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domenica 30 ottobre 2011

Viaggio in Italia: Roma (e Ferrara, ma Giuliano...)

  Roma Caput mundi, si diceva una volta. Questo ottobre, però, è stato un ottobre nero per la Capitale (la violenza del 15 ottobre, la semialluvione del giovedì successivo, il Sindaco Alemanno nella bufera mediatica, soprattutto con Repubblica...).
L'eretico è stato - per vari motivi - un paio di giorni a Roma, in settimana: nonostante i vari impegni, ce l'ha fatta a farsi le sue belle giratine nel cuore della città. Camminando - perchè a Roma, se si vuole vedere, bisogna camminare, e tanto -, in metropolitana, in pullman (andata e ritorno).

 Passano gli anni, si avvicendano Sindaci di una parte e dell'altra, ma la città, ormai, pare essersi congelata, ibernata nei suoi problemi, ormai cronici, forse irredimibili: la manutenzione pietosa delle strade (tombini, ma non solo quelli), traffico da metropoli incarognita ed anarcoide, i gabbiani che volano sinistramente nell'aria (meglio di certi avvoltoi che passano rasoterra, comunque...), quei buffoni vestiti da pseudoromani antichi davanti al Colosseo ed al Pantheon (farli smettere? Qual è il sindacato dei centurioni anacronistici?). Perfino le mignotte sulla Salaria, sono rimaste, forse appena diminuite di numero. Attraversando la Salaria verso le 20 e trenta dello scorso martedì - insieme appunto alla festosa teoria di giovani pronte "per cene eleganti", come bisogna dire adesso - il pullman della Sena ha superato una macchina, in cui il guidatore con la destra teneva il volante, e con la sinistra teneva "fermo" il materasso (!) che aveva sistemato, in qualche modo, sul tetto dell'autovettura. Non oso pensare dove sarà andato a finire quel materasso: speriamo almeno non per strada...
La bellezza immortale della città e dei suoi monumenti, dunque, sopravvive ai suoi stessi abitanti e, soprattutto, ai suoi amministratori: e poi auto blu, lampeggianti a destra e manca, clientes di ogni rango davanti ai tanti palazzi del potere; e preti e pretini, suore e suorine, a farci ricordare le responsabilità storiche del Cupolone nel lassismo italiota, ed in quello romano in particolare. In fin dei conti, fino a 130 anni fa, questi c'avevano ancora il Papa Re, a disporre di loro, per la vita e per la morte. E un Lutero o un Calvino, qui, non hanno potuto lasciare traccia alcuna...

 Poi, certo, uno arriva per esempio in Piazza Farnese, con nugoli di rondini che fanno bella mostra di sè in cielo, e tutto si rasserena, come d'improvviso; il tempo di mettersi a bere un tè in un bar, ed ecco che arriva - puntualissimo, alle 17 in punto - Giulianone Ferrara per fare il suo show anti-Sarkozy (immagino la paura, il terrore del neopadre...). Inizia una cosa che - con un inglesismo di certo aborrito dai francesi, tiè! - si chiama "laugh-in": una "divertente" presa di posizione contro il "bullismo" di Sarkozy, dopo la sarcastica risatina del Presidente francese, con la Merkel, di due giorni prima. Di una cosa va dato atto a Giulianone Ferrara: uomo di televisione e di carta stampata, è uno che sa andare in piazza, e reggere la prova della stessa, con non poche trovate azzeccate (irresistibile il ballo con la Santanchè, transitata sui sanpietrini con tacco 12...). Non tutti i politici di oggi lo saprebbero fare...
Di fianco all'ambasciata della Francia (sita nello straordinario Palazzo Farnese, da cui quasi nessuno si affaccia...), inizia dunque lo show: il palco, un camioncino, con 5 bandiere francesi a mo' di captatio benevolentiae; a fare da scenografia, una foto di Sarkozy ed una del grande comico degli anni sessanta e settanta Luis de Fùnes, vestito da gendarme. Quello che ha detto Ferrara, l'avrete sentito o letto in settimana ("avete 200 miliardi di titoli greci in cassaforte e fate ironia su di noi?", uno dei punti qualificanti); ma nessuno può sapere cosa abbia detto - anzi urlato a squarciagola, entrando dritto dentro i miei poveri timpani, all'improvviso - un quarantenne che mi era accanto, in un momento in cui la polemica di Ferrara contro il bullismo del Presidente, era vagamente scivolata sulla contrapposizione italo-francese tout court:
 " E ora aridatece la Giocondaaa!!".



 

10 commenti:

  1. Grande!! Infatti Siena assomiglia sempre più a Roma. Ma Gaetano Caltagirone di dov'è?

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  2. Non dimentichiamoci di un aspetto interessante: per arrivare a Piazza Farnese, bisogna attraversare Campo dei fiori. Dove c'è la splendida statua di Giordano Bruno...

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  3. Il passo di danza fra Giuliano Ferrara e la Santanchè deve essere stato un qualcosa di imperdibile!

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  4. Ogni fine di regno ha il Giuliano Ferrara di turno. La storia farà giustizia...

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  5. Ferrara è criticabilissimo (mancanza di coerenza, opportunismo, furbizia), però va detto che ha delle frecce al suo arco, e anche dissentendo da lui, è un giornalista che si fa ascoltare e leggere comunque volentieri, e che sa influenzare l'opinione pubblica

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  6. Da quelle parti di Roma, vicino a Piazza Farnese e a Campo dei fiori, c'è anche la Chiesa di Santa Caterina in Roma. Se uno è da quelle parti, vada a vederla, se la trova aperta

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  7. Vogliamo fare i ciceroni romani? Davanti al retro della Chiesa di Caterina, c'è una lapide che ricorda il martirio di Beatrice Cenci, nel 1599

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  8. Ma Alemanno non aveva fatto dell'eliminazione dei mignottoni sulla Salaria un must della sua campagna elettorale? Peggio Ceccuzzi o Alemanno, nelle rispettive situazioni? Forse come si dice nella capitale, il meglio c'ha...

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  9. Decisamente il centrodestra ha qualche problemino nella gestione delle mignotte. Meglio il Pd: a parte Frisullo in Puglia, di solito non si fanno beccare...

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  10. Roma è una città meravigliosa, per il suo passato; Siena è una città meravigliosa, per il suo passato. Roma è una città corrotta, Siena è una città corrotta. Francesco Gaetano Caltagirone detta legge a Roma, e detta legge a Siena...

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