Cerca nel blog

domenica 16 ottobre 2011

Indignados: Roma, Siena. Istruzioni per l'uso...

   Abbiamo tutti visto e rivisto, in televisione e su Internet, le drammatiche immagini di ieri a Roma. L'eretico avrebbe da scrivere molto, ma moltissimo è già stato autorevolmente detto e scritto, e le immagini - qualche volta - parlano da sole. Purtroppo.

 Chiediamoci piuttosto questo: è possibile un parallelismo tra la situazione nazionale (ed internazionale), e quella locale?
 Vediamo: la opportuna polemica degli indignados è contro il debito pubblico, lasciato dai loro nonni e genitori (e di cui, inevitabilmente, ora pagano le conseguenze i giovani, dopo avere comunque goduto loro stessi del welfare gonfiato e dell'assistenzialismo parademocristiano imperante per decenni: magari solo da bambini, però...); questa giusta polemica (come riconosciuto esplicitamente dallo stesso Mario Draghi e da Corrado Passera, non proprio gli ultimi arrivati) degli indignados, quindi, aggredisce un problema che ha una dilatazione diacronica (almeno una trentina d'anni, con piccole correzioni di rotta, poi sputtanate in seguito), e soprattutto NON  può essere personalizzato: non c'è certo simpatia per Berlusconi (e poca per Bersani), ma gli indignados hanno altrettanto chiaro che non è solo colpa del Berlusca (e con uno come Tremonti? Bravo a limitare i danni, ma pessimo nello scegliere dove tagliare?). Che fare, scendere in piazza a manifestare contro i morti, contro gente con il pannolone, o con l'highlander Andreotti Giulio? Come si fa?

Veniamo alla città del Palio.
Qui il tracollo (della Banca, dell'Università, dell'Ospedale...) è avvenuto in tempi più rapidi, e ha nomi e cognomi ben individuabili (MOLTO BEN INDIVIDUABILI...): nessuno è morto, nessuno è cateterizzato (almeno che si sappia), nessuno è Highlander (a parte quella di Bagnaia, ma lei se ne sta rintanata fra cavalli e buche da golf...). 
Rabbia, in giro, ce n'è tanta: all'Università, all'Ospedale, in Banca. Amarezza, insicurezza per il futuro, appunto rabbia ed incazzatura per chi ha rovinato, in pochi anni, tutto questo ben di Dio.
Giustamente, l'altro giorno, su Fratello illuminato ci si poneva il problema: si fanno gli indignados sul sesso degli angeli, a Siena?
Che si fa, allora? Niente violenza, certo (quella, solo se la Brambilla si spinge a meno di 12 km. dalle mura); qualcosina, però, si potrebbe fare, e da subito: iniziare ad evitare il servilismo untuoso che tanti concittadini hanno ogniqualvolta si trovano in un consesso qualsiasi con i devastatori della città. Non basta, dopo avere leccato, andare in giro a ridicolizzare i devastatori, dicendone di cotte e di crude: bisognerebbe cercare di non leccare per niente... Non c'è bisogno di eccedere, nel servilismo: siate servili, ma almeno con moderazione, ecco. E quando c'è qualche incontro di quelli ad alta densità castista, se qualche volta uno gli fa un bercio, non succede mica niente: un bercio, oppure un leggero appunto verbale, ovvero, magari, una risatina di scherno nel muso, tanto per farli sentire i ridicoli che sono. Arroganti, quanto incapaci.
 Una risatina nel muso, non un estintore addosso: tanto per fargli capire che qualcuno si sarebbe anche, appunto, indignato!
Come diceva un celebre sovrano francese (chi è?), "tutto è perduto, tranne l'onore". Almeno quello, nel marasma generale, salviamolo. Almeno quello...  

4 commenti:

  1. Il servilismo untuoso è praticato nella speranza di poter, un giorno, spartire la torta o accontentarsi di qualche briciola. La locuzione latina - panem et circensem - a Siena, ha trovato il luogo di applicazione naturale perchè chi governa si è sempre assicurato il consenso popolare con elargizioni economiche e con la concessione di svaghi.Chissà cosa succederà, tra breve quando la gente avrà avuto la consapevolezza che il panem non c'è più. Potrà accontentarsi solo del trittico del circensem
    ( palio, mens sana e robur ) ?

    RispondiElimina
  2. Che scene pietose i dirigenti di Contrada che vanno a fare il baciamano alla Casta. Giusto il rispetto, però il servilismo fa schifo, anche se spiega tante belle carriere...

    RispondiElimina
  3. Anche prima della degenerazione di oggi, in tanti hanno fatto belle carriere al Babbo Monte usando la leva delle Contrade. Non è un fenomeno nuovo

    RispondiElimina
  4. Invece di genuflettersi a questi signori, bisognerebbe fargli un bel rutto nel muso a questi signoroni che hanno rovinato Siena!

    RispondiElimina