonchè molti potenziali voti: sincronicamente, però, scaverà un definitivo fossato fra lei ed il Pdl...
Domanda: "Questo blog si è fatto promotore di un'iniziativa anti-raccomandazioni: lei sottoscrive che non si farebbe promotrice di nessuna forma di raccomandazione, anche una volta divenuta Sindaco? Anche se per il candidato della Lega è certo più facile, fare certe promesse..."
Risposta: "Sono per la meritocrazia in tutti i campi, quindi sono pronta a giurare sulla testa dei miei figli, in questo senso. L'ha fatto anche Berlusconi, in passato: ma i giuramenti di una mamma, valgono molto di più di quelli di un padre...se dovessi diventare Sindaco, non raccomanderei nessuno, insomma!".

Domanda: "Vista l'attualità incalzante, lei è da considerare la candidata definitiva della Lega, o no? I dubbi ci sono, certi comunicati Pdl-Lega farebbero pensare il contrario...".
Risposta: "Sono coerente con le richieste della Lega: e sono il candidato della Lega. Spero semmai che il Pdl converga sul mio nome" (come detto, dopo l'intervista la vedo bigia parecchio, Ndr).
Domanda: "L'accuseranno di essere una trasformista: da forzaitaliota della prima ora, a leghista, in un contesto diverso da quello nazionale (ammesso che la Lega resti alleata di Berlusconi...). In effetti, il passaggio da una parte all'altra c'è stato, inutile negarlo. Cosa risponderebbe, a chi l'accusasse di essere una cambiacasacca in corsa?".
Risposta: "Sin dal 2006 sono scontenta della gestione del Partito su Siena e provincia; nel 2009 ho esaurito il mio mandato in Consiglio provinciale, poi mi sono iscritta al Pdl, ma senza troppa fiducia: avevo ragione, visto come sono andate le cose."
 Arriva la telefonata del figlio maschio (il quindicenne Francesco), da scuola; l'intervista si interrompe bruscamente, i doveri materni incombono. Versione senese delle hockey mums statunitensi, la Battistini organizza un'uscita precoce da scuola per la partita del figlio (di calcio, non di hockey). L'altro candidato - Franco Ceccuzzi - parte avvantaggiato anche per questo: niente figli, nessuno che lo disturbi durante le interviste (se è per quello, può stare certo che non lo disturberanno neanche i "giornalisti", genuflessi ai suoi piedi). Finita la telefonata, si torna all'intervista.
Domanda: "Le disavventure giudiziarie e private di Silvio Berlusconi, non le pesano? Nel caso, come mai si accorge solo adesso - e non anni fa - di certe caratteristiche del Premier?".
Risposta: "In effetti, la sua questione morale inizia davvero a pesarmi (meglio tardi che mai, Ndr); in particolare, la vicenda della prostituzione, davvero brutta. Berlusconi era riuscito a convincere tanti, poi delusi: pensi, per esempio, ad uno come Paolo Guzzanti, di cui sto leggendo l'ultimo libro. Nel 1994, ci aveva salvato dall'avvento al potere dei post comunisti!". 
Arriva una domanda di quelle robuste, che nessun giornale senese potrebbe farle: ma noi siamo un blog, per giunta libero...
Domanda: "Alla luce del variegato quadro giudiziario che si è delineato nei confronti del dominus del Pdl toscano Denis Verdini, lei cosa pensa del banchiere-politico di Campi Bisenzio, e dei suoi rapporti con banca Monte dei Paschi?".
Risposta: "La guerra a Verdini la faccio dal 2002, dai tempi di Tortoli: lui, in Forza Italia, mi ci ha trovato! Tra il 2005 ed il 2006, lui gli accordi su Siena li ha fatti con il Pd(!!, Ndr): basti vedere come è andata a finire con Il Cittadino. Ha sempre usato le persone, per fini suoi, personali. Portare Pollina (ora folgorato sulla via di Fini, Ndr) a Siena, aveva il significato di spaccare la Mongolfiera, di dividere i picciniani.
Sconvolgente, poi, la vicenda giudiziaria di Verdini: è sconvolgente la leggerezza con la quale - secondo i magistrati - avrebbe fatto certe cose, quelle che gli vengono attribuite.E che il Monte dei Paschi sia stato il principale finanziatore della Baldassini Tognozzi Pontello (cioè della ditta dell'amico di Verdini ,Fusi), è altrettanto sconvolgente! I legami fra Monte e Verdini sono tutti da chiarire".

Accanto a me, alla mia destra, ho un cocktail leggermente alcolico: fermo un attimo la candidata, e me ne gusto un paio di sorsi, lentamente. Mi chiedo: ma possibile che, in questa città, ci voglia una donna della Lega Nord (alle ultime comunali, lo 0,6% dei consensi!), per dire certe cose?. Possibile che un discorsetto sul Denis nazionale, lo possa fare solo lei, a Siena (tra l'altro, conoscendolo personalmente), invece che il Pd, come dovrebbe essere? Possibile, purtroppo.
Siamo solo all'antipasto, a proposito di cocktail: i giudizi sui senesi (Cenni, Ceccuzzi, Piccini, Mussari...), ce li teniamo per la prossima puntata...

Raffaele Ascheri

giovedì 20 gennaio 2011

Galaxopoly: si avvicina l'ora della verità...

   Siamo alle battute finali dell'inchiesta dei Carabinieri e della Guardia di Finanza sull'affaire Ampugnano: entro una settimana circa, gli investigatori consegneranno il materiale aggiuntivo (e definitivo, da parte loro) nelle mani del Pm Nastasi, che ha preso il posto di Formisano (ora a Perugia). A quel punto, inizierà la seconda parte della partita. Gli inquirenti sono certi di avere trovato prove assolutamente schiaccianti sulla colpevolezza degli indagati, da Mussari Giuseppe, giù per li rami. Questa nuova informativa si aggira sulle trecento pagine (che vanno ad inquadrare le settecento precedenti), ed offre un quadro probatorio ancora più completo ed esaustivo sul coinvolgimento montepaschino nella falsa gara pro-Galaxy: più che trovare riscontri di quel tipo - fanno filtrare gli investigatori - è praticamente impossibile fare.
Certo che in un paese in cui il Premier può dire di non avere mai pagato una donna in vita sua (forse erano loro a pagare lui: perchè non batte questa ipotesi difensiva?), nonostante la mole di riscontri trovata dalla Procura milanese, probabilmente Mussari and company qualcosa tireranno fuori...certo che ci vuole davvero una bella faccia. Ma sappiamo come vanno queste cose.
Infatti il Presidente della Banca senese (ops: romana), incurante dell'inchiesta e delle critiche che piovono su Mps da ogni parte, sarà il prossimo 27 gennaio a Colle Val d'Elsa dal suo amicone Giuseppe Acampa (da Lui assistito in Tribunale), per sdottorare di Etica e di Finanza. Sarebbe come se monsignor Acampa somministrasse l'eucarestia...
Il cartellone "del disonore" in Pescaia, intanto, è stato tolto; gli zelanti mussariani saranno contenti. Hanno portato avanti la loro battaglia ipergarantista pro-imputati eccellenti. Diamogliene atto, va bene. Solo che, forse, il tutto sarebbe più credibile se il loro garantismo peloso si accompagnasse anche alla ricerca della verità su Galaxopoly, no? Si può essere garantisti, e non approfondire l'argomento?
Nel prossimo pezzo - oscuramento permettendo - mi metterò a scrivere di tanti "volenterosi montepaschini" - della Fondazione, in questo caso - che hanno portato la loro preziosa acqua al mulino di Galaxopoly. Chi non ha avuto avvisi di garanzia, se dovesse essere chiamato come teste, non potrà esimersi dal rispondere, in Tribunale.
Vediamo quanti quotidiani pubblicheranno la notizia, i fatti, i nomi? Non resta che attendere...

mercoledì 19 gennaio 2011

L'eretico in televisione! Canale Tre?No, Raidue...

  Cari lettori (in costante aumento, ma non lo diciamo troppo: non vorrei fare la fine di altri bloggers "oscurati" dalla Casta di Siena, in un modo o nell'altro), vi comunico che domani, giovedì 20 gennaio, sarò in televisione. Non su Canale Tre, a parlare di Siena e della corruzione a cielo aperto della sua classe dirigente; bensì - oltre la linea dell'Arbia -  su Raidue, a parlare della ...Madonna. Sembra un paradosso, ed in effetti lo è: possibile che uno scrittore che - piaccia o non piaccia -, qualcosa da dire (e di ben documentato) ce l'ha, debba arrivare sulle reti nazionali (era già successo con Canale 5, con Raitre per due volte...), ma non abbia accesso al canalino locale, pur occupandosi in prevalenza (anhe se non solo, appunto) di cosette locali? Possibile: la Casta dei permalosoni, infatti, non potrebbe sopportare che al popolino bue di Siena venisse raccontato qualche lato scomodo, quindi vai con la censura! Così, si va sul sicuro...
Ormai, tanto, ci sono abituato, rischio quasi di considerarla una cosa normale, scontata: spero di non arrivare all'assuefazione completa, però!
Per chi fosse interessato, dunque, giovedì alle 23 e 30 su Raidue (dopo Santoro, per capirsi, e dopo il Bisi su Canale Tre, sic...), sarà trasmesso un programma di approfondimento sulle false apparizioni mariane di Medjugorje (in replica il venerdì alle ore 8 di mattina, questa volta su Raitre). Per pura cronaca, l'intervista che mi è stata fatta (lo scorso 30 aprile) dalla giornalista Elisabetta Castana a Roma, durava una trentina di minuti: giovedì ne andrà in onda solo una sintesi di qualche minuto, in cui avevo cercato di sintetizzare il mio punto di vista (vedasi il mio "L'imbroglio di Medjugorje", Kaos edizioni Milano, gennaio 2007). Speriamo che il montaggio non sia troppo penalizzante.
Canale Tre (Casta channel) vuole farsi mandare il registrato da Raidue?

domenica 16 gennaio 2011

La Banda della Curiana colpisce ancora: l'organo desaparecido...

 Come preannunciato, torniamo ad ocuparci della Banda della Curiana, cioè del gruppo di potere che da una decina d'anni si è insediato all'interno del Palazzo arcivescovile di Siena. Ringraziando il cittadino Buoncristiani, il cittadino Giuseppe Acampa e giù per li rami, i quali mi hanno onorato della loro attenzione legale (cause, querele: peccato per le scomuniche, quelle è un casino darle...), onorandomi della loro attenzione, ritorniamo a di loro parlare.
Ci occuperemo soprattutto di sodomia, in questo viaggio all'interno della Curia; per stasera, però, iniziamo a parlare di un evento curioso accaduto in quel di Colle Val d'Elsa, dove ormai spadroneggia l'ottimo monsignor Acampa (ed infatti il 27 gennaio alle 21 e 15 arriva, in pompa magna, Mussari Giuseppe a sdottorare di etica e finanza: appuntamento da non mancare, mi raccomando!).
Nella Cattedrale di Colle, nel cuore di Colle alta, è sorto un problemino: da circa un anno, è letteralmente sparito l'organo - di pregevole fattura e di grandissimo valore, dicono i soliti esperti - che faceva bella mostra di sè all'interno della Chiesa. Ufficialmente, si parla di restauri. Ufficialmente.
Nessuno, però, ne sa di più: salvo monsignor Acampa, ovviamente. Sulla cui probità, nessuno potrebbe avere ragione di dubitare, nonostante sia sotto processo: ma mica per furto d'organo, che diamine! Monsignor Acampa è troppo impegnato per leggere queste righe, immaginiamo: ci piacerebbe però che qualcuno, in qualunque modo, facesse avere notizie sull'organo. Ai parrocchiani, farebbe piacere, no? Lo dica a loro, monsignor Acampa, quando potranno riascoltare musica sacra dal suddetto organo. Ci penseranno poi loro ad informarmi.
L'organo, sarà di certo al restauro, pronto a tornare più bello e sfarzoso che pria, accordato al meglio: quando finalmente ritornerà, tutte le voci malevole saranno messe a tacere, una volta per tutte.
Intanto, però, vediamo di farlo tornare...

Mps? Meglio la censura: almeno a Siena...

   Premio Lecca lecca della settimana - alla grandissima -, all'house organ del Monte dei Paschi di Siena, il Corriere di Siena. Perchè non chiamarlo Il Corriere del Monte? Non sarebbe più dignitoso, per tutti?
L'altro giorno, una paginata per magnificare la presentazione della nuova linea di abbigliamento (sic!) del Monte, con Mussari in passerella a Milano martedì prossimo(peccato non poterci essere). Poi, sabato, l'illustre economista di Repubblica Alessandro Penati spara alzo zero su Mps: sulla sua gestione, sulla sua situazione patrimoniale e via dicendo (domenica il gruppo replica, e Penati non retrocede di una virgola).
Cito solo un passaggio, quello iniziale(pagina 28): "Dal 2007, Mps ha perso quasi l'80% del proprio valore: quasi il doppio del settore in Europa". In seguito, Penati parla - fra le altre cose - di "peso di acquisizioni a prezzi inflazionati e proprio alla vigilia della crisi"(Antonveneta), nonchè di "una patrimonializzazione fra le più basse in Europa".
Tutte cose risapute, si dirà; vederle scritte in un editoriale di Repubblica, però, un certo effetto lo fa, no? Paolo Barrai, esperto di Borsa, è venuto a Siena più volte, per spiegarlo. Altri lo hanno detto e ripetuto (fra questi, il sottoscritto). Ora c'è l'importante ed autorevole parere di Penati. Tanta gente, e tutta di estrazione e formazione diversa.Un complotto contro il Monte?

Dell'approdo modaiolo di Mussari Giuseppe e della Banca, il Corrsiena aveva dato entusiasticamente conto(ora Mps che fa? Assume le camiciaie?); di questo articolo di fondo sul principale quotidiano italiano, invece, neanche l'ombra, il giorno dopo.
Niente di nuovo sotto il sole. Mentre il cielo deve essere sempre più blu, la Banca va sempre più giù: gli italiani informati, lo sanno. A Siena, però, non si può scrivere.
Viva Mussari Giuseppe (con l'avvisetto di garanzia...).
Raffaele Ascheri

sabato 15 gennaio 2011

Ceccuzzeide again: Central Park ed il Parco urbano...

  Fonti dell'entourage ceccuzziano, in merito al mio pezzo sul caso Marchionne, fanno sapere che lui non aggiorna il blog (suo), non prende posizione sulla Fiat, non fa praticamente niente, per un semplice motivo: dopo il suo augusto intervento al Forum sulla buona politica dei giorni scorsi (lunedì), è ritornato negli States, a NYC. Ha chiesto il permesso a Mussari Giuseppe, che - ora tutto preso dal nuovo gingillino degli abiti firmati Mps - glielo ha concesso, e senza nemmeno farglielo pesare, come altre volte. Il gemellaggio con New York, fa bene a tutti: basta con quei papisti di Avignone, che portano anche male!! Bloomberg - primo cittadino della Grande mela - incontrerà domani mattina Ceccuzzi, per un summit monografico sui parchi urbani. Tema delicato, che sarà uno dei punti di battaglia della prossima campagna elettorale (qualcosa si dovrà fare, si dovrà imbastire, anche se l'elezione è già stravinta...). Quando ero a New York anche io - i lettori ricorderanno -, avevo avuto un colloquio con il prossimo Sindaco di Siena: lui era euforico, trovare un concittadino dall'altra parte dell'Atlantico, tutti i dissapori messi da parte...avevamo parlato dei parchi, e lui si era infervorato: "su quello, sono inattaccabile, non ho neanche da sbugiardare il paonazzo del Nicchio. Noi del Pd, ci si presenta con il Parco urbano in Pescaia: da decenni se ne parlava (mi hanno detto così, almeno), il paonazzo l'ha fatto! Siamo il Partito del fare...ah, no, no. Questo non si può dire, è uno slogan di Silvio, ed io devo fingere di essergli contro. Insomma, noi comunque il Parco s'è fatto, e quegli altri, no, chiaro?". Io gli avevo fatto notare che, nella Grande Mela, nei Parchi i cittadini arrivano a piedi: escono da casa (magari dal grattacielo, nel caso di Central park) in tuta, con le scarpette, arrivano al parco, corrono. Senza entrare in macchina. Senza creare nuovo traffico. Per il Parco urbano, come si fa? Quanti sono quelli che possono arrivarci a piedi? "Porca miseria, hai ragione, è giusto. Non ci avevo mai pensato!". Il giorno dopo, a sorpresa, mi ritelefonò, esordendo con un insospettabile "Eureka!". In effetti, aveva trovato una soluzione, geniale: mobilitando la massa d'urto dei 300 valorosi pretoriani che saranno impiegati in lavori socialmente utili dal prossimo maggio, lui Sindaco, sarà possibile chiamare da più punti della città, ed essere portati dritti dritti - in tuta o in pantaloncini - al Parco urbano in Pescaia. A costo zero. Con macchine elettriche.
Il paonazzo del Nicchio, in effetti, non ci aveva mai pensato.  E pensare che lui, il Cenni, ogni tanto riprende anche ad andare a correre, in Fortezza, per smaltire la buzzetta: è un jogger, a differenza del prossimo Sindaco. Che però - grazie ai suddetti 300 - ha un altro passo...

venerdì 14 gennaio 2011

Ceccuzzi, con Marchionne come sei messo?

    Tempo di votazioni a Mirafiori: comunque la si pensi, più democratica la Fiat del Pd senese, che sta facendo di tutto per non fare le Primarie (per non sciupare Ceccuzzi, per non farlo arrivare stanco al traguardo finale), o per farle - se proprio non si possono evitare - in modo ancora più farsesco del solito.
Il Pd nazionale, as usual, è dilaniato: Veltroni e Renzi stanno con Marchionne; D'Alema - ormai doroteo al 100% - nè con Marchionne, nè con la Fiom (con chi, allora? Ma con i lavoratori, no? Come sempre!); Bersani fa l'antiberlusconiano di maniera, in modo piuttosto pittoresco. Molto pittoresco, anzi. Un Partito che non entra nel merito di una questione come Mirafiori, che non prende posizione su questo, non ha più ragione di chiamarsi tale. Ma lasciamo perdere, e veniamo ai polli di casina nostra.

Nessuno pretende che si esibisca con analisi geopolitiche della crisi d'Algeria o di Tunisia (bisognerebbe studiare un monte di roba: geografia, storia, economia, storia delle religioni...), nessuno ha in mente che ci parli della democratura putiniana, però, almeno su questo, la sua Ceccuzzi potrebbe, dovrebbe dirla.
Prima di diventare Sindaco di Siena, è ancora un Deputato della Repubblica italiana (sic!). Lo paghiamo anche per sapere come la pensa. Dal 22 dicembre, il suo blog è morto; fra poco, sarà un mese. Ma che c'ha da fare? Il Parlamento non ammazza certo di lavoro; altri lavori, non ne fa (mai lavorato davvero, in vita sua); figlioli (lo rivendica lui stesso, orgoglioso), non ce l'ha; la campagna elettorale per il Sindaco, non ha bisogno di farla. A cavallo come Mussari, non risulta vada. Dobbiamo trovargli qualcosa da fare, in tutti i modi: lettori, aiutateci. Salvate il neoSindaco Ceccuzzi: dobbiamo trovargli almeno un hobby!
Torniamo alla Fiat. 
La sua posizione, poi, non sarebbe fine a se stessa: darebbe un'idea del suo pensiero su altre ondate, nostrane, di licenziamenti in arrivo (Mps ed altri). Ma intanto, almeno che ci dicesse la sua su Marchionne, no?
Quella su Mussari Giuseppe, invece, la sappiamo già...

mercoledì 12 gennaio 2011

Ceccuzzi, il puma e Mussari Giuseppe...

   In città non si parla d'altro (e di che si dovrebbe parlare? Della campagna elettorale? Le Primarie verosimilmente non ci saranno, la lotta per il Sindaco si accenderà...però nel 2016): il puma tiene banco, non c'è verso.
Si tratta di un nemico presente (pare certo, le testimonianze sono plurime, una decina, e attendibili), ma di fatto invisibile, capace di attaccare (non l'essere umano, per ora) e di smaterializzarsi.
Roberto Barzanti, con il consueto acume, si è divertito a farne un pezzo, scrivendo di "forsepuma", neologismo azzeccato, indubbiamente. Strano che gli sia sfuggita la vicinanza con il letterario deserto dei Tartari buzzatiano: come si fa a combattere con un nemico che non ti si materializza innanzi? Si tratta di un tipico esempio di guerra asimmetrica: un "esercito" regolare da una parte, un attaccante mordi e fuggi (e zompa!) dall'altra.

Le preoccupazioni - inutile negarlo - ci sono. Con una mossa da campagna elettorale d'altre latitudini (ma anche il puma è d'altre latitudini, no?), Franco Ceccuzzi ha deciso di esagerare: i suoi 300 scudieri, i 300 pretoriani che sfidarono le intemperie per andarono a votarlo ai circoli Arci, sono pronti, lancia in resta. Dopo un corso accelerato di caccia al predatore, da venerdì i volontari ceccuzziani saranno in giro, nella zona tra Porta Tufi e Porta San Marco, per catturare il grande felino dall'istinto predatore, capace di abbinare grandi salti ad eccellenti velocità (gli diamo in quattro e quattro otto la cittadinanza italiana, lo ammaestriamo e lo rendiamo mascotte ufficiale della Montepaschi basket?).
Quando finalmente verrà preso, il puma sarà esibito pubblicamente - incatenato all'uopo - in Piazza del Campo, per spregio al povero Cenni, roso e paonazzo dall'invidia: ultima disgrazia (speriamo) della sua carriera di Sindaco, primo successo del neosindaco.
Per ringraziare colui che avrà catturato la bestia, poi, un premio speciale: una settimana a New York City, futuro gemellaggio di prestigio ideato da Ceccuzzi.
A spese del Monte, main sponsor dell'impresa.
Mussari Giuseppe - dopo l'amore viscerale per i cavalli, scoperto in terra di Siena -, ora avrà una nuova bestia con cui gingillarsi: un puma, con cui andrà in giro a spaventare i dipendenti (tanti) da licenziare. Novello Marchionne, girerà per gli uffici con la bestia al guinzaglio, tenuta a rigida dieta:
"O vi fate licenziare docilmente, o vi licenzio lo stesso, ma senza buonauscita e con il puma addosso. Poi porto il Monte dei Paschi via da Siena, a Roma!".
Non c'era bisogno del forsepuma, allora...

Raffaele Ascheri   

Personaggi senesi: il Santo fa outing...

     Una volta tanto, mi tocca scrivere bene di qualcuno: esercizio difficile, per me. Oltretutto, sono anche deficiente di allenamento, quindi la situazione si presenta oltremodo ardua, insidiosa, perigliosa (sono sinonimi, caro futuro Sindaco, inabile alla laurea...).
Una delle poche persone dalle quali, nella Siena avida ed omertosa di oggi, comprerei una macchina usata, è proprio il Santo, uno dei pochissimi blogger senesi degno di meritare questo nome.
Non solo e non tanto perchè sia bravo (efficacissimo nel fare vedere le incoerenze dei potenti, le promesse sfacciatamente rimangiate; esilarante nello scovare in Rete immagini irresistibili: fra le tante, l'accostamento, irriverente, tra il cuoio capelluto di Franco Ceccuzzi e quello di Diabolik! Irriverente per Diabolik, si capisce...). Non solo e non tanto per questo, che sarebbe già molto, anzi moltissimo. Ma anche per una motivazione altra, fondamentale per l'eretico: il Santo fa quello che fa, non per soldi, e nemmeno per cercare di ottenere favori, gratificazioni, prebende di genere alcuno. Una rarità, nella Siena di oggi. Un Unicum antropologico, verrebbe da aggiungere.
Ma chi è, insomma, questo Santo di cui si sta scrivendo? Facciamolo, una volta per tutte, questo outing: si tratta di Federico Muzzi. Conosciuto senza essere famoso, è un quarantenne che, semplicemente, non ci sta a farle passare tutte lisce alla Casta di Siena: come non potevano esserci affinità elettive, fra l'eretico ed il Santo in questione?
Curiosa la sua attività lavorativa (per un eretico, ovviamente): vendere oggetti sacri in San Domenico, la Chiesa di Santa Caterina e di Pierluigi Piccini. Quella davanti all'ingresso (non VIP) dello stadio, per farci capire da Franco Ceccuzzi. Quella tutta mattoncini, grande grande.In una città in cui si fa quotidiano mercimonio della Fede per diventare potenti e salire sul carro del Monte, lui fa semplicemente, ed onestamente, il "mercante nel tempio": almeno, Federico, i prezzi dei suoi prodotti li esplicita, e rilascia regolare scontrino fiscale.Incendi a bottega, mi pare non ne abbia mai avuti: nel caso, il numero dei Vigili del fuoco se lo ricorderebbe, e non avrebbe neanche segretarie da chiamare...
 Entrato in Circoscrizione con le Liste Civiche piccianiane nel 2006, nei giorni scorsi ne è uscito: quando mi chiamò per dirmelo - raccontandomi qualche retroscena gustosissimo -, non potei fare altro che dargli ragione. Le sue motivazioni erano, sono più che legittime e condivisibili. Credo che ora non farà più politica (nella Siena attuale, si perde poco: ci guadagna solo in salute); spero davvero che continui a portare avanti la sua quotidiana, indefessa azione di controinformazione e di dibattito, dal suo blog personale. Se finalmente nel 2016 a Siena le cose cambieranno e arriverà la libertà di pensiero senza censure, un bel premio lo meriterebbe, come tutti quelli che hanno lavorato nelle catacombe dell'informazione senese in questi anni.
Ad Majora, Federico!!

Ps A quanto detto, si aggiunga che il nostro Santo pare spari benino (non cazzate, pallottole vere): svelto di blog, rapido di colt... 

martedì 11 gennaio 2011

La Curia di Siena: enclave dell'amore libero, con la connivenza del Vaticano

 Il Corriere di Siena di oggi dà notizia di un fatto increscioso: un uomo sarebbe stato arrestato per avere baciato una suora che lo assisteva in quanto indigente. La suora - si fa per capirsi - non era evidentemente consenziente...
Strana città, ormai, Siena: si dà la caccia al puma (giustamente: pare cosa seria davvero), ma non ci si interessa delle iene che hanno depredato il territorio, a pro loro, e contro gli  interessi della maggioranza (che, però, non sapendo quasi niente, continuerà a votarli!). Si mette in galera per un bacio ad una suora (giustamente, se il tutto è stato fatto con forza e violenza), ma il Vescovo non dice niente delle amicizie particolari fra alcuni sacerdoti (fatti notori, testimoniati da sacerdoti stessi davanti ad organi di polizia!). Il rapporto prete-prete, quindi, è considerato fisiologico, a differenza di quello che dice la Chiesa cattolica. Ma la Curia di Siena, ormai, è una sorta di enclave: siccome è legata alla Banca Montepaschi (Mussari difende monsignor Acampa, come è risaputo), siccome la Fondazione Mps è guidata da quel sant'uomo di Gabriello Mancini, tutto è lecito, tutto è permesso. Il Vaticano fa finta di non vedere: come faceva finta in Irlanda, nelle diocesi ad altissimo tasso di pedofilia degli States, a Malta, e via dicendo. Quando sarà venuto fuori tutto (piano piano), il Vaticano allontanerà il Vescovo Buoncristiani, ma in modo pacato, soft. Poi arriverà un nuovo Arcivescovo, il quale si cospargerà il capo di cenere, reitererà il mea culpa per purificare la Chiesa senese, e si cercherà di dimenticare il sordido passato.
Noi, da par nostro, il nostro viaggio nell'enclave cattolica in cui il libero amore è permesso (intra moenia, per capirsi), lo iniziamo in questo gennaio 2011.
Sicuri che nessun giornale locale potrà seguirci, che nessuna forza politica oserà intervenire per chiedere lumi a chi di dovere. Sicuri, però, che i lettori apprezzeranno questo lavoro di indagine sulla Curia di Siena: la Fiume del cattolicesimo italiano...

lunedì 10 gennaio 2011

Mussari Giuseppe ed il poster birichino...

   Giusto giusto il tempo di tornare dagli States, ed ecco la bella, bellissima, rinfrancante sorpresa del manifesto, in Pescaia, da parte del Comitato di Ampugnano, sul nuovo anno per gli indagati per Galaxopoly. L'ho già scritto ieri: per me - tanto per personalizzare ancora meglio - io ci avrei messo il faccione di tutti gli indagati, dal primo all'ultimo. Visto che, alcuni, nessuno o quasi li conosce, magari mi sarei limitato ai più noti: Mussari Giuseppe (direi ben conosciuto: è quello che una decina di anni fa faceva il praticante avvocato, un po' di clienti se li stava facendo); il Marco Parlangeli della Fondazione (quello con il sigaro biascicato in bocca, per fare vedere che è riuscito a diventare importante: almeno lui ha studiato, per fare quello che fa); l'ottimo Raffaele Rizzi, massimo esponente degli avvocati montepaschini; e con loro, l'avvocato Luisa Torchia, la conterranea, fidatissima avvocato del Mussari stesso: una che, ogni volta che il Mps ha problemi legali - cioè spessissimo, negli ultimi tempi - è subito contenta: parcelle da capogiro, e Brunello di Montalcino per Natale (da parte di Gabriello Mancini, ormai vivandiere ufficiale della Casta: incapace addirittura di farsi dare un avviso di garanzia, stante il suo essere innocuo...).
Almeno questi, li si poteva ritrarre, no? Al limite, una bella foto di Mussari Giuseppe - assoluto dominus di Galaxopoly - ci sarebbe stata proprio bene. Date retta ad uno che un pochino le carte dell'inchiesta le ha lette: ci stava bene, ci stava bene: anzi, benissimo...
  Stefano Bisi ha scritto sul suo Corriere di Siena - leggo in ritardo - che si tratta di barbarie, o giù di lì, a proposito del manifesto in questione. Lui è sempre stato socialista, e si ricorda di Tangentopoli: tutto sommato, il suo è un garantismo molto amicale, ma anche del tutto coerente, simmetrico a quello che lui ha sempre dimostrato verso i potenti inquisiti. Che fossero Craxi Bettino, o Mussari Giuseppe. Non solo il Bisi è libero, ovviamente, di scrivere quello che vuole, ma è anche - in qualche modo - legittimato a farlo. Il principale destinatario, però, del manifesto, ritengo appunto sia Mussari Giuseppe: che non parla, avendo chi lo fa in vece sua.
   Nel 1992 e 1993, quando si cimentava con bagatelle avvocatesche facendo come tutti la gavetta, Lui che posizione aveva su Tangentopoli? Dichiarazioni ufficiali, non ce ne sono agli atti, a quanto risulta: contava come me all'Accademia dei Lincei, quindi nessuno lo prendeva in considerazione, delle sue idee non fregava niente a nessuno...se fosse stato coerente con la linea del Pds di allora - e di certo lo era, perchè quello gli conveniva in quel momento - avrà goduto degli avvisi di garanzia ai socialisti, esattamente come facevano tutti i pidiessini di allora, sotto i baffi (se ce li avevano). Vi ricordate, tanto per fare un esempio, l'allora ipergiustizialista Luciano Violante, prima di subire la recente mutazione genetica? Di fronte a chi gli obiettava che, insomma, il garantismo doveva valere per tutti, anche per i potenti, lui era netto, tranciante, implacabile, peggio di Di Pietro oggi: "Io personalmente vedo solo un Partito: quello dei Grandi inquisiti!". Metteva in un solo calderone Craxi Bettino, Andreotti Giulio, Pomicino Cirino e altri ancora. Mussari, 18 anni fa, con chi stava? Con Violante, o con Bisi, anche allora garantista? Ve lo dico io, fino a smentita (però parecchio, parecchio documentata): con Violante, e contro Craxi Bettino. Che posizione aveva, Lui, allora amico di Pietro Folena, eterna promessa del centrosinistra italiano? Lo ripeto: quella di Violante, tranquilli.
Non sarà andato a tirare le monetine al Raphael a Craxi Bettino, forse, ma insomma: ora non si lamenti di un poster! In galera, tanto, non ci va, stia pure tranquillo tranquillo: si può almeno lasciare sperare i cittadini senesi che la Giustizia, una volta tanto, in questa città faccia il suo corso?
E poi: le carte - da avvocato quale è - le avrà lette anche Lui. Non c'è proprio niente di niente, tra mail, intercettazioni telefoniche et alia? A me (e soprattutto agli inquirenti...) non pare proprio: in altri paesi (Inghilterra e stati Uniti, per esempio), la galera la rischierebbe davvero, e non per un paio di mesi. Qui vogliamo almeno lasciare manifestare il proprio pensiero a questi estremisti, giustizialisti, vendicativi del Comitato? Io - da giustizialista arcicontento di quando la Giustizia non guarda in faccia a nessuno - sono contento.
In fin dei conti, la Rivoluzione francese - questo fastidioso accidente della Storia - si è fatta anche per questo...

Raffaele Ascheri

domenica 9 gennaio 2011

L'eretico ritorna, gli accenti anche...

      Dopo un lungo - ma non periglioso - viaggio, l'eretico è tornato nella città che sta per consegnarsi, anima e corpo, a Franco Ceccuzzi. Come i più attenti avranno notato, con l'eretico sono tornati anche gli accenti, inesistenti nei computer statunitensi da cui ho scritto i post d'oltre Oceano (Atlantico, per gli scarsi in geografia...).
Il materiale acccumulato nel taccuino USA, però, è ben lungi dall'essere smaltito: oltre alle ultime cose che mancano per una quarta puntata della Ceccuzzeide, dai prossimi giorni inizierò una pubblicazione di appunti statunitensi che ritengo possano interessare i lettori: niente a che vedere con la Casta ed il Sistema Siena, assolutamente. Roba di spessore culturale: dalla quale, quindi, la Casta è ipso facto esentata... roba dedicata a colleghi docenti, studenti seri, persone interessate ad ampliare un pochino il proprio orizzonte, anche a qualche chilometro dai Due Ponti o dall'Antiporto, da Follonica o da Castiglioni.
 All'aeroporto di Londra, poi, mi è venuta una bella ideina su una nuova rubrica settimanale, che andrà ad affiancare quella - che riprenderò domenica prossima - del Lecca lecca mediatico: ne parleremo alla prima puntata, fra non molto. Anche questa ideina, comunque, non riguarderà la Casta: risparmino il loro tempo per cose più importanti...

  Va da sè che la politica (non a caso con la minuscola...) continuerà ad essere presente: oltre all'imminente quarta puntata della Ceccuzzeide, a giorni questo blog pubblicherà un'intervista alla Candidata a Sindaco Loretana Battistini: da Forza Italia alla Lega con furore. Le domande, saranno quelle che nessun "giornalista" senese potrebbe farle: proprio come nello spirito di questo blog.
Poi, si riprenderà Galaxopoly, più che mai di attualità, dopo il bel manifesto  del Comitato (io l'avrei, come d'abitudine, personalizzato anche di più, mettendoci il sorriso ghignato del vero Dominus dell'operazione Antonveneta...)
Dulcis in fundo (altrimenti, che eretico sarei?), un pochino di materiale inandescente sulla immacolata Curia senese(dal Vaticano perfettamente conosciuto, ma coperto vergognosamente): quello che volevo vergare da New York City, da Brooklyn in particolare. Una valigia momentaneamente perduta, però, ha rallentato il tutto. Ora, però, la valigia è stata ritrovata...

Buon anno, Raffaele Ascheri

lunedì 3 gennaio 2011

Lezione di giornalismo. Da New York City...

     Saremo monocordi, ma ripetiamo ancora una volta che, con un giornalismo differente, il Sistema Siena non avrebbe vita cosi facile, come aveva fino a poco tempo fa (ora ce l'ha meno facile, ma solo per il fatto che pare si sia svegliata la Magistratura, e sono iniziate le sane, irriverenti intercettazioni ai potenti della Casta...).
L'altra mattina, facendo colazione in uno dei tanti posti alla moda che mi piacerebbe frequentare maggiormente - ma che costano un occhio della testa, e ti spennano solo per la colazione -, avevo sotto il musino una copia del New York Times. Non mi ricordavo il suo motto: "All the news that's fit to print". Quella copia - letta sorseggiando un cappuccino finalmente buono! - mi ha davvero rinfrancato. Questi pubblicano tutte le notizie, in pratica: di questo trattasi. "All the news that's fit to print", andrebbe stampato sulla copertina di ogni giornale degno di questo nome. Uno lo legge, e respira aria di prestigio, di grande giornalismo. Poi, sia ben chiaro, nessuno e perfetto: ma mettere un motto di questo tipo in prima pagina risulta molto impegnativo...
 Mettiamo che uno vada al NYT e gli porti un pochino di materiale di indiscutibile interesse giornalistico: dopo averlo, immagino, attentamente valutato, questi pubblicano. E se a Siena uno portasse un bel pacco di documentazione su roba scottante? Nessuno lo pubblicherebbe!!
Questo blog ha pubblicato, giusto per fare un esempio, i nomi degli inquisiti per Galaxopoly: chi li aveva pubblicati, per esteso, prima, a Siena? Quando si pubblicheranno altre cosette interessanti, chi le riprendera? Nessuno.
Possibile che non capiscano di abdicare al piu elementare dovere di un giornalista, a causa del loro servilismo sistematico, che non ha neanche bisogno di prendere ordini, tanto ormai si e incistato nel loro lavoro quotidiano?
Lo stipendio risulta fondamentale, per tutti; la dignita, evidentemente va considerata un lusso per pochi... 

domenica 2 gennaio 2011

Ceccuzzeide (III): ormai il gemellaggio risulta essere in fase d'arrivo...

     L'aria di New York City l'ha cambiato, non c'e verso. Con lo stesso sentimento che si prova quando, lontani dalla Patria natia, si trovi qualcuno che parli la stessa favella, il futuro Sindaco continua addirittura a telefonarmi, e sembra ignorare le dure critiche che gli ho mosso da tempo, oralmente e per scritto. Cosa puo fare, la solidarieta fra compatrioti all'estero...
"Ho avuto un'idea fantastica, meravigliosa, stupenda. Parlando con il mio collega Michael (Bloomberg, Sindaco di New York CIty, Ndr), gli ho anche proposto, oltre al gemellaggio di cui abbiamo gia parlato, una partita fra i New York Knicks e la Montepaschi. Andata, al Madison square garden: ritorno, al Palaestra di Viale Achille Sclavo. A spese della Banca del mio amicone Beppe, si fanno venire due o tremila di New York, si strariempie l'impianto: il giorno dopo, Ferdinando dice ai suoi "giornalisti" di scrivere che ormai per questa squadra ci vuole un impianto nuovo, piu capiente. L'hanno detto anche quelli di New York: tutti sistemati al Garden hotel, cosi faccio felice anche Beppino Mussari e sua moglie. Li facciamo arrivare sopra Ampugnano, poi diciamo che trattavasi di atterraggio a rischio, e non li facciamo atterrare: cosi magari, nel casino, perdono a tavolino, e noi facciamo dire che ci vuole l-aeroporto Che idea, wow! Poi Michael mi ha suggerito una ricetta infallibile, nei momenti difficili come quelli che sta attraversando lui a causa della neve: per fare colpo sulle vecchine, andare sempre - nei momentacci piu di crisi - in luoghi caritatevoli. Una parte della gente puzza, e fa un pochino schifo: ma quelli sono consensi sicuri. Piu i figli, i nipoti, le nuore...questo Michael mi sta sempre piu simpatico. Se va in porto questo gemellaggio, non solo rivinco a mani basse nel 2016, ma passo anche alla Storia, altro che il paonazzo del Nicchio, che ora se Dio vuole si leva dai coglioni. Mi ha solo suggerito, Michael, di non sorridere troppo, quando vado nei posti caritatevoli, ma non mi ha specificato il motivo...tu lo sai?". Temo proprio di si: per il caratteristico sorrisetto a tutta gengiva, non troppo gradevole alla vista. Ma come faccio a dirglielo, al signor Franco? Va bene l'aria dell'Hudson river, ma lui un pochino permaloso sara anche qua...
"E poi, un'ultima cosa che neanche i miei collaboratori mi hanno saputo spiegare (senti che fenomeni, Ndr): ma perche qui nella Grande Mela, ci sono tutti questi negozi con scritto "Sale"? Sale di qua, sale di la!! Va benissimo che c'e stata e c'e tanta neve, ma ormai il sale non serve a molto, perche va messo prima. Perche questa insistenza nel pubblicizzarlo? Io non lo capisco proprio!".
Anche io - nel mio piccolo - non capisco tante cose, della politica italiana...

Basta con le raccomandazioni: una semplice proposta di inizio anno...

    In attesa della terza puntata della Ceccuzzeide, l'eretico propone - da un baluardo della democrazia quale New York City - un Codice etico in occasione della gia (mi riscuso per gli accenti mancanti!) iniziata campagna elettorale. Anno nuovo, vita nuova: politica nuova, no?
 Per farla davvero breve, questo "Accordo fra gentiluomini" prevede che ciascun candidato - compreso chi faccia parte del suo staff a qualunque titolo ed in qualunque forma, ovviamente - si impegni a NON offrire o promettere posti di lavoro (nel pubblico, come nel settore privato), avanzamenti carrieristici, avvicinamenti alla citta di origine et similia, a nessun potenziale elettore. Da oggi e fino al 15 gennaio, chi vuole firmare il Patto fra gentiluomini, lo faccia, scrivendo al blog proponente: altrimenti, qualunque cattivo o maligno pensiero potrebbe essere permesso, a maggior ragione dopo la non accettazione.
Non facciano i furbi, i candidati di qualunque schieramento: chi fa finta di non sapere della proposta, problemi suoi. Si assume la responsabilita della propria ignoranza, ovviamente. Non ne esce molto bene, direi. Vuol dire che quantomeno il suo staff, non sa monitorare neanche un blog che viene seguito quotidianamente da tante, tante persone, a Siena e altrove. Che li si paga a fare, questi signori della squadra, allora?
E se uno firma, fa la sua bella figura, e poi si comporta come prima: se avremo prova certa dell'implicito mercimonio, interverremo, su questo stesso blog che lancia l'idea. Certe brutte pratiche, non accadono solo in Parlamento per salvare Silvio Berlusconi (o per mandare al governo D'Alema, auspice Cossiga buonanima).
Avete tempo fino a meta mese, cari candidati di ora, e che verranno (chi verra dopo, si aggreghera, mi auguro): dopo il 15 - come si suol dire - si potra scrivere che il Codice antiraccomandazioni non viene accettato dal candidato x ovvero y. Si portera davanti al pubblico del blog - con la preghiera di massima pubblicizzazione del tutto su Internet e non solo -, colui o coloro i quali hanno fatto finta di niente. Si potra battere, liberamente e duramente, su questo tema. Con un silente avallo da parte dei non firmatari.
In sostanza, chi non firma opta per il silenzio-dissenso rispetto alla proposta, con buona pace del Buon governo senese...

sabato 1 gennaio 2011

La Ceccuzzeide (II): un futuro Sindaco a New York City...

    Ve l'avevo detto, che l'aria dell'Hudson river gli faceva bene, lo ingelintiva, lo galvanizzava. Dopo l'incontro con il Sindacone Michael Bloomberg, poi, era come trasformato: non ce la faceva piu, e addirittura ha telefonato all'eretico, per comunicargli l'esito dell'incontro di alto livello. " Da Sindaco a Sindaco, ci siamo guardati in faccia e ci siamo capiti subito. Non importano le differenze politiche, quando si amministra una grande citta. Lo so, ancora nella nostra Siena non ci sono state le elezioni, ma tanto...abbiamo parlato dell'emergenza neve, in primo luogo. Da parte mia, io gli ho detto che a causa della precipitazione del 17 dicembre, avevo dovuto addirittura sospendere la mia presentazione, preparata nei minimi dettagli!". Ho cercato di bloccare il signor Franco: cosi euforico, da diventare anche brillante nell'eloquio. Gli ho chiesto se aveva visto qualche giornale popolare, di quelli che martellano implacabilmente Bloomberg, anche oggi, per la questione neve (tra l'altro, a New York ora abbiamo un problema spazzatura: la neve non solo e diventata sporca se non lurida, ma ormai siamo di fronte a neve con rubbish sopra, dato che non passano a ritirarla!). "Ho letto, ho letto: il Daily news parla di "White lie", di bugia bianca. Il New york post, ci va giu ancora piu pesante, lo attacca personalmente. Ah, tutte cose che a Siena non sarebbero mai successe, cose che non devono succedere: si deve dare spazio un pochino alla rabbia popolare, ma senza attacchi personali. Al massimo, se proprio si deve personalizzare, ci si puo dedicare ad una sobria critica dell'operato governativo, taglia-fondi: come ho fatto io nel mio blog, no?". Certo, certo, gli ho risposto. Non volevo contraddirlo, era cosi in forma. "Appena arrivato, con la mia delegazione, al suo cospetto, l'ho salutato, da Sindaco a Sindaco, appunto. "Voi, vi hanno scoperto nel 1492: noi, a quell'epoca, avevamo gia la banca Monte dei Paschi da venti anni!", ho esordito, alla grande. "E oggi abbiamo tutti e due una grande squadra di basket, di cui io sono tifosissimo, sfegatato. I piccioni ci sono anche qui, la metropolitana - di superficie, a Siena -, si sta per fare; voi avete tanti quartieri, noi le nostre stupende Contrade: non ci sono tutti gli ingredienti per fare un bel gemellaggio transcontinentale?", gli ho buttato la proposta. Lui ha preso tempo, ha detto che ci pensa su, e poi mi dice. Io il mio l'ho fatto. Se va in porto questo, rivinco a man bassa anche nel 2016: il Sindaco l ha fatto due volte quel paonazzo del Cenni, non posso essere da meno io, no?". Anche stavolta, sentitolo cosi pimpante, non me la sono sentita di articolare un discorso politico complesso: l'ho lasciato parlare, dire. "Ah, dimenticavo: poi gli ho detto che c'erano precise ragioni artistiche, giustificanti il gemellaggio: a New York ci sono tutte queste chiese di stile - come si dice? - zotico, topico, no ecco gotico, gotico. Anche noi ne siamo pieni, da tutte le parti ci spuntano fuori. Gotico con gotico, quindi. Mi sembra un argomento forte da aggiungere agli altri!". Gli avrei dovuto suggerire che quelle locali sono neo-gotiche, ma sarebbe cambiato forse qualcosa? Ormai, la frittata era fatta...
"L'incontro, poi, si e concluso, in un clima di grandissima cordialita, con scambio di doni, come si fa tra Sindaci: io gli ho regalato - come feci con il mio faro politico, l'onorevole mastelliano Del Mese da Pontecagnano Faiano - una bandiera della mia Contrada, la Torre, in modo tale che lui la possa mettere nel suo studio. Bella idea, no?". Non posso dargli torto, in effetti. Magari poteva risparmiarsi la battutaccia finale: ma non si puo avere tutto, dalla vita.
"Mi pare si sia solo un pochino rabbuiato, insieme a quelli del suo staff, quando gli ho detto che loro avevano due Torri, ma ora non piu: noi, invece, ce le abbiamo sempre tutte e due, la Contrada e quella del Mangia! Fatta una gaffe?".
Ai posteri l'ardua sentenza...
Raffaele Ascheri