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mercoledì 17 aprile 2013

Mercoledì scolastico: la gita, masochismo in cattedra...


   Il Devoto Oli recita, al termine "masochismo", quanto segue:
"Tendenza a compiacersi nell'avvilire sè stesso o nel subire umiliazioni".
Giusto ciò che viene da pensare dopo ogni giornata di gita scolastica cui un docente partecipa, in buona sostanza. In cambio di che cosa? Soldi, neanche a parlarne; soddisfazioni, solo da parte del più o meno sparuto gruppetto di "alunni-zattera", quelli cui aggrapparsi per non strapparsi i capelli dalla disperazione, in classe come su un pullman; consapevolezza dell'importanza didattica delle uscite? Lasciamo perdere, se non appunto per i succitati "alunni-zattera".
Eppure, ogni anno che Dio manda in terra c'è una categoria di masochisti in cattedra che ci ricasca, puntualmente (tra cui lo scrivente): non c'è verso, è una sorta di coazione a ripetere che non ammette deroghe.
Io ormai ci vado con l'animo in pace, come per altri eventi (politica, sport, figuriamoci religione...): mi muovo come un disincantato entomologo che approfitta di queste giornate per rafforzarsi nelle sue già  più che pessimistiche idee sul futuro dei giovani virgulti.
 Prendiamo un esempio, fra i tanti: la sosta all'autogrill. Non si fa in tempo a mettere piede sulla terraferma, che l'autista, giustamente sull'arrabbiato, ti si avvicina:
"Professore, scusi: venga a vedere come hanno lasciato laggiù, sembra un trogolo". E ha perfettamente ragione lui, di solito.

 Parlando nel mio caso di preadolescenti, almeno questi tendenzialmente non commettono reati, durante la sosta: non rubano, non si drogano; insomma, non si corre il rischio di vedere arrivare, di corsa, il gestore dell'autogrill al momento di ripartire, per reclamare il maltolto.
State però certi che le cose più nefaste e nocive per la salute, prefritte nell'olio di palma o iperzuccherate, saranno da loro arpionate senza spirto di pietade alcuno; e ci siete mai andati al bagno di un autogrill insieme a 7 o 8 ragazzini? Non è la sana confusione di cui tutti ci siamo macchiati illo tempore, a preoccupare: è che alcuni sanno a malapena orinare, sembrano entrati in una zona mai prima esplorata, si guardano intorno perplessi. Boh.

 Che dire del rapporto con i soldi, con le spese impreviste? Ragazzini che spendono e spandono per i suddetti prodotti devasta-intestino, che non esitano ad acquistare schifezze di ogni sorta a prezzi esosissimi, iniziano a disquisire e ad eccepire, se non a polemizzare apertis verbis, se - per mere esigenze logistiche - capita di dovere pagare 2 o 3 euro in più perchè, magari, c'è la possibilità di entrare in un museo non previsto dall'originario programma. Ecco che scattano repente le telefonate ai genitori, le ansie da povertà per il prosieguo della gita ("poi non c'ho i soldi per la cena, professore!"), talvolta financo isolati accenni di isterismo.
 Al punto che, dopo rapido ed amarissimo consulto, spesso sono i docenti stessi a dire, serafici:
"Sai che si fa? Che ce li portino i loro genitori, in questo museo...".

 Beh, fermiamoci qui. Anche perchè domattina si riparte, a questo giro alla volta di Bologna: il masochismo spoggetta dunque l'Appennino...

18 commenti:

  1. Errare humanum est, perseverare autem diabolicum

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  2. senza parlare del consueto ritardatario/a che costringe 50 ragazzi e relativi genitori ad aspettare alla brezza mattutina (o freddo boia) in squallidi parcheggi male illuminati con ripercussioni anche all'orario lavorativo. Ma che le fate a fare le gite? sono solo una rottura di scatole per tutte le categorie coinvolte e non servono assolutamente a niente.

    gigi

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  3. scusa non è in tema ma è troppo bello
    http://www.corriere.it/politica/13_aprile_17/monaci-pd-elettore-toscana_450989f0-a738-11e2-ae64-724b68a647ec.shtml
    ciao grande

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    1. un pezzo di Gian Antonio Stella decisamente da leggere e di cui cito questa frase emblema: "In altri Paesi avrebbe chiuso con la politica. Da noi lo delegano a votare per il Colle"

      la solita italietta

      marghe


      P.S.: eretico, la storia della gita scolastica è esilarante, spero che ci sia anche il seguito!

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  4. Prof. ma non mi puoi cadere su un "se" accentato in compagnia di "stesso"!! Ma ti capisco, il solo pensiero di una gita (ludico-culturale, supersobh!)nella pur attraente Bologna con una zavorra del genere tipo bagagli a mano farebbe perdere a chiunque (voglio essere generoso!) le minime conoscenze grammaticali da terza elementare. Non ti invidio e in bocca al lupo!

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  5. Caro anonimo, pregasi leggere per benino, prima di scrivere simpatiche baggianate: è il Devoto-Oli ad accentare, non il sottoscritto!
    Esigo immediate scuse, altrimenti sono pronto al duello...

    L'eretico

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    1. Carissimo Prof. non ti nascondo di aver mal metabolizzato il tuo appunto. Nel mio, ormai lontano, ginnasio ricordo benissimo di aver preso un votaccio in un tema per aver accentato questo "se"; forse il mio prof. era una capra, non scommetto sul contrario. Tuttavia, poichè raramente evito di approfondire, ti invio qualche nota estrapolata da "Accentazione del pronome se stesso" che facilmente potrai trovare nel sito de L'Accademia della Crusca, sezione Consulenza Linguistica:..........riguardo la possibilità di alternanza tra le forme sè stessi e se stessi, si possono notare due diverse tendenze. ..........Alla voce "sè" il GRADIT - presenta i seguenti esempi privi di accento grafico: "è inutile prendersela con se stessi, non gli manca la fiducia in se stesso. ......Analogamente nel Sabatini-Coletti....alla voce "sè" gli autori notano a lemma , tra parentesi, "si può non accentare prima di stesso o medesimo"...........Altri considerano invece opportuno indicare sempre l'accento del pronome toni riflessivo, scrivendo pertanto "sè stesso", "sè stessa", "sè stessi", etc. ......Luca Serianni (Grammatica Italiana-Italiano comune e lingua letteraria) ritiene, ad esempio, "Senza reale utilità la regola di non accentare "se" quando sia seguito da "stesso o medesimo"giacchè in questo caso non potrebbe confondersi con la congiunzione; è preferibile non aggiungere inutili eccezioni e scrivere "sè stesso", "sè medesimo". ....Va osservato tuttavia che la grafia "se stesso" è attualmente preponderante. ....In proposito, infine, il DOP-Dizionario di ortografia e pronunzia - .......osserva: "frequenti ma non giustificate le varianti grafiche "se stesso, se medesimo" invece di "sè stesso, sè medesimo"...........................In conclusione, sostiene l'Accademia, sebbene negli attuali testi di grammatica per le voci rafforzate "se stesso, se stessa e se stessi" non sia previsto l'uso dell'accento, è preferibile considerare non censurabili entrambe le scelte, mancando in realtà una regola specifica che ne possa stabilire il maggiore o minore grado di correttezza. Si raccomanda di tener conto di questa "irrilevanza" specialmente in sede di valutazione di elaborati scolastici e affini.
      Rebus sic stantibus, caro Prof. mi scuso per aver dato valenza assoluta al mio appunto e per non aver approfondito; tuttavia, attendo una rettifica alle "simpatiche baggianate" (a quanto pare il Devoto-Oli è una scuola di pensiero, in questo caso); quanto al duello potrebbe essere stimolante per il futuro, in questo caso darei un dignitoso pareggio.
      Ad Maiora, Prof.

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  6. per l'anonimo delle 13:16
    l'accentazione di sé seguito da 'stesso' è assolutamente legittima (se non si crede a Devoto-Oli) si vedano grammatiche varie, per esempio pag. 264 della Grammatica italiana di Dardano-Trifone ed.Zanichelli, e/o quanto sostiene l'Accademica della Crusca.

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    1. Difatti, gentile anonimo dell 17.48, ho chiesto scusa al Prof. per aver dato valore assoluto al mio appunto, tuttavia anche "la non accentazione di SE seguito da STESSO è parimenti assolutamente legittima" .

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  7. Risposte
    1. Bravo! Meglio ridere quando si può, perchè occasioni per piangere ce ne sono fin troppe!

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  8. Vengo da una famiglia con tre generazioni di insegnanti ,maestre e professori(ahimè io so' duro come i sassi)Nei tempi oramai remoti la maestra e il professore erano autentiche autorità alle quali si dava massimo rispetto ed ascolto per capire dove correggere le lacune del proprio figliolo...Oggi queste figure sono semplicemente delle qualsivoglia persone che non devono permettersi assolutamente di fare osservazioni di nessun genere ai propri alunni ,pena offese alla propria persona spesso ingiustificabili...Mi piace pensare che tutto ciò derivi dalla mancanza di educazione delle famiglie al rispetto delle parti che ognuno di noi e' chiamato ,secondo il suo percorso di vita, a rappresentare..
    Duccio Franzinu
    p.s. Ci sono dei Prof...che ...pero'....hanno poco di professore ....

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  9. Caro Eretico,

    scusa se mi permetto di darti un consiglio, lo faccio in qualità di addetta ai piccoli pensando che i due ruoli si possano somigliare in un contesto come quello della gita. Fintanto che i ragazzi sono affidati a te, è loro proibito spendere i propri soldi, in virtù della necessità di pagare eventuali biglietti di ingresso. Se è vero che non sei il loro genitore e che l'educazione spetta alla famiglia, è vero anche che sono sotto alla tua responsabilità e ogni comunità ha delle regole. A casa facciano quello che vogliono, fuori si fa quel che vuole il professore.. a chi non piace l'idea, nessuno impedisce di saltare le successive gite scolastiche. Vuoi scommettere che nessun genitore si permetterà più di telefonarti? in fin dei conti lo fai per il loro bene.. o forse il genitore preferisce che il figlio sperperi il denaro in futili sciocchezze? non è forse compito dell'insegnante, insegnare come si vive a scuola? rispondi così, appena vedono che c'è fermezza da parte tua e un briciolo d'affetto verso i figli, si metteranno zitti... e avrai educato chi davvero ha bisogno di imparare.. pensa un pò! e non mi riferisco ai ragazzi..
    (il metodo proposto è testato e porta eccellenti risultati :) )

    un caro saluto

    CM

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  10. Personalmente sono stati fatti tanti errori nel passato per quello che riguarda l'educazione dei giovani. Il primo errore di base il famoso '68, la più grossa castroneria che sia stata fatta e nominata con rimpianto. E' stata una medicina peggiore del male che voleva curare; non c'è stato più il rispetto per gli insegnanti e poi gli attuali ex sessantottini sono stati spesso peggiori di quelli che volevano combattere. Un altro errore è stato quello di abolire il servizio civile io l'avrei messo obbligatorio ed esteso anche alle donne. Giusto abolire il servizio militare, al mondo d'oggi serve poco, basta una bomba e siamo fritti. Invece frequentando gli ospedali, gli servizi ospizi ed altre strutture per il sociale, molti si sarebbero resi conto quali sono i veri problemi della vita e che bisogna pensare anche al prossimo, anche a quelli più reticenti qualcosa nella zucca sarebbe entrato. Certo qualche visita nei musei non guasterebbe, ma punterei più sulla visione di un aspetto più triste della quotidianità.E poi le gite scolastiche fuori Siena? Meglio conoscere la propria città oppure, come prima detto, andare a visitare il pronto soccorso, la caserma dei pompieri, dei Carabinieri, Polizia....insomma andare a vedere ed apprezzare persone semplici, normali che lavorano, rischiano, per il bene comune. Con tutte le schifezze e violenza che si vedono in tv un po' di vita reale sicuramente non guasterebbe. E se poi le mammine si scandalizzano, sarebbe meglio che guardassero meno 'Beatiful', Grande Fratello' e simili che sono quelli i veri scandali. Scusatemi per la prolissità.

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  11. a bologna, la mi' figliola ha apprezzato il nuiovo museo della storia di bologna a palazzo pepoli... consiglio anche un bel pic-nic rilassante o relax buono per la sgambata dei giovin virgulti ai giardini margherita (vicino c'è il museo del risorgimento, in piazza carducci) dove c'è anche la ricostruzione di una capanna villanoviana.

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  12. Caro eretico,

    Venerdì 19 Aprile alle 21:00 ci sarà quest'evento:
    SIENA 2018 nasce una città nuova
    http://unanuovacitta.eventbrite.it/

    ci piacerebbe se partecipassi anche tu!

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  13. Bellissimo articolo sulla inutile,costosa,poco educativa (forse per nulla) gita scolastica,come quella del prof.Rovai di ginnastica nel mitico film di Pieraccioni "Ti amo in tutte le lingue del mondo": io e le mie figlie (23 e 15 anni) lo sappiamo quasi a memoria. E un po' di sana nostalgia: noi non eravamo così bischeri in gita scolastica (e ci siamo andati quasi sempre,anche perchè costavano meno e i nostri genitori non si potevano permettere di portarci in giro come facciamo oggi-anche se io sono più "grande" di te-). E avendo una moglie insegnante conosco la situazione di degrado della scuola di oggi,compreso l'aspetto gite scolastiche.
    Buon viaggio e buon lavoro comunque
    Marco
    Medico.

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