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lunedì 3 ottobre 2011

Un film straordinario: The eagle

   Questo film, è un'opera sul senso dell'onore e della parola data: per recuperare il simbolo della IX Legione (guidata dal padre), il giovane Marcus è disposto a oltrepassare il Vallum Adriani in Britannia (lungo 80 miglia, tra il Golfo di  Solway e la foce del Tyne), e rischiare la propria vita in un'improbabile ricerca del simbolo (l'aquila, appunto) che, sola, potrebbe ridare onore al defunto padre, avventuratosi in quelle terre inesplorate (dai Romani) un ventennio prima, nel 120 d.C. Partito il padre (e non ritornato) sotto l'Imperatore Adriano, partito (ritornante?) il figlio sotto quell'Antonino che venne appellato Pius (primo Imperatore a proibire le persecuzioni contro i Cristiani, per esempio, nonchè predecessore di Marco Aurelio).

  Magnifiche le scene di battaglia, strepitosi i paesaggi (Scozia e Ungheria, i luoghi in cui è girato il capolavoro): Kevin Macdonald, il regista, nasce come documentarista, e si vede, dalla prima all'ultima inquadratura. Da antologia il movimento di macchina attraverso il quale il regista mostra il protagonista ed il suo fedele servo Esca che, lasciandosi alle spalle il Vallo adrianeo, si avventurano verso le lande inesplorate, abitate dalle popolazioni autoctone, i Caledoni, ovviamente a loro volta divisi in realtà tribali.
Momento cult del film: durante la precipitosa fuga dei due - inseguiti dalla turba di una di queste tribù -, si pone il problema del cibo. Qualcosa bisogna pur mettere sotto i denti: ecco che Esca (di origine proprio caledone) afferra un ratto di grandi dimensioni e - appena spellato -  lo mangia. Crudo! Quando si dice fare di necessità virtù...
Frase cult: i due arrivano nel villaggio caledone che custodisce il prestigioso simbolo, divenuto l'emblema della vittoria auitoctona contro la IX Legione vent'anni prima. Marcus è così accolto dal capo-tribù, dall'aspetto poco raccomandabile:
 "Già molti romani sono arrivati sino a questo villaggio, ma tu sei il primo a farlo con la testa attaccata al corpo!".
C'è in questa location, un che da villaggio del colonnello Kurtz in Apocalypse now, in effetti: anche lì, tra l'altro, si arriva dopo lunga peregrinazione in un territorio ostile.
"Ubi desertum faciunt, pacem appellant", quando radono al suolo (i Romani), poi chiamano quella pace, si diceva quando gli esponenti dell'esercito più potente del mondo arrivarono nella parte meridionale della futura Gran Bretagna.
 Lo dicevano, a gran voce, anche i giovani americani manifestanti contro la guerra in Vietnam, oggetto di Apocalypse now: corsi e ricorsi della Storia, e del (grande) Cinema...

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