Cerca nel blog

martedì 6 novembre 2012

Obama-Romney: una sfida storica


    Mentre scriviamo questo articolo, negli Stati Uniti si sta votando per l'elezione del nuovo Presidente dell'Unione. Comunque vada, sarà una tornata storica, a breve vedremo perchè.
Per intanto, va rimarcato che l'esito è del tutto incerto (anche se il New York Times ha scritto di una vittoria certa per Obama), e non è assolutamente da escludere un sostanziale pareggio fra i due contendenti, Obama e Romney: non accade dal 1834, ma con la cervellotica ed anacronistica legge elettorale USA (vedi il fatto di votare il martedì, come se ancora si raggiungessero i seggi a piedi o a cavallo!) non lo esclude.
 Dal punto di vista meramente politologico, il contesto dovrebbe facilitare Obama ed il Partito Democratico, perchè a queste elezioni manca il guastatore di sinistra alla Ralph Nader, capace, con il suo 4 o 5% di voti, di erodere in modo significativo le possibilità di successo dei democratici. Così come manca un Ross Perot - Berlusconi ante litteram - nel campo della destra, peraltro.
 Il problema di Obama è che ha naturaliter perso l'entusiasmo dei militanti di base (giovanissimi, parte delle donne) che ne avevano decretato il successo nella appunto irripetibile cavalvata vincente del 2008. Oltre agli errori, il profilo centrista, con punte di attenzione al Welfare degne del miglior riformismo, ha pagato solo in parte; certo è che Obama - con i limiti, ma anche con le straordinarie qualità - lo conosciamo, ormai. Di Romney, invece, non sappiamo niente di cogente: da Governatore del Massachussets, aveva una caratura di centrista moderato, piuttosto liberal, addirittura: ma oggi - stretto fra gli ultrareazionari del Tea party e gli ultra cattolici legati al suo vice, il giovane Paul Ryan - chi è, politicamente parlando, Mitt Romney? "Una sfinge avvolta da un enigma", diceva Churchill della Russia; noi potremmo sottoscrivere la stessa cosa per Romney, a pensarci bene.
 Stanotte, comunque, staremo a vedere: l'importante sarebbe che non si verificassero situazioni scabrose negli swinging States (Stati in bilico) tipo la Florida: ripetere la contestatissima conta del 2000, non sarebbe certo un bel segnale per il mondo.

   Dicevamo dell'elezione storica (prescindendo che ogni elezione statunitense lo è in re ipsa): se vince Obama, sarà ovviamente il primo Presidente afroamericano rieletto all'importantissima carica (festa grande anche in Kenia, nel villaggio di Kogelo, ove sono nati il padre ed il nonno del Commander in chief statunitense, e dove lo stregone ha predetto giusto ieri una sua nuova vittoria); se viceversa fosse Romney a prevalere, avremmo di fronte uno scenario assolutamente inedito, per gli States e non solo: un mormone alla guida della prima - per ora - potenza mondiale! Per chi non fosse addentro alla questione, fino a pochi decenni or sono (anni?), i mormoni negli States, pur ovviamente liberi di professare la loro religione, erano considerati alla stregua di Scientology oggi, forse peggio fino a che sono stati poligami.
Assistiamo dunque a questo curioso paradosso: Obama rappresenta ancora uno shock per una fetta non irrisoria di americani (il razzismo ancora perdura, nel Sud e non solo), ma con il suo non esibito protestantesimo è, dal punto di vista religioso, un elemento di continuità e di stabilità; Romney, invece, è elemento di rottura totale dal punto di vista religioso, ma si presenta come un quieto anglosassone di successo (da mormone, non beve né fuma, e si alza alle 5 tutte le mattine).
 Nella lunga e dura campagna elettorale, nessuno dei due ha attaccato l'altro sulla questione religiosa, in nessun momento: una lezione che in Italia non sarebbe potuta accadere...

Ps Bruce Springsteen ha accompagnato Obama negli ultimi giorni di campagna elettorale, da una parte all'altra degli States, fino a queste ultimissime ore; Romney ha avuto la performance di Clint Eastwood alla sua Convention (quella della sedia vuota, per capirsi): chiunque vinca, nessuno chiederà una poltrona per il suo attivismo politico.
 Perchè in Italia si tende sempre a prendere solo il peggio, dagli States? 

12 commenti:

  1. notte meravigliosa, questa... notte di emozioni che spero tanto vedano la riconferma di Barak, amici americani lo danno per vincente. Ma gli Stati Uniti sono come sempre imprevedibili e quanto inciderà Sandy nel voto? Manhattan da ieri è a posto ma Coney Island, Queens, Brooklyn non lo sono ancora. Per tacere di Atlantic City e di altre località della costa nord-orientale, un sacco di gente è ancora al freddo e al gelo. Spero solo che gli americani sappiano essere ancora più bravi dell'altra volta e riconfermino Obama (a proposito del razzismo americano: nel 2008 preferirono un nero ad una donna, nello scontro fra Barak e Hillary prevalse lui... cosa della quale io sono molto felice ma c'è di che riflettere).

    RispondiElimina
  2. Ma la piccola eretica che è a New York per chi vota?

    RispondiElimina
  3. Beh, non è cittadina americana, quindi ovviamente non vota per il Presidente. Presumo voterebbe per Obama, come la maggioranza dei giovani di NYC: con i figli, però, mai dare niente per scontato...

    L'eretico

    RispondiElimina
  4. Ha vinto Obama, d'accordo, ma francamente non vedo cosa ci sia da festeggiare: gli Usa, e il mondo, non mi sembrano migliori di 4 anni fa, anzi.
    Gli Usa hanno un debito pubblico fuori controllo, molto più del nostro, e sono tenuti per le palle dai cinesi che quel debito finanziano, niente è stato fatto per l'ambiente e anzi si continuano a mandare ragazzi al macello per il petrolio, l'economia è ripartita solo sulla carta...avanti così altri 4 anni, evviva!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. invece Romney, tenuto per le palle dalle banche, avrebbe fatto miracoli.....

      Elimina
    2. No guarda, mi devo essere spiegato male, non ho detto che Romney sarebbe stato meglio. Penso solo che tanto entusiasmo per la vittoria di Obama non trovi riscontro nei fatti, penso che nessuno dei due risolverá, o avrebbe risolto, un bel niente.

      Elimina
  5. And the Winner is...


    Sono un' obamiana, e sono contenta che abbia vinto lui, ça va sans dire. Ma oggi il mio pensiero va allo stregone del villaggio di Kogelo in Kenya, che aveva ieri predetto la vittoria di Obama. E se si fosse sbagliato, e se l'indomani avesse vinto quell'altro? Ho temuto non solo per la sua immagine di stregone seriamente incrinata, ma per la sua vita. Ho immaginato uno scenario apocalittico in cui vinceva Romney, e il povero stregone, esposto al pubblico ludibrio internazionale, sarebbe stato fatto a pezzi dai suoi e bollito in un pentolone insieme a spezie esotiche e verdure saporite. E se lo sarebbero mangiato. Meno male che ha vinto Obama!

    cordialmente
    BK

    P.S. come sta l'Eretichina ? è tornata la luce a Manhattan?

    RispondiElimina
  6. Caro Raffa,
    alcune note a margine sulla rielezione del presidente
    OBAMA....si bene bravo OBAMA... ma cosa cambierà per gli italiani ??
    la politica ESTERA repubblicana o democratica è veramente cosi
    diversa ? BUSH e OBAMA alla fine hanno portato avanti le stesse politiche,
    OBAMA ha benedetto l'attacco alla LIBIA, ha incrementato l'invio di truppe in Afghanistan
    (proprio mentre gli veniva dato un bel nobel per la pace) ma con la sua faccia per bene
    non ha fatto niente di diverso dal suo predecessore....

    che i nostri schieramenti politici si identifichino nell'uno o nell'altro presidente
    mi fa abbastanza ridere, come mi fa ridere che a sinistra si parteggi per OBAMA
    che forse chissà tra qualche tempo giustificherà un bell'attacco all'Iran...
    ma la politica internazionale e di riflesso quella locale si sa... è un complicato gioco di opportunismi e ipocrisie...


    forse per la politica INTERNA americana meglio OBAMA di Romney,
    ma sulla politica estera credo che non cambi molto e che l'america rimanga sempre la solita potenza
    che ''difende'' la nostra democrazia e che per questo ci faccia pagare un pegno notevole
    dovuto anche se non voluto.... una potenza che per i propri interessi condiziona il ''sistema'' Europa
    che in questo momento ci sta lentamente distruggendo....
    e noi ITALIA che ci piaccia o no siamo un ingranaggio nello scacchiere internazionale guidato dagli stati uniti d'america

    una nota poi sulle ipocrisie del razzismo, ci sarebbe molto da analizzare dal punto
    di vista sociologico sul discorso bianchi e neri in america ma è opportuno ricordare che
    OBAMA è figlio di una americana e di un keniota che studiava alle hawaii....
    rappresenta pertanto solamente per il colore della pelle il popolo nero che discende
    invece dagli SCHIAVI AFRICANI sul cui sangue di fonda la ''democrazia americana''
    non ha antenati SCHIAVI il buon OBAMA....
    una caratteristica che forse ha fatto digerire meglio questa figura ai conservatori ?

    una cosa poi mi ha sempre fatto pensare....la messa in scena sulla cattura di BIN LADEN
    con foto ricordo del presidente e del suo staff in posa mentre guardano la cattura su di un monitor
    degna di un film di azione americano....
    OBAMA merita di essere dove è se le persone accettano di credere a quelle farse

    un tuo lettore disincantato

    RispondiElimina
  7. Ragazzi, ci sarebbe da scrivere subito un altro post sull'argomento.
    In più, grande attesa e fermento sul referendum proposto dalla Contea di Los Angeles: gli attori dei film porno, devono essere obbligati ad usare il profilattico?
    Certo che in politica estera non cambierà il rapporto con l'Italia, ma forse c'è da sperare che non inizi la terza guerra mondiale con un attacco nucleare all'Iran. Che magari ci sarà lo stesso, ma ci sono meno probabilità che ci sia con Obama.

    Ps L'eretichina sta bene, ma se l'è vista bruttina, a Brooklin...

    RispondiElimina
  8. questa intervista merita un tuo intervento http://iltirreno.gelocal.it/grosseto/cronaca/2012/11/07/news/un-occasione-per-cittadini-e-imprese-1.5986753

    RispondiElimina
  9. "..ordinary Americans can overcome powerful interests".

    I comuni cittadini americani hanno dimostrato di essere in grado di superare gli interessi dei potenti. Una frase non da poco, pronunciata da Obama nell'address speech ai suoi fellow citizens , subito dopo la vittoria elettorale . Questo è uno dei motivi per cui si può esser contenti che abbia vinto Obama. Questo, e il fatto che lui non consideri l'Europa come il vergognoso esempio da non seguire di cui sparlava Romney, ma un continente a cui augurare di poter uscire presto e al meglio dalla crisi. Le parole sono importanti. E il modo di porsi anche. Per non parlare della riforma dell'health care system. E poi...è così sexy!

    P.S.(off topic) non sono andata di proposito a vedere l'ultimo film di Bertolucci perché trovo che la versione italianizzata di Space Oddity sia un'indecenza..

    RispondiElimina
  10. E' vero, cara Beatrix... INASCOLTABILE!!!!! Mi chiedo che bisogno c'era di tradurla.

    RispondiElimina