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domenica 28 ottobre 2012

La Marcia su Roma: 90 anni e non sentirli...


     "La marcia delle camicie nere che inizia il 28 ottobre del 1922 è un miscuglio di violenza, di pressione psicologica e di trattativa politica. Il movimento guidato da Mussolini vede coronata dal successo la prova di forza per la conquista del potere. Ormai sconfitte le sinistre, Mussolini sfida lo Stato e la fragile democrazia liberale e si avvale del rifiuto di Vittorio Emanuele III di proclamare lo stato d'assedio", si trova scritto - con efficace sintesi - nella quarta di copertina de "La marcia su Roma" di G. Santomassimo (Giunti, 2000).
 A 90 anni di distanza, non solo se ne deve parlare sine ira ac studio, ma bisogna anche vedere chi, fra gli intellettuali, aveva visto giusto o aveva sbagliato, e di brutto (i fatti, quelli ormai sono chiarissimi, salvo dettagli di non capitale importanza).
 Benedetto Croce, per esempio, aveva applaudito i fascisti napoletani, e si era lasciato andare ad un paragone storico quantomeno azzardato: le camicie nere sarebbero state paragonabili alla invasione degli Hyksos, quella misteriosa popolazione che, intorno al 1750 a.C., aveva invaso l'antico Egitto. Popolazione apparsa all'improvviso, sparita altrettanto improvvisamente.
Gaetano Salvemini e Piero Gobetti, invece, avevano compreso in profondità la natura del movimento fascista, concreta autobiografia - per dirla appunto con Gobetti - del popolo italico, con i suoi pregi ed i suoi - purtroppo, più numerosi - difetti.
 90 anni portati magnificamente, potremmo dunque dire, vista l'Italia di oggi. In cosa è "migliorato", l'italiano medio, da allora? Per esempio nel non usare più la violenza come mezzo di risoluzione dello scontro politico-ideologico (anche perchè non ci sono più le ideologie...); forse per una maggiore dialettica politica, nonostante lo stato pietoso della classe dirigente.
Molto di ciò che partì dall'hotel Brufani di Perugia (ove si trovavano, quella mattina del 28 ottobre 1922, i quadrumviri De Bono, De Vecchi, Italo Balbo e Michele Bianchi, con Mussolini prudentemente milanese), è però ancora attuale:il trasformismo sfacciato dei leaders politici (Mussolini dieci anni prima della Marcia su Roma non solo era ancora socialista, ma si fece arrestare per un'azione pacifista (sic!) degna di un No-Tav di oggi!); la capacità di fare ingurgitare di tutto di più ad un popolo incapace di memoria storica (come si sa, moltissimi fascisti erano reduci dalle trincee della Grande Guerra: solo 14 anni dopo, il loro Duce esaltò l'Asse Roma-Berlino, cioè il primo embrione di un'alleanza a fianco di coloro che nel 1915-18 sparavano dall'altra parte delle trincee); il conformismo pietoso degli intellettuali (Croce almeno seppe parzialmente redimersi) e di buonissima parte del giornalismo nazionale; lo sport usato come mezzo di esaltazione del Potere costituito e mantenimento del consenso (Mondiali di calcio del 1934 e del 1938, nonchè Olimpiadi del 1936, all'Olympiastadion di Berlino); la Chiesa, l'alto clero sempre pronti ad accettare tutto e tutti - con lodevoli eccezioni personali - purchè i propri privilegi - soprattutto economici - vengano salvaguardati (salvataggio del Banco di Roma): perfino il Duce Benito Mussolini che menava vanto del suo profondo ateismo ed anticlericalismo di stampo ottocentesco.
 E lasciamo da parte, per amore di Patria, le divisioni intestine ed i mal riposti opportunismi della Sinistra di allora, in quei giorni con i suoi leaders quasi tutti a Mosca per festeggiare il quinto anniversario della Rivoluzione bolscevica.
Piero Gobetti (morto 25enne a Parigi, ove si era rifugiato dopo le aggressioni squadristiche), come la analizzerebbe, l'Italia di oggi? Mutatis mutandis, non ci ritroverebbe tanti elementi di assoluta continuità, pur nell'ovvia differenza del contesto?

Ps Anche nei momenti più duri e tristi, c'è chi ha saputo regalarci una folgorazione di intelligenza, caustica ed immortale. Mino Maccari, fascista del tutto sui generis, di fronte al coraggio ostentato, ai petti gonfi di fascistico orgoglio dei marciatori su Roma, modificò il ben conosciuto "O Roma o morte!", adattandolo piuttosto nell'irresistibile "O Roma, o Orte!"...

14 commenti:

  1. La lettura di questo articolo mi ha reso meno brutta questa giornata domenicale altrimenti "sorda e grigia", come avrebbe detto poco dopo il 28 ottobre Benito Mussolini...

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  2. l'aspetto più preoccupante è l'imitazione e l'adulazione di alcun "nostalgici" obsoleti ed incivili,e di alcuni ragazzotti che sull'onda leggendaria del fascismo mascherano un'incapacità di relazione e di confronto di idee, rintanandosi in pseudolocali a caricarsi tra loro con argomenti populisti, intolleranti e incivili.
    mi auguro che prenda forza una destra vera, attenta al sociale, ai diritti civili anche di chi la pensa diversamente, che prende le difese delle fasce più deboli e fa della cultura e della conoscenza lo scudo contro il comportamento padronale e vessatorio dei ricchi e potenti, i quali da sempre hanno sfruttato la corrente di destra come baluardo contro quel comunismo deviato sventolando la bandiera del rischio della perdita della proprietà privata, arricchendosi superlativamente e lasciando nell'ignoranza e nella povertà sociale e culturale i propri "sgherri".
    contro queste derive rimane solo la scuola pubblica, dato che quella cattolica che n'è alternativa, non ha ancora disconosciuto la scelta di appoggiare mussolini prima( garantendogli l'aura di partito di popolo) e hitler poi.
    quindi a studiare, o almeno a leggere in modo critico.
    buona lettura a tutti.
    lorenzo

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  3. Una piccola precisazione calcistica sull'articolo: che nei mondiali del 1934 l'Italia fu un po' "aiutata" è vero,nelle altre due manifestazioni invece la squadra azzurra fu nettamente superiore alle altre,probabilmente solo l'Inghilterra di allora (che sdegnosamente si rifiutava di partecipare alle competizioni internazionali per una presunta superiorità) avrebbe potuto in qualche modo contrastare l'Italia. Nel 1938 la Germania era anche rafforzata dall'annessione dell'Austria ma era comunque nettamente inferiore all'Italia.

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  4. Non stavo assolutamente dicendo che l'Italia come squadra non meritasse, al netto di qualche eventuale "aiutino".
    Sto parlando solo dell'utilizzazione politico-propagandistica che venne fatta dal regime mussoliniano. Ogni riferimento all'attualità senesota è puramente casuale, ovviamente...

    L'eretico

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    1. Sulla marcia su Roma da leggere l'ironico ed amaro libro di Emilio Lussu "la marcia su Roma e dintorni".
      Su Gobetti la bella biografia - introvabile - nella Utet.
      Fra le frasi memorabili del suddetto "il fascismo è stato qualcosa di più è stato l'autobiografia della nazione".
      Consiglio a tutti una visita a Torino, Via XX Settembre n°60 dove Gobetti abitava e dove nell'androne fu picchiato dai fascisti prima di emigrare e morire a Parigi - particolare significativo: nè fuori nè dentro ci sono targhe ricordo.
      Luigi De Mossi



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  5. "il conformismo pietoso degli intellettuali". Eretico la copio questa frase, se non hai niente in contrario, perché prima o poi potrebbe servirmi riferendomi a quelli senesoti.

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  6. Ieri sera visto il programma su La7 a proposito della Marcia su Roma e sull'attuale situazione del neofascismo italiano. Mi sono inquietato molto e per vari motivi. La storia è la grande sconosciuta degli italiani.

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    1. Per quali motivi ti inquieti,di grazia?

      Spiegaci,non lasciarci nel limbo delle ipotesi.

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    2. Per il fatto che quel ragazzone di Forza Nuova pensava e diceva che sul fascismo sono stati scritti solo libri marxisti. Se sembra poco...

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    3. Ah sì, era uno di quelli che si divertono a tirarsi le cinghiate l'uno contro l'altro, ho capito!

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    4. Di certo è meglio proseguire nella Beatificazione di Carlino Giuliani,vero?ecco,QUESTO non mi sembra poco,altro che una dichiarazione sui libri marxisti(oltretutto la Storia,da sempre,la scrive colui che vince)
      Sicuramente l'Intellighenzia(mi ci scappa da ridere...)sinistroide troverà nuova linfa dopo che la tv di regime di La7 ha intervistato un decelebrato di F.N
      Basterebbe non "cascarci",non credo sia troppo difficile,vero ragazzi?

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  7. La STORIA questa sconosciuta, grazie anche a certi professori che invece di insegnarla TUTTA ne hanno solo Propagandata una Parte quella che gli faceva più comodo, tralasciandone tanta perche poteva essere scomoda ai propri interessi personali(Essere professore di Sinistra è uno Status Simbol "SEI UN GANZO")
    Detto questo devo dire GRAZIE a Raffaele che invoglia i Ragazzi a documentarsi e nello stesso tempo Ringrazio pure il mitico MARIO fonte inesauribile di storia patria nonche storia SENESE è un piacere starlo ad ascoltare.

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  8. Dico solo queste parole : grazie professore!
    Mi sento di condividere in pieno ciò che ha detto l'anonimo del commento precedente.

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    1. Caro Eretico, mi associo a chi ti ringrazia per questo bel ripasso di storia.
      Mio nonno, allora studente liceale, venne arrestato dai fascisti all'uscita di una riunione politica organizzata da Emilio Lussu.
      Ho il massimo disprezzo per i revisionisti ed anche per i Savoia, genia di vigliacchi che ha consegnato il Paese nelle mani di Mussolini, e per i cialtroni loro discendenti, che, una volta riammessi in Italia, farneticano di "risarcimenti" dimenticandosi degli enormi danni causati dalla loro famiglia al Paese. Concordo sul fatto che gli Italiani abbiano una memoria "selettiva" che cancella il ricordo delle loro responsabilita' in uno dei periodi piu' bui della Storia.
      Ti saluto con rispetto leggendo i tuoi post con grande interesse, finche' ho la corrente elettrica, aspettando che l'uragano passi

      Lucrezia

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