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domenica 19 agosto 2012

Lavoro? Poco; qualche volta, anche poca voglia di lavorare...

 
     Tutti gli esperti di problemi occupazionali dicono e scrivono che il più assillante problema in campo italiano non è la disoccupazione in quanto tale, ma la disoccupazione giovanile. In questo triste campo, rivaleggiamo con la Spagna, fra gli altri.
L'eretico ha sempre sostenuto che l'attuale sistema concertazionistico italiota tende a garantire chi il lavoro già ce l'ha, piuttosto che a favorire chi lo dovrebbe trovare: lo dicevo a 25-30 anni quando questa situazione la subivo, lo ridico adesso che sono un ipergarantito (Ministro Fornero e Stefano Bisi permettendo, si capisce...).
Spezzata questa lancia, sacrosanta, a favore dei giovani molto meno favoriti rispetto ai meno giovani, ed ovviamente premesso che il discorso che si sta per fare ha un valore solo parziale,
bisogna però anche avere l'onestà intellettuale di andare oltre, e di affermare che c'è tutta una fascia di giovani (non solo provenienti da famiglie abbienti, tra l'altro!), la quale fascia dimostra in re ipsa di NON AVERE ASSOLUTAMENTE MOLTA VOGLIA DI LAVORARE.

  Il problema è nazionale, nessun dubbio; ma Siena non è certo esente, rispetto a questa tematica, se siamo sinceri nell'affrontare la questione.
 Con la crisi che c'è (in generale), e con il crollo del Welfare senesota (grazie Pd: non ti ringrazieremo mai abbastanza...), questo è un argomento non più eludibile.
Già ne Le mani sulla città avevo tirato fuori un personaggio, antropologico e sociale, ormai in via di estinzione: il giovane senese che lavora nell'edilizia, cioè Gianni il muratore, indomito compagno dell'eretico in scorribande calcistiche (ora, tra l'altro, travolto dalla crisi dell'edilizia). A chiedergli quanti fossero i giovani senesi suoi colleghi, si metteva a ridere. I virgulti senesi, con la calcina ed i mattoni non vogliono avere a che fare, punto e basta.

  L'altro giorno, le onnivore orecchie ereticali hanno captato un'altra storia, che fa il pari con altre che risparmio per esigenza di sintesi. Un barre (copyright di Colonnino) senese, in zona semiperiferica, per la stagione estiva cercava un giovane. Un apprendista, si sarebbe detto una volta. Sentite un pochino il salario: 1000 euroni tondi tondi (non so se fossero possibili anche mance o extra), per un lavoro di 4 ore (4 ore!) al giorno, sei giorni su sette. Il giorno del Signore, tutti a casa.
Uno potrebbe immaginare la fila, no? Invece la fila, in città, si fa per altro (omettiamo per cosa, per non polemizzare sempre).
 NESSUN GIOVANE HA AVUTO VOGLIA DI GUADAGNARE 1000 EURONI AL MESE, in questa lunga, calda, commissariale estate senesota.
Eh, certo: non si può andare al mare con gli amici, c'è questa maledetta mattina (o pomeriggio) occupata che spezza la giornata, poi è un caldo. Come dar loro torto?

Ps Stasera chi proprio è messo male può andare ad ascoltare quello della Provincia in Fortezza (se non salta anche questo incontro).   A proposito, una volta asfaltata la Provincia, quello della Provincia che va a fare, prima dell'età pensionabile?

24 commenti:

  1. La fila a Siena si fa per comprare il gelato, re-inventato guarda caso da un giovanissimo imprenditore. In Italia oltre il 30% dei giovani tra 25 e 35 anni non lavora, non studia e non cura la sua formazione. Non c'è da stupirsi che Siena, drogata da sempre dai soldi facili del Babbo epoi anche della Mucchina, non faccia eccezione. Per ora ci salvano i nonni. Ma dopo?

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  2. Devo dissentire su un passaggio. Le occasioni dei sotto 30 anni non sono sempre inferiori, questo perché, a livello nazionale (e regionale) vengono fuori sempre più spesso aiuti soprattutto per fare impresa. Chi è stato precario per una vita, e ora si trova agli anta (sempre precario...) se lo trova nel baugigi perché non ha nemmeno gli aiuti (e sempre meno voglia di ricominciare da capo).
    Per l'opportunità che dicevi...beh...mille euro al mese per quattro ore al giorno...l'avessi visto... Sapere com'è...la terra e bassa!

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  3. Mi sembra incredibile che nessun giovane si sia presentato..comunque mi risulta che anche per la panificazione ci siano problemi di reclutamento

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    1. Ho visto solo dopo il tuo post, ho scritto a proposito di mio figlio che, nonostante le domanda fatte, non ha ricevuto nessuna offerta di lavoro. Se ti risulta che ci siano problemi di reclutamento per la panificazione, sarei interessata a sapere chi è che ha bisogno, perchè, ripeto, lui si adatta, a differenza dei più...

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    2. So solo che il problema c'è, a livello nazionale, come nella realtà locale.
      Se è ragazzo di buona volontà, in quel campo dovrebbe trovare senza grossi problemi. Almeno lo spero vivamente!
      Nel caso, facci sapere: almeno questo blog sarà servito a qualcosa...

      L'eretico

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  4. Un noto direttore di alberghi, seleziona ragazze (con più titoli di studio di Pico della Mirandola) per fare le pulizie nelle strutture ricettive che dirige. Hanno 17 minuti di tempo per pulire una camera per bene, cambiare le lenzuola, pulire la stanza da bagno. Nessuna di loro ce la fa entro la dead line stabilita dal direttore. Naturalmente il direttore, con fare garbato ed elegante, fa capire alle ragazze che "hanno tutto il tempo che vogliono" per finire il loro lavoro...tanto ogni minuto che impiegheranno in più (oltre i 17 stabiliti) non sarà pagato. Finisce che lavorano sempre 3 o 4 ore in più e queste ore non vengono pagate. Alle più volenterose si propone un contratto a tempo indeterminato (merce rara di questi tempi!) purché, si capisce, firmino un foglio con dimissioni in bianco. Non si sai mai, tante volte la ragazza mi si ammala o mi rimane incinta....
    Dunque: una studia, parla 3 o 4 lingue correntemente, fa un application per farsi assumere in un albergo come receptionist, finisce a fare le pulizie (dopo che il suo curriculum è stato attentamente ispezionato, perché per pulire bisogna aver studiato!), lavora 8 ore al giorno, le vengono pagate solo 4 ore, se è fortunata che le fanno il contrattone a tempo indeterminato deve firmare dimisioni in bianco. Età media di queste ragazze tra i 35 e i 40. Precarie a vita. Precarie della vita.
    Così te la fanno passa' la voglia di lavora' però.....eh !
    Se fossi il sindaco di una città dove succedono di queste cose, le darei anch'io le dimissioni...ma le dimissioni in bianco!

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  5. Secondo me va dato un colpo al cerchio e uno alla botte... se mio figlio avesse saputo del "barre" di sicuro non avrebbe rifiutato, visto che ha fatto parecchio di peggio (lavorato anche 12 ore al giorno nella terra bassa e dura!)per parecchio meno (neanche 400 euro al mese)e, nonostante le domande di richieste di lavoro fatte in tutti i posti (forni compresi) nessuno lo ha assunto. Il ritornello è sempre lo stesso: non c'è lavoro. E, sempre mio figlio, di sicuro accetterebbe di "avere a che fare anche con la calcina ed i mattoni".... Di contro però c'è da dire che è vero che i più cercano il lavoro dove non ci si affatica, non ci si sporca e si guadagna facile, ma a questi lumi di luna... e c'è di più, spesso sono proprio i genitori che inculcano questo ai figli. Sinceramente non so quanto bene possano fargli...

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  6. Caro Eretico, hai detto una verità sacrosanta. Te lo posso confermare per esperienza diretta:ho gestito fino a qualche anno fa un bar in centro cercando di fare assunzioni mirate a giovani senesi o addirittura di Contrada.Questo non certo per prevenzione o razzismo, ma semplicemente per una mia idea di comunità e di opportunità.
    Tranne pochissimi casi, quasi tutti questi baldi giovani senesi mettevano subito le cose in chiaro: poca voglia di lavorare la sera dopo cena, poca voglia di lavorare nei weekend, punta voglia di lavorare nei giuorni del Palio o delle feste di Contrada,pretesa di ferie estive anche per gli stagionali e così via. Il tutto accompagnato da richieste economiche esagerate. Ti posso comunque garantire che già qualche anno fa tra stipendio e mance un cameriere di Piazza riusciva a portare a casa anche 2.500 euro al mese: se ti sembrano pochi! Ma ora sembra una vergogna fare un lavoro che una volta era considerato del tutto nobile e piacevole, oltre che ben pagato; meglio andare a incasellare le buste o a rispondere al telefonotutto il giorno. Il tutto era inoltre accompagnato dal piacere di fare un lavoro che ti permetteva di conoscere persone di tutte le nazionalità, non escluse tante belle ragazze che erano sempre molto attratte da camerieri senesi gentili e intraprendenti. Ma anche questo è un aspetto romantico ormai finito, oggi i giovani sembrano più interessati a bere e chiacchierare a vanvera.
    Anche la fine del "playboy (anche da strapazzo) di piazza" è un pezzo di Siena che non tornerà più.

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    1. OK.
      Allora non vengo piu' a Siena...

      Lucrezia

      PS: Scherzi a parte: e dire che io mi faccio otto ore di macchina alla settimana per andare e tornare dal lavoro, e a volte anche di piu'.
      Comunque non e' un fenomeno solo senese. L'ho visto anche da tante altre parti. Pare che la gente, la stessa che si lamenta della crisi, ecc., applichi la massima: "Non devo trovare lavoro, speriamo che lui non trovi me" (Oscar Wilde?). Beati loro! Io vado dove il lavoro c'e', non viceversa.

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  7. Ben detto! Secondo me i giovani di oggi sono anche meno capaci di conquistare una straniera. Abituati con fb, messaggini e segate varie. Attaccare discorso con una davanti però gli riesce male. Mi scuso perchè capisco che c'entra come il cavolo a merenda con l'articolo...

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  8. Tra l'altro una professione che scomparirà dalla città e non solo è quella del funzionario di partito. Franchino e il Bezzini sono fortunatamente gli ultimi rappresentanti di una figura in rapida via d'estinzione

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  9. Partendo dal presupposto che in Italia e a Siena in particolare di gente di 25/30 anni che campa senza fare una benemerita sega ce n'è in abbondanza (è un dato di fatto, sfido chiunque a dire il contrario); mi permetto però di dubitare che per 4*6 = 24 ore settimanali il padrone del barre pagasse 1'000 € (forse lordi?!) al mese per uno stagionale...io farei un pochina di tara.
    Siccome immagino che tanti lettori di questo blog abbiano ormai passato gli anta ci tengo a precisare che lo stipendio di un giovane ingegnere si aggira sui 1'200 con contratti a tempo determinato - di sicuro è meglio stare seduti davanti al PC che a zappare, comunque 10 ore al giorno tocca stacci uguale!

    Ripeto, di 30enni che preferiscono stare a casa a giocà alla Playstation ci so' tanti, ma per piacere non ci vendete la merda per cioccolata!

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  10. E che dire delle sfavatissime commesse che in città (perchè accade solo qui...) ti fanno sentire uno scocciatore?
    Mi sono levato di torno più di una volta quando ti rispondono da dietro il bancone e senza nemmeno alzare lo sguardo dal cellulare.

    Riguardo la domanda nel p.s.: farà il Sindaco di Colle, lo sanno tutti.

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  11. Caro Guido,
    da quello che mi risulta, era un posto solo estivo e dunque ormai andato, visto che - come cantavano i Righeira - l'estate sta finendo...

    L'eretico

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  12. censurato ?

    F.to
    L'Anonimo

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  13. La mia parrucchiera cerca un'apprendista da anni. Si sono presentate solo straniere. Le senesi non vogliono lavare i capelli e lavorare il sabato?
    Una mamma ha detto: ma se deve lavorare il sabato e prendere solo 1000 euro al mese, la tengo a casa e glieli do' io. E l'imparare un mestiere dove lo mettiamo?
    Vogliamo commentare?
    Grazia

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    1. Questa mamma da lei citata semplicemente non si rende conto del danno immenso che fa alla figlia. Credo sia un atteggiamento diffuso.

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  14. Io sono un giovane che legge di tutto compresi questi blog di controinformazione e la mia età si ferma agli "enti", per dire la verità la cosa che leggo di più da 6 mesi a questa parte sono gli annunci di lavoro online e non; ho seguito la prassi di iscrizione al centro per l'impiego e a tutte le agenzie di lavoro presenti sul territorio.
    Inutile dire che ogni tentativo mi è sembrata una messa in scena specialmente quella del "Centro pubblico per l'impiego di Siena", ti liquidano dopo appena 10 minuti dicendoti che il lavoro te lo devi cercare da solo - "perfetto lo sto già facendo"! Presentarsi direttamente alle aziende che stanno fallendo l'ennesimo tentativo andato a vuoto, perchè tutte riducono o falliscono... Barista, magazziniere, cameriere, commesso, muratore, panettiere, operaio in fabbrica, anche per i lavori più umuli chiedono: la conoscenza di software "ok ne conosco a decine",conoscenza dell'inglese "ok me la cavo", "problem solving ok" e una miriade di altre conoscenze che magari uno ne ha in avanzo ma c'è un problema - richiesta esperienza da anni in quel dato lavoro, iscrizione a liste di mobilità, iscrizione a liste di disabili... ma come fa un giovane ad essere "giovane" con l'esperienza di un lavoratore di 10 anni, iscritto alle liste di mobilità e in più handicappato!? Questa cosa può sembrare strana a chi un lavoro lo ha o ne ha uno di maggior prestigio come lo avevo io tempo fa, ci saranno un 70% di giovani che non hanno voglia di fare nulla perchè sostentati dai ricchi portafogli dei Padri e Nonni Senesi,
    ma c'è una grossa fetta di giovani e ve lo posso assicurare che cercano e sono disposti a tutto... anche ai mortificanti 600 euro al mese, anche alla negazione dei contributi per la pensione, anche a una precarietà dettata da avidi e tristi personaggi. A Siena c'è questa ostilità e questo fatto che la ricchezza è affidata all'entrata di qualche generoso turista che paga, davvero incredibile, il favoritismo il sistema di raccomandazioni, il sistema di caste a Siena è talmente saturo che riesce a superare l'Italia stessa! Sono stato chiamato da altrove per lavori ben più dignitosi, soddisfacenti e remunerativi dalla stessa "Italia" che credo proprio che scapperò alla prima occasione da questa Siena boriosa e ignorante, involuta, inetta e spregevole verso la comunità che prova ad avere dignità, apertura mentale ed empatia verso il prossimo! Per non parlare di tutto il resto che Siena dice di essere ma affatto non è, città di cultura? (si quela lasciata da certi tipi qualche secolo fa) città di dottori e di scienza medica? (ma questi sono i dottori più villani e meno illuminati che abbia mai conosciuto) città aperta al sociale e socialista? questa davvero è forte, Siena è l'esempio perfetto di dittatura legale. Premetto che ho lavorato in redazione anni fa per un giornale di Siena dove naturalmente sono stato censurato, che barzelletta questa provincia.

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    1. Anonimo ventenne del 21 Agosto delle 01:56. Sono d'accordo con te, hai tutta la mia comprensione. Fa male sentire un 20enne che parla così, ma quello che dici è tristemente vero.
      Temo che il lavoro dipendente, a queste latitudini, andrà estinguendosi, l'unica via d'uscita e crearsi una propria attività assumendosi tutti i rischi dl caso. Sii forte e non mollare. Ce la farai, qui o altrove!

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    2. ... esatto riassunto della realtà :(

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    3. 21 Agosto 1:56
      Scusate se non ho firmato, non si dica che i giovani non ci mettono la faccia o non fanno nulla per migliorare il sistema. Se qualcuno ha qualcosa da ridire e volesse disquisire in modo costruttivo non temo affatto le piccole persone che detengono il potere o altri che vogliono fare finta che tutto va bene. Leonardo Garofalo.

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    4. tornate a bussare alle aziende e agli uffici,fatevi vedere,insistete,non si può sperare di trovare il lavoro online!!!!

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  15. sono negli anta da 1 anno... lavoro da quando ne avevo 22... ho fatto un corso professionale (per una professione che allora era considerata feccia e che ora è ricercatissima) e dopo meno di un mese dal diploma ho iniziato a lavorare... mio padre si è incazzato perchè all'epoca non mi sono laureata (i miei sono operai e ci tenevano un casino e io... madre di 2 figli e "lavoratrice a tempo pieno" ...mi sono laureata 4 mesi fa... carino no?)...
    ... oggi mi dice che sono stata lungimirante...quella che viene definita "poca voglia di lavorare" è il risultato di una progressiva demonizzazione del "lavoro manuale" che viene visto come svilente...
    ... abbiamo creato un mondo di laureati/e che non vogliono "un" lavoro... ma "il" lavoro...ma...
    mio caro eretico, è anche vero che le offerte di lavoro nn sono molte... e che molti sottopagano chi nn si può permettere di stare con le mani in mano... e che è difficile, molto difficile, liberarsi di gente che ha poca voglia di lavorare (e occupa un posto da anni) per fare spazio a chi potrebbe dar prova di capacità e volontà... ellosò... tante tematiche... ma la questione è molto più complessa di come lei la pone... ahimè...

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  16. http://espresso.repubblica.it/dettaglio/lavoro-linferno-degli-annunci/2180777//0

    Caro Eretico, mi permetto di incollarti qui il link a un interessante articolo pubblicato su L'Espresso. Forse ci sarà anche qualche giovane che ha poca voglia di lavorare, ma per quanto mi riguarda la nostra generazione (io ho 31 anni e una laurea in lingue di cui non frega niente a nessuno) è quella che più di ogni altra si è adattata e si dovrà ancora adattare a lavorare in condizioni di sfruttamento per non avere nemmeno una garanzia in cambio. Sinceramente sono stanca di vivere con contratti di 3 mesi che non solo non mi permettono di programmare alcunché del mio futuro (non riesco a programmare un giorno per tornare a casa a trovare i miei genitori, figuriamoci se posso pensare di mettere al mondo un figlio!) ma non mi permettono nemmeno di costruirmi un qualunque tipo di esperienza lavorativa continuativa: per tre mesi fai la receptionist, poi per altri tre mesi fai i biglietti di entrata a un museo, poi per tre mesi fai la barista eper tre mesi fai la commessa e così via, all'infinito. Dov'è la professionalità in tutto questo? E devo anche sentirmi dire che non ho voglia di lavorare se una volta ogni tanto chiedo un weekend libero? E non è tanto per il weekend, quanto per il fatto che ho un compagno che lavora dal lunedì al venerdì e se io lavoro il fine settimana diventa difficile vedersi se non la sera quando si è sfiniti. Ma certo, noi non dobbiamo avere il desiderio di coltivare le nostre relazioni, non dobbiamo desiderare di farci una famiglia nostra, non dobbiamo desiderare di essere indipendenti salvo poi essere accusati di essere dei bamboccioni. Bene, la bambocciona in questione ha studiato, è stata all'estero, è flessibile e ha una grande capacità di adattamento: leggasi si adatta a fare qualunque tipo di lavoro pur di portare a casa qualche soldo. Il problema è proprio questo: che finchè saremo costretti ad adattarci per avere in cambio qualche soldo, le cose non potranno che peggiorare. Io ho il diritto di vivere dignitosamente come hanno fatto i miei genitori. Ho tutto il diritto di avere due turni di riposo a settimana, di avere giorni di malattia e di poter avere un figlio se lo desidero. Sono tutti diritti di cui i politici e i sindacalisti si riempiono la bocca ma che poi nella realtà di tutti i giorni finiscono nel cesso in cambio dell'ennesimo contratto a tempo determinato per un lavoro sottoqualificato. No, non ci sto a sentirmi dire che non ho voglia di lavorare. Non ci sto per niete. Mi chiamo Alessia e sono arrabbiata, tanto tanto arrabbiata.

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