Cerca nel blog

martedì 20 marzo 2012

Centro medico Valdelsa (II): entrano i superluminari...

   Dopo tutto questo Monte (cui saremo obbligati a tornare a brevissimo giro di posta, peraltro...), l'eretico ritorna a scrivere della sanità senese: la salute prima di tutto, no?
Nei giorni scorsi - prendendola in generale -, grande operazione  dei carabinieri dei Nas, illustrata dal Comandante generale Cosimo Piccinno in audizione alla Commissione d'inchiesta del Senato ad hoc per il Sistema sanitario nazionale.
Da brividi, i risultati: su 700 medici controllati, circa il 50% era fuori regola, per il discorso dell'intramoenia. Uno stato di cose assolutamente scandaloso, su cui bisogna intervenire quanto prima, come auspicato da chiunque capisca qualcosa di Sanità.
"In alcuni casi i Carabinieri hanno colto in flagranza di reato alcuni medici che timbravano il cartellino presso la struttura sanitaria pubblica per poi recarsi subito dopo nel loro studio privato", ha detto il Comandante generale Piccinno.
Per i non bene informati, da questo scandalo, fra l'altro, deriva quello più direttamente vissuto sulla pelle di tutti: la estenuante lunghezza delle liste d'attesa per quasi tutte le visite (fino a 426 giorni per una visita ginecologica, sempre citando Piccinno!).

  Una decina di giorni or sono, l'eretico aveva scritto della singolare vicenda del Centro medico-diagnostico della Val d'Elsa Srl. Vediamo di approfondire un pochino.
Nel marzo 2009 viene firmata la convenzione tra l'Asl 7 ed il suddetto Centro per l'esercizio distaccato di alcune attività. Il tutto avviene con firma congiunta dell'ing. Massimo Scura, Direttore allora dell'Asl 7, e del commercialista Mauro Petreni, che risulta Amministratore unico. L'Asl 7 può ospitare un numero limitato di dirigenti medici di altre aziende sanitarie toscane, perciò si rende necessario per la struttura reperire spazi esterni a questo fine.
Nel settembre 2009 Scura scrive al Direttore generale Morello, al Centro medico e ai dirigenti sanitari dell'Azienda ospedaliera impegnati al Centro medico:
"Da una verifica effettuata in relazione all'attività svolta presso gli spazi acquisiti in convenzione dal Centro Medico Valdelsa Srl, nonostante gli impegni iniziali assunti da ciascun professionista con la sottoscrizione per accettazione del medesimo atto convenzionale, risulta una quantità sottostimata SIA IN TERMINI DI ORARI UTILIZZATI A FRONTE DI QUELLI RICHIESTI, SIA IN TERMINI DI PRESTAZIONI EFFETTIVAMENTE EROGATE A FRONTE DI QUELLE PRENOTATE".
 Più chiaro di così...
Scura scrive che, se non si cambia registro, la convenzione con il suddetto Centro medico non ha più alcuna ragione d'essere.
Nel novembre dello stesso anno, Scura abbandona la direzione dell'Asl 7, e subentra la dottoressa Benedetto ( ora in Rossi). Nonostante quanto aveva scritto apertis verbis il suo predecessore (cioè che l'attività del Centro, così ridotta, NON GIUSTIFICAVA la convenzione), la convenzione stessa non viene disdettata fino al 31 dicembre, tre mesi prima della naturale scadenza di marzo 2011.

 Cosa sta accadendo, nel frattempo, al Centro?
Nel marzo 2010, c'era stato un cambio al vertice della società, con l'ingresso di nuovi partner: tra questi, il Centro microchirurgico ambulatoriale Srl facente capo alla famiglia Caporossi (moglie e figli del professor Aldo). Il Centro medico si trasferisce in una nuova sede, più grande e spaziosa che pria.
Ma la cosa più stimolante, è il gran gioco delle scatole cinesi inerenti la società, a partire dall'avvicendamento fra l'attempato dottor Mauro Petreni e tale, giovanissimo, Paolo Mezzedimi.
Quando si dice della necessità del ricambio generazionale.
 Alla prossima, ne riparleremo molto volentieri...

5 commenti:

  1. ...in mezzo a tutto questo schifo, oggi la Regione Toscana si è dimostrata orgogliosa dei BILANCI delle sue aziende sanitarie!!! Tutti CERTIFICATI eh???..meno male che qualcosina in proposito l'Eretico ci aveva detto!
    A parte ' ECCEZIONE della ASL di Massa, ma è possibile che dele altre realtà nessuno (a parte qualche timida voce dall'opposizione) dica niente? Abbiamo un Presidente Rossi che è stato Assessore alla Sanità, la sua consorte Direttrice della nostra ASL 7 con tutto quello .che senza ritegno è stato fatto.. ma in un Paese civile queste persone ora si ritrovavano a casa!...magari con qualche avvisuccio di garanzia.

    RispondiElimina
  2. Ora i fatti cominciano ad essere più chiari.Vediamo se ho capito bene.
    Alcuni medici ospedalieri ed universitari dell'Azienda Ospedaliera Universitaria , nel 2008 ,chiedono di poter effettuare l'attività libero-professionale "intramoenia " in ambulatori
    situati fuori dell'ospedale di Siena,nel territorio
    provinciale.
    In effetti la legge regionale prevedeva tale possibilità , cioè di poter svolgere tale attività presso altre aziende sanitarie toscane.
    Era però necessario un accordo preliminare tra l'azienda di provenienza (azienda ospedaliera ) ed azienda ospitante (asl 7); che evidentemente in questo caso c'è stato.
    E perciò l'Asl mette a disposizione i suoi ambulatori a Siena ed in Valdelsa, presso l'ospedale di Campostaggia.
    Ma gli spazi non bastano perchè - secondo quanto
    richiesto da alcuni di questi medici ( e tra questi il prof.Gioffrè )- il numero delle prestazioni che essi prevedono di effettuare e l'inadeguatezza ,a loro dire , delle attrezzature messe a disposizione non consentirebbe loro di poter svolgere proficuamente
    questa attività.
    Viene perciò ritenuto necessario reperire nuovi ambulatori attrezzati esterni a quelli dell'Asl.
    Mi pare di aver capito che perciò l'Asl , nella primavera del 2009 , si convenziona con una struttura privata : il Centro Medico Diagnostico di Poggibonsi.
    Allora a questo punto sarebbe sicuramente interessante dare una risposta alla seguente domanda: PERCHE' VENNE SCELTO PROPRIO QUESTO CENTRO
    MEDICO ?
    All'epoca, mi ricordo ,circolavano varie voci al riguardo e fra queste quella che diceva che ci fossero sponsors regionali importanti (amici di professori universitari ) che sollecitavano questa soluzione.

    RispondiElimina
  3. Provo ad aggiungere io un altro pezzo di questa storia ed a formulare qualche altra domanda.
    Eretico,tu scrivi che nel settembre 2009 la direzione dell'asl valuta che per il numero delle prestazioni che risultano ufficialmente svolte in quel Centro la convenzione non ha più ragione di essere e perciò mette in mora quei professionisti,il Centro Medico e la direzione dell'azienda ospedaliera.
    Ed allora viene da chiedersi : quali impegni hanno fatto seguito da parte di questi ultimi alla diffida dell'asl?
    Cosa è successo dall'autunno del 2009 al dicembre 2010 che motiva il fatto che quella convenzione non
    sia stata annullata prima?
    Ed ancora : se le prestazioni che risultavano ufficialmente svolte da quei medici in quel Centro erano così ridotte da mettere in serio dubbio il protrarsi della convenzione fino alla sua naturale scadenza (primi mesi del 2011 ) come mai la società
    che gestiva il Centro Medico comincia a pensare in grande e nel 2010 decide di acquisire nuovi e più ampi spazi, nuovi ed illustri soci ( la famiglia Caporossi e non solo )ed inoltre si vanta di aver avviato una trattativa a livello regionale per una nuova e più impegnativa convenzione ?

    E quindi : su quali appoggi e protezioni poteva esser sicura di far conto ?

    RispondiElimina
  4. Certo che la " Sindaca di Poggibonsi" ha dato prova ,riguardo alla vicenda citata dall'Eretico ,di grande tolleranza e pazienza se è riuscita a sopportare per quasi un anno e mezzo quella situazione così "incresciosa ".
    Si,perchè pare che la Coccheri nell'estate 2009 , poco dopo la sua nomina formale alla carica di Sindaco, venutane a conoscenza avesse in più occasioni affermato che tale situazione era intollerabile per lei che per giunta conosceva bene le qualità dei "personaggi " in questione.
    Sicuramente in questo duro e lungo impegno di sopportazione le sarà stato di aiuto e conforto la grande amicizia con la dr.ssa Benedetto ,allora fidanzata e poi consorte del governatore Rossi...!!

    RispondiElimina
  5. Mi sembra una vicenda presentata in maniera scorretta.
    Nella prima parte si parla che tanti medici timbrano il cartellino per la ASL per poi lavorare in proprio. E' un comportamento vergognoso con evidenti conseguenze.
    Poi si fanno nomi e cognomi di persone che gestiscono un centro medico: c'è qualche collegamento fra le due cose? Se SI è allora opportuno che la questione venga posta alle autorità competenti altrimenti mi sembra una associazione tendenziosa volta a colpire qualcuno in particolare.
    Il motivo?
    Azzardo qualche ipotesi: faide tra medici, lotta per consensi politici, etc.
    Ma se la sanità pubblica non funziona, cosa bisogna fare?Cercare di farla funzionare o mettere i bastoni tra le ruote a chi cerca di dare delle alternative ai cittadini?

    RispondiElimina